giovedì 31 luglio 2014

Israeliani cantano: «Niente scuola domani a Gaza - Non ci sono più bambini»

 
 
downloadIl mondo intero sta assistendo in questi giorni e in queste ore alla demoniaca perfidia del popolo deicida, che macchiò indelebilmente le proprie mani con il Sangue dell'Uomo-Dio, il Divin Agnello, primo tra tutti gli innocenti. 
I giudei ancora oggi crocifiggono l'innocente seguendo quella che è la loro natura, con la complicità di nuovi Pilato (gli U.S.A. e gli stati che li sostengono); ancora oggi gli ebrei compiono i desideri del padre loro, l'omicida fin da principio che non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui (cfr: Gv VIII, 44), ancora oggi si dicono "figli di Abramo" ma in realtà sono figli del diavolo e da lui sono ispirati.
 
«Nulla è più miserabile di questi Giudei che da ogni parte vanno in senso contrario alla loro salvezza.»
 
(San Giovanni Crisostomo, Omelie contro gli Ebrei I, 2)

Giuliano Ferrara chiama alla "crociata" ? I massoni rispondono "presente"

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Se questa è una civiltà... viva la barbarie!  ( di Radio Spada)
 
Riportiamo di seguito l'articolo a firma del Grande Oratore, Claudio Bonvecchio, dal titolo "Per la libertà", in cui si chiede all'Europa e all'Occidente "di fare il proprio dovere di uomini e di cittadini in nome di un mondo che deve essere uguale per tutti: senza distinzioni di etnie, religioni e credenze".

"Per la libertà"

di Claudio Bonvecchio (Grande Oratore)

Con un intervento in prima pagina de il Corriere della Sera, un intellettuale di rango e sicuramente "laico" come Ernesto Galli della Loggia è intervenuto, coraggiosamente, su un argomento trascurato e misconosciuto come le persecuzioni dei cristiani. Da anni - e in un crescendo continuo - avvengono, infatti, in territorio islamico azioni contro i fedeli cristiani. Azioni che si concretizzano in stragi, espulsioni, pulizie etniche, rapimenti di fedeli, distruzioni di Chiese, conversioni forzate. Non passa giorno che una notizia aggiunga qualche fatto nuovo o qualche nuovo dettaglio drammatico e terrificante a questa escalation del terrore che assume il carattere di una vera e propria sfida quando, proditoriamente, vengono distrutti monumenti cari al sentire religioso cristiano: come la distruzione, in Iraq, del mausoleo di Giona, Seth e Daniele (cari, tra l'altro, anche al sentire religioso islamico). A fronte di questo, la civile, "l'illuminata" Europa e il mondo occidentale brillano per un "silenzio assordante". Non c'è stata nessuna esplicita condanna che non sia blanda retorica, nessuna ferma riprovazione, nessuna seria azione diplomatica e neppure una richiesta di azione militare di difesa - laddove è necessario - a quel "carrozzone burocratico" che è l'ONU. E neppure un corteo di protesta da parte dei tanti intellettuali e professionisti dei cortei pronti a scendere in piazza in ogni occasione e per ogni motivo: compresi i più ridicoli e inutili. Tutto tace. La paura di perdere commesse economiche, la paura di venir privati di qualche barile di petrolio, la paura di qualche accusa di partigianeria, fa dell'Europa e del mondo occidentale una caricatura di quello che dovrebbe essere un insieme di Stati uniti da una storia millenaria e pronti a lottare per quella libertà tanto sbandierata a parole, ma poco difesa nei fatti. Uno Stato - o un insieme di Stati - non può esistere senza la garanzia di poter professare le proprie idee, anche religiose, senza costrizioni, paure, minacce, imposizioni, ricatti, torture e violenze. E questa libertà - che è l'essenza stessa della democrazia - deve essere difesa e propugnata come quella di cacciare dittatori e tiranni. Altrimenti è soltanto una presa in giro: l'Europa e il mondo occidentale se lo ricordino bene. La Libera Muratoria - e il Grande Oriente d'Italia - se lo ricorda bene. E, non a caso, ha posto come uno dei suoi principi fondamentali e fondanti proprio la libertà: sino dalle sue antiche origini. E ha difeso questa libertà - con ogni mezzo, materiale e morale - lottando ovunque ci fosse violenza, imposizione e tirannia. Ha lottato contro la Chiesa quando la Chiesa voleva imporre regole e dogmi, ha lottato contro la cultura borghese quando voleva anteporre il denaro alla vita, ha lottato contro i Totalitarismi di destra e di sinistra quando volevano nefaste omologazioni, ha lottato (e lotta) contro la barbarie antisemita che ha colpito e colpisce persone che nulla hanno fatto, ha lottato e lotta contro gli egoismi che discriminano chi cerca dove può e come può la propria libertà, così come si è schierata contro ogni forma di schiavitù e di colonialismo. Per questo, la Libera Muratoria è schierata a fianco dei Cristiani che oggi soffrono nel mondo per il loro credo. Per questo, rivolge all'Europa e al mondo occidentale il pressante invito a fare il proprio dovere di uomini e di cittadini in nome di un mondo che deve essere uguale per tutti: senza distinzioni di etnie, religioni e credenze. E che deve essere difeso ad ogni costo: senza tentennamenti e con la durezza del caso. E questo non è solo dovuto al Cristianesimo ma anche all'Islam, la cui grande cultura e la straordinaria spiritualità non può e non deve essere offuscata dagli atti deprecabili di estremisti che credono di onorare Dio, ma in realtà ne offuscano la Luce con i loro atti. La Libera Muratoria del Grande Oriente d'Italia chiede pertanto a tutti gli uomini di buona volontà - e i politici non fanno eccezione - di far sentire alta e forte la loro voce perché anche questi umili credenti nella fede cristiana trovino ascolto e difesa, ma soprattutto trovino quella libertà senza di cui non esiste nessuna dimensione spirituale e nessuna dimensione umana. 

