di Epiphanius 1
Di recente, in occasione
della nomina a capo del governo del Prof. Mario Monti, è trapelata la
notizia della sua vicinanza ai «poteri forti», ovvero della sua appartenenza al
Bilderberg Club (oltre che alla Commissione Trilaterale). Questo
organismo, un vero e proprio «parlamento transcontinentale», raccoglie nel corso
di riunioni annuali molto discrete i personaggi che contano nel mondo della
finanza e della politica per prendere decisioni importanti sul futuro del
pianeta in vista della costituzione di un unico Governo
Mondiale.
|
Ideatore del Bilderberg Group fu
l'israelita Joseph Retinger (1887-1960). «Retinger [...],
omosessuale, nel 1913 è introdotto nei circoli fabiani britannici. Dieci anni
più tardi sedeva fra i più alti dignitari delle Logge polacche e svedesi e
intratteneva rapporti con diverse eminenze dell'Ordine dei Gesuiti e con uno
degli esperti del Vaticano (fautore di un avvicinamento fra Chiesa e
Massoneria; N.d.R.), il rev. Padre Gruber» 2.
Retinger era amico stretto, come affermava nei suoi scritti, di Sean
MacBride (1904-1988), premio Nobel per la Pace e Premio Lenin
per la Pace 3. Personaggio chiave della politica
mondiale per quasi mezzo secolo, Retinger manteneva strette relazioni col
«Colonnello» israelita Edward Mandell House (1858-1938),
con la potentissima famiglia ebraica dei Warburg, col Pilgrims israelita
Henry Morgenthau (1856-1946), appartenente all'entourage del 33º
Grado Franklin Delano Roosevelt
(1882-1945), col banchiere internazionale Herbert H.
Lehman (1878-1963), membro del B'nai
B'rith e della Pilgrims Society, e col
banchiere correligionario Bernard Baruch (1870-1965), a sua
volta membro di rilievo della Pilgrims Society e del Council on Foreign Relations.
Joseph Retinger | Sean MacBride | Henry Morgenthau |
Con simili sponsorizzazioni e l'appoggio
determinante della famiglia Rockefeller, Retinger fonda dunque nel 1954 il
Bilderberg Group, dal nome dell'hotel olandese di Oosterbeek in
cui si tenne dal 29 al 31 maggio - ospite il principe Bernardo d'Olanda (1911-2004) - la prima
conferenza, con la partecipazione di un centinaio di persone appartenenti alla
crema delle élites e dell'Alta Finanza. Da quel momento il
Bilderberg si poneva come «fase mondiale» del Council on Foreign Relations e del Royal
Institute of International Affairs operante attraverso sessioni a cadenza
annuale aventi per tema lo scambio di punti di vista e di informazioni dirette
fra le due organizzazioni gemelle del Council on Foreign Relations
(C.F.R.) e del Royal Institute of International Affairs
(R.I.I.A.) onde addivenire a decisioni comuni. Una specie di «ponte» permanente
fra i vari gruppi d'influenza d'Oltreatlantico e i loro omologhi europei, posto
verosimilmente fra essi e la Round Table britannica, in vista di scopi
comuni di ampio respiro quali, ad esempio, un'armonizzazione dei mercati con
l'Europa dell'Est nel quadro della creazione di una base sovrannazionale per una
cooperazione internazionale presieduta dalle Nazioni Unite. Il Bilderberg
Club è più ristretto della Commissione Trilaterale, limitandosi ad un
centinaio di personalità del mondo della Finanza e della politica, inclusi i
direttori degli Istituti Affari Internazionali e generali delle varie armi. Ad
esso sono delegati problemi più specifici di quelli affidati alla
Trilaterale, come gli assetti territoriali, gli interventi militari, le
linee politiche delle nazioni in quel momento emergenti o protagoniste. L'ordine
del giorno degli argomenti discussi nel convegno del 1994 ad Helsinki, in
Finlandia, dà una discreta idea delle tematiche poste sul tappeto:
-
Ridefinizione dei rapporti atlantici in un periodo di cambiamenti;
-
Volto che cambia e prospettive dell'America;
-
Europa: coesione o confusione?
-
Instabilità economiche in prospettiva;
-
Posti di lavoro: dove sono e come l'Occidente provvederà alla loro creazione?
