martedì 8 ottobre 2013

L'americanismo bellico -Parte 1°- : La guerra anglo-americana del 1812.


Nota introduttiva: Questa serie di scritti intitolati "L'americanismo bellico" sono volti a mostrare al lettore l'evoluzione imperialista del governo americano attraverso le sue guerre di espansione diretta e indiretta nel corso della sua storia.


Bandiera degli Stati Uniti d'America (1795 - 1818).
Appena vent’anni dopo la ratifica della massonica Costituzione degli Stati Uniti  , e trent'anni dopo la fine definitiva di quel teatrino settario conosciuto come "Rivoluzione Americana", l'imperialismo Yankee si esplico attraverso i politici statunitensi che credevano fosse loro “destino manifesto” quello di invadere e conquistare il Canada; quel Canada che già gli chiuse le porte quando i rivoluzionari americani  tentarono di far insorgere dalla loro parte anche quella colonia britannica.
La situazione mondiale nel 1812 era assai critica e favorevole , almeno sulla carta , ai piani espansionistici degli Stati Uniti : dalla parte opposta dell'Oceano Atlantico l'Europa subiva gli ultimi aspri momenti della tempesta napoleonica. Inoltre , con l'embargo del 1807,  gli Stati Uniti d'America si proclamarono neutrali nei confronti delle guerre napoleoniche , anche se simpatizzava per il Bonaparte fornendoli navi da guerra.
Ma è saggio analizzare la situazione nel dettaglio...



L'Embargo del 1807:


Caricatura contro l'embargo del 1807.
I tribunali inglesi nel XIX secolo, per difendersi dal controllo francese, regolarono il traffico marittimo impedendo che dalle Antille francesi partissero navi direttamente verso l'Europa, permettendo un primo scalo nei paesi americani, consentendo a questi ultimi lauti guadagni.
A questo proposito vi fu una sentenza di un tribunale inglese, che per combattere la riesportazione adoperata dal governo statunitense, considerò uno scalo intermedio come influente. Forti di tale provvedimento realizzarono un blocco navale e molte imbarcazioni americane, che trasportavano merci provenienti dalle Antille, vennero sequestrate. Intanto i francesi avevano bloccato il commercio per mezzo del decreto di Berlino, a cui seguì un provvedimento inglese, molto simile negli effetti che riportava, i rischi per il commercio straniero erano diventati enormi. Il primo casus belli che il governo statunitense usò per dichiarare guerra all'Inghilterra fu dato da una cosa che succedeva da decenni e che era stata ratificata da entrambi i governi:  l'arruolamento di cittadini statunitensi nella marina britannica. A "inasprire" il primo casus belli se ne aggiunse un secondo : la marina britannica aveva saccheggiato le navi con bandiera americana .



Rembrandt Peale: Ritratto di Thomas Jefferson (1805),
 da New York Historical Society.
Il presidente Jefferson cercò all'apparenza di risolvere il problema senza usare la forza cercando la via diplomatica, inviando quindi nel 1806 un suo rappresentante, William Pinkney (17 marzo 1764 – 25 febbraio 1822) diplomatico statunitense, settimo Procuratore Generale (Attorney General) degli Stati Uniti, che doveva aiutare James Monroe nel cercare una mediazione che assomigliava più ad un ultimatum.
Forti del Nonimportation Act (legge creata per minacciare l'impero britannico, spingendoli a cercare un accordo senza il quale sarebbero state vietati l'importazione di alcuni loro beni) l'accordo a cui si giunse non venne trovato, guarda caso,  soddisfacente da Jefferson e non lo ratificò.



Ritratto delle due navi impegnate in quello
che venne poi definito
 il caso Chesapeake-Leopard, la USS Chesapeake
e la HMS Leopard (1807).
Seguì uno scontro, al largo della costa di Norfolk, stato della Virginia. Una nave da guerra statunitense, la USS Chesapeake, al cui comando vi era il commodoro James Barron appena nominato da Robert Smith a capo delle truppe statunitensi al largo del Mediterraneo.
Durante il viaggio una fregata britannica, HMS Leopard, comandata da Salusbury Humphreys chiese di poterla ispezionare, come sancito da trattato tra i due governi. Egli era alla ricerca di marinai renitenti da reclutare. Al rifiutò convinto di Barron, il quale ricevette precisi ordini se si fosse trovato in una situazione simile, Humphreys , vistosi rifiutare un ordine del tutto legale tra i due governi, aprì immediatamente il fuoco contro l'imbarcazione statunitense mentre quest'ultima non era pronta a rispondere, riuscendoci una volta sola; questa manovra costò la vita a 3 persone, mentre ci furono 18 feriti, fra cui lo stesso Barron. Il tutto iniziò alle 3.30 ora locale del 23 giugno 1807, fu la prima volta che ad essere attaccata fu un'imbarcazione militare  degli Stati Uniti. Il governo americano  lo vide come un ennesimo casus belli da "punire con la guerra". Barron, che esegui gli ordini impartitigli dal suo governo,  per l'accaduto venne processato 6 mesi dopo  per negligenza e sospeso dall'incarico per 5 anni.

