Enrico Cosenz
Il ministro della guerra di Garibaldi, Enrico Cosenz, telegrafò già l’8 settembre le seguenti disposizioni:
“Il ministro della guerra Cosenz a tutti i comandanti le armi nelle province ed a tutti i comandanti, o governatori delle piazze – Questo ministero di guerra manifesta agli ufficiali di ogni grado ed ai militari dell’esercito napoletano, essere volere del signor generale dittatore, che tutti siano conservati nelle loro integrità, sì nei gradi, che negli averi: però si avranno le seguenti norme:
- Tutti i militari dell’esercito che bramano servire, si presenteranno ai comandanti, o governatori delle piazze dei luoghi più prossimi al loro domicilio, rilasciando ad essi debito atto si adesione all’attuale governo ed il loro recapito.
- Gli ufficiali che si presenteranno con le truppe saranno conservati nella loro posizione con gli averi di piena attività, ma quelli che si presenteranno isolatamente, saranno segnati alla seconda classe, per essere poscia opportunamente impiegati nella imminente composizione dell’armata.
- Quegli ufficiali militari, che non si affrettino di presentarsi al servizio della patria, resteranno di fatto esclusi e destituiti, se non faranno atto di adesione nella maniera indicata, tra dieci giorni, a contare dalla pubblicazione della presente disposizione.Tanto le comunico per lo esatto adempimento di sua parte.
Napoli 8 settembre 1860
Firmato Enrico Cosenz
Enrico Cosenz (1820 Gaeta, 1898 Roma) era un ufficiale borbonico e partecipò con il corpo di spedizione napoletano alla cosiddetta "1a guerra di indipendenza". Insieme con Guglielmo Pepe, da buon settario, non accettò l'ordine di rientro e rimase a combattere a Venezia, fino alla resa del 1849. Si trasferì quindi in Piemonte e nel 1857 si iscrisse alla massonica Società nazionale italiana. Integrato nell'esercito sabaudo come volontario, fu comandante di reggimento nella guerra tra Piemonte e Austria del 1859.
il 12 luglio 1859, con R.D. n. 38, fu nominato dai Piemontesi Ufficiale dell'Ordine Militare d'Italia. Guidò quindi nel 1860 la seconda ondata di garibaldini, e divenne ministro della guerra del breve governo dittatoriale. Il 12 giugno 1861 fu insignito del titolo di Commendatore dell'Ordine Militare d'Italia (R.D. n. 74). Fu deputato e senatore del regno d'Italia. Culminò la sua carriera militare con la nomina a Capo di Stato Maggiore dell'esercito dal 1882 al 1893. Il 15 novembre 1893, con R.D. n. 103, fu nominato Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Militare d'Italia. Un personaggio assolutamente spregevole.