-
Le sfide politiche del fondamentalismo islamico;
-
Russia: come la sua evoluzione interna influenzerà la sua condotta esterna?
-
Eventi attuali: Corea del Nord;
-
GATT: rischi in prospettiva;
-
Cina: conseguenze di sconvolgimenti o della stabilità 4.
Le discussioni hanno luogo sempre a
porte chiuse in conferenze annuali che, al pari di quelle della citata
Commissione Trilaterale, si svolgono ogni anno di solito in rinomati
centri occidentali. Il Bilderberg, come la Trilaterale, è articolato su
cerchi concentrici dove i veri iniziati stanno al centro, mentre il cerchio più
esterno solitamente ospita figure come professori universitari o politici e capi
di Stato in vista. Le decisioni del Bilderberg hanno efficacia anche dopo
anni e vengono notificate a organismi come il G7 o vengono perfezionate
in simposi tenuti dall'Aspen Institute, dal Club di Roma o dallo
World Economie Forum di Davos, che dal 1971 riunisce principalmente
ministri dell'economia, degli esteri, esponenti dell'Alta Finanza dei vari Paesi
a Davos, in Svizzera, nella prima settimana di febbraio di ogni anno. Superfluo
sottolineare che i membri del Bilderberg (e della Commissione
Trilaterale) sono in prevalenza massoni e che, soprattutto nei cerchi
interni, non esistono forme di alternanza democratica, una contraddizione in
termini a livello di élites, dove la stabilità è d'obbligo, e sono sempre
le stesse figure ad apparire, come ad esempio David Rockefeller, Gianni Agnelli (1921-2003), Lord Eric Roll of Ipsden (1907-2005),
Lord Peter Carrington o Henry Kissinger. Giova ricordare
che massoni presenti in Società Segrete, come appunto il Bilderberg
Group, sono tuttavia divisi in due obbedienze: quelli del ramo
angloamericano e quelli della Massoneria francofila-umanista, in continuità con
la divisione «storica» della Massoneria, il palladismo d'oltreoceano
fiancheggiato dalle alte Società Segrete britanniche, la via angloamericana alla
Repubblica Universale, che si avvale delle ricchezze principalmente dei
Rockefeller, in concorrenza con quella europea della Sinarchia,
imperniata sull'asse franco-tedesco e appoggiata dai Rothschild. Le distinzioni
- occorre averlo sempre ben chiaro - non sono tuttavia mai così nette, come
testimonia la presenza ad un tempo di massoni di entrambe le estrazioni nei
circoli mondialisti, a significare uno scopo comune da perseguire al di là di
ogni opposizione interna.
David Rockefeller | Lord Peter Carrington | Henry Kissinger |
Sembra tuttavia che negli ultimi anni
l'influenza del ramo europeo sulle decisioni di politica mondiale stia piuttosto
declinando rispetto a quella delle Logge angloamericane: è agevole infatti
constatare che ad organismi ormai collaudati come il Bilderberg (e la
Trilaterale) si affianchino istituzioni di ispirazione nettamente
angloamericana, come la Banca Mondiale, il Fondo Monetario
Internazionale, la NATO, il Tavistock Institute of
Human Relations di Londra, dove vengono messe a punto le tecniche di
penetrazione e guerra psicologica, ma soprattutto il potente Royal Institute of International Affairs di Londra,
particolarmente importante in quanto il primo Istituto di questo tipo, suscitato
nel 1919 e seguito in ordine di importanza nel 1921 dal Council on Foreign
Relations americano, che assieme daranno origine a tutta una rete di
istituti omologhi nel mondo chiamati Istituti Affari Internazionali. Sono
questi i veri centri propulsori decentrati, a livello nazione, della marcia
verso l'unità mondiale di marca anglosassone. Organismi sinarchici europei sono
invece la CEE e la Banca per i Regolamenti Internazionali di
Basilea (della quale è vicepresidente Carlo Azeglio Ciampi, membro del
Bilderberg Club) che, com'è noto, supervisiona flussi finanziari per più
di 1.100 miliardi di dollari giornalieri, quaranta volte il volume dei commerci
reali giornalieri mondiali. Sulla struttura del Bilderberg Group, il
