Luigi Antonio di Borbone-Francia, duca d'Angoulême e nel 1830 Luigi XIX° Re di Francia (Versailles, 6 agosto 1775 – Gorizia, 3 giugno 1844), era il primogenito del conte d'Artois, poi re Carlo X di Borbone-Francia, e di Maria Teresa di Savoia figlia di Vittorio Amedeo III° di Savoia.
Il Conte d'Artois(futuro Carlo X°)
Ritratto di Maria Teresa di Savoia con i figli. Sulla sinistra, inpiedi dietro la sorella minore, si può vedere il piccolo Luigi Antonio.
Ritratto dei figli del Conte d'Artois. Sulla destra si può vedere il piccolo Luigi Antonio
Luigi Antonio nacque nella splendida Francia dell' Ancien Régime , a Versailles, il 6 Agosto 1775. I primi anni di vita per lui furono caratterizzati da un forte amore ricevuto da entrambi i genitori, la madre si occupava del figlio sotto l'aspetto del comportamento da tenere in ambienti di corte imprimendo in lui quell'eleganza che lo caraterizzerà per tutta la vita , mentre il padre, Conte d'Artois, si occupava della sua educazione politica insegnandoli i principi del legittimismo e della Sacralità della Monarchia: E' pur vero che il Conte d'Artois si desse spesso e volentieri a momenti di "pausa" dall'ambiente famigliare seducendo giovani e attraenti nobil'donne di corte e non solo, ma questo era un passa tempo assai limitato contrariamente a quello che la propaganda rivoluzionaria volle far credere. Questo "vizio" , del tutto normale per un'uomo di bell'aspetto e raffinata eleganza, non impedì al Conte d'Artois di dedicare moltissimo tempo all'educazione del primogenito Luigi Antonio.
Luigi Antonio nel 1785, all'età di 10 anni
All'età di 14 anni, Luigi Antonio, si ritrovò travolto dalla tempesta rivoluzionaria. Già all'inizio degli eventi che portarono allo scoppio della infausta Rivoluzione Francese del 1789 Luigi Antonio corse parecchi pericoli, i volantini sovversivi e pieni di menzogne che circolavano per Parigi riportavano svariate dicerie sui fratelli del Re Luigi XVI°, Luigi Stanislao Saverio (futuro Luigi XVIII°) e Carlo Conte d'Artois(futuro Carlo X°). In questi volantini vi erano scritte storie su certi esorbitanti sprechi di denaro da parte del Conte d'Artois per festini e orge , ma anche per arricchire le sue proprietà, tutto ciò, dicevano gli scritti sediziosi, usufruendo delle casse dello Stato. L'odio acceso negli animi degli stolti che credettero a tali menzogne fu tale che la famiglia del Conte d'Artois , e quindi anche Luigi Antonio, rischiò di essere aggredita più volte rischiando la vita. La famiglia del Conte d'Artois venne fatta trasferire per espresso volere del Re Luigi XVI°.
Luigi Antonio
Il 10 giugno 1799, Luigi Antonio , all'età di 24 anni sposò la cugina Maria Teresa Carlotta(così come era la volontà dei defunti genitori della sposa), primogenita e unica figlia sopravvissuta di Luigi XVI ghigliottinato per volere della setta il 21 Gennaio 1793.
I Busti di: A sinistra Luigi Antonio, e a destra la moglie Maria Teresa Carlotta
Durante il periodo Napoleonico oltre a militare tra le fila degli eserciti della coalizione , passo molto tempo in Inghilterra. Nel 1814 ritornò in Francia con la famiglia e la moglie , e durante i cento giorni di Napoleone li si oppose energicamente al fianco del fratello Carlo e all'esercito fedele.
Carlo Ferdinando di Borbone-Francia, duca di Berry (Versailles, 24 gennaio 1778 – Parigi, 14 febbraio 1820), fratello minore di Luigi Antonio.
