L'ultima eroica resistenza Austro-Lombardo-Veneta , dal Die Gartenlaube di Ernst Keil's Nachfolger, 1859
Premessa:
Il 4 Giugno 1859 , esattamente 153 anni fa, si combatteva la Battaglia di Magenta che vedeva schierati due Eserciti contrapposti, uno composto da soldati del secondo Impero Francese, quello di Napoleone III, la cui maggioranza era di origine Algerina e Tunisina, e Sardo-Piemontesi , per la stra grande maggioranza coscritti, dall'altra parte, invece, vi era l'Esercito Imperial-Regio del Regno Lombardo-Veneto composto da diverse migliaia di Lombardi e Veneti arruolatisi, per la maggior parte, spontaneamente. Vi era anche una forte presenza di Tirolesi(Trentini) , Triestini, Istriani. La maggior parte delle pubblicazioni presenti riguardanti la Battaglia di Magenta , purtroppo , parla di eroi che liberano il popolo oppresso quando ci si riferisce all'orda Franco-Piemontese che invase il Regno Lombardo-Veneto per pura smania di conquista, mentre parla di tiranni oppressori quando ci si riferisce ai Soldati dell'Imperial-Regio Esercito che combattevano per il loro Imperatore e per difendere la loro Patria legittima , la loro fede e le loro tradizione. Vogliamo dedicare, nel giorno del 153° anniversario della battaglia di Magenta, questo articolo alla memoria di quegli eroi valorosi dimenticati che si sacrificarono per la buona causa.
La Battaglia di Magenta:
Il piano degli invasori franco-piemontesi consisteva nel puntare su Magenta da due direttrici: da Turbigo e dal ponte sul Ticino sulla strada tra Milano e Novara. Lo sforzo maggiore è sostenuto dai francesi, mentre l´esercito piemontese ha il compito di seguire le truppe che muoveranno da Turbigo e di intervenire in caso di necessità. Il comando Iperiale , resosi conto delle intenzioni dei francesi, ordina che il grosso dell´esercito sia spostato dalla Lomellina a Magenta, attraverso Vigevano e Abbiategrasso; la difesa è disposta lungo il Naviglio, confidando di fare saltare i ponti di Robecco, Pontevecchio, Pontenuovo e Boffalora.Il secondo corpo d´armata francese al comando del generale Mac Mahon viene diviso in due colonne, una al comando del generale stesso, l´altra agli ordini del generale Espinasse; le due colonne partono da Turbigo dirette a Magenta con due itinerari diversi: Mac Mahon passerà per Boffalora, Espinasse per Marcallo. Altre truppe francesi si attestano dopo Trecate sul ponte del Ticino, solo parzialmente danneggiato dall´esplosivo , in attesa dell´arrivo di Mac Mahon a Boffalora.
Intanto le truppe Austro-Lombardo-Venete tardanovano ad arrivare dalla Lomellina, e a difendere la linea del Naviglio restavano solo i 20-25.000 uomini del generale Clam Gallas che dispose le sue truppe a triangolo, con i vertici a Magenta, Boffalora e Marcallo.
Non appena odono i cannoni, le truppe francesi in attesa presso il ponte sul Ticino si muovono verso Magenta. A Boffalora gli Austro-Lombardo-Veneti riescono a far saltare il ponte sul Naviglio, e difendono eroicamente alcune cascine, aiutati dai contadini, nei dintorni per guadagnare tempo in attesa dei rinforzi.
La battaglia si fa concitata attorno a Pontenuovo, lungo la linea ferroviaria poco lontano dal ponte sul Naviglio che gli Austro-Lombardo-Veneti ,sfortunatamente , non erano riusciti a minare con ripetuti attacchi e ritirate da parte dei francesi.
Mentre il terzo corpo d´armata francese, partito al mattino da Novara, ritardava a giungere sul campo di battaglia, Espinasse cerca inutilmente di congiungersi a Mac Mahon a Boffalora. Vengono allora cambiati i piani: le due colonne marceranno separatamente su Magenta, avendo il campanile della chiesa di San Martino come punto di riferimento.
Comincia tuttavia ad arrivare da Abbiategrasso il grosso delle truppe Austro-Lombardo-Venete , il cui ingresso in linea rende la situazione critica per i francesi, a tal punto che gli Austro-Lombardo-Venete inviano a Vienna un telegramma che annuncia la loro vittoria. Purtroppo, e lo vedremo, non sarà così.
In particolare a Pontenuovo la situazione per i francesi appare disperata, con cinquemila uomini che per tre quarti d´ora devono sostenere l´urto di cinquantamila Austro-Lombardo-Venete . L´avanzata di Mac Mahon da Boffalora, fornisce man forte ai francesi, e induce gli Austro-Lombardo-Venete a retrocedere, per motivi strategici, da Pontenuovo per difendere Magenta.
