domenica 12 ottobre 2014

IL MODERNISTA RATZINGER SAREBBE UN VERO PAPA E BERGOGLIONE, della stessa combriccola conciliarista, NON LO SAREBBE? MA PER FAVORE….

BERGOGLIO PAPA NULLO: IL VERO RESTEREBBE RATZINGER?

DOPO LA “SPARATA” DI ANTONIO SOCCI
L’EDITORIALE DEL VENERDI
di Arai Daniele (http://nullapossiamocontrolaverita.blogspot.it/)
1972277_656998747694776_1829180857_n
Sono già molti quelli che non possono ammettere che uno come Bergoglio possa essere davvero un papa, ma per tante ragioni o pretesti diversi.
Qui ho già raccontato il caso del Rv. Paul Kramer, che amici mi hanno portato a visitare quando della sua visita in Portogallo un anno fa (vedi «VISITA AL RV. PAUL KRAMER, “FATIMITA” DEL GRUPPO GRUNER, CHE DICHIARA BERGOGLIO ERETICO E LA SEDE VACANTE, 27 dicembre 2013; «Rev. Paul Kramer, “Fatimita” del gruppo Gruner: il Papa è eretico. 13 dicembre 2013; IL VENTO GELIDO DELL’ “EVANGELII GAUDIUM”. Poiché in questo caso furono addotte giustamente delle ragioni dottrinali per giungere a tale conclusione, la mia visita era soltanto per far vedere a Kramer che le ragioni da lui trovate nella «Evangelii gaudium» risalivano al Vaticano 2º e dintorni, come pure il cosiddetto «Catechismo della Chiesa Cattolica». Perciò, sarebbe tutta la combriccola dei «papi conciliari» da incriminare insieme. Niente da fare! Bergoglio sarebbe davvero un eretico e papa nullo, ma Ratzinger rimarrebbe il vero papa!
Ora, vi è un libro di Antonio Socci, annunciato su Il Foglio di Giuliano Ferrara (24.09.2014) che ricalca questa «permanenza» di Benedetto 16º come papa, a causa di errori d’ordine legale, che renderebbero Bergoglio nullo:
  • «Dubbi che a un anno e mezzo dal cambio sul Soglio di Pietro non sono stati chiariti, domande rimaste senza risposta. Come quella relativa all’annullamento dello scrutinio che ha visto depositata nell’urna una scheda in più rispetto ai votanti. I cardinali, senza pensarci troppo, decisero di bruciare tutto e di effettuare subito un nuovo scrutinio. Peccato che, ricorda Socci, le norme non lo consentono e quindi l’elezione sia nulla. Mai avvenuta. La costituzione apostolica, dopotutto, prescrive che nessuno, se non il Papa, possa modificare le regole del Conclave. Che prescrivono al massimo quattro votazioni quotidiane, e non cinque come avvenuto. Niente di personale, giura Socci. Anche perché ammette di essere stato uno dei tanti che “hanno accolto Bergoglio a braccia spalancate. Gli comunicai (convintamente) che poteva contare pure sulla preghiera mia e della mia famiglia”. Tutto, in lui, faceva pensare a “una ventata di aria fresca per il Vaticano e per l’intera chiesa”. Però – e qui lo scrittore se la prende con i circoli tradizionalisti che accusano Francesco d’essere il fedele esecutore del Concilio, “sostenere oggi che le dichiarazioni di Bergoglio e Scalfari in fin dei conti sono in continuità con Benedetto XVI, con Giovanni Paolo II e con Paolo VI, ovvero che Bergoglio incarna l’essenza del Vaticano II, è assurdo” (!). Quella che è in corso, aggiunge l’autore del libro, che si spinge perfino a mettere in dubbio un’elezione papale, non è la realizzazione del Vaticano II, bensì “un abusivo Vaticano III”.
