Sopra: pendaglio massonico, sormontato da una Stella di Davide, appartenete ad un Gran Maestro. Tra la Squadra e il Compasso appare l'Efod, o Pettorale del Giudizio, un paramento che indossava il Sommo Sacerdote dell'antica religione mosaica su prescrizione divina (Es 28, 15-30).
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«Lo spirito della Massoneria è lo spirito del giudaismo nelle sue credenze più fondamentali; sono le sue idee, è il suo linguaggio, è quasi la sua organizzazione».
Elia Benamozegh, rabbino di Livorno. |
Inevitabilmente, quando si iniziano a studiare le origini o il complicato simbolismo della Massoneria, ci si imbatte nel legame esistente tra la sètta dei grembiulini e la religione ebraica. In effetti, molte parole di Grado, fregi e lo stesso mito di Hiram sono di chiara provenienza giudaica, tanto che un grande esperto come Mons. Ernest Jouin (1844-1932), direttore della prestigiosa Revue internationale des sociétés secrètes (RISS), che ricevette l'encomio e l'approvazione della Santa Sede, coniò il termine giudeo-Massoneria per sottolineare lo stretto legame esistente tra l'ebraismo talmudico e farisaico e Libera Muratoria. Del resto, come confermano diversi articoli contenuti in questa sezione, numerosi rabbini hanno apertamente ammesso la filiazione giudaica della Massoneria, ed è noto che il cuore dell'insegnamento che si impartisce nelle Logge proviene dalla Cabala, il (falso) misticismo ebraico. Detto questo, qualcuno potrebbe obiettare che tale accusa potrebbe celare una forma larvata di antisemitismo. A tale insinuazione rispondiamo affermando che il cattolicesimo è assolutamente estraneo all'antisemitismo in quanto contrario per via di principio sia alla ragione che alla fede cristiana:
- Alla ragione: sostenere che un individuo possa essere discriminato a causa della razza cui appartiene (qualunque essa sia), equivale ineluttabilmente a negare il libero arbitrio di cui è dotata ogni persona, ossia di quella qualità che consente a chiunque di scegliere liberamente tra il bene e il male, e di essere responsabile delle proprie azioni al di là della propria origine, religione, cultura, ecc... Inoltre, chi conosce la genesi dell'ideologia razzista, soprattutto di quella biologica, sa che essa è nata nel XIX secolo in ambienti razionalisti e positivisti (soprattutto anglosassoni), da sempre ostili alla Chiesa cattolica.
- Alla fede: Gesù Cristo, secondo la carne, era ebreo, come lo erano la Sua Santa Madre, i dodici Apostoli, colonne della Chiesa, e buona parte della Chiesa nascente. Come può, dunque, un cattolico disprezzare quel popolo che ha ricevuto la Rivelazione divina e da cui è nato il Salvatore? Impossibile! E difatti, agli inizi del XX secolo, di fronte al dilagare dell'antisemitismo, la Chiesa cattolica è intervenuta ufficialmente con un pronunciamento della Sacra Congregazione del Sant'Uffizio, firmato dal Sommo Pontefice Pio XI (1857-1939) in data 21 marzo 1928, che condannava esplicitamente «tutti gli odii e le animosità tra i popoli, e massimamente l'odio contro il popolo un tempo eletto da Dio, quell'odio che oggi suole volgarmente designarsi con il nome di antisemitismo» 1.
Va da sé che per i cattolici, il coinvolgimento di un certo numero di ebrei nella creazione della Massoneria (così come del comunismo e di tante ideologie o filosofie violentemente anticristiane) è una questione puramente religiosa, un problema che ha spinto la Chiesa nel corso dei secoli a difendersi da tali attacchi praticando con carità l'antigiudaismo cristiano, che non ha nulla a che vedere con le violenze e l'avversione dell'antisemitismo nazista. Prova ne è che la Chiesa ha sempre pregato per gli ebrei (e per la loro conversione) e i Pontefici, fedeli al comando di Cristo di amare i nostri nemici e di pregare per nostri i persecutori (Mt 5, 43-48), li hanno protetti e ospitati nelle loro terre quando sono stati cacciati da vari regni d'Europa.
Note
1 Cfr. La Civiltà Cattolica, 1928, vol. II, pagg. 171-172. Le ragioni teologiche dell'odio anticristiano che anima molti israeliti (con diversi gradi di responsabilità, ovviamente), va cercato proprio nella perdita collettiva dell'elezione di Dio a causa del rifiuto ostinato della messianicità e divinità di Nostro Signore Gesù Cristo, e del conseguente accecamento.