lunedì 24 agosto 2015

Il piroscafo "Verbano" della "Società dei Battelli a Vapore" fondata dai banchieri milanesi Gavazzi e Quinterio.



Litografia del Piroscafo Verbano nel 1826 con alle spalle il Colosso di San Carlo Borromeo, detto comunemente Sancarlone. A fianco la tratta compiuta dal battello.


 Questo battello fu il primo a solcare le acque del Lago Maggiore entrando in servizio nel 1826.
L'imbarcazione venne fabbricata a Magadino (Distretto di Locarno, Svizzera), ma venne assemblato usando i pezzi meccanici del piroscafo Eridano, imbarcazione a vapore usata per la navigazione sul Po e al tempo ancorato a Venezia.
La tratta di questo battello toccava ben 3 stati, partiva da Sesto Calende (VA), fermava in alcuni comuni del Regno di Sardegna fino ad arrivare nel Canton Ticino con capolinea Magadino.

Alcune cronache descrivono il Verbano con le seguenti parole:

 ""Egli è capace a contenere più di 400 persone con molta quantità di mercanzia ... Scorre nella stagione estiva due volte l’estensione del lago ... impiegando sei ore per corsa, .... È altresì munito il battello di alcune vele che spiegansi se non a se a vento propizio per accelerarne il corso".

Nel 1844 entrò nella gestione della navigazione sul Lago Maggiore la società piemontese "Impresa Lombardo Sarda Ticinese" fondata da Michele Benso di Cavour. Società che nello stesso anno fece entrare in servizio il "Verbano II" per sostiuire ormai il vecchio piroscafo.
Dal 1853 entrerà, in concorrenza, la società LLoyd Austriaco la quale, anche per rafforzare i confini con l'ormai ostile e bellicoso Piemonte dopo i fatti del 1848, fortificò il porto di Laveno e varò anche alcune grosse navi militari come il Radetzky, il Bendeck e il Taxis (navi di cui, probabilmente, ci occuperemo più avanti in quanto imbarcazioni portatrici di importanti novità tecnologiche).