Il mattino del 6 agosto 1945 alle 8:15, il tristemente noto bombardiere statunitense B-29 Superfortress "Enola Gay" sganciò la bomba atomica “Little Boy” sulla città giapponese di Hiroshima, seguita tre giorni dopo dal lancio dell’ordigno “Fat Man” su Nagasaki. Il numero di vittime dirette è stimato tra le 100.000 e le 200 000, quasi esclusivamente civili (alle quali vanno ad aggiungersi le innumerevoli vittime causate dall'esplosione nei giorni, mesi e anni a seguire) . Per la gravità dei danni diretti ed indiretti causati dagli ordigni, per le implicazioni etiche comportate dall’utilizzo di un’arma di distruzione di massa e per il fatto che si è trattato del primo e unico utilizzo in guerra di tali armi, i due attacchi atomici vengono considerati gli episodi bellici più tristemente significativi dell’intera storia dell’umanità.
In Giappone, l’opinione pubblica, a ragione, sostiene come i bombardamenti siano crimini di guerra perpetrati per accelerare il processo di resa del governo militare giapponese.
Un altra motivazione di tale barbarie fu quella di testare la potenza dell’ordigno costato miliardi di dollari su una città, e ciò spiegherebbe i due bombardamenti in cui si usarono le due tipologie di bomba prodotte.
Nel 1945 furono uccisi in un sol giorno i due terzi dei cattolici del Giappone. Fu questa una scelta deliberata?
Noi vogliamo ricordare le vittime della prepotenza mondialista e democraticista a stelle e strisce.
Di Redazione A.L.T.A.