Monogramma Imperiale di Francesco Giuseppe I° d'Asburgo-Lorena
Francesco Giuseppe nacque nel Castello di Schönbrunn a Vienna, il 18 agosto 1830 , figlio maggiore dell'Arciduca Francesco Carlo d'Asburgo-Lorena (figlio minore dell'Imperatore Francesco I d'Austria), e di sua moglie Sofia di Wittelsbach, Principessa di Baviera.
Francesco Giuseppe in braccio alla madre Sofia
Nel 1835 era salito al trono imperiale lo zio di Francesco Giuseppe, Ferdinando I, il quale però sofriva di disturbi psichici e non aveva avuto figli. Presagendo la successione, l'Arciduca Francesco Carlo (che era il primo in linea di successione dopo il fratello imperatore), rifiutò non sentendosì in grado di svolgere un così delicato ed impegnativo dovere, così la scelta di successione ricadde perciò su Francesco Giuseppe, allora giovane arciduca di appena 5 anni, che venne perciò cresciuto dalla madre con l'intento un giorno di farne l'erede al trono austriaco. Un peso che fin da piccolo Francesco Giuseppe dovette però accollarsi, fu il rispetto assoluto per la figura del nonno imperatore (Francesco II, der Gute Kaiser Franz, cioè "il buon imperatore Francesco", come veniva chiamato), che divenne un punto di riferimento in tutta la sua vita come ideale di monarca perfetto.
L'Imperatore Ferdinando I° d'Asburgo-Lorena
L'arciduca Franz Karl, padre di Francesco Giuseppe
Alla giovane età di tredici anni, Francesco Giuseppe intraprese la carriera militare e venne nominato colonnello e fu da questo momento che iniziò ad indossare quella caratteristica uniforme grigio-verde che lo contraddistinguerà in molti dei suoi ritratti ufficiali e di vita quotidiana.
Francesco Giuseppe ebbe anche tre fratelli minori: Massimiliano (n. 1832), Carlo Ludovico (n. 1833), Ludovico Vittorio (n. 1842), e una sorella Maria Anna (1835-1839) che però morì all'età di soli quattro anni.
Francesco Giuseppe(seduto) con i suo fratelli : A partire da sinistra in piedi Carlo Ludovico, Massimiliano, Ludovico Vittorio.
A seguito della rinuncia obbligata del Cancelliere Metternich al suo impegno governativo durante le rivoluzioni settarie del 1848, il giovane Arciduca Francesco Giuseppe venne proposto per la successione allo zio, che era ormai in procinto di abdicare non potendo gestire quella delicata situazione. Francesco Giuseppe venne in un primo momento nominato anche Governatore della Boemia a partire dal 6 aprile di quell'anno, ma non prese mai effettivamente possesso dell'incarico. Francesco Giuseppe, invece, si diresse sul fronte Lombardo-Veneto , aiutando il Feldmaresciallo Radetzky nella sua campagna partita da Milano il 29 aprile di quell'anno, ricevendo il proprio "battesimo del fuoco" il 6 maggio 1848 nella Battaglia di Santa Lucia. Dal momento che Vienna era in tumulto, il giovane imperatore venne richiamato a Innsbruck, nel Tirolo, dove si era rifugiata per sicurezza la famiglia imperiale, e qui fece per la prima volta la conoscenza di sua cugina Elisabetta di Baviera (che poi diverrà sua moglie).
Vienna travolta dai disordini organizzati dalla setta nel 1848.
Dopo la vittoria conseguita sui Sardo-Piemontesi a Custoza nel luglio del 1848, la corte tornò a Vienna e Francesco Giuseppe con essa. Vienna era però ancora in tumulto e così dopo poco tempo, la corte si trasferì ad Olomouc in Moravia. Sostenitore della figura dominante di Francesco Giuseppe al trono, fu il Feldmaresciallo Alfred von Windisch-Graetz, comandante militare della Boemia, il quale gli giurò fedeltà e forgiò il suo carattere militare.
Fu il 2 dicembre 1848, a Olomouc che, in seguito all'abdicazione dello zio Ferdinando ed alla rinuncia di suo padre, Francesco Giuseppe, fino ad allora chiamato semplicemente Franz, poté assurgere al trono imperiale austriaco adottando il nome di Francesco Giuseppe,[1] il primo in memoria del nonno ed il secondo in memoria dell'antenato Giuseppe II, uno dei massimi riformatori dell'Impero.
Il giovane Imperatore Francesco Giuseppe I.
Con l'intervento del maresciallo Josef Radetzky e del generale Felix Schwarzenberg il Piemonte venne sconfitto , i moti settari in Italia e Ungheria sedati e il potere imperiale restaurato. Da allora e per 68 anni Francesco Giuseppe mantenne un potere quasi assoluto sull'impero.