http://www.grandeoriente.it/eventinewsgoi/2014/07/appello-del-grande-oriente-a-rompere-il-silenzio-assordante-sulle-persecuzioni-dei-cristiani.aspx


La Tesi di Cassiciacum ieri e oggi. La Chiesa ai tempi di Jorge Mario Bergoglio"






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Molto volentieri, traendo queste informazioni da internet,  segnaliamo
questo convegno dedicato all'approfondimento delle tematiche connesse
all'attuale crisi della Chiesa cattolica.
 
Milano, sabato 15 novembre 2014 alle ore 15 presso Andreola Central Hotel
in via Domenico Scarlatti 24 (zona Stazione Centrale)
XIII convegno di Studi Albertariani:

"La Tesi di Cassiciacum ieri e oggi. La Chiesa ai tempi di Jorge Mario Bergoglio".

Relatore: don Francesco Ricossa

- La Tesi ieri: la genesi e le ragioni di una posizione teologica sull’Autorità
– La Tesi oggi: la situazione del “vescovo di Roma” J.M. Bergoglio
– Risposta alle obiezioni alla tesi di Cassiciacum.

Durante il convegno sarà presente un’ampia esposizione di libri di varie case editrici.

Come arrivare:

• In treno: Per chi arriva alla Stazione Centrale uscire dal porticato a sinistra. All’esterno introdursi nella strada di fronte che è via Scarlatti. Dopo appena 200 metri al numero 24 di questa si trova l’Andreola Central Hotel.
• Metrò: MM 2 (verde) MM 3 (gialla): Centrale •Tram: 1, 5, •Bus: 60 • Filobus: 90, 91, 92

Per informazioni: Centro Studi Davide Albertario • Via della Torre 38, 20127 Milano
Tel. 0161.839.335 – Fax 0161.839.334 - email: info@davidealbertario.it
 
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Islam e Occidente come non li avete mai visti