    http://incompiutezza.files.wordpress.com/2013/06/bergoglio-ratzinger-kkkk.jpg
  • «Roma. Continua a firmarsi Benedictus XVI, con tanto di P. P. a indicare la potestà papale, cosa che invece Francesco non ha mai fatto fin dal giorno del suo insediamento sulla cattedra petrina. Di bianco si vestiva e di bianco continua a vestirsi, anche se ha smesso la mantelletta e la fascia. Non c’è stato tempo per recuperare una tonaca nera in tutto il Vaticano, è la giustificazione un po’ fiacca che giunge d’oltretevere. Papa era e Papa rimane, benché emerito. S’è tenuto anche lo stemma con le chiavi decussate che qualche zelante cardinale esperto d’araldica aveva tentato di aggiornare, togliendo ogni riferimento al ministero petrino. Ma allora che valore ha la rinuncia annunciata da Joseph Ratzinger, assiso sul tronetto rosso in Sala Clementina, l’11 febbraio d’un anno fa tra la sorpresa dei porporati presenti, alcuni dei quali – non avvezzi al latino – non avevano capito la portata di quanto stava accadendo, “caso unico nei duemila anni di storia della chiesa”? A chiederselo è lo scrittore cattolico Antonio Socci, in “Non è Francesco”, corposo libro in uscita per Mondadori ai primi d’ottobre e potente manifesto antibergogliano, scritto – dice l’autore – in obbedienza “al grido della mia coscienza”. Benedetto, scrive Socci, avrebbe rinunciato solo all’esercizio attivo del ministero, mentre quello petrino “è per sempre”. E se una cosa è per sempre, non può essere revocata. E’ la trasposizione dell’antica regola benedettina del semel abbas semper abbas. E’ rimasto perfino dentro il recinto di Pietro, non chiudendosi in qualche monastero della Provenza come suggeritogli da più parti. Il Papa emerito non parla, ma “parlano però i suoi gesti, i suoi segni e le sue decisioni”, osserva l’autore, compresi i silenzi: “Sa che ogni sua parola pubblica potrebbe attirare l’attenzione, e qualsiasi cosa dicesse verrebbe letta pro o contro il suo successore”, diceva il segretario e prefetto della Casa pontificia, mons. Georg Gänswein in un’intervista al Messaggero.»

Ebbene, oltre i vacui commenti giornalistici, oggi alluvionali, cosa deve veramente domandarsi un cattolico? Avrebbe Bergoglio un’altra fede in rapporto a Benedetto 16º? Sulla loro coscienza non è dato sapere, ma sulle loro manifestazioni scritte e orali, tutti possono vedere differenza di forma, ma non di contenuti ecumenistici, e certamente mai riguardo al Vaticano 2º a cui entrambi si rifanno. Lo stesso si dica in dosi diverse di Bergoglio in rapporto agli altri «papi conciliari».
Ora si veda questo video che riguarda Ratzinger: https://www.facebook.com/video.php?v=1479374995653653, in esso egli confessa di non spiegarsi la sofferenza umana distribuita in modo tanto diverso tra i bambini, rispondendo a una bimba giapponese vittima dell’ultimo terremoto.
Come già anni prima ad Auschwitz, Benedetto 16º non sa rispondere. Si capisce che si domandi perché Dio lo permette; dove si nasconde di fronte a tanto male e tanti guai.
Con ciò vorrebbe ignorare tanto le conseguenze del peccato originale come la precarietà della vita nel mondo ordinata all’altra vita, con una velata incredibile contestazione di un «mancato intervento divino nel mondo umano» per placcare le sofferenze attuali!
Volendo approfondire i termini di una «teologia» connessa a tale degrado del pensiero cattolico, fondato sulla Passione e morte del Signore, si può arrivare facilmente alla «nuova teologia» dei de Lubac e compagni, che si è inserita nel Vaticano 2º, per cui l’uomo già in terra essendo oggetto del soprannaturale è in credito di grazie divine.
Si tratterebbe di «grazie» inerenti alla natura umana, che significa cancellare la gratuità della Grazia, come già segnalato e condannato da Pio XII nella sua «Humani generis» (1950). Ebbene, tutti i «papi conciliari» si dimostrarono a favore di questa «nuova teologia» eretizzante che crea la mentalità dei contestatori verso l’assoluto, che in fondo ritorna alla vecchia apocatástase de Origene, della salvezza per tutti e dell’inferno vuoto (Urs Von Balthasar, cardinale per il volere di Giovanni Paolo 2º).