giornalista Jacques Bordiot scriveva: «Ciò che colpisce
nell'organizzazione del Bilderberg Group è la sua stretta analogia con il
Council on Foreign Relations, la Round Table e le altre associazioni uscite
dalla società di Rhodes-Stead, articolata sul modello a cerchi concentrici degli
Illuminati di Baviera» 5. Struttura infatti
tipica delle Società Segrete, dove solo il cerchio interno è al corrente dei
vari compiti affidati, mentre i cerchi più esterni hanno ruoli via via più
sfumati e complementari, da quello consultivo a quello esecutivo, a quello di
paravento offerto da una sequela di nomi noti e prestigiosi collocati nel
cerchio più esterno. Si sa soltanto dell'esistenza di un primo cerchio interno,
detto Steering Committee («Comitato direttivo»), composto da ventiquattro
europei e quindici americani, per un totale di trentanove persone, membri
perlopiù del Council on Foreign Relations, dei quali è noto Jack Sheinkman, presidente
dell'Amalgamated Bank; e di un secondo cerchio, più chiuso, detto
Bilderberg Advisory Committee («Comitato Consultivo»), composto da
iniziati europei e americani, questi ultimi
tutti membri del Council on Foreign Relations, fra i quali David
Rockefeller 6. Ovviamente, il Bilderberg non
dà comunicati ufficiali o resoconti, né permette che filtrino informazioni sulla
presenza di coloro che «contano» 7. La rivista
britannica Observer, mentre nell'aprile 1963 era in corso a Cannes una
riunione dei Bilderbergers (i membri del Bilderberg), annotava
chiaro e tondo: «La clandestinità delle loro discussioni dimostra che essi
non cercano che una cosa: assicurare il loro effettivo dominio sui popoli, ma
dissimulandolo, lasciandone la responsabilità a dei governi politici»
8. Dichiarazione probabilmente vera, per via di quel
sottile gusto degli uomini ai quali è fatta parte di molti segreti di rivelarli
talvolta mascherandoli nel mare magnum della disinformazione; il
proprietario di quel settimanale è infatti David Astor (1912-2001), della
famiglia israelita degli Astor, finanziatore del debutto di Amnesty
International, massone, membro del ramo britannico della Pilgrims
Society, del comitato direttore del Royal Institute of International
Affairs, della Round Table e... del Bilderberg Group. Benché
il fine elettivo del Bilderberg Group fosse di consolidare l'Alleanza
Atlantica, il suo fondatore, l'alto iniziato Retinger, vero deus ex
machina del mondialismo negli anni del dopoguerra, si adoperava in primo
luogo a realizzare un'Unione Europea. Retinger, per uno di quei casi che fanno
la storia. Fu anche, assieme a Clarence Streit (1896-1986),
promotore dell'Atlantic Union Movement da cui sarebbero usciti
l'Istituto Atlantico e la NATO 9. Non
è senza importanza soffermarsi sui principali animatori dell'Atlantic
Union, l'associazione da cui sortirà, nel novembre 1972, nientemeno che la
Commissione Trilaterale ad opera di David Rockefeller:
-
R.W.G. Mac Kay, membro del Comitato direttivo della Fabian Society;
-
Clarence Kirshman (1896-1986), autore del libro Union Now (1939), magna charta dell'Atlantic Union, membro della Round Table, Rhodes Scholar 10, membro del Council on Foreign Relations, nonché fondatore del Comitato direttivo della Fabian Society e presidente della Federal Union, possente associazione inglese fondata nell'autunno 1938 a fini mondialisti da architetti come Julian Huxley (1887-1975);
-
Herbert Agar (1897-1980), del Comitato direttivo della Fabian Society;
-
Georges Catlin, membro della Pilgrims Society, della Fabian Society, della Pugwash, della Fondazione Rockefeller, dell'Istituto di Studi Strategici di Londra, associato del giornalista Walter Lippmann (1889-1974; membro anch'egli della Fabian, del Council on Foreign Relations e della Round Table, appartenente all'entourage ebraica del 33° Grado Franklin D. Roosevelt) e di Jean Monnet (1888-1979), uno dei «padri fondatori» dell'Europa.