Francesco Giuseppe in un ritratto del 1853
Il 18 febbraio 1853, mentre stava passeggiando con il conte Maximilian Karl Lamoral O'Donnell, Francesco Giuseppe fu aggredito da un nazionalista settario ungherese che intendeva così vendicare le i sedicenti martiri della rivolta magiara, impiccati nella città di Arad, nel settembre 1849. Profittando della disattenzione della scorta, il ventiduenne János Libényi tentò di pugnalare l'imperatore alla gola, ma la lama rimase incastrata in una fibbia di metallo che ornava il colletto della divisa, procurando solo lievi escoriazioni. Libényi venne immediatamente bloccato dai presenti e, dopo un rapido e giusto processo, fu impiccato nella prigione di Simmeringer, lo stesso febbraio.[3]
Il tentativo di assassinio di Francesco Giuseppe (1853)
Sul luogo dell'attentato venne eretta una chiesa, quale ringraziamento per lo scampato pericolo. L'edificio, sito nei pressi dell'Università di Vienna, è conosciuto col nome di Votivkirche ("Chiesa votiva").
La Votivkirche( Chiesa votiva)
Nel 1854, approssimatosi il tempo delle sue nozze, per Francesco Giuseppe si prospettava una scelta fra le migliori principesse delle alte corti europee: per lui erano stati proposti nomi come Elisabetta Francesca d'Asburgo-Lorena, Anna di Prussia o Sidonia di Sassonia.
Queste opportunità, effettivamente, avevano più che altro un carattere prettamente politico e come tale erano state suggerite dalla madre Sofia. L'Arciduchessa, vedendo l'essere sempre più restio dell'Imperatore al matrimonio, optò per una cugina prima di Francesco Giuseppe, Elena di Baviera, figlia maggiore di sua sorella e del duca Massimiliano in Baviera. Ma il carattere imprevedibile e l'amore irrefrenabile di Francesco Giuseppe fecero ricadere, contro ogni previsione, la scelta sulla sorella sedicenne di Elena, Elisabetta (meglio conosciuta come Sissi[4]). I due si sposarono il 24 aprile 1854 nella chiesa degli agostiniani di Vienna e da quel momento Elisabetta si dimostrò sempre una figura importante nelle scelte di Francesco Giuseppe, soprattutto nel mutato atteggiamento verso l'Ungheria.
L'Imperatore Francesco Giuseppe I° e l’Imperatrice Elisabetta, detta Sissi.
Dal 1848 al 1866 la politica di Francesco Giuseppe era volta soprattutto verso l'occidente, al mantenimento dei possedimenti Lombardo-Veneti, alla presidenza sugli stati tedeschi. Dopo la morte di Schwarzenberg, però, la politica austriaca diventò per esigenza sempre più centralizzata e severa (processi di Mantova, repressione dei moti settari del 6 febbraio 1853 a Milano) . Il comprensibilissimo mancato intervento nella Guerra di Crimea isolò l'Austria in Europa, e soprattutto permise al Regno di Sardegna di Vittorio Emanuele II di Savoia[5] di aumentare la sua influenza con Francia e Inghilterra. Grazie alla cessione di Nizza e della Savoia , il Regno di Sardegna ottenne a sua volta l'aiuto della Francia di Napoleone III, nel 1859, per attuare la seconda guerra di espansione Sabauda. In quella occasione, non soddisfatto del feldmaresciallo Ferencz Gyulai, Francesco Giuseppe decise di rimuoverlo dall'incarico e di assumere personalmente il comando dell'esercito austriaco nel Lombardo-Veneto. Il risultato fu disastroso e, dopo la sanguinosa battaglia di Solferino e San Martino, firmò l'Armistizio di Villafranca che sanciva la cessione della Lombardia al Regno di Sardegna, ma riuscì a mantenere, fortunatamente per i Veneti, sotto il controllo dell'impero asburgico il Veneto nonostante le pressioni diplomatiche dei Savoia, i quali furono costretti a ratificare il trattato poiché l'imperatore francese aveva fretta di concludere la guerra in modo da non attirare critiche verso la propria politica estera.Nel 1866 la prepotenza Prussiana aveva estromesso con una guerra ideologica e nazionalistica la famiglia Imperiale Asburgica dal ruolo che per Secoli l'aveva vista protagonista come guida del mondo Tedesco.
Il 1867 rappresentò poi per Francesco Giuseppe un'ulteriore messa alla prova del suo animo: suo fratello Massimiliano, eletto Imperatore del Messico nel 1863 su proposta dei monarchici locali, venne fucilato dai rivoluzionari del paese che stavano attuando una guerra sovversiva appoggiata dagli U.S.A., sempre più marcata per evitare governi di natura straniera che potevano disturbare il "piccolo zio Sam".