Abbiamo già visto brevemente in un articolo precedente il pianificato ribaltamento della Chiesa con il Vaticano 2º, almeno in due piani: – nel piano politico con lo sciagurato accordo di Metz per non condannare il comunismo che «intrinsecamente perverso non si può ammettere in nessun campo la collaborazione con esso da parte di chiunque voglia salvare la civilizzazione cristiana.» (Enc. Divini Redemptoris, Pio XI, 1937);
- nel piano dottrinale, ribaltando la condanna della «Nuova Teologia» (TL) della Enc. Humani generis di Pio XII. Giovanni 23 lo ha compiuto invitando quei teologi allontanati da ogni insegnamento a causa di questa dottrina deviata come consiglieri del concilio, Sono essi Henry de Lubac, Jean Louis Daniélou, Chennu O.P., Hans Urs Von Balthasar, Ratzinger, Yves Congar. Secondo De Mattei, storico del Vaticano 2º, Congar rivendica nel suo diario la paternità parziale o totale di molti suoi documenti: Lumen Gentium, De Revelatione, De ecumenismo, Dichiarazione sulle religioni non cristiane, Schema 13 [Gaudium et Spes], De Missionibus, De Libertate religiosa, de presbyteris”. Si può infatti vedere la loro impronta in quei documenti e in altri correlati. La loro sarebbe un’opera eccelsa per edificare quell’ammirabile mondo nuovo all’altezza della dignità dell’emancipato uomo moderno.
Questo piano tardo illuministico riassunto in poche parole mira in fondo a un solo ordine globale per le due città descritte da Sant’Agostino, ed è trapelato per esempio nel testo della «Gaudium et Spes», il cui nº40c) apertamente indica il Dialogo tra Chiesa e mondo per quella fusione di governo globale che sarà auspicata pure in un’enciclica di Benedetto 16º.
È il doppio inganno implicante, da un lato la libertà dei chierici che offrono l’allettante nuova dottrina della”libertà religiosa” in nome della Verità, dall’altro lato le folle che applaudono tali profeti accettando ogni giustificazione ecumenistica, senza escluderla dal vodu fatto da Giovanni Paolo 2°, e il riconoscimento empio che gli Ebrei non hanno bisogno di Gesù Cristo per salvarsi. Tutto sotto l’inganno di una ‘redenzione universale’ del ‘cristiano adulto’ che dispensa da ogni “conversione alla fede”, perché, per la nuova teologia-teosofica ogni uomo “dovrebbe già avere in sé il soprannaturale (Surnaturel, Henri de Lubac). Così, che ognuno manifesti la propria religiosità o culto umano, secondo lo spirito ecumenista che inspira la fusione delle “religioni del mondo” nella falsa pace di Assisi! È la falsità della fede soggettiva, personale; ciascuno nella sua. Sì, nella libertà della Dignitatis Humanae, dell’uguaglianza e fraternità inter-religiosa inaugurata dal Vaticano 2º, che serve alla globalizzazione delle religioni unite.
Nell’articolo “LA «CHIESA CONCILIARE» CONSEGNA I SUOI AL BRACCIO SECOLARE DEL NWO”, http://www.agerecontra.it/public/pres30/?p=10910, dove si commenta l’importante lavoro di Enrica Perucchietti e Gianluca Marletta (Arianna Editrice, Cesena, sigla GG), «Vaticano e Nuovo Ordine Mondiale: un rapporto ambiguo», si ricorda il pericolo previsto dai Papi cattolici e le aperture contrarie dei falsi «papi conciliari», di cui Bergoglio è solo l’esemplare meno presentabile.