Nel dicembre del 1807 seguendo le direttive del 3° presidente degli Stati Uniti d'America Thomas Jefferson si decise per un embargo, impedendo di fatto, le esportazioni dal paese. La prima legge (alla fine saranno cinque, i cosiddetti embargo acts) prevedeva solo le esportazioni avvenute per vie marittime e solo poche imbarcazioni autorizzate potevano lasciare i porti verso altre nazioni.
Il testo della prima legge sarà più volte modificato nei due anni successivi (sino al 1809), aggiungendo il divieto di trasporto via terra verso il nord (nello stato del Canada)

File:Francois Gerard - Napoleon Ier en costume du Sacre.jpg
Napoleone "I"

La fine dell'emabargo totale la si vide poco prima che il mandato del presidente finisse con il Nonintercourse Act, una limitazione ai soli due paesi coinvolti, Gran Bretagna e Francia. Il commercio poteva dunque riprendere con altri paesi. Anche questa legge si rivelò di difficile applicazione portando ad un'evoluzione della precedente, la Macon's Bill N.2 datata maggio 1810.
Questa nuova legge trovò in Napoleone un non inaspettato appoggio: infatti prevedeva che se una delle due potenze coinvolte rinunciasse alla belligeranza verso gli Stati Uniti la passata legge (e quindi l'embargo) sarebbe valsa solo con l'altra nazione, la Francia revocò ogni restrizione e quindi la legge rimase in vigore solo contro l'impero Britannico.



 




Confrontando i prezzi dei beni particolarmente colpiti dalle leggi sull'embargo si riscontrano aumenti considerevoli:
BenePrezzo 1807Prezzo 1808
Grano (prezzo per bushel)1,331,00
Lana (prezzo per libbra)0,210,14
Tabacchi (prezzo al quintale )6,753,25
I danni per il commercio con l'estero furono enormi:
  • Le esportazioni degli Stati Uniti passarono da 108.343.150 dollari del 1807 a 22.430.960 dollari nel 1808.
  • Le importazioni degli Stati Uniti scesero da 138.500.000 dollari del 1807 a 56.990.000 dollari nel 1808.
  • Le entrate doganali diminuirono da 16.000.000 dollari del 1807 a poche migliaia di dollari nel 1808.
immagine di Albert Gallatin
Albert Gallatin .
L'embargo provocò più danni all'Unione che ai paesi a cui erano rivolti i provvedimenti. Si verificò una depressione sociale e l'allontanamento affettivo che si aveva nei confronti del presidente Jefferson, orientando la prossima elezione verso i federalisti (nel 1808).
Per ottenere il suo fine, il governo statunitense riduceva allo stremo la popolazione.

  All'epoca dei fatti, ad opporsi strenuamente all'applicazione dell'embargo fu Albert Gallatin (1761 – 1849), quarto Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, personaggio emarginato dal governo,  che contestò a Jefferson l'utilità a fini pratici di tale legge.




La guerra:



Henry Clay.
 Le tensioni commerciali e politiche create dall'embargo del 1807 fra il governo statunitense e l'Impero britannico accrebbero negli anni .  Nel 1809 l'Impero napoleonico accettò furbescamente di riconoscere la bandiera statunitense sui mari ma i britannici , ovviamente , si opposero ancora una volta.
Uno dei leader del Congresso del partito della guerra d’inizio Ottocento, Henry Clay, celebrò la dichiarazione di guerra, il 4 Giugno 1812, dichiarando che «in ogni petto del patriota deve pulsare con sollecitudine l’ansia per il risultato. Ogni braccio del patriota renderà quel risultato favorevole per la gloria del nostro amato Paese» (David and Jeane Heidler, Henry Clay: The Essential American, p. 98).
A far scattare la molla della guerra fu le pretesa inglese di voler controllare tutte le navi incontrate in alto mare (diritto legale riconosciuto dai trattati tra le due nazioni), che andava ad aggiungersi ai precedenti contrasti dovuti all'espansione americana ad Ovest, che era come ovvio sgradita ed ostacolata dalle popolazioni autoctone di quei territori, che potevano in ciò contare sull'appoggio britannico. A votare contro il conflitto furono gli Stati del Connecticut, del Rhode Island e del Massachusetts, ma i piani erano altri. Gli americani misero in campo un esercito di 5.000 uomini, 8 fregate e 5 corvette; dalla parte inglese si schierarono anche gli indiani Sauk, capeggiati da Black Hawk ed i pellerossa Shawnee di Tecumseh.