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Il maggior pregio del recente saggio pubblicato da Don Curzio Nitoglia per le Edizioni Radio Spada è lo sguardo inedito che offre su uno dei problemi più scottanti degli ultimi anni: il cosiddetto conflitto di civiltà. Dall’11 settembre 2001, data fatidica che ha dato il via alla guerra mondiale contro il terrorismo islamico, su ogni possibile mezzo di comunicazione si sono susseguite varie interpretazioni e, soprattutto, in ambito cristiano conservatore, non sono mancati gli elogi senza compromessi nei confronti della mitologia occidentale, degli USA e di Israele. Si è parlato di civiltà superiore, di barbarie da sconfiggere e di guerra giusta, ma mai nessuno si è premurato di capire quali oscuri legami si celano dietro lo scacchiere geopolitico contemporaneo.
Islam, metafisica medievale araba e filosofia moderna ebraica si muove nella triplice direzione della storia, della politica e della filosofia/teologia per andare a sondare i rapporti nascosti e, in molti casi, inconfessabili tra neoconservatorismo, giudaismo e islam. Si scopre dunque un mondo molto lontano dalle contraffazioni abituali ad uso e consumo del qualunquismo catodico. Le sorprese, inutile dirlo, non si fanno attendere.
Molto interessante, ad esempio, lo studio delle dinamiche emergenti nel mondo arabo/islamico attuale. L’Islam, lungi dall’essere un blocco unitario, può essere diviso in tre principali correnti: quella delle confraternite, quella del nazionalismo baathista, laico e patriottico, e, infine, quella fondamentalista. Stupisce scoprire come l’islam jihadista abbia molte più cose in comune con l’occidente rispetto ai primi due gruppi. La contestazione radicale islamica, infatti, non implica tanto un discorso di fede, quanto un’orto-prassi ideologico-rivoluzionaria riconducibile al trozkismo (che, nel suo aspetto “entrista” si scopre sorprendentemente simile al neoconservatorismo americano ed europeo).
La parte centrale del volume è invece dedicata alla filosofia islamica, alla riscoperta di Aristotele da parte di Avicenna e Averroè e all’implosione fideistica dell’Islam successivo. Giunto in Europa, il pensiero aristotelico è stato approfondito ed emendato da San Tommaso che superò il maestro fondando la propria teologia sul principio che Dio è l’Ente per essenza.
Nell’ultima parte del testo, tra l’altro, si incontra una disamina precisa e interessante sull’influenza del pensiero ebraico nel corso della storia e, in particolare, in relazione al problema di Dio. Si parte quindi dal Maimonide e dal suo nichilismo teologico  per passare a Henschel, Jonas, Levinas e Buber, uomini che, secondo prospettive diverse, hanno influenzato e influenzano tutt’oggi la filosofia occidentale e, in alcuni casi, la stessa teologia cattolica (si pensi, ad esempio, alla valorizzazione del dialogo come strumento conoscitivo-identitario in ambito interreligioso, applicazione concreta del pensiero di Buber e del strutturalismo).
Un saggio provocatorio e illuminante, facilmente leggibile ma profondo e colto, una lettura consigliata per tutti quelli che, come noi, non si accontentano.
 
Luca Fumagalli
 
Segnaliamo anche la recensione molto dettagliata apparsa sul blog di Don Nitogliahttp://doncurzionitoglia.wordpress.com/2014/07/28/recensione-al-saggio-islam-metafisica-araba-e-filosofia-moderna-ebraica-di-don-curzio-nitoglia-ed-radio-spada/
 
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La Tradizione cattolica: eravamo due frati al bar

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n Busillis, Fra Giulio e Fra Elpidio decidono di incontrarsi in un Bar di Milano "Fra The e Me", poichè da anni non vivono più nello stesso convento. Dopo essersi salutati, si accomodano al tavolino e ordinano due Cappuccini e due Frappè. Ad un certo punto nel bar entra un ragazzo e una ragazza (sembran fidanzati) e siedono a  un tavolino, vicino ai due Fraticelli. La ragazzaguarda il suo ragazzo e inizia a ridere. I due pii religiosi se ne accorgono, ma non diconnulla.
Ad un tratto il ragazzo li guarda e dice loro"Ma come!? Siamo nel 2013 e vestite ancora a quella maniera!? - ( i frati in effetti indossano ancora gli abiti originali del loro ordine, con tanto di zucchetto e mantello)....la Chiesa deve aggiornarsi,stare al passo coi tempi, aprirsi al mondo, come hann fatto alcune religioni, essere più accondiscente in molte materie e imporre meno regole!".
I due frati iniziano a sorridere e Fra Elpidio, prendendo la parola, risponde: "Fratello giovane e imprudente, ho deciso di rispondere alla tua provocazione e di porgerti anche una domanda. Se poi troverai una adeguata soluzione alla domanda che ti porrò io, ti prometto che IO stesso mi impegnerò affinchè la Chiesa si aggiorni o modifichi alcune sue convinzioni in certe materie.
Anzitutto è dignum et iustum che prima di criticare o rivolgersi a qualcuno che non conosci, saluti, ti presenti e chiedi di poter rivolgere domande, anzichè fare quello che hai appena fatto. Secondo vorrei rivolgerti questo quesito:" Come mai quando si parla di aggiornamento o modernizzazione, 90 su 100 lo si chiede sempre e solo alla Chiesa Cattolica? Hai idea di quante false dottrine e sette, son ancorate ancora a tradizioni quasi millenarie o immutate? E inoltre, perchè si chiede sempre di mutare costumi e regole che da Millenni funzionano e incoraggiano al Bene, - dicendo frasi ripetute ormai da 3 secoli quali, "siamo nel...." "il mondo sta andando avanti...." "il futuro chiede....." " bisogna aggiornarsi....."- mentre per quanto riguarda costumi e leggi che da secoli inducono al male, nessuno dice mai le frasi che ti ho appena citato? Cosa accadrebbe se improvvisamente dei buoni genitori, dei buoni insegnanti, dei buoni preti mutassero le loro regole e decidessero di non occuparsi più, nella maniera in cui hann sempre fatto, dell'educazione del popolo e dell'allevamento della prole? Mi sai rispondere?”
Il ragazzo, stupito della risposta e della questione sollevata dal venerabile religioso, non sa davvero cosa dire, si sente in imbarazzo.....dopo essersi accorto del suo errore, si scusa, si presenta e prima di andarsene, insieme alla sua fidanzata, saluta i due frati e decide da allora di vivere meglio la sua vita e la sua Fede Cattolica.Non va a Messa nella sua parrocchia, ma ogni Domenica e festa di precetto si reca nell'oratorio dedicato a Sant'Ambrogio.
 
