La sera che seguì la morte dell’Imperatore Zenone (474- 491) il popolo e l’esercito si radunarono all’Ippodromo, elevando alte grida. I magistrati, i senatori ed il Patriarca si erano riuniti nel portico davanti al grande Triclinium nell’attesa dell’arrivo dell’Imperatrice Ariadne, sposa del defunto e figlia di Leone I (457- 474). Arrivata, si ritirò col Patriarca ed alcuni cubicularii (cortigiani) nella loggia imperiale, mentre il resto della corte era rimasto da basso.
Quando apparve sulla loggia, fu acclamata, e, presa la parola per mezzo di un libellensis, approvò quello che era stato fatto per mantenere l’ordine (acclamazioni) e riferì che aveva dato disposizioni per eleggere un imperatore cristiano e romano (altre acclamazioni).
Partendo da sinistra: Leone I° Imperatore e Anastasio I°
Dopo aver nuovamente raccomandato di mantenere l’ordine, l’Imperatrice si ritirò nell’Augusteum. I nobili allora si riunirono in seduta davanti al delphax per trattare della situazione. Il capo degli eunuchi (Praepositus sacri cubiculi) Urbicio raccomandò loro di lasciare all’Imperatrice la designazione del successore. I senatori invitarono il Patriarca a sollecitare un’udienza per pregare la sovrana di fare la scelta.
Così l’Imperatrice designò il silenziario Anastasio, con l’approvazione dei magistrati, il quale fu fatto chiamare e alloggiato nel concistoro fino al compimento dei funerali di Zenone.
Terminate le esequie, l’indomani tutti indossarono la clamide bianca per essere ricevuti da Anastasio nel concistoro. Anche il Patriarca era presente, entrando come consueto attraverso i balnearia (bagni). Dopo aver ricevuto tutti, Anastasio, secondo l’uso, si trasferì nel portico davanti al grande Triclinium. Raggiunto da magistrati e senatori, è da loro invitato a prestare giuramento di non serbare rancore contro chicchessia
e di governare l’Impero secondo coscienza.
Il Patriarca richiede pure dal nuovo monarca il giuramento sui Vangeli che egli manterrà la Fede cattolica nella sua integrità e che non introdurrà alcuna novità nella Chiesa di Dio. Il documento scritto è poi consegnato a Macedonio, il guardiano dei sacri archivi.
Dopo il giuramento, l’Imperatore raggiunge l’Ippodromo, entra nel Triclinium, là dove nei giorni delle corse i senatori ‘adorano’ l’Imperatore con la triplice proskynesis (prostrazione). Qui indossa le vesti imperiali e accede alla loggia. I soldati sono schierati nella stama, la parte dell’Ippodromo sotto la loggia imperiale. Imbracciano le armi e i vessilli. Il popolo, che riempie il rimanente della pista, lo acclama.
Mappa di Costantinopoli
Anastasio si tiene ritto sullo scudo ed un campiductor (alto ufficiale dell’esercito) gli pone la propria collana sulla testa. Allora tutti i vessilli s’innalzano al cielo, i soldati e il popolo gridano acclamazioni. Anastasio scende dallo scudo, rientra al Triclinium, dove si pone sulle regalia.
Il Patriarca pronuncia poi una preghiera, recita il Kyrie eleison, gli pone sul capo la corona gemmata e gli porge la clamide imperiale.
L’Imperatore ritorna così alla loggia, saluta il popolo che lo acclama a gran voce: Augusto! Augusto! Rivolto all’esercito e al popolo, dice: È evidente che la sovranità umana dipende dal beneplacito della più alta Gloria. Lo si acclama ancora: Abbondanza sul mondo! Regna come hai vissuto! Kyrie eleison, Kyrie eleison, Figlio di Dio, abbi pietà di lui!
Il sovrano a questo punto promette un donativum di cinque piastre d’oro ed una libbra d’argento ciascuno. Si grida: Che Dio conservi il cristiano Imperatore.
Poi il monarca va alla Chiesa di Santa Sofia ed entra nel mutatorium. Qui si toglie la corona. Il praepositus la prende per porla sull’altare. L’imperatore fa delle offerte, torna al mutatorium, riprende la corona, annuncia la sua designazione al Prefetto della città. Infine offre un banchetto a tutti i maggiorenti.