La battaglia divampa attorno alla stazione ferroviaria di Magenta; gli Austro-Lombardo-Veneti abbandonano le posizioni e si ritirano nelle case per difendere palmo a palmo il terreno. Il generale Espinasse cade nell´attacco alla stazione ferroviaria, ma la sua divisione e quella di Mac Mahon attaccano con un movimento a tenaglia gli Austro-Lombardo-Venete , asserragliati nel borgo, riuscendo a conquistare il controllo delle vie d´accesso.
Alle sette della sera gli Austro-Lombardo-Venete si difendono strenuamente riuscendo a sottrarre al nemico alcuni pezzi di artiglieria , ma ricevettero dal quartier generale l'ordine di ritirata in attesa di un piano di contrattacco , che purtroppo non verrà, per il giorno successivo. Sul campo si contano circa seimila morti, molti dei quali anche Austro-Lombardo-Veneti .
La vittoria delle orde franco-piemontesi apre le porte all'occupazione di Milano, primo passo verso la nefasta unita d´Italia.
La battaglia di Magenta non fu vinta di certo dal "patriottismo" dei Soldati Sardo-Piemontesi o ad una fantomatica, e al quanto fantasiosa, sommossa popolare. A vicere quel giorno furono le armi Francesi avantaggiate da ordini poco chiari dati ai soldati Austro-Lombardo-Veneti dal quartier generale. I veri eroi furono i giovani corsi a combattere sotto le insegne Imperiali e che hanno combattuto per la vera libertà e per la legittimità.
Forze militari in campo:
Austriaci
1° Corpo d´Armata Clam Gallas
Soldati 10.000 Pezzi 24
2° Corpo d´Armata Liechtenstein
Soldati 16.000 Pezzi 48
1a Divisione Reischach - 7° Corpo d´Armata Zobel
Soldati 8.000 Pezzi 16
3° Corpo d´Armata Schwarzenberg
Soldati 16.000 Pezzi 56
Brigata Hesse della Divisione Paumgarten del 5° Corpo d´Armata Stadion
Soldati 4.000 Pezzi 8
Reparti vari e riserva artigliera
Soldati 4.000 Pezzi 24
TOTALE SOLDATI 58.000
TOTALE PEZZI 176
Perdite:
1.368 morti
4.358 feriti
4.500 tra catturati e dispersi.
Piemontesi
9° Battaglione Bersaglieri e 13a Batteria della Divisione Fanti
Soldati 700 Pezzi 4
Reparti vari di Cavalleria con il 2° Corpo d´Armata
Soldati 400
Perdite:
557 morti
223 feriti
200 tra catturati e dispersi.
Francesi
2° Corpo d´Armata De Mac MAhon
Soldati 19.000 Pezzi 39
2a Divisione Camou della Guardia
Soldati 8.000 Pezzi 12
1a Divisione Mellinet della Guardia
Soldati 7.000 Pezzi 12
3a Divisione Renault del 3° Corpo d´Armata Canrobert
Soldati 8.000
Brigata Bataille del 3° Corpo d´Armata
Soldati 4.000
1a Divisione Vinaj del 4° Corpo d´Armata Niel
Soldati 8.000
Reparti vari e riserva di artiglieria Soldati 4.000 Pezzi 24
TOTALE SOLDATI 59.100
TOTALE PEZZI 91
Perdite:
657 morti
3.223 feriti
655 tra catturati e dispersi.
Fonti:
La vera storia d'Italia (Gilberto Oneto)
BATTAGLIA DI MAGENTA - SITUAZIONE GENERALE ALLE ORE 13 (tratta da A.Viviani "Magenta 4 giugno 1859: dalle ricerche la prima storia vera" pag.156)
BATTAGLIA DI MAGENTA (tratta da A.Viviani "Magenta 4 giugno 1859: dalle ricerche la prima storia vera" pag.162)
BATTAGLIA DI MAGENTA ORE 13-16 - ATTACCO FRANCESE - CONTRATTACCO AUSTRIACO - INTERVENTO DEL 3° C.A. FRANCESE (tratta da A.Viviani "Magenta 4 giugno 1859: dalle ricerche la prima storia vera" pag.164)
BATTAGLIA DI MAGENTA - OPERAZIONI DALLE 16.30 ALLE 18.30 (tratta da A.Viviani "Magenta 4 giugno 1859: dalle ricerche la prima storia vera" pag.172)
BATTAGLIA DI MAGENTA - ASSALTO A MAGENTA - ORE 19 CIRCA (tratta da A.Viviani "Magenta 4 giugno 1859: dalle ricerche la prima storia vera" pag.179)
Scritto da:
Redazione A.L.I.