Generale Ferdinando Beneventano del Bosco |
Il Del Bosco si trasferì prima a Trieste, ove nel 1863 tentava di organizzare un corpo di spedizione legittimista con i soldati dell'esercito del Duca di Modena, quindi a Madrid, ove continuò a reclutare uomini da inviare nelle Due Sicilie per sostenere il movimento antiunitario. Nel 1866 era a Barcellona: con l'aiuto del legato pontificio e con la protezione dei gesuiti fece altri tentativi di arruolamenti che furono frustrati dalla penuria di denaro (come testimoniano tre estratti dei rapporti del console italiano A. De Martino, custoditi presso il Museo Centrale del Risorgimento di Roma, b. 105, fascicolo 27, nn. 1, 2, 3). Malato di gotta e già da tempo disposto alla rassegnazione definitiva, si preparava ad una vecchiaia non certo gloriosa: eppure proprio nell'aprile del 1866 a Palermo si parlava ancora della possibilità di un suo sbarco in Sicilia e le stesse voci si diffondevano nell'aprile e nel maggio del 1870 a Mezzoiuso e a Palermo di nuovo. Del Bosco evidentemente non restava che il mito, legato ai giorni in cui era stato uno tra i pochi ufficiali borbonici che non si vendettero alla Rivoluzione: il nome del vecchio generale era diventato il simbolo ricorrente della rivolta contro il nuovo (dis)ordine.
Non si sa quando il Del Bosco tornò a Napoli, ma è certo che vi trascorse gli ultimi anni della sua vita e che vi morì l'8 gennaio 1881.
Di Redazione A.L.T.A.