Chiunque abbia sotto gli occhi ogni giorno siffatto panorama di umiliazione e di autonegazione, conosce l'uomo meglio degli Occidentali, che non subiscono nessuna pressione, tranne quella esercitata dal danaro. L'accrescimento del suo patrimonio di osservazioni somiglia all'attività dell'avaro che conta il suo tesoro in segreto. Poiché questa specie di Ketman si basa sulla totale mancanza di fede nel Metodo, la sua applicazione aiuta l'individuo a rispettare esteriormente la prefissa linea di condotta, mediante il più assoluto cinismo e l'elasticità morale necessaria per adattarsi a tattiche sempre diverse.
Il Ketman metafisico viene di solito adottato dalle nazioni che hanno un passato cattolico. I più numerosi esempi si hanno in Polonia. Esso si basa sulla credenza «in sospeso» in un principio metafisico del mondo. L'individuo che pratica questo Ketman considera l'epoca in cui vive come anti-metafisica e ritiene che in essa non possa affermarsi nessuna fede metafisica. L'umanità sta imparando a pensare in categorie di razionalismo e materialismo, è schiacciata da urgenti problemi, è imprigionata in una guerra di classe. Le religioni trascendentali attraversano un periodo di crisi, cadono in frantumi, e, quel che è peggio, servono a difendere l'ordine superato. Ciò non significa che il genere umano non debba in futuro ritornare a una religione più elevata e purificata. Forse la Nuova Fede costituisce l'inevitabile Purgatorio; forse, i fini di Dio verranno raggiunti mediante l'azione dei barbari — e cioè degli uomini dei Centro —, che costringono le masse a destarsi dalla loro letargia. Il viatico spirituale che codeste masse ricevono dalla Nuova Fede è insufficiente. Tuttavia, bisogna riconoscere al Centro il merito di avere spianato nuove strade, e di aver demolito le splendide facciate di decrepiti edifici prossimi a crollare. Bisognerebbe cooperare in questo senso, senza per altro tradire il propria attaccamento al Mistero. E questo è tanto più indicato, in quanto il Mistero non ha, ad esempio, la possibilità di manifestarsi nella letteratura e perché né il linguaggio né le idee a disposizione dell'uomo contemporaneo sono abbastanza maturi per esprimerlo.
A sua volta, il Ketman metafisico presenta numerosissime varietà. Alcuni cattolici praticanti giungono sino a prestar servizio nei ranghi della Polizia, sospendendo il loro cattolicesimo durante l'esecuzione dei loro inumani doveri. Altri, nel tentativo di mantenere viva la comunità cattolica in seno alla Nuova Fede, si rivelano pubblicamente per cattolici e spesso riescono a salvare le istituzioni cattoliche, poiché i dialettici sono sempre pronti ad accogliere i cattolici «progressivi» e «patriottici» che obbediscono ai loro dettami politici. Il gioco reciproco è alquanto ambiguo. I governanti tollerano codesti cattolici come un male inevitabile, ma passeggero, perché Ì tempi non sono ancora maturi per una completa eliminazione della religione, e, nell'attesa, trattare con dei bigotti accomodanti è più facile che reprimere le intemperanze dei ribelli. Tuttavia, i cattolici «progressivi» capiscono di essere relegati in una posizione non del tutto onorevole, come stregoni di tribù selvagge, cui si faccia qualche concessione diversiva, sin quando venga il momento di fare infilar loro i pantaloni per mandarli a scuola. Essi vengono esibiti in vari spettacoli di Stato ed inviati all'estero, come lampante prova della tolleranza adottata dal Centro nei confronti delle razze barbariche. Si potrebbe paragonare la loro funzione a quella dei «nobili selvaggi» importati nelle metropoli civili dai funzionari coloniali, a scopo dimostrativo. La loro difesa contro la degradazione totale è il Ketman metafisico: essi ingannano il diavolo che crede di ingannarli. Ma il diavolo conosce esattamente il loro pensiero ed è soddisfatto.
Ciò che vale per codesti cattolici può venire applicato ai membri di altre religioni, oltre che a persone estranee ad ogni denominazione. Uno dei peggiori rimproveri che possano venir lanciati contro uno scrittore è l'accusa che i suoi versi, le sue commedie o i suoi romanzi contengono un «residuo metafisico». Poiché lo scrittore è un civilizzatore cui manca l'ardire di divenire stregone, i minimi indizi di tendenza metafisica che vengano scoperti in lui sono imperdonabili. La letteratura dei paesi che sino alla Seconda Guerra Mondiale rimasero liberi dal giogo di Mosca, tradiva una forte inclinazione in questo senso, di modo che per il legislatore il deviazionismo metafisico costituisce una costante e imperativa preoccupazione. La commedia, ad esempio, che presenti qualche «singolarità», rivelando l'interessamento dell'autore per la tragedia della vita, non ha speranza di venir rappresentata, in quanto la tragedia del fato umano induce a riflettere sul mistero dell'umano destino. A certi autori come Shakespeare si condonano codeste inclinazioni, ma è inammissibile che esse alberghino in uno scrittore moderno. Proprio per questo motivo le tragedie greche non possono trovar posto nei repertori teatrali. Marx amava i tragici greci, ma è inutile rammentare ancora una volta che il nesso fra la Nuova Fede e Marx è alquanto superficiale.
La Nuova Fede è una creazione russa, e l’intelligentsia russa, che le diede forma e indirizzo, nutriva il più profondo disprezzo per qualsiasi genere d'arte non adatto a conseguire immediati fini sociali. Le altre funzioni sociali dell'arte —probabilmente le più importanti— trascendevano le sue facoltà di comprensione. Singolarmente esposta alla persecuzione è la poesia, in quanto è difficile distinguere le sue sorgenti dalle sorgenti di tutte le religioni. È vero che il poeta ha libertà di descrivere colline, alberi, fiori, ma, se gli accadesse di sentire quella incontenibile esaltazione di fronte alla natura che animò Wordsworth durante la visita alla Abbazia di Tintern, diverrebbe subito sospetto. Questo è un eccellente sistema per eliminare la legione di mediocri poeti che amano confessare pubblicamente i loro voli panteistici, ma è anche un ottimo sistema per distruggere senza scampo la poesia, sostituendole cattivi versi, di poco superiori alle canzonette che negli Stati Uniti vengono radiotrasmesse per il lancio propagandistico di certi prodotti. Il pittore, a sua volta, può venir attaccato con la stessa facilità appena impieghi uno stile abbreviato e sintetico (formalismo), oppure appena dimostri un eccessivo amore per la bellezza del mondo, cioè un atteggiamento contemplativo, chiaro indizio del suo temperamento metafisico. Il musicista dovrà fare in modo che le sue composizioni siano facili a tradursi nel linguaggio delle manifestazioni comuni (entusiasmo per il lavoro, festività popolari, ecc), e che non vi rimanga nessun elemento indecifrabile e quindi pericoloso. Il Ketman metafisico è tollerato nei «selvaggi»; ad esempio quelli che professano la regione cristiana, ma negli artisti, che sono considerati educatori della società, viene severamente proibito.
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