Herbert Agar | Walter Lippmann | Jean Monnet |
Le ultime conferenze del Bilderberg
Group hanno avuto luogo:
-
All'Hotel Villa d'Este presso Cernobbio, sul Lago di Como, dal 23 al 26 aprile 1987, con Gianni Agnelli magnifico anfitrione;
-
All'Interalpen-Hotel di Innsbruck, in Tirolo, dal 2 al 5 giugno 1988;
-
Al Grand Hotel di La Toja, sulla costa galiziana in Spagna, dall'11 al 14 maggio 1989;
-
All'Harrison Center di Long Island, a New York, nel maggio 1990;
-
A Baden-Baden, in Germania, dal 6 al 9 giugno 1991;
-
A Evian, in Francia, dal 21 al 25 maggio 1992;
-
Al Nasfika Astir Palace Hotel di Vouliagmeni, in Grecia, dal 22 al 25 aprile 1993;
-
Al Kalastajatorppa Hotel di Helsinki, dal 2 al 5 giugno 1994;
-
A Biirgenstock, in Svizzera, dall'8 all'11 giugno 1995, sotto la guida di Lord Carrington, sul tema «Governo Mondiale entro il 2002»;
-
A King City (Toronto), dal 30 maggio al 2 giugno 1996, presso il Canadian Imperial Bank of Commerce Leadership Center.
«Sul lago il governo-ombra
del mondo», titolava con enfasi in prima pagina Il Giorno di
venerdì 24 aprile 1987 dando la notizia del convegno di Cernobbio che vide
centododici partecipanti e al quale seguì dal 27 al 29 aprile una riunione
dell'Aspen Institute a Torino 11. L'Aspen
Institute for Humanistic Studies venne fondato nel 1949 in Colorado da
Robert Maynard Hutchins (1899-1977), Gran Commendatore dell'Ordine di San
Giovanni di Gerusalemme - una branca della Side Masonry, l'alta
Massoneria britannica - presidente dell'Università Rockefeller di Chicago
fra il 1929 e il 1950 (creatore assieme a Giovanni A. Borgese
nell'immediato dopoguerra del movimento per il Governo mondiale), 12 direttore della programmazione della Fondazione
Ford agli inizi degli anni Cinquanta, in rapporto con Aldous
Huxley (1894-1963) per lo studio delle droghe, e
coinvolto negli anni Sessanta, ormai in pensione, in un traffico di droga
13. A fianco di Hutchins erano numerosi fabiani del
Council on Foreign Relations americano e del Royal Institute of
International Affairs britannico che, sotto il pretesto di «studi umanisti»,
avrebbero cooptato delle personalità del mondo economico e industriale per
orientarle verso analisi e prospettive «globali», leggi mondialiste in senso
tecnocratico, e successivamente inserirle nei quadri di governo dei rispettivi
Paesi. Oggi l'Aspen Institute ha antenne a Berlino, fin dal 1970, dal
1985 a Roma, possiede dal 1986 un castello a Canisy in Normandia, dove spesso
tiene i suoi conciliaboli, e, sotto altro nome, ha una sede a Tokyo. Capo e
finanziatore attuale dell'Istituto Aspen è Robert O.
Anderson (1917-2007), ex segretario al Tesoro americano, uno dei direttori
dal 1974 del Council on Foreign Relations, membro del Bilderberg
Group e della Commissione Trilaterale, giornalista
dell'Observer di proprietà degli Astor, dirigente della multinazionale
petrolifera Atlantic Richfield Corporation (ARCO), fra i fondatori
del movimento ambientalista «verde» nel mondo. Giova ricordare che secondo il
giornale Nuova Solidarietà, del 1º ottobre 1988, l'Atlantic Ritchfield
Corporation e la Volkswagen sarebbero le multinazionali principali
responsabili del selvaggio disboscamento amazzonico. Lo scopo dell'Aspen
Institute, secondo l'allora presidente della sezione italiana, l'israelita
Gianni de Michelis - presente anche ai Simposi di Davos del World
Economic Forum - ed espresso in un convegno tenuto a Venezia il 5 settembre
1986: «è quello di mettere
attorno ad uno stesso tavolo i protagonisti di maggiore rilievo del mondo
politico, economico, finanziario per formulare suggerimenti e proposte che, come
è avvenuto in passato, verranno esaminate dagli organi responsabili; la prossima
riunione del Fondo Monetario Internazionale e quella a latere del "G7"
(gruppo dei sette Paesi più industrializzati del mondo, N.d.R.) rappresentano
a questo scopo appuntamenti di rilievo» 14.
