Governo di Francesco Giuseppe I dal 1849 al 1856
Primi anni di governo:
Francesco Giuseppe nacque nel Castello di Schönbrunn a Vienna, figlio maggiore dell'Arciduca Francesco Carlo d'Asburgo-Lorena (figlio minore dell'Imperatore Francesco I d'Austria), e di sua moglie Sofia di Wittelsbach, Principessa di Baviera.
dell'Arciduca Francesco Carlo d'Asburgo-Lorena |
A seguito della rinuncia forzosa del Cancelliere Metternich al suo impegno governativo durante le rivoluzioni settarie del 1848, il giovane Arciduca Francesco Giuseppe venne proposto per la successione allo zio, che era ormai in procinto di abdicare. Francesco Giuseppe venne in un primo momento nominato anche Governatore della Boemia a partire dal 6 aprile di quell'anno, ma non prese mai effettivamente possesso dell'incarico. Francesco Giuseppe, invece, si diresse sul fronte Lombardo-Veneto, aiutando il Feldmaresciallo Radetzky nella sua campagna partita da Milano il 29 aprile di quell'anno, ricevendo il proprio "battesimo del fuoco" il 6 maggio 1848 nella Battaglia di Santa Lucia. Dal momento che Vienna era scossa dal complotto settario , il giovane Imperatore venne richiamato a Innsbruck, nel Tirolo, dove la famiglia Imperiale aveva trovato asilo .
Francesco Giuseppe in un ritratto del 1851 ad opera di Johann Ranzi |
Fu il 2 dicembre 1848, a Olomouc che, in seguito all'abdicazione dello zio Ferdinando I ed alla rinuncia di suo padre, Francesco Giuseppe, fino ad allora chiamato semplicemente Franz, poté assurgere al Trono Imperiale asburgico adottando il nome di Francesco Giuseppe I d'Austria , il primo in memoria del nonno ed il secondo in memoria dell'antenato Giuseppe II: la situazione nell'Impero , soprattutto per ciò che riguardava i rapporti con la Chiesa e la gestione della società stessa , era agli stessi livelli , tranne qualche eccezione , nei quali versava sotto il governo di Giuseppe II l'"Imperatore sacrestano" e di Leopoldo II , ed i rapporti con la Santa sede erano molto precari.
Principe Felix di Schwarzenberg |
L'Impero vide riprese le proprie posizioni sulla scena internazionale dopo la tempesta del 1848-1849. Sotto la guida di Schwarzenberg, l'Impero fu in grado di arginare lo schema espansionista prussiano volto a creare una nuova Confederazione tedesca sotto la guida della stessa protestante Prussia , dalla quale la Cattolica Austria sarebbe stata esclusa. Dopo la prematura morte di Schwarzenberg nel 1852, egli non poté essere sostituito con uno statista di eguale statura e l'Imperatore si trovò a tutti gli effetti a dover assumere personalmente l'incarico di primo ministro.
La Guerra di Crimea e la rottura delle vecchie alleanze:
Napoleone III |
Inoltre, Luigi Napoleone, non contento della carica di "principe presidente", il 2 dicembre 1852 si proclamò "imperatore dei francesi" con il titolo di Napoleone III.
Già durante il corso del 1852, nel Vicino Oriente, si era delineata una situazione di crisi. Nella sua ricerca di prestigio e per favorirsi l'appoggio dei cattolici in Francia , Luigi Napoleone appoggiò la proposta dei monaci cattolici di controllare i Luoghi Santi. Ciò lo mise in contrasto con lo zar Nicola I di Russia che aveva analoghe aspirazioni per i componenti della Chiesa ortodossa. Ne seguì un periodo di tensione che si concluse alla fine del 1852 con la notizia che l'Impero Ottomano (minacciato dalla flotta francese) cedeva alla iniziativa di Luigi Napoleone.
Principe Aleksandr Sergejevič Menšikov |
Fu una vittoria diplomatica della Francia rivoluzionaria e Nicola I, per riscattarsi, inviò alla fine di febbraio del 1853 nella capitale dell'Impero Ottomano, Costantinopoli, una missione speciale guidata dal principe Aleksandr Sergejevič Menšikov. Costui chiese ai turchi il protettorato russo su tutte le popolazioni ortodosse dell'Impero Ottomano, basandosi sul Trattato di Küçük Kaynarca del 1774, che in realtà non prevedeva il diritto di protezione. Il tutto fu accompagnato da voci di mobilitazione dell'esercito nella Russia meridionale e da una imponente parata della flotta di Sebastopoli.