Simone Petrus Basileus I.G. - http://radiospada.org/

martedì 29 luglio 2014

I SACRILEGI DI MEDJUGORJE: LA SANTISSIMA VERGINE PUÓ ESSERE DAVVERO PRESENTE?

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Repetita Iuvant?
 
Forse, ma a me non piace essere ripetitivo. Odio esserlo! 
Pertanto, voglio inquadrare le straordinarie "apparizioni di Medjugorje" da un'altra angolazione. Non parleremo delle trite e ritrite Commissioni Pontificie d'Indagine, delle stranote riflessioni "Constat non de supernalitate", nè tanto meno dell'analisi dei messaggi della Gospa. Non voglio neppure vendere certezze, ma semplicemente insinuare il dubbio, come prescrive il buon vecchio Nietzsche!
Qualche giorno fa, navigando per internet, sono incappato in alcuni video che voglio condividere con i lettori:
 

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Cosa vediamo nel primo video? La veggente Vicka, di fronte a due fedeli inginocchiati, impone le mani. 
L'esegesi biblica e il Magistero dei Sommi Pontefici ci insegnano come l'imposizione delle mani sia un ATTO SACRAMENTALE volto alla consacrazione, alla benedizione e,più in generale, all'affidamento di un compito che solo chi é sostenuto dall'Autoritá della Chiesa,nel nome di Gesù Cristo,può affidare. Questo gesto rimane dunque prerogativa dei Ministri di Dio. Ecco che lo ritroviamo nei riti dei Sacramenti della Confermazione e dell'Ordine.
Basti citare a sostegno il Codice di Diritto Canonico che al 1169 recita:" §1. Le consacrazioni e le dedicazioni possono essere compiute validamente da coloro che sono insigniti del carattere episcopale, nonché dai presbiteri ai quali ciò sia permesso dal diritto o da legittima concessione. 
§2. Le benedizioni possono essere impartite da qualunque sacerdote, eccettuate quelle riservate al Romano Pontefice o ai Vescovi."
 Questa è l'immediata e logica conclusione di quanto viene riportato negli Atti degli Apostoli:"Cercate dunque, fratelli, tra di voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di saggezza, ai quali affideremo quest'incarico".(At 6:3)
 
