sabato 16 febbraio 2013

La Monarchia sacra Parte Sesta : La Monarchia sacra e il Papato : La deposizione di Giovanni XXIII (29 maggio 1415)

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L'Antipapa Giovanni XXIII
 

Stando così le cose l’Imperatore, e i numerosi prelati presenti a Costanza, tra cui 5 Patriarchi, 29 Cardinali, 33 arcivescovi, più di 150 vescovi, 100 abati e 300 dot- tori in teologia, sentirono di avere, per così dire, l’autorità morale per agire a profitto della Chiesa Universale. La situazione era, tuttavia, delicata, poiché si rischiava di ripetere a Costanza quello che era avvenuto a Pisa nel 1409: eleggere un nuovo Papa senza che lo scisma fosse neutralizzato. O forse ancora peggio: davanti alla irriducibile volontà dei tre papi a non cedere in alcun punto e dimettersi, poteva temersi che la corrente conciliarista, sostenitrice dell’erronea tesi della superiorità del Concilio sul Papato, prendesse il sopravvento, gettando così la Chiesa dalla padella dello scisma nella brace dell’ere- sia! L’unica soluzione possibile parve essere quella della contemporanea abdicazione dei tre papi, prima di procedere alla nuova elezione. Il 1° marzo 1415, Giovanni XXIII, dopo numerose trattative, si decise a legge- re in Concilio la promessa della sua abdicazione nel caso che anche gli altri due papi facessero altrettanto. La rinuncia di Giovanni era, così, un passo importante verso la soluzione dello scisma. Anche i vescovi e i principi che sostenevano Gregorio XII, il Papa romano, presenti a Costanza, s’impegnarono ad abbandonarlo, se egli non accettava la soluzione proposta.
Giovanni, però, il 20 marzo riuscì a fuggire da Costanza. La reazione del Concilio fu rapida e, con la sessione del 29 maggio 1415, si procedette alla deposizione del Pontefice, che nel frattempo, abbandonato da tutti, era stato arrestato e condotto in un castello a pochi chilometri dalla città. Giovanni accettò tale decisione con sorprendente umiltà e rassegnazione. Martino V lo nominò in seguito Decano del Sacro Collegio, carica che conservò fino alla morte (1419).