Robert M. Hutchins | Giovanni A. Borgese | Gianni de Michelis |
Intenzioni assai prossime a quelle del
Bilderberg, ma probabilmente in rapporto di subordinazione a quest'ultimo
e con valenze più spiccatamente culturali, di formazioni di quadri per
l'establishment, ma anche economiche, monetarie e commerciali. L'Istituto
Aspen organizza nelle varie nazioni uno o due «seminari» all'anno, a
seconda delle necessità, per fare il punto sulla situazione economica,
commerciale, finanziaria in rapporto a quella politica del momento, con la
partecipazione di personalità e quadri dei governi europei, americani e
giapponesi. Temi d'obbligo di
questi tempi: Unione Europea, finanziamenti ai paesi dell'Est e all'ex Unione
Sovietica 15, proposte e soluzioni per conferire
maggiore potere alle Nazioni Unite e ai suoi organismi. In questi ultimi anni al
presidente Anderson si sono affiancate numerose personalità del Council on
Foreign Relations americano e altre, come Robert McNamara
(1916-2009), Felix Rohatyn, banchiere israelita e membro influente della
Commissione Trilaterale che dal suo ufficio al 32° piano di Rockefeller
Plaza guida dal 1949 le sorti grande banca d'affari Lazard Frères
16; Robert D.
Hormats, membro del Bilderberg Group e della Trilaterale,
vicepresidente della potente banca ebraica Goldman Sachs
(da cui proviene anche Kissinger) di Wall Street; Helmut Schmidt, membro del
Bilderberg Group, della Trilaterale, dell'importante Istituto di
Studi Strategici di Londra, dell'Istituto Affari Internazionali tedesco
(D.G.A.P.); il giapponese Ogata, membro della Commissione
Trilaterale; Jacques Delors, presidente della CEE e membro
della Trilaterale; e una folta schiera di italiani il cui elenco è stato
in parte pubblicato su Il Mondo, del 1º maggio 1987, e ripreso da Pierre Faillant de Villemarest
(1922-2008) nella sua Lettre d'Information nº 7/1987. Fra essi Giorgio
La Malfa (Bilderberg Group, Commissione Trilaterale, Istituto
Affari Internazionali italiano); Silvio Berlusconi, ex membro della
P2 e appartenente alla Commissione Trilaterale; Luciano
Benetton, titolare dell'omonima multinazionale dell'abbigliamento, quotata
in Borsa a New York, e interessato sostenitore della società multietnica e
multirazziale; Gianni e Umberto Agnelli (1934-2004), i
Rockefeller italiani; Giorgio Benvenuto, sindacalista della
U.I.L., membro dell'Istituto Affari Internazionali italiano e
della Commissione Trilaterale, e una pleiade di uomini politici in vista.
Personaggio di notevole peso che assicura una presenza costante a questi
incontri è Richard Gardner, esponente di
spicco della comunità ebraica americana.
Robert McNamara | Felix Rohatyn | Jacques Delors |
Giorgio La Malfa | Luciano Benetton | Giorgio Benvenuto |
Per lungo tempo avvocato di Gianni
Agnelli, Gardner, ambasciatore U.S.A. in Italia dal 1977 al 1989, sarebbe stato
a capo del servizio informazioni di Inter-Alpha, gruppo bancario
finanziario all'origine nel dopoguerra della Loggia massonica P2 17, e fra il 1957 e il 1966 professore alla Columbia
University di New York. Rhodes Scholar, Gardner è membro del
gabinetto giuridico Coudert Bros. - oggi controllato direttamente dalla
Fondazione Rockefeller - istituito nel 1895 da Frederik René Coudert (1832-1903),
uno dei fondatori della branca americana della Pilgrims Society.
