lunedì 17 marzo 2014
17 marzo , festa dell'Unità d'Italia? No, grazie!
Il 17 marzo nella povera penisola italiana si festeggia l’"Unità Nazionale". O per lo meno la festeggiano due categorie di persone: 1) Chi con l'unità ci mangia da 153 anni 2) Chi ingenuamente crede di essere "italiano" in senso stretto, convinto che Patria significhi dalle Alpi a Reggio Calabria , isole comprese. La seconde categoria rappresenta la maggior parte di chi festeggia , e ciò rende il tutto ancora più patetico e triste.
Ma cosa ci sarà mai da festeggiare? E’ la mia domanda , dopo tutto quello che sta venendo fuori dal mondo del Revisionismo Storico, dalla ricerca della Verità sui fatti che sconvolsero la Geopolitica della Penisola italiana nella seconda metà del XIX secolo. Ma anche per i problemi che da all'ora ci trasciniamo dietro come catene. La crisi economica e il mal governo che oggi molto aspramente subiamo hanno le proprie radici in quel nefasto avvenimento chiamato "risorgimento".
Gli strascichi di quelle aggressioni a Stati Legittimi (che hanno chiamato Unità) consegnati ad una mentalità nazionalistica e atea , pregna di arrivismo e di non curanza , che calpestò usi, costumi e leggi di ogni parte che finì sotto la sua ombra , sono palpabili ancora oggi. Ma quale Unità? Unità forzata e mai voluta! Dove possiamo toccare con mano l’Unità di questo strano Paese? Nelle logge massoniche che a loro volta manovrano pupazzi che si fan chiamare "onorevoli"!. E l’ Istruzione? la Sanità? In questa povera Italia entrambe cadono a pezzi (come personale e come metodi utilizzati) come d'altronde cadono a pezzi istituzioni fatte d'inchiostro ad uso e consumo di una classe che non è mai cambiata da quel 1861! Perché , contrariamente a ciò che alcuni vanno dicendo , liberarsi del Savoia ha cambiato solo la facciata ma non il contenuto!. E vogliamo parlare delle tasse che soffocano più del 90% delle popolazioni dall'Alpe alla Sicilia? Oppure vogliamo parlare di questa "democrazia" che tanto utilizzano nei loro discorsi come oppio da dispensare a popoli ormai privi di ogni ideale o fede? Questa loro parolina magica ha dimostrato più volte di essere non solo utopica ma anche generatrice di disordini e caos sociale! Perché quando tutti vogliono essere "re" del momento l'unico risultato auspicabile è il caos totale! Perché festeggiare un'astrazione , una creazione propagandistica che ha "consacrato eroi” quei settari e criminali di guerra come Cialdini, Garibaldi e numerosi altri, ai quali sono stati poi dedicati monumenti, strade, piazze e caserme? Perché festeggiare la causa di miseria e malcontento, di inutili guerre dove vennero mandati al macello e contro il loro credo milioni di uomini, senza contare le donne e i bambini massacrati? Perché festeggiare una cosa che diede iniziò all'emigrazione di massa che interessò sia il Nord che il Sud , dove il popolo lasciava la propria terra per poter vivere dignitosamente mentre chi restava veniva obbligato con la baionetta a chinare il capo , e chi si opponeva alla tirannia dell'invasore veniva perseguitato? Perché festeggiare la nascita di un sistema collaborativo Stato-Mafia , decisamente palese? Perché festeggiare una cosa priva di riscontri positivi in qual si voglia direzione storica , sia se si guarda al passato che al presente? Perché continuare a illudersi che anche solo una , e dico una cosa di questa italiella con le pezze sia da mantenere?
Le domande che vi ho posto sono assai dirette e non lasciano spazio ad interpretazioni di parte. E' quello che è , nulla di più nulla di meno. Ma se volete festeggiare nonostante tutto, preferendo la fantasia alla Verità, siete liberi di farlo ma rammentate di essere i carcerieri di voi stessi...sbeffeggiati dallo stato e da se medesimi...
Questa unità oggi è palesata in: terra dei Fuochi, disoccupazione, emigrazione, criminalità, politica falsa e corrotta , dominio massonico . Se non sapevate il perchè in questa penisola, una volta bella e ammirata dal mondo, esistono certe situazioni...penso che adesso capirete benissimo anche il perchè i responsabili oggi festeggiano...
Comunicato del Presidente e fondatore A.L.T.A. Amedeo Bellizzi.