Cristo è Risorto. «In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati» (At. 4,12). Uniti nella fede, alla luce delle promesse mantenute da Nostro Signore Gesù Cristo, dobbiamo lottare per la Chiesa di Dio, contro le potenze dell’oscurità, contro il re degli iniqui, al fine di rendere il giusto e glorioso culto che si deve al Redentore Risorto, così pure da tutelare la salute delle anime nostre e dei nostri cari.
Come si presenta oggi il mondo al nostro sguardo?
Vediamo il triste spettacolo dei mali che da ogni parte affliggono il genere umano; il sovvertimento dei principi dai quali è sorretto l’ordine sociale; l’intolleranza contro la legittima autorità che viene da Dio; lo stimolo, mai estintosi, alla discordia che porta alle guerre sanguinose ed alle potenti vessazioni finanziarie; il disprezzo per le leggi naturali che invece proteggono costumi e giustizia; l’insaziabile cupidigia dei beni materiali, caduchi; la noncuranza verso i beni eterni, che in alcuni casi spinge addirittura all’aborto, ad ogni tipo di perversione, alla droga ed anche al suicidio; lo sperpero e la malversazione del denaro pubblico; l’impudenza di coloro che, con perfido inganno, vogliono essere creduti difensori della patria, della libertà e di ogni tipo di diritto (Cf. Inscrutabili Dei consilio).
Diritti? Libertà? Ma di cosa stiamo parlando? Dei diritti di Dio e della libertà così come Lui la vuole e ce l’ha insegnata (Depositum fidei), oppure di quei principi satanici e rivoluzionari che hanno trovato la loro massima espressione nel motto massonico : Liberté, Égalité, Fraternité? Tutto ciò viene da Satana, poiché antepone, in ogni cosa, l’uomo a Dio.
Secondo la sapienza del sommo Leone XIII, pontefice a tratti mistico del secolo XIX, autore e divulgatore anche delle più note orazioni all’Arcangelo san Michele contro le insidie di Satana, la causa principale degli elencati e di tanti altri mali che affliggono la nostra società, va individuata nella ribellione dell’uomo, al pari di Lucifero, all’autorità della Chiesa che, invece, in nome di Dio, presiede al genere umano ed è sostegno di ogni legittimo potere (Cf. Quod anniversarius).
Sotto il giogo di Satana, ci ricorda Leone XIII, i nemici dell’ordine pubblico, oggi divulgatori dell’inverecondo «Nuovo Ordine Mondiale», avendo ben presente che l’unica barriera ai loro loschi piani è la Chiesa di Dio, la aggrediscono costantemente e, con ingiuriose calunnie, la presentano impopolare, odiosa, quasi opposta alla vera civiltà. Dal Concilio Vaticano II in avanti, non si sbaglia se si dice che molti uomini di Chiesa sono i principali promotori dell'anticlericalismo, distinguendosi per le loro disgustose perversioni e scandalose eresie, allontanando così i fedeli.
Tentano da anni di indebolire la santa Istituzione con nuove ferite, «[…] per abbattere il supremo potere del Romano Pontefice, custode e vindice sulla terra degli eterni ed immutabili principi di moralità e di giustizia. Di qua ebbero origine le leggi contro la divina costituzione della Chiesa Cattolica, che con immenso dolore vediamo pubblicate in molti Stati; di qua il disprezzo dell’autorità episcopale, e gli ostacoli all’esercizio del ministero ecclesiastico; la dispersione delle famiglie religiose [...], la sfrenata libertà del pubblico insegnamento e della stampa, mentre in tutti i modi si calpesta e si opprime il diritto della Chiesa all’istruzione e all’educazione della gioventù […]» (Cf. Inscrutabili Dei consilio, cap. III).
Satana: - colui che conduce gli uomini a non pensare secondo Dio, ma secondo gli uomini (Mc. 8,33); - il tentatore che opprime i cuori (At. 5,3); - il principe delle tenebre che avvolge gli occhi del peccatore ed ostacola la penitenza (At. 26,18); - il diabolico aizzatore nei momenti di passione (1Cor. 5,5); - colui che si maschera da angelo di luce, ingannando anche gli eletti (2Cor. 11,14); - l’angelo decaduto che impedisce agli uomini di tornare alla Chiesa (1Ts. 2,18); - sotto la cui custodia avvengono ogni sorta di falsi portenti, segni e prodigi menzogneri (2Ts. 2,9). Satana è stato oramai smascherato e definitivamente sconfitto da Cristo con la Sua Risurrezione, accadimento veramente storico, ed i suoi piani e le sue macchinazioni non sono più oscuri (2Cor. 2,11).
