domenica 15 aprile 2012

Un matrimonio per accorgersi che i Borbone sono meglio dei Savoia




Qui radio Londra. Abbiamo comunicazioni importanti per voi! Il voi è da riferirsi a noi borbonici che dopo 150 anni siamo ancora qui a combattere (e ci staremo per altri 300 se necessario!) per difendere l'onore della Patria e dei nostri antenati napoletani e siciliani. Le comunicazioni da Londra sono, questa volta, alquanto leggere ma molto significative. Chi detesta il gossip si astenga dalla lettura. L'argomento è quello del matrimonio dell'erede al trono britannico William Windsor Mountbatten (figlio di Carlo e Diana) e della futura regina di Gran Bretagna Kate Middleton. La macchina da guerra allestita per l'organizzazione dell'evento è spaventosa e vi risparmiamo i dettagli del cerimoniale per andare al punto che ci interessa. Come sempre avviene nelle occasioni di importanti unioni reali, il parterre degli invitati è molto vasto. In questo caso va segnalato che per i giovani sposini inglesi l'elenco degli invitati ha toccato le 1900 unità, tutte ben giustificate. Ci saranno i soliti noti dello spettacolo e del bel mondo inglese, come Elton John, Rowan Atkinson, David Beckham con consorte e prole, e ci saranno anche le teste coronate di ogni parte del mondo. Oltre a chi la corona ce l'ha ancora (sovrani di Spagna, Lussemburgo, Olanda, Belgio, Lichtenstein, Andorra, Monaco, Danimarca, Svezia e Norvegia per citare solo quelli europei) ci saranno anche gli ex regnanti nonché una sfilza di nobili provenienti da tutto il mondo. Oltre ai nobili ci sarà una buona rappresentanza dell'alta borghesia imprenditoriale inglese (area sociale di provenienza della Middleton) e parecchi cosiddetti borghesi bassi, categoria non proprio apprezzata dai reali inglesi. Tutto il bel mondo (anche quello meno bello senza nulla togliere ai non nobili) sta insomma preparando le valige per recarsi a Londra il 29 aprile, data in cui è stato fissato il matrimonio reale. Tutti? Non proprio tutti. Gli italianissimi Savoia il 29 aprile dovranno partire per altre destinazioni, se proprio vorranno allontanarsi da casa. I vertici di Casa Savoia sono infatti rimasti senza real invito. Disguido delle poste? Incomprensione tra famiglie reali sugli indirizzi di residenza? Nulla di tutto questo! Semplicemente gli inglesi si sono accorti dell'impresentabilità dei signori Savoia. Ci hanno messo 150 anni ma, come amava dire il buon Francesco II, il tempo delle usurpazioni non è eterno. Buon per gli inglesi che ci sono finalmente arrivati! Basti pensare che al matrimonio è stato invitato il pizzicagnolo dei Middleton mentre il principe dei cetriolini, duca di Saclà, Emanuele Filiberto resterà a casa. Proprio il principe più riciclato del mondo, a soli 39 anni è già stato esiliato e graziato, cantante e ballerino, attore, candidato, naufrago all'isola dei (presunti) famosi, riuscendo a non distinguersi in nessuno di questi campi.





L'ostracismo varrà ovviamente anche per Vittorio Emanuele e per la consorte Marina Doria, vale a dire l'ufficiale capo di una casa reale ex regnante. In questo caso non può aver pesato il pedigree poco nobiliare della Doria visto che a Londra si va a celebrare proprio la commistione tra borghesia e casa reale. Sicuramente avranno pesato gli scandali in cui è stato coinvolto Vittorio Emanuele che, seppur uscito penalmente indenne dalle inchieste di Woodcock, ha sicuramente avuto poco nobili frequentazioni con signorine allegre (stando alle famose intercettazioni) senza considerare lo scandalo della morte di Dirk Hamer, dopo 33 anni, proprio mentre era in carcere arrestato su ordine di Woodcock ha confessato di aver ucciso il giovane tedesco e di averla fatta franca. Il video del colloquio tra detenuti del carcere di Potenza è stato mostrato da Il Fatto quotidiano anche se il Savoia ha respinto le accuse parlando di taglia e cuci fatto al discorso reale (cosa possibile). Ma l'ostracismo non coinvolge solo i Savoia lato Carignano ma anche i Savoia Aosta. Senza invito è rimasto il principe Amedeo che da anni contende al cugino (ahinoi) principe di Napoli, il titolo di Capo della Real Casa di Savoia e la legittimità alla successione al trono d'Italia (trono che non esiste e che, purtroppo per il Sud, è esistito per una ottantina di stramaledettissimi anni!). Anche qui i motivi sono poco chiari.






Amedeo di Savoia doveva essere invitato per protocollo, visto che, in quanto figlio di Irene di Grecia è cugino del principe consorte Filippo di Edinburgo (marito di Elisabetta e nonno dello sposo). Anche qui, facendo uno strappo all'etichetta si è lasciato Amedeo a riposo in Toscana (dove possiede una magnifica tenuta). Malgrado scandali, reati, esposizione televisiva e politica, molto probabilmente il motivo dell'esclusione dei Savoia dalla cerimonia inglese è molto più "basso". Per etichetta non si sarebbe potuto invitare l'Aosta e lasciare a casa il Carignano, o viceversa, ma insieme, i due, non possono proprio stare. L'ultima volta in cui i due cugini si videro fu nel 2004, in occasione delle borboniche nozze di Filippo di Borbone a Madrid. In quell'occasione i due fratellastri d'Italia riuscirono a farsi notare più degli sposi con una scazzottata degna di entrare nell'albo d'oro della nobiltà europea. Amedeo d'Aosta con un gancio da scaricatore di porto stese il cugino che poté soltanto limitarsi ad una serie di insulti che scandalizzarono tutta la corte madrilena e gli invitati. Una scena non proprio esaltante che potrebbe aver indotto gli inglesi a rinunciare ad avere i Savoia pur di non far ripetere le scene di sangue già vissute in Spagna. Insomma una famiglia molto, molto, molto chiacchierata che si è talmente inabissata da finire dietro al pizzicagnolo della moglie borghese di William d'Inghilterra. Se sui Savoia si abbatte lo tsunami della vergogna nell'altra metà del cielo, quella borbonica, splende il sole.








Carlo di Borbone, duca di Castro ed erede al trono delle Due Sicilie (quello sì legittimo e secolare) è stato, ovviamente, invitato con la duchessa Camilla, alle nozze londinesi e il 29 aprile sarà ricevuto, con tutti gli onori del caso, alle cerimonie ufficiali. Come dicevamo di acqua ne è passata sotto i ponti ma alla fine, anche la perfida Albione, ha scelto la famiglia giusta. Nell'anno del centocinquantesimo anche queste sono soddisfazioni!



Roberto Della Rocca