Le sconfitte del 1866 indussero Francesco Giuseppe a occuparsi dei territori orientali del suo Stato e soprattutto del mai risolto problema dell'Ungheria. Nel 1867 sotto l'influsso dell'imperatrice e del conte Andrássy si arrivò ad un compromesso (Ausgleich) con l'Ungheria, che divideva l'impero in due territori: la Cisleitania e la Transleitania (rispettivamente "al di qua" e "al di là" del fiume Leita), che mantenevano in comune il monarca, il ministro degli esteri e il ministero della guerra. Da allora lo Stato retto dalla monarchia asburgica venne chiamato Austria-Ungheria.
L’incoronamento di Francesco Giuseppe e Elisabetta a Re e Rigina d’Ungheria l'8 giunio 1867 a Budapest.
Una grossa menzonia che ancora oggi gira per via di libri scolastici o via Internet, racconta che l'imperatore Francesco Giuseppe I° , nel 1866, ordinò di procedere alla "germanizzazione e slavizzazione" delle terre "italiane" ancora possedute dal suo impero. Questa sua presunta decisione viene citata anche su Wikipedia, infatti sulla pagina dedicata a Francesco Giuseppe I° si puo leggere che egli espresse nel Consiglio della Corona del 12 novembre 1866 questo:
« Sua Maestà ha espresso il preciso ordine che si agisca in modo deciso contro l’influenza degli elementi italiani ancora presenti in alcune regioni della Corona e, occupando opportunamente i posti degli impiegati pubblici, giudiziari, dei maestri come pure con l’influenza della stampa, si operi nel Tirolo del Sud, in Dalmazia e sul Litorale per la germanizzazione e la slavizzazione di detti territori a seconda delle circostanze, con energia e senza riguardo alcuno. » Wikipedia cita anche le fonti(qui sotto disponibili), ma andando a ricercare questi documenti e la loro autenticità ci si imbatte nell'ennesima bufala storica, infatti il testo originale dice: « Sua Maestà ha espresso il preciso ordine che si agisca in modo deciso contro l’influenza degli elementi Nazionalistici italiani infiltratisi in alcune regioni della Corona e, occupando opportunamente i posti degli impiegati pubblici, giudiziari, dei maestri come pure con l’influenza della stampa, si operi nel Tirolo del Sud, in Dalmazia e sul Litorale per la quiete dei popoli di detti territori a seconda delle circostanze. » | |
(La citazione della decisione imperiale di Francesco Giuseppe di cancellare la presenza italiana in queste regioni si può reperire in Die Protokolle des Österreichischen Ministerrates 1848/1867. V Abteilung: Die Ministerien Rainer und Mensdorff. VI Abteilung: Das Ministerium Belcredi, Wien, Österreichischer Bundesverlag für Unterricht, Wissenschaft und Kunst 1971; la citazione compare alla Sezione VI, vol. 2, seduta del 12 novembre 1866, p. 297) |
Questa falsa operazione di sistematica snazionalizzazione doveva quindi coinvolgere le regioni del Trentino-Alto Adige ( Tirolo del sud), Dalmazia e Venezia Giulia ( Litorale), ma queste zone non hanno mai avuto un minimo di nazionalismo italiota(tranne pochissimi elementi), nemmeno dopo l'annessione al Regno d'Italia nel 1918. Francesco Giuseppe si convertì pienamente all'idea della generale infedeltà dell'elemento Nazionalista, non solo "italiano" verso la dinastia asburgica.
Durante gli anni settanta del secolo l'Austria-Ungheria fu impegnata a livello internazionale in diverse alleanze quali il Dreikaiserbund (Alleanza dei tre imperatori) con l'Impero tedesco di Otto von Bismarck e l'Impero russo nel 1873; dalla Duplice alleanza con l'Impero tedesco nel 1879, divenuta nel 1882 Triplice alleanza con l'adesione del insignificante ed illegittimo Regno d'Italia.
Nel 1878 all'Austria-Ungheria fu affidata l'amministrazione fiduciaria della Bosnia-Erzegovina, secondo quanto previsto dal Congresso di Berlino dello stesso anno. Questa amministrazione fiduciaria, come molti presagivano, divenne poi un'annessione volontaria da parte Bosniaca, approvata con un atto unilaterale dell'Impero risalente al 1908. La decisione contribuì sostanzialmente all'allontanamento sempre più marcato della Russia, già in rotta di collisione con l'Impero Asburgico da anni, e dell'Italia, che seppur alleata, ma di scarsissimo valore e mal tollerata, non venne nemmeno informata della imminente annessione, particolare che fornirà al Regno d'Italia un appiglio diplomatico ridicolo cui aggrapparsi nel denunciare la Triplice alleanza al momento dello scoppio della prima guerra mondiale.