Direttore della Foreign Policy Association, un satellite del pianeta
Council on Foreign Relations, membro dello stesso Council on Foreign
Relations e della Commissione Trilaterale, Gardner lo si ritrova
anche alla Pilgrims Society. Presente alla sessione dell'Aspen
italiano a Palazzo Vendramin-Kalergi (chi si rivede!) a Venezia nel settembre
1988 e a quella della sezione francese a Canisy il 23 agosto 1988, subito dopo
Gardner vola a Mosca per perfezionare con i russi un progetto tendente «a
rinforzare i poteri dell'O.N.U.» 18. I lavori
delle novantotto personalità partecipanti erano condotti sotto la direzione
dell'israelita Georgij A. Arbatov (1923-2010), della ristretta
cerchia dei consiglieri di Gorbaciov, membro della Pugwash, dell'U.S.T.E.C. e
delle Conferenze di Darmouth, direttore dell'Istituto Sovietico per gli Affari
Americani e assai prossimo sia al clan Rockefeller che a Samuel Pisar (israelita francese
membro dell'A.C.E.W.A., sionista convinto, amico e consigliere di
Armand Hammer e David Rockefeller 19 e
amministratore in diverse multinazionali). In perfetta sintonia con quanto
Gardner sosteneva dalle colonne di Foreign Affairs, l'organo ufficiale
del Council on Foreign Relations, nell'aprile 1974 e cioè che si doveva:
«Rosicchiando pezzo per pezzo mettere fine alle sovranità
nazionali» 20. Le sessioni del
Bilderberg Group del 1989 e del 1990 furono presiedute da Lord Roll of
Ipsden con la presenza affezionata degli immancabili David Rockefeller, Gianni
Agnelli, Henry Alfred Kissinger, Cyrus Vance (1917-2002),
quest'ultimo membro della Pilgrims Society americana, ma anche del
Council on Foreign Relations e della Commissione Trilaterale,
direttore inoltre dell'IBM, della Pan American, della World
Airways, del New York Times, e amministratore della Rockefeller
Foundation fin dal 1975; George Ball (1909-1994), assiduo fin dal
1955, associato della Lehman Brothers, membro del Council on Foreign
Relations, dell'Istituto Atlantico, dell'I.I.S.S. di Londra e
cofondatore della Commissione Trilaterale; Paul Volcker, ex presidente del
Federal Reserve System, direttore del Council on Foreign Relations
e della Trilaterale; l'ex generale Brent Scowcroft, ex assistente del
33º (e membro del Bilderberg Group) Gerald Ford (1913-2006) e del
Pilgrims George Bush, membro della
Kissinger Associates, del Council on Foreign Relations e della
Trilaterale; l'israelita Rupert Murdoch, magnate australiano
legato agli Oppenheimer, alla guida di un impero multimediale senza frontiere
(comprendente una quarantina di testate giornalistiche - fra le quali il
Times di Londra, il più prestigioso e autorevole giornale del mondo e il
giornale popolare britannico Sun, che tira quattro milioni di copie -
sette televisioni distribuite su cinque continenti e proprietario della
20th Century Fox, una delle maggiori case cinematografiche
americane) 21; il Generale americano John R.
Galvin, comandante supremo dell'Alleanza Atlantica in Europa;
Helmut Kohl e Giorgio La Malfa, per citare solo i più
importanti.
Georgij A. Arbatov | Armand Hammer | George Ball |
Gerald Ford | Rupert Murdoch | Helmut Kohl |
Vale la pena soffermarsi un momento su
Lord Roll, il presidente del gruppo S. G. Warburg appartenente alla
potente famiglia ebraica omonima. Nato il 1 dicembre 1907 in Austria da un
banchiere israelita, Eric Roll fra il 1939 e il 1941 presta servizio, in qualità
di special fellow, presso la Fondazione Rockefeller. Dal 1941 al
1966 è funzionario di stato britannico con incarichi presso la N.A.T.O. e
la C.E.E.. Aderì pure al Political and Economical Planning
(«Pianificazione politica ed economica»), il P.E.P. britannico,
organizzazione parallela, fondata nel 1931 da membri della Fabian Society
a fini mondialisti, di quel Royal Institute of International Affairs dal
quale sciamarono tutti gli altri Istituti Affari Internazionali. Lasciata nel
1967 l'amministrazione, Eric Roll entra nella banca di uno dei più famosi
banchieri di Londra, Siegmund George Warburg (1902-1982), e nel 1968
accede al prestigioso incarico di direttore della Banca d'Inghilterra, cumulando
la carica con quella di direttore esecutivo per l'Inghilterra del Fondo
Monetario Internazionale e della Banca Mondiale, membro della Pilgrims
Society, della Commissione Trilaterale, dell'Istituto Atlantico, del
Royal Institute of International Affairs, e, naturalmente, del
Bilderberg Group. Divenuto Sir Eric Roll e poi il barone
Lord Roll of Ipsden, sali ai massimi livelli della Banca Warburg
che oggi presiede assieme al correligionario David Scholey, membro anch'egli del
Bilderberg. Giova segnalare che il 10 maggio 1995 la Siegmund G.
