Luigi VI, in francese Louis VI (Parigi, 1 dicembre 1081 – Béthisy-Saint-Pierre, 1 agosto 1137), re di Francia dal 1108 alla sua morte. Fu il quinto re di Francia della Dinastia Capetingia.
Quando hanno inizio in Francia le guarigioni miracolose delle scrofole operate dai Sovrani? La risposta è incerta. L’origine del tocco regale è misteriosa. La prima notizia documentata data, infatti, attorno al 1110. Chi ne scrive è un chierico francese che vive alla corte di Re Luigi VI (1108- 1137), Gilberto, abate di Nogent-sous-Coucy.
Così afferma nel trattato De Sanctorum reliquis: “Che dico? Non abbiamo visto il nostro signore, il Re Luigi, far uso di un prodigio consuetudinario? Ho veduto con i miei occhi dei malati sofferenti di scrofole nel collo o in altre parti del corpo, accorrere in gran folla per farsi toccare da lui - al quale tocco aggiungeva un segno di croce. Io ero là, vicinissimo a lui, e lo difendevo persino contro la loro
importunità. Il Re mostrava verso di essi la sua generosità innata; avvicinandoli con la mano serena, faceva umilmente su di essi il segno della croce. Anche suo padre Filippo aveva esercitato con ardore questo stesso potere miracoloso e glorioso; non so quali errori, da lui commessi, glielo fecero perdere”.
Secondo Gilberto, non solo l’allora regnante Luigi VI godeva del singolare privilegio di guarire la scrofolosi. Anche suo padre Filippo I (1060- 1108) aveva impiegato “con ardore” quel “prodigio consuetudinario”.
L’abate, poi, ci fa sapere che Filippo ad un certo punto, per un’inopinata causa, aveva smesso di toccare e guarire i malati. Quel Re fu, infatti, scomunicato dal Papa per l’adultera relazione con Bertrada di Monfort, e, colpito da malattie ‘ignominiose’, non seppe più avvalersi del tocco guaritore.
Si può dire con certezza, quindi, che sia Filippo I (1060- 1108) che suo figlio, Luigi VI (1108- 1137) guarivano pubblicamente le scrofole. L’autore sottolinea come quelle guarigioni miracolose fossero un “prodigio consuetudinario” dei sovrani Capetingi.
Quei re non ne erano stati gli iniziatori, ma l’origine andava ricercata in tempi anteriori. Durante il loro regno, tale prassi aveva già assunto la connotazione di un vero e proprio rito pubblico: il principe toccava con la mano consacrata dall’unzione le parti doloranti del malato con un segno di croce, ad indicare la derivazione tutta religiosa e soprannaturale della cerimonia e del suo effetto taumaturgico.
Un testo precedente, infatti, la biografia di Re Roberto il Pio (996- 1031) secondo sovrano della dinastia Capetingia e nonno di Filippo I , scritta dal monaco Helgaud, ascrive già a quel monarca il potere di guarire le malattie: “La virtù divina accordò a quest’uomo perfetto una grazia grandissima: quella di guarire i corpi; toccando le piaghe dei malati e segnandoli col segno della santa croce con
la sua piissima mano; egli li liberava dal dolore e dalla malattia”.
È possibile così concludere che almeno a partire da Roberto il Pio (996- 1031) è storicamente attestata nei Re francesi la prodigiosa facoltà di guarire i malati con il tocco della mano regale accompagnato dal segno della croce.
Suo nipote, Filippo I (1060- 1108), ventinove anni dopo, infatti, testimonia come la miracolosa forza guaritrice fosse divenuta una consuetudine consolidata, con una fondamentale differenza; mentre, infatti, Roberto il Pio guariva indistintamente tutte le malattie, con il tempo la capacità medicinale dei Re francesi andò specializzandosi nella cura di una malattia particolare, l’adenite tubercolare, volgarmente detta scrofolosi.