martedì 27 marzo 2012

Eroi del legittimismo: Henri de La Rochejaquelein

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Henri du Vergier de La Rochejaquelein(Châtillon-sur-Sèvre, 30 agosto 1772Nuaillé, 28 gennaio 1794).


Henri du Vergier, conte de La Rochejaquelein (Châtillon-sur-Sèvre, 30 agosto 1772Nuaillé, 28 gennaio 1794), è stato il Monarchico legittimista più giovane che sia diventato generale dell'Esercito cattolico e reale che combatté la guerra di Vandea.


Nacque a Château de la Durbellière, vicino a Châtillon-sur-Sèvre, fu educato nella scuola militare di Sorèze. La nefasta  rivoluzione francese era scoppiata quando lui aveva sedici anni, e con grande coraggio, decise di non seguire suo padre che stava emigrando fuori della Francia, perché fedele alla Monarchia legittima era sicuro  di poter difendere il Palazzo delle Tuileries, quando venne attaccato il 10 agosto 1792, lui era infatti un ufficiale della Guardia Costituzionale del re Luigi XVI. Fu in quest'occasione, mentre si allontanava dalla città che disse: «Andate nella mia regione e presto sentirete parlare di me», riferendosi ai primi disordini scoppiati in Vandea nei giorni dell'attacco alle Tuileries.
Così dopo il tragico epilogo   tornò a casa nella sua provincia, rifiutando, giustamente,  di rispondere alla leva obbligatoria per lo scoppio delle Guerre rivoluzionarie francesi, si unì quindi all'amico e cugino Louis Marie de Lescure nelle sue terre nella provincia di Poitou.
Subito dopo cominciò a combattere contro le truppe della neonata e tirannica repubblica francese insieme a Maurice Louis d'Elbée e Charles de Bonchamps dall'aprile del 1793.
Mentre conduceva diverse  migliaia di contadini vandeani, La Rochejaquelein ottenne la sua prima vittoria sull'esercito repubblicano il 13 aprile 1793 nella battaglia di Les Aubiers, pronunciando la famosa frase:

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« Se mio padre fosse fra noi, vi ispirerebbe più fiducia, poiché mi conoscete appena. Io del resto ho contro di me la mia giovinezza e la mia inesperienza; ma ardo già di rendermi degno di comandarvi. Andiamo a cercare il nemico: se avanzo, seguitemi; se indietreggio, uccidetemi; se mi uccidono, vendicatemi! »
(Henri de La Rochejaquelein)


Il 3 marzo, partecipando alla presa di Bressuire, il 25 aprile, conquistando Fontenay-le-Comte e il 9 giugno, prendendo Saumur.

La Rochejaquelein, alla testa dei suoi uomini, scala le mura della città di Thouars, montando letteralmente sulle spalle dei suoi soldati, per essere il primo ad entrare nella piazza-forte repubblicana (5 maggio 1793).

Ad agosto, a Luçon, raggruppò l'esercito vandeano, che era sul punto di disperdersi, e vinse la battaglia di Chantonnay a settembre. Dovette ritirarsi attraverso la Loira dopo essere stato sconfitto per inferiorità di mezzi a Cholet, il 17 ottobre.
Il 20 ottobre, La Rochejaquelein fu scelto come "generalissimo" dell'Esercito cattolico e reale sostituendo d'Elbée - che era stato ferito gravemente a Cholet.

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Tuttavia, il suo coraggio purtroppo non compensò la sua mancanza di esperienza, marciò su Granville, prese Avranches il 12 novembre, ma non riuscì a tenere Granville e si ritirò ad Angers per attraversare la Loira. François Séverin Marceau, Jean-Baptiste Kléber e François Joseph Westermann l'inseguirono, sconfiggendolo, per la disparità di armamenti, a Le Mans il 12 dicembre e definitivamente il 23 dicembre a Savenay. Riuscì a portare il resto del suo esercito oltre la Loira e  continuò una guerra di guerriglia contro i repubblicani.



Il 4 gennaio si mise in marcia per Nuaillé, vicino a Cholet, per comandare quella che sarà la sua ultima spedizione. Verso la fine del mese, la guarnigione di Cholet era uscita dalla città per incendiarla, La Rochejaquelein decise allora di attaccarli prima che questi appiccassero il fuoco, circondati dai vandeani molti repubblicani morirono anche nell'incendio che questi erano riusciti ad appiccare, mentre altri andarono incontro al generalissimo per arrendersi. Alcuni  gli si buttarono ai piedi in ginocchio e lui gli rispose: «Rendete le armi: vi faccio la grazia». Il generalissimo vide poi due granatieri in fuga, così salì a cavallo e insieme ad altri suoi ufficiali li inseguì con lo scopo di catturarli per poi interrogarli. Uno dei due granatieri si fermò, nascondendosi dietro un cespuglio mentre l'altro continuava a scappare in modo da fare da "esca", l'altro repubblicano diresse quindi il suo fucile verso uno dei cavalieri che inseguivano il suo compagno, ma La Rochejaquelein lo vide e si lanciò su di lui per bloccarlo, questo però si accorse del generale vandeano e fece fuoco su di lui sparandogli in fronte, il generalissimo cadde all'indietro colpito a morte, il 28 gennaio 1794, gli altri suoi ufficiali che avevano ucciso il granatiere che faceva da "esca" appena videro che l'altro repubblicano aveva ucciso il loro generale, e per vendicarlo, si lanciarono su di lui massacrandolo.

I fedeli compagni Vandeani vendicano il loro generalissimo


Il corpo di La Rochejaquelein fu seppellito nello stesso posto in cui venne raggiunto da un colpo mortale. Affinché il suo cadavere non venisse identificato e non venisse profanato dai repubblicani, come accadde a Bonchamps, il suo amico Jean Nicolas Stofflet gli cambiò gli abiti e gli tagliò il viso a colpi di sciabola e singhiozzando disse: «ho perso ciò che avevo più di caro al mondo».
Fu riesumato più tardi dopo che un mezzadro avrà indicato il luogo di sepoltura provvisoria, nella chiesa di Saint Aubin di Baubigné nella regione delle Deux-Sèvres, insieme ai suoi due fratelli: Louis e Auguste du Vergier de La Rochejaquelein.

La Rochejaquelein viene seppellito

 I monarchici legittimisti si rammaricarono della perdita di questo eroe della Vandea. Henri della Rochejaquelein aveva un carattere forte, andava a cavallo con grazia, aveva una passione per la caccia e l'addestramento militare, aveva una vista acuta, il naso aquilino, un'espressione da guerriero. Il suo carisma ebbe un ruolo fondamentale per il morale delle truppe controrivoluzionarie.

Statua realizzata nel 1895 da Alexandre Falguière


Fonti:

Wikipedia

Storia libera


Scritto da:

Il Principe dei Reazionari