FILIPPO II° AUGUSTO |
(Gonesse, 21 agosto 1165 - Mantes-la-Jolie, 14 luglio 1223) |
Filippo II, noto anche come Filippo Augusto, Filippo il Conquistatore o Il Guercio, fu il settimo re di Francia della dinastia Capetingia.
Era figlio e successore di Luigi VII il Giovane e della sua terza moglie Adèle di Champagne.
Gli venne dato il soprannome di Augusto mentre era ancora in vita, in diretto riferimento all'antico titolo dato agli imperatori Romani. Potrebbe essergli stato dato perchè nato in agosto, o per il significato latino di augere, aumentare, aggiungere; infatti il soprannome potrebbe essere un riferimento al fatto che nel luglio del 1185 riattaccò al dominio reale le signorie d'Artois, di Valois, di Amiens, oltre ad una buona parte del Vermandois.
Era figlio e successore di Luigi VII il Giovane e della sua terza moglie Adèle di Champagne.
Gli venne dato il soprannome di Augusto mentre era ancora in vita, in diretto riferimento all'antico titolo dato agli imperatori Romani. Potrebbe essergli stato dato perchè nato in agosto, o per il significato latino di augere, aumentare, aggiungere; infatti il soprannome potrebbe essere un riferimento al fatto che nel luglio del 1185 riattaccò al dominio reale le signorie d'Artois, di Valois, di Amiens, oltre ad una buona parte del Vermandois.
Luigi VII il Giovane e la sua terza moglie Adèle di Champagne.
La nascita di Filippo nel 1165 (a Gonesse) fu accolta al pari di un miracolo dalla famiglia reale: infatti, Luigi VII aspettava da più di trent'anni un erede maschio, che gli fu dato solo dalla sua terza moglie, Adèle di Champagne. Così a Filippo fu dato per secondo nome Dieudonnè, ovvero "donato da Dio", che per analoghi motivi verrà attribuito più di quattro secoli dopo anche a Luigi XIV.
Il 1° novembre 1179, Filippo, associato al trono del padre, venne consacrato a Reims dallo zio, l'arcivescovo Guglielmo dalle Bianche Mani. Luigi VII morì il 18 settembre 1180, lasciando l'appena quindicenne Filippo solo al governo.
L'incoronazione di Filippo Augusto
Dal 1181, il conflitto con le signorie si rianimò, fomentato dal conte Filippo I delle Fiandre. Filippo Augusto si era scontrato con i piani del conte rompendo l'alleanza con il duca di Brabante Goffredo III di Lovanio e l'arcivescovo di Colonia, Filippo di Heinsberg. Nel luglio del 1185, il trattato di Boves confermava al re i feudi del Vermandois, dell'Artois e dell'Amiénois.
I Plantageneti, che regnavano sull'Inghilterra, erano l'altro problema di Filippo II: i possedimenti di Enrico II d'Inghilterra comprendevano, oltre alla contea d'Angiò, la Normandia, la zona di Vexin e la Bretagna.
Filippo I° delle Fiandre
Enrico II° d'Inghilterra
Un altro grosso cruccio per Filippo II erano infine i vicini germanici. Dopo la morte dell'Imperatore della casa di Hohenstaufen, Enrico VI, avvenuta nel 1197, due candidati erano in lizza: Ottone di Brunswick, sostenuto dallo zio Giovanni Senzaterra e favorito dal Papa, e, dall'altra parte, Filippo di Svevia, fratello di Enrico VI, sostenuto da Filippo Augusto e incoronato re dei Romani nel 1205. Quest'ultimo venne però ucciso nel giugno del 1208: ormai senza rivali, Ottone venne incoronato imperatore nell'ottobre del 1209. Innocenzo III rimpianse subito di aver sostenuto Ottone, che espresse molto chiaramente le sue ambizioni verso l'Italia (e che per questo venne scomunicato nel 1210).
Papa Innocenzo III
Filippo di Svevia
Ottone di Brunswick
Con l'appoggio papale, quindi Filippo II fu un assoluto protagonista nella lotta alla grande feudalità. In costante conflitto con i re d'Inghilterra, suoi vassalli: Enrico II, Riccardo I Cuor di Leone e Giovanni Senzaterra, ai quali strappò i feudi di Normandia, Angiò e Turenna e con la successiva vittoria di Bouvines (1214) contro l'imperatore Ottone IV (figlio di Matilda sorella di Giovanni Senzaterra), Filippo II Augusto riuscì a portare circa un terzo del territorio francese sotto la dinastia dei Capetingi.
Dopo la battaglia di Bouvines le operazioni militari si erano svolte in Inghilterra o nel sud della Francia. Il dominio reale, e più generalmente le regioni a nord della Loira, erano rimaste in pace, secondo i termini della tregua conclusa a Chinon nel 1215, originariamente di cinque anni di durata, poi prolungata nel 1220 con la garanzia di Luigi, una associazione che demarcava l'inizio della transizione da Filippo a suo figlio ed erede.
Sebbene le conquiste con le armi fossero cessate, Filippo estese nondimeno la sua influenza approfittando delle questioni di successione problematiche. È il caso della contea di Champagne all'epoca dell'accessione del pronipote Tebaldo IV, che gli permise la sicurezza della sovranità. È anche il caso del recupero da parte del re di alcune terre come Issoudun, Bully, Alencon e Clermont-en-Beauvaisis, oltre al Ponthieu.
Tebaldo IV° (Tibaldo o Teobaldo) di Champagne
La prosperità del reame alla fine del regno di Filippo II è un fatto certo. Si stimava l'eccedenza del tesoro a 25.210 lire nel novembre 1221. In quel momento, il Tesoro aveva nelle sue casse 157.036 lire, più dell'80% dell'entrata annuale ordinaria globale della monarchia. Il testamento di Filippo Augusto, redatto nel settembre 1222, confermava queste cifre, giacchè la somma dei suoi lasciti era divenuta di 790.000 lire parigine, circa quattro anni di entrate! Questo testamento venne redatto quando la salute di Filippo si aggravò facendo vedere la sua morte come imminente. Sopravvisse ancora dieci mesi.
Mentre si trovava a Pacy Filippo decise, contro i consigli dei suoi medici, di assistere alla riunione ecclesiastica organizzata a Parigi per la preparazione delle nuove crociate. Non sopravvisse alla fatica del viaggio e morì il 14 luglio 1223, a Mantes. Il suo corpo venne portato a Parigi e i suoi funerali furono velocemente organizzati a Saint-Denis, alla presenza delle grandi personalità del regno. Per la prima volta il corpo di un re di Francia, vestito di tutti i suoi regalia, venne esposto alla venerazione del popolo prima della sua sepoltura, in un rito solenne ispirato a quello in vigore per i re inglesi.
Filippo Augusto rimane uno dei re più studiati e ammirati della Francia medievale, non solo per la lunga durata del suo regno (quarantatrè anni), ma anche per le sue famose vittorie militari e per i suoi grandi progressi verso la fine dell'epoca feudale e verso il concentramento del potere nelle mani del re.
Statua di Filippo Augusto
Scritto da:
Il Giacobita