  • “Uno dei temi più scottanti che stanno venendo alla ribalta in questi ultimi anni è quello del rapporto tra Chiesa cattolica e NWO, specie dopo alcune sconcertanti dichiarazioni rilasciate dagli ultimi pontefici. In passato, il giudizio del Vaticano sul progetto mondialista era sempre stato chiaro e inequivocabile; già Leone XIII, nell’Enciclica Humanum Genus, dedicata in particolare all’azione della Massoneria nella società del tempo, affermava esplicitamente: - L’ultimo e il principale dei suoi intenti [della Massoneria; N.d.A.] è quello di distruggere dalle fondamenta tutto l’ordine religioso e sociale nato dalle istituzioni cristiane e creare un nuovo ordine -. Il piano del NWO, del resto, è nato e si è sviluppato in contesti ferocemente anticattolici (protestantesimo radicale, massonerie, organizzazioni occultiste ecc.) ed era quindi normale che la Chiesa ne percepisse il pericolo e l’ostilità. Negli ultimi anni, tuttavia, qualcosa sembra essere cambiato. In un’omelia degli ultimi mesi del pontificato di Giovanni Paolo II (1 gennaio 2004), il Pontefice affermava per la prima volta che le persone stanno diventando sempre più consapevoli della necessità di un Nuovo Ordine Mondiale…Tali affermazioni si sono infatti moltiplicate durante il pontificato di Benedetto XVI. Proprio Ratzinger, durante la sua prima benedizione Urbi et Orbi, il 25 dicembre 2005, in un discorso ormai celebre che ha lasciato di stucco non pochi cattolici, ha affermato testualmente: «Uomo moderno, adulto eppure talora debole nel pensiero e nella volontà, lasciati prendere per mano dal Bambino di Betlemme; non temere, fidati di Lui! La forza vivificante della sua luce ti incoraggia a impegnarti nell’edificazione di un Nuovo Ordine Mondiale, fondato su giusti rapporti etici ed economici. Il suo amore guidi i popoli e ne rischiari la comune coscienza di essere ‘famiglia” chiamata a costruire rapporti di fiducia e di vicendevole sostegno. L’umanità unita potrà affrontare i tanti e preoccupanti problemi del momento presente: dalla minaccia terroristica alle condizioni di umiliante povertà in cui vivono milioni di esseri umani; dalla proliferazione delle armi alle pandemie e al degrado ambientale, che pone a rischio il futuro del Pianeta».
    https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8YaDUmxtcQ8lehLenMYqVi1FSjjVQ2rrSUen66DcqqEKjXhjB95aVyIbQZxHo4YHdIyFGhraMgwA2XvlgxRX7glQcEUW76l2-sZv3xMUaSxvxskoRd199iK1rTLpcPWNxOGG8Ay0U4nk0/s640/CONCILIO.jpg
Chi può negare che Bergoglio, anche senza nessuna teologia, con le sue aperture in tutte le direzioni e chiusure verso la Tradizione, operi per lo stesso modernismo che risale a Giovanni 23 e al Vaticano 2º? Perciò si deve riconoscere che l’«autorità papale» di Bergoglio è nulla a causa della sua evidente estraneità (o avversione) alla Dottrina Cattolica – che il Papa ha per compito confermare. In cosa differisce dagli altri «papi conciliari» che professano, solo in modo diverso le stesse deviazioni? Non procedono esse dalla stessa mossa modernista avvenuta nella Chiesa con l’elezione di Roncalli, che convocò subito il Vaticano 2º per implementarla? Non sono tutti questi predecessori di Bergoglio interamente compresi nelle stesse deviazioni ereticali che rendono la loro autorità nulla, perché anticattolica? Ecco che le deviazioni ecumeniste e liberiste del Vaticano 2º, continuate da Ratzinger e Bergoglio, solo con differenze di stile e di cultura, sono le stesse inserite nello stesso vecchio piano di mutazione della Chiesa di Dio. Tale piano è parto dell’ntellighenzia liberale e massonica. Per vederlo nella Chiesa negli ultimi secoli di modernità si deve risalire a Lamennais, al Sillon de Sangnier, a Blondel, a Teilhard de Chardin, giusto per fare nomi dell’ala francese che mirava lo sbarco a Roma. Fu fermata fino a che esisteva il katéchon in Vaticano, ma quando questo fu levato di mezzo (vedi Terzo Segreto di Fatima), tali nuovi «maître à penser» della nuova teologia furono tutti invitati dai «papi conciliari» per compiere il loro lavoro finale nella guida conciliare.
Ora, io non critico Roncalli o Bergoglio, li smaschero per le loro deviazioni dal Vangelo che la Chiesa del Signore ha sempre insegnato; per voler alterare la fermezza della Sua Parola di conversione e i doveri dei cattolici verso la Sua Chiesa. Il male non si critica ma si denuncia e combatte per non diventarne complice col silenzio.
Delenda Vaticano 2º, i suoi promotori e i loro infidi inganni ed eresie.
Laudetur Jesus Christus!