Dal 1870 alla fine del secolo, si passò da riforme federalistiche (Hohenwart 1870, Taaffe 1879) a ritorni del centralismo assolutista. Nel 1907 si tornò di nuovo a una riforma federale, venne concesso il suffragio universale, ma il piano della setta era quello di distruggere l'Impero.
Fazzoletto fatto stampare a Vienna in occasione della "Triplice alleanza".
Malgrado le difficoltà che l'Austria aveva dovuto superare verso la fine dell'Ottocento, la figura dell'Imperatore Francesco Giuseppe rimase sempre immacolata, densa di un'aura patriarcale che attirava il rispetto e la fedeltà assoluta dei suoi sudditi riconoscenti del suo buon governo.
Il matrimonio con Sissi, inoltre, divenne sempre più teso dal momento che ella non riuscì mai completamente ad adattarsi alla vita ed all'etichetta di corte; per giunta la loro figlia maggiore, Sofia, era morta ancora infante ed il loro unico figlio maschio, il principe erediario Rodolfo d'Asburgo, morì suicida nel 1889 a Mayerling. La stessa Elisabetta venne poi uccisa nel 1898 dall'anarchico Luigi Lucheni, e Francesco Giuseppe portò questo enorme peso per tutto il resto dei suoi giorni.Francesco Giuseppe e Sissi insieme ai loro figli.
L'assassinio dell'erede al trono Francesco Ferdinando, avvenuto a Sarajevo per mano del folle settario bosniaco Gavrilo Princip che faceva parte della Mlada Bosna (Giovane Bosnia, una loggia massonica locale) il 28 giugno 1914, fu l'evento scatenante della prima guerra mondiale, ma per Francesco Giuseppe rappresentò l'ennesimo evento luttuoso che lo colpì in quei duri anni.
La situazione europea dopo la morte di Bismarck si era evoluta verso la formazione di alleanze contrapposte, in seguito alla preoccupante aggressività della politica estera germanica figlia dello stesso Bismarck. E l'Austria che si gettò a capofitto nell'aggressione alla Serbia che aveva provocato volutamente l'Impero, era un'Austria che alle spalle poteva contare solo sull'appoggio tedesco, e che oltretutto non era capace di vedere quali sarebbero state le conseguenze di una guerra con la Serbia, che secondo lo Stato Maggiore asburgico avrebbe potuto essere limitata allo scenario balcanico.
Con l'ultimatum inviato a Belgrado, Vienna dette inizio a una serie di automatismi (mobilitazione generale russa, ultimatum tedesco alla Russia di sospendere la mobilitazione (rifiutato) e conseguente messa in atto tedesca del Piano Schlieffen con scoppio della guerra), che non si fermarono finché tutte le maggiori potenze europee non si ritrovarono in guerra. Francesco Giuseppe, ormai ottuagenario, era piuttosto restio a firmare l'atto di guerra alla Serbia, ma non ebbe scelta a causa delle forti pressioni degli alti in grado dell'esercito e della diplomazia corrotta che sostenevano la necessità dell'intervento perchè sapevano benissimo a cosa avrebbe portato.
Il vecchio imperatore firmò, ammonendo i presenti con la celebre frase
« La guerra! Lor signori non sanno cos'è la guerra! Io lo so ... da Solferino. » |
Francesco Giuseppe morì dove era nato 86 anni prima, al Castello di Schönbrunn il 21 novembre 1916 a ottantasei anni, dopo sessantotto anni di regno. Gli succedette il pronipote Carlo I d'Austria e l'impero purtroppo gli sopravvisse altri 2 anni.
Il filmato del funerale di Francesco Giuseppe I° d'Asburgo-Lorena
La tomba di Francesco Giuseppe assieme a quella della moglie e del figlio Rodolfo.
Francesco Giuseppe I° d'Asburgo-Lorena non fu solamente un grande Imperatore che fece tanto bene ai suoi popoli da riceverne la stima e la fedeltà quando era in vita e il rimpianto anche dopo quasi cento anni dalla sua morte, ma fu anche un uomo che affrontò difficoltà continue, fu un uomo che cercò di gestire al meglio i disordini causati da quei sovversivi che stavano uccidendo con le loro azioni quell'Europa Secolare e organica che lui come Imperatore per grazia di Dio si era promesso di difendere per il bene del popolo, del Trono , e dell'Altare.
In onore del buon Francesco Giuseppe
Fonti:
Wikipedia
Monarchici Austriaci
Cronologia
Youtube
Scritto da:
Il Principe dei Reazionari