Napoleone III non poté resistere alla provocazione e la flotta francese ebbe l'ordine di raggiungere l'isola greca di Salamina. I turchi d'altro canto resistevano alle richieste di Menšikov che, il 21 maggio 1853, lasciò Costantinopoli assieme al personale diplomatico russo. L'azione di Menšikov portò al mutamento della politica della Gran Bretagna. Il 2 giugno, infatti, su disposizione del Primo ministro conservatore Aberdeen, la flotta inglese fu inviata al largo dei Dardanelli, dove pochi giorni dopo fu raggiunta dalla flotta francese.
Nicola I era sicuro di essere appoggiato, almeno diplomaticamente, dall'Austria e dalla Prussia e, nello stesso tempo, non considerava reali i pericoli di una mobilitazione delle flotte di Francia e Gran Bretagna. Egli continuò così fino al 2 luglio 1853 quando le sue forze attraversarono il fiume Prut per liberare i principati danubiani di Moldavia e Valacchia, occupati da secoli dall'Impero Ottomano. L'esercito turco, intanto, ripiegava senza combattere fino al Danubio.
Karl Ferdinand von Buol-Schauenstein |
Nessel'rode il 7 settembre 1853 dichiarò che la nota di Vienna dava alla Russia la protezione delle popolazioni ortodosse turche. Questo irritò Francia e Gran Bretagna, che tra il 22 e il 23 settembre decisero che le loro flotte avrebbero attraversato lo stretto dei Dardanelli. A questo punto, il 4 ottobre, la Turchia, che si sentiva sempre più spalleggiata dalle due potenze occidentali, dichiarò guerra alla Russia. Quattro giorni dopo il governo inglese respinse il progetto diplomatico di Buol e ordinò alla sua flotta di raggiungere Costantinopoli. Quando le navi inglesi e francesi arrivarono nel porto della capitale ottomana la Turchia ruppe gli indugi e attaccò, il 23 ottobre, i russi sul Danubio.
Michail Dmitrievič Gorčakov |
Dopo la dichiarazione di guerra della Turchia alla Russia, l'esercito ottomano occupò Calafat, sul Danubio, il 28 ottobre 1853. L'armata turca, al comando di Omar Pascià, si trincerò quindi lungo il corso del fiume e attese la reazione del comandante russo Michail Dmitrievič Gorčakov, che il 4 novembre, con 9.000 soldati, attaccò senza successo i 3.000 turchi trincerati ad Olteniţa. A questo primo scontro ne seguirono altri in altre località, come a Măcin, o a Giurgiu, dove i russi fallirono ancora il passaggio del fiume.
Le navi dello Zar, invece, conseguirono una brillante vittoria nel Mar Nero. Il 30 novembre 1853, infatti, la flotta dell'ammiraglio Pavel Stepanovič Nachimov sorprese nel porto di Sinope una squadra turca di 12 vascelli da guerra e la annientò. Le fortificazioni di Sinope non erano allertate e, favorite dalla nebbia, le navi russe ottennero una vittoria schiacciante.
La vittoria di Sinope , fatta passare come un "massacro" , servì come casus belli per l'entrata in guerra di Francia e Gran Bretagna. Infatti, ciò consentì ai governi di Francia e Gran Bretagna di far passare il Bosforo alle loro flotte, che il 4 gennaio 1854 entrarono nel Mar Nero a protezione delle navi turche. Otto giorni dopo, al ministro degli Esteri russo Nessel'rode veniva intimato da Londra e Parigi di mantenere la flotta dello Zar ferma a Sebastopoli. Il 27 febbraio le due potenze liberali inviarono un ultimatum alla Russia con la richiesta di ritirarsi dai principati danubiani. Al rifiuto russo si profilò con chiarezza il loro aperto intervento nella guerra.
Nei principati danubiani intanto, dopo aver subito un'altra sconfitta a Cetate il 5 gennaio, i russi tre giorni dopo riuscirono a sconfiggere la truppa turca e a passare il Danubio presso la foce (in Dobrugia), per fermarsi un centinaio di chilometri più a sud di fronte al Vallo di Traiano utilizzato dai turchi a scopo difensivo.
