domenica 22 settembre 2013

Amedeo Ferdinando Maria di Savoia-Carignano : "cattivo sangue non mente".



La giovinezza e l'educazione

File:Chanaz, Edoardo marchese di (floruit 1859-1880s) - Amadeo I di Savoia, primo duca d'Aosta e re di Spagna.jpg
Amedeo in giovane età.
Amedeo Ferdinando Maria di Savoia-Carignano nacque a Torino il 30 maggio 1845 , figlio maschio secondogenito di colui che all'ora era principe ereditario di Sardegna , futuro Vittorio Emanuele II, l'usurpatore d'Italia,  e di Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena.
Cresciuto in una corte fondamentalmente liberale , con educatori di estrazione liberal-settaria,  Amedeo si formo politicamente e moralmente su quei infausti principi rappresentando sempre di più l'abisso tra il ramo primogenito dei Savoia, estintosi nel 1831 con Carlo Felice, e quello collaterale dei Savoia-Carignano.
Entrato nell'esercito con il grado di capitano, non per capacità ma per intrallazzi paterni nel 1859, prese parte alla terza guerra di espansionismo sabaudo del 1866 come maggiore-generale, guidando in modo pessimo una brigata al Monte Croce nella battaglia di Custoza, dove venne travolto dall'esercito Imperial-Regio (composto da Veneti)   dove venne ferito e scampò alla morte per un soffio.
Sposò in prime nozze il 30 maggio 1867, a Torino, Maria Vittoria dal Pozzo della Cisterna, erede di un antico casato piemontese.




Le pretese dei Savoia-Carignano al Trono di Spagna


Vittorio Emanuele II di Sardegna.
Nel 1868 Vittorio Emanuele II , che nel 1861 si era auto proclamato "re d'Italia" dopo aver usurpato Troni e occupato Stati secolari e legittimi,  si adoperò affinché il Trono di Spagna , divenuto "vacante" in seguito al colpo di stato contro l'usurpatrice Isabella "II", andasse a suo figlio.  Ferdinando VII di Borbone, infatti, era morto senza eredi maschi e, in previsione di ciò, aveva abolito illegalmente la legge salica a favore della figlia, all'epoca della Prammatica non ancora nata, Isabella . La successione venne contestata dal fratello e legittimo successore del defunto sovrano, Carlo Maria Isidoro di Borbone (Carlo V di Spagna).
La questione durava dal 1830 (carlismo), ma, quando l'ennesima rivoluzione settaria depose Isabella "II", la quale regnava per compromesso con la loggia,  anche i carlisti , come era logico data la natura del golpe , si trovarono esclusi.
La parte conservatrice di coloro i quali misero in moto gli avvenimenti del 1868 cercò un possibile candidato da porre sul  Trono. Vi erano tra le scelte vari pretendenti di stampo liberale ma fra di essi spiccavano coloro i quali recentemente avevano dato sfoggio delle  loro machiavelliche "capacità"  e della loro servile collaborazione con gli interessi della loggia: Casa Savoia.
Nel 1718 Vittorio Amedeo II di Savoia aveva ottenuto, a fronte della cessione della Sicilia, la Sardegna e il diritto a succedere al Trono di Spagna solo nel  caso di totale estinzione della Casa di Borbone di Spagna: cosa che non sussisteva.
Nel 1869 Vittorio Emanuele II nominò, quindi, un nuovo ambasciatore nella persona del macellaio e criminale di guerra generale e senatore Enrico Cialdini, che conosceva bene la Spagna liberale , dove aveva militato dalla parte isabellina e massonica dal 1835 al 1848. Egli agiva, in pratica, in qualità di rappresentante personale del re, il quale aveva avocato a sé l'intero dossier delle relazioni con la Spagna.

Il breve "regno fantoccio"