Noi sappiamo, come ben ricorda papa Leone XIII, che tutto ciò che non viene da Dio viene da Satana, e san Giovanni specifica: «Da questo conosciamo di amare i figli di Dio: se amiamo Dio e ne osserviamo i comandamenti, perché in questo consiste l’amore di Dio, nell’osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi. Tutto ciò che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha sconfitto il mondo: la nostra fede» (1Gv. 5,2-4).
Forti delle promesse mantenute da Cristo, dobbiamo imparare a ragionare e parlare secondo gli insegnamenti del Maestro: «sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno» (Mt. 5,37), perché nel maligno non c’è verità; «Nessuno può servire a due padroni: o odierà l’uno e amerà l’altro» (Mt. 6,24).
«Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e Satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli» (Ap. 12,9), dice il Signore. E allora che fine ha fatto Satana con tutto il suo esercito di diabolici tirapiedi? È forse scomparso? Certo che no, egli è sì sconfitto ma non è scomparso. La sua azione di tentatore e vessatore, di infestatore e possessore, è sempre attiva ed egli vigila attentamente sulla nostra condotta di vita e su quella delle guide: «Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la parola; ma quando l’ascoltano, subito viene Satana, e porta via la parola seminata in loro» (Mc. 4,15). L’antico serpente è stato liberato dal suo carcere (Ap. 20,7) e «[…] come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare» (1Pt. 5,8).
Come diceva il Baudelaire: «il capolavoro di Satana è di aver fatto perdere le sue tracce e di aver convinto gli uomini che egli non esiste». Com’è possibile? Semplicemente corrompendo egli le guide, «che vengono [...] in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci» (Mt. 7,15); le quali, come «guide cieche» (Mt. 23,16), hanno insegnato false dottrine ed eresie perniciose (2Pt. 2,1), attirando su loro stessi e su tutti gli ingannati una pronta rovina (Ivi.). Dice il Signore: «Lasciateli! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!» (Mt. 15,14).
Nell’esaltare la gloriosa Pasqua del Signore, si è reso pertanto necessario di elencare tutta questa peste di mali che ammorba il mondo, ma non per rattristare in un giorno di festa, bensì per ricordare a tutti che «[…] la vera civiltà manca di solide basi se non è fondata sugli eterni principi di verità e sulle immutabili norme della rettitudine e della giustizia […]» (Cf. Inscrutabili Dei consilio, cap. V). Alla luce di Cristo Risorto, allora, impariamo a discernere verità da menzogna, bene da male; oggi, complici le coscienze quasi del tutto alterate, a molti risulta davvero difficile percepire esattamente come stanno le cose. «Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai» (Lc. 4,8), pertanto chi non si prostra a Cristo non può mai essere una guida santa. Impariamo a non aprire mai più la nostra vita al peccato, guai ad aprire le porte a Satana, egli invade la casa in men che non si dica (Lc. 11,26). Dice il Signore: «Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande» (Mt. 7,26-27).
Ammonisce papa Leone XIII: «[…] una civiltà che si trovasse in contrasto con le sante dottrine e le leggi della Chiesa, della civiltà non avrebbe che l’apparenza e il nome. […] perché “il peccato immiserisce i popoli” (Pr. 14,34): ne consegue che, avendoli corrotti nella mente e nel cuore, con il loro peso li trascinano a rovina, sconvolgono ogni ordine ben costituito, e così, presto o tardi, conducono a gravissimo rischio la condizione e la tranquillità della pubblica cosa» (Op. cit., cap. VI e VII).
Gesù è veramente Risorto. Dice san Paolo: «Fratelli: togliete via il vecchio fermento. affinché siate una nuova pasta, come siete, senza lievito: poiché la nostra Pasqua, Cristo, è stata immolata. Facciamo dunque festa non col vecchio lievito, né col lievito della malizia e della malvagità, ma con gli azzimi della purità e della verità» (1Cor. 5,7-8). Hallelujah!
Pubblicazione a cura di Carlo Di Pietro (clicca qui per leggere altri studi pubblicati) - http://radiospada.org/