Antipapa Benedetto XIII
Benedetto XIII intendeva trattare solo con l’Imperatore, ma lo aveva atteso invano, fino al 30 giugno, in Perpignano, nel sud della Francia, dove si erano dati convegno. Tuttavia, grazie all’insistenza del Re d’Aragona vi fu un primo abbocca- mento che, però, non produsse alcuna soluzione, poiché il sovrano rigettò le esagerate pretese di Pietro di Luna che, in cambio della sua abdicazione, si considerava l’unico vero Cardinale e, quindi, l’unico elettore dell’eligendo Pontefice.
Il 20 novembre, comunque, i negoziati ripresero a Narbona, tra la delegazione papale, composta dal Re di Navarra, il Conte di Foix e d’Armagnac, da una parte, e l’Imperatore e i delegati conciliari dall’altra. Il 13 dicembre fu, così, siglato un tratta- to in 12 punti, secondo cui i Cardinali e prelati della sua obbedienza erano invitati al Concilio, dove avrebbero goduto dei medesimi diritti degli altri; venivano cassate tutte le censure che colpivano Benedetto e i suoi; questi, se voleva recarsi a Costanza, avrebbe ricevuto dall’Imperatore un salva-condotto. Sigismondo infine e il Concilio avrebbero giurato solennemente di rispettare tali disposizioni. Nel novembre 1416 iniziò il processo per deporre Benedetto che si concluse con la sua condanna. Nel gennaio 1417 altri principi aderirono al Concilio, mentre Sigismondo, dopo un viaggio che lo aveva portato a perorare la causa conciliare ad Avi- gnone, Chambéry, Parigi, Londra, Fiandre, Olanda e Germania, rientrò a Costanza il 27 gennaio 1417. Il Re d’Aragona intanto, tra i principali sostenitori di Benedetto, rinunciò solennemente alla sua obbedienza, mentre S. Vincenzo Ferreri pubblicò l’atto a Perpignano. Il 26 luglio il Concilio, nella sua XXXVII sessione, pronunciò la definitiva sentenza di condanna e la deposizione del Papa spagnolo. Costui mantenne le sue pretese fino alla morte (1424) ed ebbe un successore nell’antipapa Clemente VIII, che si sottomise, però, nel 1429.