Nicola I di Russia |
Il 23 febbraio 1854 (quattro giorni prima dell'ultimatum alla Russia) reparti dell'esercito britannico lasciarono l'Inghilterra. L'11 marzo salpò per il Baltico una squadra navale inglese, alla quale seguì il 19 l'invio di truppe francesi in Turchia e il 20 la partenza di una squadra francese, anch'essa per il Baltico. Tra il 27 e il 28 marzo 1854 la Francia e la Gran Bretagna dichiararono guerra alla Russia e il 10 aprile stipularono un'"alleanza limitata" al conflitto che in quel momento le vedeva coinvolte.
Le navi britanniche bombardano la fortezza russa di Bomarsund, nel Mar Baltico. |
Nell'estate 1854 la campagna riaprì con la cattura da parte delle forze navali anglo-turche di due forti russi sulla sponda orientale del Mar Nero: Sukhom Kaleh e Redout Kaleh. Alcune altre posizioni furono catturate da Shamil e dai suoi basci-buzuk. Il 29 luglio i turchi furono di nuovo sconfitti al confine e i russi si aprirono un varco verso Erzurum. Più a est, a Kars, il 7 agosto la guarnigione turca fu attirata fuori dalle mura e battuta dalla cavalleria russa. Tuttavia, con l'arrivo di rinforzi (da Trebisonda e Batum) e a Shamil, che con 20.000 uomini minacciò Tblisi dai monti del Daghestan, i turchi si ripresero e i russi furono fermati e costretti a ritirarsi.
Mentre la guerra si inaspriva, e mentre i russi da soli si trovavano a combattere contro tre eserciti dei quali due tra le maggiori potenze d'Europa, l'Austria prendeva le sue funeste decisioni.
Édouard Drouyn de Lhuys |
Quando, due mesi dopo, iniziarono le operazioni militari in Crimea, dei quattro punti solo il terzo appariva da ottenere completamente poiché gli altri erano stati, tacitamente o meno, già accettati dalla Russia la quale si trovava in difficoltà. La guerra nella penisola di Crimea fu combattuta quindi per il terzo punto e sulla questione della potenza navale russa nel Mar Nero e nel Mediterraneo, questione importante soprattutto per i profitti delle potenze europee e solo secondariamente per la Turchia e il Vicino Oriente.
Con lo stallo militare seguito alla battaglia di Inkerman, il ruolo dell'Austria divenne più importante. Gli alleati, infatti, per continuare con qualche probabilità di successo l'assedio di Sebastopoli avevano bisogno della minaccia di un'azione austriaca contro la Russia, di modo che il grosso dell'esercito dello Zar rimanesse in Galizia.
La Russia intanto non aveva ancora formalmente accettato i quattro punti e il 22 ottobre, L'Austria, allo scopo di concludere un accordo con gli alleati per costringere la Russia a farlo, mobilitò l'esercito contro lo Zar. Il 28 novembre i russi si trovarono costretti a cedere sui quattro punti e il 2 dicembre l'Austria firmò un trattato di alleanza con Francia e Gran Bretagna. Tale accordo, che conteneva ancora la clausola che avrebbe obbligato l'Austria ad entrare in guerra se la Russia non avesse accettato i quattro punti, fu esclusivamente un gesto politico.
Nonostante ciò, la Francia, che premeva per un aiuto diretto dell'Austria, concluse il 22 dicembre 1854 con quest'ultima un accordo segreto impegnandosi a mantenere lo status quo nella penisola Italiana nel caso di collaborazione austriaca nel Vicino Oriente. Tale accordo spinse la Francia a chiedere al Regno di Sardegna di non approfittare di un eventuale impegno dell'Austria in oriente. Anzi, una decisione piemontese di inviare un contingente nel Vicino Oriente avrebbe rafforzato gli alleati e dato "sicurezza" all'Austria.
L'Austria , così facendo, stroncò di netto le vecchie alleanze tradendo l'alleata che aveva contribuito alla salvezza dell'Impero stesso.
Con la minaccia austriaca, la Russia, continuò a combattere senza poter concentrare tutte le sue forze sul fronte orientale.