Come abbiamo visto, tra le “motivazioni ufficiali” per l’invasione del Canada nel 1812 vi furono il presunto “arruolamento” di marinai americani da parte del governo britannico, che però era in corso da decenni, come lo storico Justin Raimondo ha sottolineato. Il racconto narratoci fu che i “malefici” britannici incoraggiarono gli indiani ad attaccare i coloni americani. Il vero motivo della guerra, tuttavia, fu l’impulso alla crescita dello Stato attraverso una guerra imperialista di conquista.

File:"Capture of the City of Washington," August 1814, 1814 - NARA - 531090.jpg
Litografia che mostra gli inglesi che occupano
Washington D.C., e bruciano la Casa Bianca.
Durante le prime fasi della guerra gli statunitensi perdettero la città di Detroit, che fu però riconquistata a fatica,  e a costo di innumerevoli vite , tempo dopo. Il conflitto vide anche la partecipazione di corsari statunitensi (mercenari), i quali attaccarono in varie occasioni le navi delle altre forze belligeranti. Nel 1814 i britannici tentarono di prendere lo Stato di New York, occuparono Washington D.C., ove bruciarono la Casa Bianca (che dalla ritinteggiatura avvenuta allora prende tale nome) e bombardarono Baltimora (assedio durante il quale "leggenda vuole" fu composto il tediante  inno statunitense).



 Il risultato della guerra fu un disastro: come accennato in precedenza , gli inglesi bruciarono la Casa Bianca, la Biblioteca del Congresso e gran parte di Washington DC, gli americani si ritrovarono con un enorme debito di guerra, il quale fu usato come scusa per resuscitare la corrotta ed economicamente destabilizzante Banca degli Stati Uniti, antesignana della Fed.


http://www.bulletnewsniagara.ca/wp-content/uploads/2011/07/war1812.jpg
 Andrew Jackson ferma
l'assalto britannico su New Orleans.
Si noti come le battaglie combattute risultarono essere una vera e propria ecatombe per gli Stati Uniti; ecatombe che cambiò direzione al termine del conflitto, quando gli Inglesi spostarono i loro interessi in maniera maggiore sul continente europeo:

  • Fort Mackinac 17 luglio 1812 sconfitta americana
  • Fort Deanborn, 15 agosto 1812 sconfitta americana
  • Frenchtown, 22 gennaio 1813 sconfitta americana
  • York - Toronto, aprile 1813 sconfitta americana
  • Fort Meigs, 5 maggio 1813 sconfitta americana
  • Sackets Harbour - Kingston, 29 maggio 1813 sconfitta americana
  • Stoney Creek, 6 giugno 1813 sconfitta americana
  • Boston, 10 giugno 1813, battaglia navale
  • Fort Stephenson, 2 agosto 1813 sconfitta americana
  • Washington, 24 agosto 1813, la capitale è incendiata dagli inglesi
  • Fort Malden, settembre 1813 sconfitta americana
  • Put in Bay - Lago Erie, 10 settembre 1813, vittoria navale americana
  • Fiume Thames, 5 ottobre 1813, sconfitta inglese
  • Chateauguay, 26 ottobre 1813 sconfitta americana
  • Chrysler Farm, 11 novembre 1813 sconfitta americana
  • Buffalo - Fort Erie, 30 dicembre 1813 sconfitta americana
  • Horseshoe Bend, 27 marzo 1814 sconfitta americana
  • Chippewa, 5 luglio 1814 sconfitta americana
  • Lundy's Lane, 25 luglio 1814 sconfitta americana
  • Bladensburg, 2 agosto 1814 sconfitta americana
  • Plattsburg - Lago Champlain, 11 settembre 1814, vittoria navale americana
  • Godly Wood, 12 settembre 1814 sconfitta inglese.
  • Pensacola, 7 novembre 1814, riconquistata dal generale americano Jackson
  • New Orleans, 8 gennaio 1815, pesante sconfitta inglese con la perdita di oltre 2.000 uomini.

  • La guerra ebbe termine con il ristabilimento della situazione esistente all'inizio del conflitto e , visto il disinteresse e il nuovo accordo del governo britannico , con il riconoscimento del nuovo Stato americano. Il conflitto si concluse con la firma del trattato di Gand, firmato il 24 dicembre 1814 ed entrato in vigore il 17 febbraio 1815.

    Firma del Trattato di Gand: l'alta massoneria americana si accorda per l'ennesima volta con l'alta massoneria britannica.


    Continua...


    Fonte:

    Wikipedia(immagini).

  • Mario Del Pero, Libertà e impero. Gli Stati Uniti e il mondo 1776-2006, La Terza, 2008. ISBN 978-88-420-7438-0.
  • A. Jones Maldwyn, Storia degli Stati Uniti d'America dalle prime colonie inglesi ai giorni nostri, Bompiani, 2007. ISBN 978-88-452-3357-9.
  • The Liefare-Warfare State di Thomas J. DiLorenzo.


  • Scritto da:

    Presidente e fondatore A.L.T.A. Amedeo Bellizzi.