L'arrivo di Luigi Antonio e della moglie Maria Teresa nella città di Bordeaux il 5 Marzo 1815
Maria Teresa(a sinistra) e Luigi Antonio(a destra) a Chartres nel 1823
Una volta sconfitto definitivamente Napoleone e riportato l'ordine , Luigi Antonio continuò a servire nell'esercito Francese durante il Regno di suo zio Luigi XVIII° , e nel 1823 , a capo delle Regie truppe Francesi, partì per liberare la Spagna dal regime liberal-settario. Iniziò, così, l'intervento dell’esercito francese dei Centomila Figli di San Luigi, guidata dal duca d’Angoulême (Luigi Antonio) con l’obiettivo dichiarato di "preservare il trono di Spagna ad un discendente di Enrico IV e riconciliare quel bel regno con l’Europa" "nel nome di San Luigi".
Luigi Antonio con lo Stato Maggiore dell'esercito Regio Francese
Luigi Antonio , proseguì, quindi, una facile marcia sino a Madrid, raggiunta il 24 maggio, ove venne trionfalmente accolto.
Nel frattempo il governo liberale aveva preso formalmente prigioniero Ferdinando VII° e lo aveva condotto seco nella città-fortezza di Cadice, grande centro commerciale e centro della rivolta liberale settaria.
Ferdinando VII° di Borbone-Spagna, ritratto da Goya
Pianta di Cadice, 1888
Luigi Antonio Gran Maresciallo di Francia a Cavallo(1823 ca)
I relativi patti prevedevano che Ferdinando VII° avrebbe mantenuto la costituzione e rinunciato alla vendetta. Per l'incolumità del Sovrano Spagnolo furono accettate le condizioni e in cambio venne liberato Ferdinando VII°, e la città consegnata senza ulteriori spargimenti di sangue.
La Francia aveva raggiunto tutti i suoi obiettivi. Luigi XVIII, grazie all'importante contributo del nipote Luigi Antonio, era riuscito laddove persino Napoleone aveva fallito. Chateaubriand, ambasciatore in Spagna al seguito del corpo di spedizione, avrebbe commentato nelle sue 'Memorie d’Oltre Tomba': Attraversare d’un passo le Spagne, riuscire dove Buonaparte aveva fallito, trionfare sullo stesso suolo ove le armi dell’uomo fantastico aveva subito dei rovesci, fare in sei mesi quel che lui non aveva potuto fare in sette anni, era un vero prodigio!. E l’esercito, composto anche da soldati che avevano militato nell'esercito imperiale, aveva seguito fedelmente e giustamente un Borbone.
Al ritorno a Parigi, Luigi Antonio venne acclamato dalle folle: la monarchia dei Borbone-Francia acquisiva un rinnovato prestigio, mentre rientrava da protagonista nella grande politica europea.
Luigi Antonio nel 1825
Nel 1824, alla morte del Re Luigi XVIII°, il padre di Luigi Antonio divenne Re e lui Delfino di Francia. Il padre di Luigi Antonio, ora Carlo X°, già dalla sua incoronazione mostrò l'intento di riportare la corona francese e tutta la Francia allo splendore dell'Ancien régime , ma purtroppo la setta tramava nell'ombra, e come di sua antica usanza, si infiltrava all'interno degli organi Statali compreso il Parlamento. Il Re Carlo X° , che mostrò sempre un'accesa diffidenza nei confronti dei liberali affermando apertamente che, "Ogni concessione fatta ai liberali torna inutile", e così fu. Nel 1830 il Re si oppose fortemente alla prepotenza liberale che era intenta , come al solito, ad infangare e a cercare di abbattere l'Altare attraverso scritti che screditavano e offendevano apertamente la Chiesa Cattolica. Questo era intollerabile per Carlo X° che, senza calpestare la Carta del 1814, limitò la libertà di stampa vietando di offendere la religione di Stato, tanto bastò per far scattare il piano rivoluzionario della setta. Il 27, 28 e 29 luglio 1830 vennero fatti scoppiare dei disordini a Parigi per mano della setta .
