L'esercito del Ducato di Parma, Piacenza e Stati annessi era composto da coscritti e volontari arruolati nella fascia d'età 18-40. Erano esentati dall'arruolamento coloro che avevano fratelli che avevano a loro volta servito sotto le armi, i figli unici , gli ammogliati e con famiglia a carico, inoltre Tutti i sudditi in età compresa tra i 18 ed i 25 anni erano soggetti all’obbligo del servizio militare, mediante estrazione a sorte nella misura di un prescelto ogni 200. La durata del servizio militare era di 10 anni, di cui
La paga era :
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Colonnello: Lire Parmensi
800
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Ten.
Col.: Lire
Parmensi 700
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Maggiore: Lire Parmensi 550
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Capitano: Lire Parmensi 380
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Tenente: Lire Parmensi 290
Il vitto, veniva distribuito una volta al giorno alle 9.30 del mattino. La qualità era buona e le razioni, generose, comprendevano sempre, pasta in brodo e al sugo di carne. La carne (
Le
armi bianche in uso derivavano dal modello 1780; ammodernate a partire dal 1847,
restarono invariate sino al 1859. I Generali avevano in dotazione delle
spade di pregevole fattura introdotte nel periodo
Napoleonico. I reparti a cavallo adottarono le sciabole a lama dritta di
derivazione francese, ad eccezione degli Ussari Reale guardia del corpo che
mantennero la sciabola modello 1796 inglese. Le truppe appiedate
erano equipaggiate con il tradizionale briquet a lama larga con fornimenti in
ottone e fodero in pelle nera. Particolari erano le daghe dei Guastatori con
l’impugnatura forgiata a testa di leone e lama a sega, mentre sontuose ed
elaboratissime erano le sciabole da parata dei “Tamburi maggiori”. Negli anni
’50, con l’introduzione delle prime carabine che sostituirono in alcuni Corpi i
lunghi fucili, furono distribuite le caratteristiche sciabole-baionetta. Le armi
da fuoco portatili, subirono un processo di ammodernamento che iniziato nella
metà degli anni ’40, durò circa un decennio. Si passò dalle armi con sistema di
accensione a pietra focaia, a quelle con accensione a luminello con capsule a
fulminante. La trasformazione interessò anche la rigatura delle canne, a tutto
vantaggio della gittata e della precisione del tiro (lastrina con fucili).
Alcuni Corpi, come la
Cavalleria , continuarono ad avere carabine a pietra focaia, forse
in considerazione della scarsa possibilità di utilizzo delle armi da fuoco in
battaglia. Molti reparti a cavallo, erano armati con una coppia di pistole da
cavalleria.
Per quanto attiene alle artiglierie, a partire dal
1850, sotto l’impulso del Duca Carlo III,
l’Esercito Parmense dette inizio ad un vasto programma di rinnovamento dei
materiali di Artiglieria. Furono effettuati studi sul sistema Francese del 1827
e su quello Piemontese del 1830. La riforma Parmense optò per un sistema
simile a quello Napoletano, con le sue profonde modifiche e innovazioni razionali
dovute al Ten. Col. Landi, allora Direttore dell’Arsenale di
Napoli.
A
seconda dell’impiego le Artiglierie erano suddivise in:
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Artiglieria
da Campagna, con Batterie da posizione e da battaglia;
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Artiglieria
da Montagna.
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Artiglierie
da assedio o da Piazza. Era dotata di cannoni da 12 libbre (122 mm ) lunghi.
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Artiglieria
per la difesa . Impiegava cannoni da 12 libbre e obici da 80 e
30 libbre per
il lancio di granate.
Anche nell’Artiglieria
Parmense furono attivati studi per il perfezionamento delle bocche da fuoco,
nonché per l’applicazione della rigatura. Nel 1858/’59,
vennero importati cannoni rigati di provenienza Austriaca .
Di seguito potete visitare in modo virtuale la composizione dell'Esercito Parmense
dal 1845 al 1859:
1845 Primo tenente del genio in grande tenuta. L'uniforme dei corpi tecnici, artiglieria e genio, è praticamente unica ad eccezione del copricapo: gli artiglieri si distinguono dal kepi, simile a quello della fanteria, ornato con un pennacchio di penne verdi. |
1850 Tamburo maggiore in grande tenuta.
È il sergente maggiore che guida la banda musicale con funzioni di mazziere.
Alla fine dell'anno viene deciso di adottare uno speciale cinturone
al posto della bandoliera ed una sciarpa riccamente ricamata.
1851 Reale guardia del corpo in grande tenuta.Soltanto le guardie delle provincie di Parma e Piacenza indossano questa splendida uniforme
alla prussiana.
Il drappello delle guardie del corpo
di Valditaro adotta invece una divisa diversa
sebbene non inferiore per eleganza
e ricchezza.
1850 Primo battaglione di fanteria di linea.
Ufficiale subalterno, caporale e soldati.
Gli ufficiali inferiori
sono appiedati e portano uno zaino leggero secondo la moda prussiana,
a
differenza degli ufficiali superiori che essendo montati ne sono privi.
A partire da sinistra: Guardia Civica e Soldato semplice di Fanteria
1852 Elmo da cacciatore |
Fonti:
Archivio di Stato di Parma
Scritto da:
Il Principe dei Reazionari