Warburg è stata rilevata dalla Swiss Bank Corporation, la maggiore
banca svizzera guidata dal banchiere Georges Blum, «con l'obiettivo
chiaro e dichiarato di diventare una delle dieci banche che domineranno entro la
fine del secolo la finanza globale» 22. Alla
guida della nuova Sbc-Warburg è stato nominato Marcel Ospel. La
sessione del Bilderberg Group del 1996, tenuta in Canada sotto la
direzione del mondialista plurititolato, il britannico Peter Carrington, ha
visto la partecipazione, a fianco degli immancabili David Rockefeller, Gianni
Agnelli, Henry Kissinger, sir Eric Roll of Ipsden, di personaggi
«eccellenti» come: Franco Bernabè, direttore
dell'E.N.I.;
Siegmund G. Warburg | Marcel Ospel | Franco Bernabè |
William F. Buckley jr. (1925-2003), membro
della Skull and Bones, del Council on Foreign Relations e della
Mont Pelerin Society; Dwayne Andreas, alla testa della
Archer-Daniels-Midland Co., una delle «cinque sorelle», le multinazionali
del grano, e assai prossimo alla famiglia Bronfman; Jon S. Corzine,
senior partner e direttore della potente banca d'affari Goldman Sachs
& Co. di New York; Stanley Fischer, primo
vice-direttore del Fondo Monetario Internazionale; Richard Holbrooke, l'israelita
americano responsabile dell'attuale pax americana nell'ex Iugoslavia,
membro della Trilaterale e del Council on Foreign Relations, uno
dei direttori generali fra il 1985 e il 1993 della potente banca d'affari
Lehman Brothers; l'economista della
Bocconi Mario Monti, presente anche
nella Commissione Trilaterale; Norman Podhoretz, membro
del B'nai B'rith e del Council on Foreign Relations, editore della
rivista «di destra» americana Commentary, pubblicazione ufficiale
dell'American Jewish Committee; Renato Ruggiero, tecnocrate di
Agnelli, presente anche nella Trilaterale e attualmente alla guida della
World Trade Organisation (W.T.O.); Klaus Schwab fondatore e
presidente delle discrete riunioni dello World Economie Forum, i Simposi
annuali che dal 1971 riuniscono annualmente a Davos gli uomini del Big
Business; lo svizzero Cornelio Sommaruga, presidente
della Croce Rossa Internazionale; il grande speculatore internazionale George
Soros; Peter D. Sutherland, al vertice della
Goldman Sachs International e direttore generale della W.T.O.; il
banchiere James D.
Wolfensohn, presidente della Banca Mondiale. Fà la
sua prima comparsa anche Walter Veltroni, del giornale comunista italiano
L'Unità 23.
Mario Monti | George Soros | Walter Veltroni |
Sui veri contenuti dei colloqui
Bilderberg poco è dato di sapere: sembra tuttavia che, ad esempio, la
riunione di Innsbruck «sia stata decisiva per accelerare la fine degli
accordi di simbiosi economica, e dunque politica, fra il COMECON e la
CEE» 24: niente di più facile dal momento che
questi incontri sembrano davvero precedere con preoccupante frequenza gli
avvenimenti che da lì a breve seguono... Di certo si sa che «virtualmente
ogni leader occidentale di spicco del dopoguerra è passato per il Bilderberg una
volta o l'altra» 25.
Il presente articolo è
stato estratto da un'edizione piuttosto datata dell'opera di Epiphanius Massoneria e sette
segrete: la faccia occulta della storia. Nel maggio del 2008, è stata
pubblicata un'edizione accresciuta (pagg. 989 contro le 659 dell'edizione
precedente) della stessa opera di cui consigliamo caldamente la
lettura.
|
Note
1 Estratto (pagg. 600-610)
dall'opera Massoneria e Sètte Segrete: la faccia occulta della Storia,
Editrice Ichthys, s.d.
2 Cfr. P. Faillant de Villemarest, La Lettre
d'Information, nº 14/1986.
3 Mc Bride appartenne
all'Ordo Templi Orientis, fu fondatore di Amnesty International,
membro Comitato esecutivo dell'Unione Paneuropea del massone
Coudenhove-Kalergi.
4 Cfr. The
Spotlight, del 27 giugno 1994.