Immagine di propaganda settaria della "Rivoluzione di Luglio" del 1830
Il giovanissimo Enrico Carlo Ferdinando Maria Deodato Conte di Chambord(Enrico V°)
Il tempo risolse le varie interpretazioni che dividevano il campo legittimista Francese . Se la morte del padre Carlo X, avvenuta nel 1836, contribuì ad incrementare i diversi punti di vista, coi legittimisti più intransigenti che vedevano in Luigi Antonio il nuovo sovrano col titolo di Luigi XIX, mentre quelli legalisti, che con il legittimismo hanno poco a che fare, si richiamavano al testo abdicatario per riconoscere in Enrico il vero pretendente, la morte di Luigi Antonio in esilio nel 1844 senza eredi ricucì lo scisma, con Enrico a quel punto unico erede sotto tutti i punti di vista.
Nonostante a Luigi Antonio venga contestata la nomina Regale di Luigi XIX° egli per forza di cose lo fu . Bisogna tenere conto della situazione critica in cui si svolsero i fatti e anche se, Luigi Antonio Regno per pochi minuti , per come gestì la situazione con mente lucida e saggezza, è pienamente degno di esser riconosciuto come Luigi XIX°.
Palazzo coronini a Gorizia, l'ultima residenza di Luigi Antonio
Luigi Antonio passo il resto della sua vita a Gorizia , cercando, per molto tempo, appoggi diplomatici alla causa legittimista in favore del nipote. Non ebbe purtroppo figli a causa dei problemi causati alla moglie dalle sevizie subite durante la Rivoluzione Francese . Assistette il padre sul letto di morte , standoli a fianco nel momento del trapasso avvenuto il 6 novembre 1836 per via del Colera. Gli ultimi anni trascorsero in maniera tranquilla per l'ormai 61enne Luigi Antonio, passava le giornate facendo lunghe passeggiate per la verdeggiante campagna , leggendo libri e incontrando sporadicamente persone estranee alla sua famiglia. Continuò l'educazione del nipote Enrico V° , educazione iniziata dal padre. I giorni passavano e la vitalità della sua gioventù spariva inesorabilmente, e all'età di 69 anni , il 3 Giugno 1844, morì in silenzio , per lui non ci furono onoranze degne di un uomo della sua levatura morale che tanto lo aveva caratterizzato in vita. Il penultimo dei Borbone-Francia si spegneva.
Venne sepolto nella cripta del Convento di Castagnavizza accanto alla moglie e al padre Carlo X, assieme ad Enrico V°, alla moglie di quest'ultimo e a sua sorella, Luisa Maria, ultima duchessa regnante di Parma. Durante la prima guerra mondiale l'imperatrice d'Austria, Zita di Borbone-Parma, fece trasportare le salme a Vienna, ma una clausola del trattato di pace con l'illegittimo Regno d'Italia impose, per motivi ignoti, la restituzione delle stesse. Castagnavizza si trova infatti su una collina prospiciente Gorizia, collina che ricade ora in Slovenia a Nova Gorica, a pochi metri dal confine con l'illegittima repubblica Italiana a seguito delle clausole del Trattato di pace del 1947. Gorizia fu infatti l'ultima residenza d'esilio di Luigi Antonio e ovviamente di Carlo X° e della sua famiglia.
Il Sarcofago contenente le spoglie di Luigi XIX° nella cripta del Convento di Castagnavizza.
Conclusioni:
La figura di Luigi Antonio è contestata da alcune persone, però , nonostante le tesi esposte in precedenza che screditano ingiustamente il riconoscimento di Luigi Antonio come Luigi XIX°, da più parti si considera che nell'atto e nell'arco di tempo delle due abdicazioni del padre e di lui in favore del piccolo Enrico, lui abbia maturato la dignità regale titolare, considerando quindi egli come "Luigi XIX".
Sinceramente e obbiettivamente io lo considero a tutti gli effetti degno di essere ricordato e riconosciuto come Luigi XIX°.
Fonti:
Wikipedia
Circoli Monarchici Francesi
Scritto da:
Il Principe dei Reazionari