File:Patria Esercito Re p356.jpg
Amedeo "I" di Spagna.
Il tentativo di usurpazione ebbe successo il 16 novembre 1870, quando le corrotte e liberali Cortes decisero il ristabilimento della monarchia designando Amedeo d'Aosta (fratello cadetto del futuro macellaio Umberto I e capostipite dell'attuale famiglia dinastica dei Savoia-Aosta) nuovo "re di Spagna" . I voti palesemente truccati davano in  suo favore 191 voti , contro 60 a favore della Repubblica Federale, 41 a favore di altri candidati o repubbliche e 19 schede bianche. Immediatamente una delegazione parlamentare si recò a Firenze per informare il "neo-usurpatore", che accettò ufficialmente il 4 dicembre. Sbarcato a Cartagena il 30 dicembre 1870, Amedeo entrò in Madrid il 2 gennaio 1871, per giurare, lo stesso giorno, sulla costituzione. Il popolo accolse in malo modo il Savoia , dal suo sbarco fino all'entrata nella capitale spagnola.
Tra l'élite liberal-settaria i Savoia-Carignano  godevano di un grande prestigio loro derivato dalla diabolica "soluzione nazionale e costituzionale italiana". Ma soffrivano di una profonda ostilità da parte del popolo il quale era per la maggior parte sostenitore del ramo primogenito e legittimo dei Borbone di Spagna . Il Savoia trovò ostilità anche da parte dei partigiani isabellini . Amedeo, inoltre, non seppe recuperare posizioni presso la Chiesa spagnola e l'aristocrazia, per la maggiore fedeli alla dinastia legittima, né , ma questo è pressoché irrilevante visto il contesto , fu capace di conquistare una sufficiente padronanza della lingua spagnola. Scoppio nel frattempo una rivolta separatista a Cuba.
L'arrivo di Amedeo in Spagna, anzi, contribuì a riunire tutta l'opposizione anti-liberale (dai repubblicani ai carlisti). Amedeo basava, infatti, il proprio potere sul supporto del Partito "Progressista"(settario), che dominava le Cortes con ripetuti brogli elettorali. La situazione era tutt'altro che stabile e, nei due anni di "regno", Amedeo ebbe sei diversi governi fantoccio: l'elezione del nuovo usurpatore coincise, d'altra parte, con l'assassinio del generale Juan Prim, suo maggiore sostenitore, il 27 dicembre mentre Amedeo navigava verso Cartagena.
Quando i Progressisti si divisero fra monarchici liberali e costituzionalisti, l'instabilità divenne ancor maggiore, sino a sfociare, nel 1872, in violenti scontri. Il 19 luglio del 1872 Amedeo subì un tentativo di assassinio. Contestualmente la Catalogna ed il Paese Basco, e successivamente la Navarra e altre zone del Regno,  si sollevavano in favore del Re legittimo Carlo VII di Spagna.  Vi furono delle piccole e ripetute azioni repubblicane un po' in tutto il paese. Il corpo dell'artiglieria, infine, scese in un inedito sciopero.
Carlos Duke of Madrid.jpg
S.M.C. Carlo VII di Spagna.
Fu così che, dopo appena due anni, terrorizzato dagli eventi, Amedeo proclamò che, "senza il supporto popolare, non era possibile regnare". L'11 febbraio 1873 compì atto di abdicazione. Egli pronunciò alle Cortes il discorso di rinuncia al trono, arrivando a giustificare la sua fuga definendo ingovernabili gli Spagnoli che non lo volevano e non lo appoggiarono mai. Alle dieci di sera della stessa giornata in Spagna venne proclamata la "Prima Repubblica".
La "Prima Repubblica Spagnola" durò meno di un anno, cessando nel 1875, quando un altro usurpatore , Alfonso "XII", figlio della spregevole  Isabella "II", venne illegittimamente  "proclamato re" sotto la reggenza di Antonio Cánovas del Castillo, primo ministro spagnolo parecchie volte dal 1875 al 1897, data del suo assassinio. Bisogna rammentare che il moto Carlista dal 1872 al 1876 , vista anche la grande adesione popolare, riuscì a riportare gran parte della Spagna sotto il legittimo governo di Carlo VII di Spagna che dell'esercito Carlista era al comando.


 

Ritorno a Torino


File:Montabone, Luigi (18..-1877) - Milano - Amadeo l (1845-1890) Duke of Aosta, and King of Spain.jpg
Amedeo di Savoia-Aosta nel 1877.


Con la coda tra le gambe , Amedeo tornò a Torino dove assunse il titolo di Duca d'Aosta, senza però ricoprire alcun ruolo politico, anche in seguito all'aggravarsi delle condizioni di salute della moglie Maria Vittoria (deceduta l'8 novembre 1876 per tubercolosi). Negli anni successivi il Duca ricoprì incarichi di rappresentanza sotto il regno illegittimo del fratello, divenuto nel 1878 "re Umberto I".
Dopo dodici anni di vedovanza, l'11 settembre 1888 sposò a Torino la giovane nipote Maria Letizia Bonaparte (Parigi, 20 novembre 1866 - Moncalieri, 25 ottobre 1926), figlia della sorella Maria Clotilde, da cui ebbe Umberto (Torino, 22 giugno 1889 - Crespano Veneto, 19 ottobre 1918).
Due anni dopo, solo quarantacinquenne, moriva in seguito ad una polmonite. Fu sepolto nella cripta reale della Basilica di Superga, sulle alture di Torino.
Così finì la storia di un "usurpatore di stirpe"...





Fonte:

Wikipedia

www.carlismo.es


Scritto da:

Il Realista.