Nella prima parte dello studio (pubblicato la scorsa settimana) è stato introdotto il discorso sull’Anticristo secondo le esegesi dei Padri della Chiesa, correttamente usate e commentate dal Dottore Zelantissimo, sant’Alfonso Maria de’ Liguori. È, solo adesso, possibile procedere illustrando parte delle false dottrine che saranno divulgate dall’Anticristo e dai suoi precursori, con altri dettagli utili al nostro fine di erudizione sull’argomento.
[…] In quanto all’insegnamento della religione, al principio si dimostrerà amante della legge, specialmente della legge e delle cerimonie giudaiche, per accattivarsi l’ossequio dei Giudei; ma innalzato che sarà alla monarchia, disprezzerà ogni legge ed ogni atto religioso (probabilmente insegnerà dottrine agnostiche), e si porrà a sedere nel tempio come Dio, secondo quanto scrive san Paolo: Qui adversatur et extollitur supra omne quod dicitur Deus, aut quod colitur; ita ut in templo Dei sedeat, ostendens se tamquam sit Deus[1]. Onde seguono a dire i Padri, sant’Ireneo: Et latro quasi Deus vult adorari[2]. Lattanzio: Se ipsum constituet, ac vocabit Deum; et se coli iubebit ut Dei filium[3]. San Giovanni Crisostomo: Se omnium Deum profitebitur[4]. Sant’Ippolito martire scrive che l’Anticristo aggregherà (probabilmente Governo Globale o N.W.O.) i popoli, e loro dirà: Quis Deus magnus præter me? potentiæ meæ quis resistet[5]? Aggiunge sant’Efrem il Siro[6], col medesimo sant’Ippolito, che i demoni in sembianza di angeli gli faranno corona […].
Essendo poi l’Anticristo un insigne mago (incantatore, illusionista, imbroglione), egli, con suoi incantesimi e con l’aiuto del demonio, ingannerà la gente con molti miracoli falsi, secondo scrive l’Apostolo: Cuius est adventus secundum operationem Satanæ, in omni virtute, et signis, et prodigiis mendacibus, et in omni seductione iniquitatis, iis qui pereunt[7]. Il suo principale miracolo sarà di farsi vedere fintamente morto e poi risorto, come l’addita san Giovanni: Et plaga mortis eius curata est. Et admirata est universa terra post bestiam[8]. E con tale inganno il compagno (ispirato da Satana) sedurrà i popoli ad adorarlo per Dio: Et fecit terram, et habitantes in ea adorare bestiam primam, cuius curata est plaga mortis[9]. Per quelle parole bestiam primam s’intende l’Anticristo, poiché vi sarà un’altra bestia seconda, così nominata da san Giovanni, che sarà un cattivo suo compagno e falso profeta, che si adoprerà a far riconoscere l’Anticristo per Dio. Uno degli altri falsi miracoli sarà di far discendere fuoco dal cielo: Et fecit signa magna, ut etiam ignem faceret de coelo descendere in terram in conspectu hominum[10]. Un altro miracolo falso sarà di far parlare per opera del demonio la statua del suo armigero: Et datum est illi, ut daret spiritum imagini bestiæ, et ut loquatur imago bestiæ[11]. Dice san Matteo che questi falsi miracoli, uniti ad altri inganni, violenze e tormenti, coi quali procurerà di costringere i fedeli a prevaricare, saranno tali e tanti, che se Dio non desse con la sua grazia fortezza ai suoi eletti, anche gli eletti sarebbero sedotti: Ita ut in errorem inducantur (si fieri potest) etiam electi[12].
La sua maggiore applicazione poi sarà di far disprezzare Gesù Cristo, insegnando (dapprima con ambigue e perniciose dottrine, poi apertamente) ch’egli non è stato il vero messia, né il figlio di Dio, né il redentore degli uomini (probabilmente insegnando che anche i Giudei del Talmud credono nel vero Dio, per esempio, oppure negando la storicità della Risurrezione, ecc…); onde spargerà ovunque che la religione, i precetti e tutti i sacramenti insegnati da Gesù Cristo sono stati una mera impostura (si potrebbe pensare che insegnerà a superarli con artifizi e sofismi, pertanto implicitamente farà capire che, se i Sacramenti si possono eludere in qualche modo, essi non esistono); tutto l’accennò san Giovanni in poche parole: Qui negant, quoniam Iesus est Christus; hic est Antichristus, qui negat Patrem et Filium[13].
