martedì 3 aprile 2012

Eroi del legittimismo: Jean Nicolas Stofflet

Jean Nicolas Stofflet


Jean Nicolas Stofflet (Bathelémont-lès-Bauzemont, 3 febbraio 1753Angers, 25 febbraio 1796) fu un importante capo militare dell'armata vandeana, Monarchico legittimista, che combatté nelle Guerre di Vandea contro la tirannia repubblicania.
Figlio di un mugnaio, nacque in Lorena il 3 febbraio il 1753, fu a lungo soldato semplice in un reggimento svizzero in Francia ed in seguito guardiacaccia al servizio del conte di Colbert-Maulévrier. Si unì ai vandeani quando insorsero contro la sanguinaria Rivoluzione francese in difesa della loro fede e dei loro principi  Monarchici legittimisti.
Durante la Guerra di Vandea servì inizialmente sotto il comando di D'Elbée, si batte a Fontenay, Cholet e Saumur e si distinse, per coraggio ed eroismo, nelle battaglie di Beaupréau, Laval ed Antrain.
Venne nominato general-maggiore dell'esercito legittimista monarchico e nel 1794 successe a La Rochejacquelein come generale in capo. Stabilì il suo quartier generale nella foresta di Vezins. I suoi litigi con un altro capo vandeano, Charette, e le avversioni subite dagli eserciti vandeani, lo conducono a fare la sua offerta ed accettare le condizioni del trattato di Saint-Florent-le-Vieil (2 maggio 1795).
Tuttavia, violò presto questo trattato e, nel dicembre 1795, riprese le armi appoggiato da agenti monarchici per conto del conte di Provenza (il futuro Luigi XVIII di Francia) dai quali ricevette il grado di maresciallo di campo. Quest'ultimo tentativo di Stofflet fallì  e venne catturato dai repubblicani, condannato a morte da un tribunale militare e fucilato ad Angers, il 25 febbraio 1796.
I restanti uomini che comandava, passarono sotto il comando di Charles d'Autichamp. I suoi uomini lo temevano più di quanto lo gradivano. Era intelligente, un buon militare, ma era anche duro, freddo ed ambizioso. Dopo la morte di alcuni capi vandeani, cercò di diventare il nuovo "generalissimo". Ma il fatto di essere in discordia con alcuni comandanti, aggiunto alla sua mancanza di qualità umane amichevoli, non gli permise di ottenere il posto tanto ambito.

Fonti:

Wikipedia

Storia libera

Scritto da:

Il Principe dei Reazionari