Durante l'assedio di Sebastopoli si svolse a Vienna dal 15 marzo 1855 una conferenza fra Austria, Francia, Gran Bretagna, Russia e Turchia, durante la quale si capì che i russi non avrebbero accettato una limitazione della loro flotta. La Gran Bretagna chiese dunque alla Russia in quale modo intendeva rispettare il 3° dei “Quattro punti”, quello sulla revisione del trattato del 1841 che regolava gli equilibri navali del Mar Nero. Il rappresentante russo decise di scrivere a San Pietroburgo e il 2 aprile la conferenza fu sospesa. Quando riprese, il 17, Francia e Gran Bretagna proposero alla Russia la “neutralizzazione” del Mar Nero: tutte le navi da guerra russe e turche dovevano scomparire. La Russia non accettò.
Alexandre Walewski |
Quando la conferenza di Vienna si riunì di nuovo, il 4 giugno, l'ambasciatore russo Gorčakov rifiutò ogni limitazione della flotta russa e i rappresentanti occidentali ruppero le trattative. L'Austria, ora, avrebbe potuto attaccare la Russia, ma il governo decise per la neutralità e l'esercito austriaco fu smobilitato il 10 giugno: l'alleanza di Francia e Austria era durata meno di 6 mesi , ma quei 6 mesi bastarono a spezzare delle alleanze vitali per l'Impero d'Austria.
Arrivò così la Caduta di Sebastopoli, la sconfitta della Russia e il Congresso di Parigi.
Charles de Morny |
I francesi, accertatisi per mezzo di Morny delle condizioni che i russi avrebbero accettato, le suggerirono al ministro degli Esteri austriaco Buol, ed infine le presentarono agli inglesi. Queste condizioni, concordate fra Buol e i francesi il 14 novembre 1855, erano una versione più accurata dei Quattro Punti. Buol aveva corretto il primo punto a favore dell'Austria, stabilendo che la Russia doveva cedere la Bessarabia meridionale in modo da essere allontanata dal Danubio; mentre al terzo punto andò la clausola di smilitarizzare il Mar Nero, sia da parte russa che da parte turca.
Su queste basi l'Austria inviò un ultimatum alla Russia il 15 dicembre. La Russia rispose cercando di prendere tempo, ma Buol il 5 gennaio 1856 rifiutò la risposta. Il 15 si tenne in Russia il consiglio della corona decisivo nel quale il ministro degli Esteri Nessel'rode convinse i presenti ad accettare incondizionatamente le proposte austriache.
Gli inglesi insistettero su una rapida convocazione del congresso di pace per essere liberi di minacciare una ripresa della guerra in primavera. I preliminari di pace furono firmati il 1º febbraio 1856. La guerra di Crimea era finita. Essa aveva avuto risultati incerti nel Vicino Oriente, ma decisivi in Europa: aveva infranto la tradizionale alleanza conservatrice e controrivoluzionaria tra l'Impero d'Austria e l'Impero Russo , mentre l'ordine dettato dal Congresso di Vienna quarant'anni prima iniziò ad essere messo palesemente da parte.
Il Congresso di Parigi |
La guerra di Crimea venne gestita nel peggiore dei modi dal governo di Vienna: non fu solo la Russia a perderci con l'esito della guerra , ma anche l'Austria che l'avrebbe compreso solo negli anni a venire.
Francesco Giuseppe I d'Austria |
Come abbiamo visto, già all’inizio del suo governo , nel 1854, il giovane imperatore Francesco Giuseppe (ed il suo ministro) rifiutò di partecipare alla guerra contro gli Ottomani nel conflitto di Crimea (1853-56), rifiuto che pesò doppiamente. Accetto di collaborare con potenze aventi interessi diametralmente opposti all'Impero. La Russia, come seconda grande potenza autocratica e antirivoluzionaria, perseguiva lo smembramento dell’impero musulmano in Europa, storico nemico del Cristianesimo. E, come detto nella parte precedente, aveva pure contribuito in larga misura alla salvezza della monarchia austriaca nella rivoluzione del 1848 contro le agitazioni sovversive in Ungheria.
In definitiva , nel rifiuto di Francesco Giuseppe di contraccambiare l’aiuto russo si può individuare la radice delle alleanze nella prima Guerra mondiale. La Russia si dichiarò nemica dell’Austria.
Fine Parte Quinta...
Fonte:
http://circolopliniocorreadeoliveira.blogspot.it/
Scritto da:
Presidente e fondatore A.L.T.A. Amedeo Bellizzi.