Di più imporrà ad ognuno di portare in mano o nella fronte il carattere da lui insegnato, sicché nessuno possa comprare o vendere se non ha questo carattere, oppure il suo nome o il numero del suo nome, secondo quel che scrisse san Giovanni: Et faciet omnes […] habere characterem in dextera manu sua aut in frontibus suis. Et ne quis possit emere aut vendere, nisi qui habet characterem, aut nomen bestiæ, aut numerum hominis[14]. E nel verso seguente si dice: Numerus enim hominis est, et numerus eius sexcenti sexaginta sex[15]. Spiega sant’Efrem, che l’empio vorrà che tutti si segnino la fronte col suo infame carattere, acciocché smettano di segnarsi con la Santa Croce, sapendo che il demonio, col segno della Croce, perde tutto il suo potere. Quale sarà poi questo carattere? Altri vogliono che sia il suo stesso nome di Anticristo: altri che sia la figura del dragone, in cui comanderà di essere egli stesso adorato. Altri dicono altre cose, ma tutte incerte.
Dicono gli eruditi che l’Anticristo (inviato di Satana per permissione di Dio) dopo che avrà sottoposto con la guerra al suo dominio i regni dell’Egitto, della Libia e dell’Etiopia il che si ricava da Daniele[16], sottometterà al suo impero sette altri re (o governi) della terra, che saranno poi suoi confederati, e così diventerà «monarca del mondo»; e ciò lo ricavano da quel che dice san Giovanni: Et decem cornua quæ vidisti, decem reges sunt… Hi unum consilium habent; et virtutem, et potestatem suam bestiæ tradent[17]. Parlando poi della sede del regno dell’Anticristo, alcuni dicono che sarà la città di Roma, per quello che dice san Giovanni: Septem montes sunt, super quos mulier sedet[18]. (Secondo recenti studi, che qui cito solo a titolo di conoscenza, i sette Re potrebbero essere sette sedenti sul Trono di san Pietro che, in successione, tradiranno il mandato, non essendo affatto papi ma mantenendone solo le sembianze per necessità[19]). Ma questo testo è molto oscuro. Altri dicono, appunto, che sederà nel tempio di Dio, da quel che dice san Paolo nel luogo di sopra citato, ovvero in II Tessalonicesi 2,4: Extollitur… ita ut in templo Dei sedeat[20]. Per questo tempio di Dio dovrebbe intendersi il tempio di Gerusalemme, ma questo tempio dei Giudei già da molto è distrutto; il cardinal Gotti pensa che l’Anticristo prima collocherà la sua sede in Babilonia e poi la trasporterà in Gerusalemme; questa sembra la sentenza comune dei Padri e dei teologi, di sant’Ireneo, di sant’Ippolito, di san Cirillo gerosolimitano e di sant’Andrea cesariense. San Girolamo dice che la sua sede fissa sarà sopra il monte Oliveto: Verticem montis Oliveti, qui inclytus vocatur, quia ex eo Dominus atque Salvator ascendit ad Patrem[21]; e lo ricava da Daniele[22] dove si dice: Et figet tabernaculum suum super montem inclytum et sanctum. Questo monte inclito[23] e santo, dicono san Girolamo e Teodoreto e tutti gli altri, che s’intende il monte Oliveto.
Tratto da Il Diavolo e l’Anticristo, C. Di Pietro, Edizioni Radio Spada, Milano/Potenza, 2014, cap. XXII, p. 117 ss
Prossima puntata sabato 06.12.2014
CdP Ricciotti (qui il video http://radiospada.org/2014/06/i-dottori-della-chiesa-e-lanticristo-video-losai/)