Ha destato scalpore il nostro articolo su Suor Faustina Kowalska; i lettori dotati di una cultura post conciliare si sono irritati quando abbiamo pubblicato ciò che per il Santo Uffizio e per gli addetti ai lavori pre conciliari fu invece evidenza: il diario di suor Faustina...affetto da eresia di apocatastasi.
La maggior parte di questi lettori non ha saputo apporre nulla alle misteriose connessioni con i messaggi della Grande Misericordia di Feliksa Kozlowska e neppure al palese patriottismo polacco che lega ambedue gli eventi, decisamente marcato sia negli scritti di suor Faustina: "Una volta che pregavo per la Polonia, udii queste parole: «Amo la Polonia in modo particolare e, se ubbidirà al Mio volere, l'innalzerò in potenza e santità. Da essa uscirà la scintilla che preparerà il mondo alla Mia ultima venuta»! [1], che nelle sue visioni, tipo i due raggi che nell’immagine originale riprodotta di Gesù hanno i colori nazionali della bandiera polacca [2]
A tutto questo si aggiunge che nessuno dei commentatori è riuscito a chiarire i grossi dubbi posti dalle considerazioni del dottor Minarelli ed allora, brevemente, cercheremo di spiegare meglio in cosa consisteva l'accusa del Santo Uffizio.
Prima però rispondiamo a un lettore distratto che ha affermato che la condanna fu dovuta esclusivamente a puerili errori di traduzione, come se il Cardinale Ottaviani e il Santo Uffizio fossero incompetenti nello svolgere il proprio delicato lavoro.
In verità pare che a sostenere la tesi di un errore di traduzione fosse principalmente l'allora arcivescovo Karol Wojtyla, poi eletto Papa Giovanni Paolo II che tanto appoggiò la causa di beatificazione della Kowalska, ma anche se così non fosse rassicuriamo il lettore, perchè "...alla luce della nuova traduzione ufficiale...e dei tanti riferimenti ivi contenuti...ancora oggi si può affermare che tutto il Diario di suor Faustina è permeato dall’eresia dell’apocatastasi...",[3] costituita proprio dal concetto che sta alla base della coroncina stessa.
Ma che cos'è l'eresia dell' apocatastasi? In sintesi è il "desiderio di Dio di ricongiungere a Sé tutte le Sue creature, anche se immeritevoli della salvezza come i demoni e i dannati”.
Tale eresia fu condannata nel V Concilio ecumenico, il Concilio di Costantinopoli del 553: -“Se qualcuno dice o sente che il castigo dei demoni e degli uomini empi è temporaneo o che esso avrà fine dopo un certo tempo, cioè ci sarà un ristabilimento -apocatastasi- dei demoni o degli uomini empi, sia anatema.”
Il Magistero Cattolico insegna che l'unica possibilità di salvezza e di ricongiungimento a Dio è la Penitenza, il chiedere perdono per i propri peccati e per l'agonizzante in peccato mortale, la contrizione per i peccati commessi seguito possibilmente dal Sacramento della Confessione ed il ricevimento del Viatico. Questa è la Dottrina Cattolica nell’essenzialità dei suoi insegnamenti, mentre, a quanto pare, per suor Faustina le cose sono diverse:
- Quando entrai nella mia cameretta d'isolamento udii queste parole: «Nell'ora della morte difenderò come Mia gloria ogni anima che reciterà questa coroncina, oppure altri la reciteranno vicino ad un agonizzante, ed otterranno per l'agonizzante lo stesso perdono. Quando vicino ad un agonizzante viene recitata questa coroncina, si placa l'ira di Dio e l'imperscrutabile Misericordia avvolge l'anima e si commuovono le viscere della Mia Misericordia, per la dolorosa Passione di Mio Figlio». Oh, se tutti conoscessero quanto grande la Misericordia del Signore, e quanto noi tutti abbiamo bisogno di questa Misericordia e specialmente in quell'ora decisiva![4]
Il dott. Minarelli giustamente scrive:
"Qui si promette veramente qualcosa di straordinario!
Fin che si dice che l’agonizzante prega Dio con cuore contrito e invoca la Sua Misericordia, tutto bene. Il ricorso volontario alla Misericordia Divina è segno che nel cuore dell’agonizzante, anche se è un peccatore incallito, è successo qualcosa di grande.
Ma qui si promette che la “coroncina” ha lo stesso effetto salvifico anche quando “altri” la recitano vicino ad un agonizzante.
In poche parole, l’agonizzante può essere anche il più grande dei peccatori e può non essersi nemmeno convertito, ma la recita della “coroncina” da parte di altri che sono “vicino” a lui (non si sa quanto questa vicinanza debba essere stretta) ottiene la sua salvezza"! [5]
Se non è eresia dell'apocatastasi questa, come rilevò il Santo Uffizio! Il fatto poi che venga precisato "si placa l'ira di Dio ", rafforza ancora di più l'idea dell'agonizzante in stato di peccato mortale.
Ora, per chi volesse approfondire il discorso diamo il link dello studio teologico del Dottor Minarelli, mentre da parte nostra, invitiamo i lettori ad una riflessione onesta e serena non solo sulle “strane” connessioni tra gli scritti delle due suore - senza voler comunque giudicare la buonafede di alcuno spettando questo solo a Nostro Signore - ma soprattutto al reale pericolo che la coroncina possa sostituirsi alla somministrazione dei Sacramenti agli agonizzanti, come purtroppo abbiamo letto in un commento, perchè nessuna preghiera, nessuna devozione, nessuna coroncina potrà mai sostituire il Sacerdote ed i Sacramenti legati all’Estrema Unzione.
Pregate quindi la coroncina, se pensate possa aiutare, ma prima di ogni altra cosa, al capezzale di un moribondo, chiamate un Sacerdote.
G.M.G. Locatelli
[1]Diario N. 1732
[2]"http://www.miliziadisanmichelearcangelo.org/content/view/1935/129/lang,it/
[3]Diario N. 811 -
[4]http://www.apostolidegliultimitempi.it/file_utente/scritti/MISERICORDIA%20E%20GIUSTIZIA.pdf
[5] ibid.