5 Cfr. J. Bordiot, Une main cachée dirige...
(«Una mano nascosta dirige...»), Ed. La Librairie Française, Parigi 1974,
pag. 227.
6 Vedi l'opuscolo di R.
Camman, Les véritables maîtres
du monde («I veri padroni del mondo»), Villefranche-de-Lauragais 1985, pag.
4.
7 Ad esempio, nel convegno
tenuto il 23-26 aprile 1987 a Villa d'Este sul Lago di Como, i giornali italiani
hanno pubblicato soltanto settantuno nominativi dei circa centodieci presenti
(cfr. Il Corriere della Sera, del 25 aprile 1987; Il Giornale, del
25 aprile 1987; Il Giorno, del 24 aprile 1987).
8 Cfr. Y. Moncomble, La Trilatérale et les secrets du
mondialisme, pag. 70. David Rockefeller, in occasione della riunione
di BadenBaden del 1991 del Bilderberg Club rivolgendosi ai giornalisti:
«Siamo riconoscenti ai principali media e grandi pubblicazioni, i cui
direttori sono presenti alle nostre riunioni, che abbiano rispettato quasi per
quarant'anni il loro impegno di discrezione».
9 Cfr. Y. Moncomble, op.
cit., pag. 207.
10 Ossia titolare di una
delle borse di studio fondate da Cecil Rhodes per far passare dalle sue
università dei giovani d'élite scelti nel mondo anglosassone e prepararli
all'One World, sotto la guida britannica.
11 Cfr. Il
Giornale, del 24 aprile 1987.
12 Cfr. Il Sole-24
Ore, del 21 aprile 1992.
13 Cfr. Kalimtgis-Steinberg-Goldman, Droga
S.p.A., pagg. 61-61, 404; P. Blackwood, Netzwerke der Insider;
Diagnosen Verlag, Leonberg 1986, pag. 196.
14 Cfr. Il
Giornale, del 6 settembre 1986.
15 Ricordiamo la
posizione dei sovietici nei riguardi dell'Alta Finanza, espressa dal portavoce
sovietico nel corso dei colloqui dell'Aspen Institute di Berlino nel
luglio 1987, e rivelatrice dei rapporti di subordinazione totale da parte dei
Paesi dell'Est all'Alta Finanza: «Noi vi offriamo di cooperare con
comprensione e buona volontà. L'URSS di domani sarà quella che voi
vorrete...» (cfr. E. Mortimer,
sul Financial Times, del 7 luglio 1987).
16 Cfr. La Repubblica
- Affari e Finanza, del 15 aprile 1988.
17 Cfr. The Trilateral
Conspiracy against U.S. Constitution: Fact or Fiction?, EIR Special Reort,
Washington, 30 settembre 1985, pag. 128.
18 Cfr. P. Faillant de Villemarest, La Lettre
d'Information, nº 10/1988.
19 Cfr. Y. Moncomble, Quand la presse est aux
ordres de la finance («Quando la stampa è agli ordini della Finanza»), Ed.
Yann Moncomble, Parigi 1986, pag. 190.
20 Cfr. P. Faillant de Villemarest, La Lettre
d'Information, nº 5/1989.
21 Cfr. Il
Giornale, 13 maggio 1995. L'influenza enorme sulla mentalità e i costumi
della televisione, e prima, della cinematografia è fatto pacifico sotto gli
occhi di chiunque: ma chi sono i formatori di opinione, questi titani che da un
secolo propongono stili di vita, lanciano mode, slogan, creano gusti,
abitudini, modelli? «L'alleanza fra televisione e industria del cinema è
sempre stata stretta, l'una alimenta l'altra. Metro-Goldwyn Mayer, 20th
Century Fox, Paramount Pictures, Columbia, Warner Bros, Universal e United
Artists, queste società sono state tutte fondate, dirette e orientate da ebrei
famosi come i Goldwyn, Fox, Laemmle, Schenk, Lasky, Zukor, Thalberg, Cohen,
Mayer e Warner». (cfr. A. Lilienthal, The Zionist Connection
II, North American Ed., New Brunswick 1978, pag. 222).
22 Cfr. Il Corriere
della Sera, dell'11 maggio 1995.
23 Cfr. The
Spotlight, Washington. del 17 giugno 1996.
24
Ibid.
25 Cfr. Review of
International Studies, Londra 1986, nº 12, p. 221.
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