Nel secondo video, la siuazione è meno chiara a causa della distanza dell' occasionale cameraman. Ciò che colpisce a primo impatto è la teatralità dell'episodio,che nulla sembra a che vedere con l'umiltà che ha sempre contraddistinto N.S.Gesù Cristo nei Vangeli e, per estensione, i veggenti delle numerose altre apparizioni riconosciute ufficialmente dalla Chiesa.
Tralasciando questa impressione, più preoccupante è che l'episodio si configura più come un esorcismo pubblico piuttosto che come una semplice preghiera di liberazione. La differenza? Il primo può essere effettuato solamente dai sacerdoti esorcisti, che operano con l'Autorità di Cristo e della Chiesa.
Ugualmente recita il Codice di Diritto Canonico:" Can. 1172 - §1. Nessuno può proferire legittimamente esorcismi sugli ossessi, se non ne ha ottenuto dall'Ordinario del luogo peculiare ed espressa licenza.
§2. L'Ordinario del luogo conceda tale licenza solo al sacerdote che sia ornato di pietà, di scienza, di prudenza e d'integrità di vita. "
Dopo aver scientemente considerato tutto questo, il dubbio che mi é sorto e che voglio sottoporre ai lettori é il seguente: può la Vergine Santissima operare attraverso veggenti che vanno espressamente contro le leggi della Chiesa? Un luogo benedetto dalla presenza della Madre di Dio può essere teatro di episodi che sono contrari a quanto la Chiesa ha insegnato nei secoli? E ancora: la Vergine è superiore alla Chiesa a tal punto da sovvertire ereticamente le leggi che la Chiesa ha fissato per amore della cattolica fede? Erra quindi l'Ipponate, un Dottore della Chiesa, quando nel Suo "De Verginitate"scrive:« Questa donna unica [Maria] è vergine e madre non solamente secondo lo spirito, ma anche secondo il corpo ; Secondo lo spirito lei non è la madre del nostro Capo cioè il Salvatore stesso ;  spiritualmente è piuttosto la figlia, - poiché tutti quelli che avranno creduto in Lui, e lei è tra di questi, sono chiamati a giusto titolo i figli dello sposo (Mt. 9,15) ; - ma lei fa parte  con tutta evidenza delle sue membra, come noi lo siamo, poiché lei ha cooperato, con la carità, alla nascita, nella Chiesa, dei fedeli che sono le membra di questo Capo ; secondo la carne, al contrario, lei è madre del Capo stesso.Era necessario infatti che il nostro Capo, per un insigne miracolo, nascesse, secondo la carne, da una vergine, per significare che le sue membra sarebbero nate, secondo lo spirito, da quella altra vergine che è la Chiesa »?
 
Ai lettori l'ardua sentenza!
 
 Gianluca Di Pietro 
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Giovanna d'Arco, la Pulzella d'Orleans, nella lettura di Hilaire Belloc

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Proponiamo la registrazione  della 300° conferenza
di formazione militante a cura della Comunità Antagonista Padana
dell’Università Cattolica del Sacro Cuore,
tenuta da Luca Fumagalli (con la collaborazione di Piergiorgio Seveso),
redattori di Radio Spada.  
La conferenza è stata tenuta il 24 luglio 2014
Buon Ascolto!


Monachesimo interiore in Pavel Evdokimov

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Proponiamo la registrazione  della 298° conferenza
di formazione militante a cura della Comunità Antagonista Padana
dell’Università Cattolica del Sacro Cuore:
tenuta da Lorenzo Nicola Roselli,
redattore di Radio Spada.  
La conferenza è stata tenuta il 17 luglio 2014
Buon Ascolto!


Magneto e la supremazia della Razza: quando ad esser razzisti son gli ebrei

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« L'umanità teme da sempre quello che non riesce a capire »
Sentiamo spesso parlare di nuove forme di antisemitismo e di xenofobia nei confronti di quelli che vennero appellati “nostri fratelli maggiori nella Fede” tant’è vero che tg e giornali di tutto il mondo, lanciano l’allarme “ neonazismo” ogni qualvolta un individuo si accanisce contro di loro.
Tuttavia, quando son gli ebrei a fare del razzismo verso altri popoli, utilizzando i modi più disparati,  chissà perché pochi ne parlano e la notizia viene riportata, al massimo, dai “soliti giornali di destra”.
A tal proposito vorrei segnalare e riportare testualmente, a chi come me era od è appassionato di fumetti Marvel Comics (i cui fondatori sono ebrei), che l’antagonista per eccellenza della collana X-Men, Magneto, pur essendo di origini ebraiche, dopo esser stato perseguitato da piccolo, comincia a perseguitare tutti coloro che non si schierano dalla sua parte, per creare una Nuova Razza e un Nuovo Mondo, ove solo i Superiori possano vivere e dominare ogni cosa.
Il fatto ancor più curioso è che la sua storia sembra essere davvero quella di un mondo identico al nostro, e in effetti, a legger tra le righe, sembra che ciò che accade nel fumetto, accada perfettamente anche nella nostra società. Sorge spontanea quindi una domanda: “l’autore degli X-Men anch’egli di origini ebraiche, ha scritto un fumetto di pura fantasia, o ha semplicemente parodiato la realtà attuale?”. Ai lettori la conclusione, dopo aver letto quanto segue della vita e dell’operare di Magneto, alias Max Eisenhardt. [i]
 
Max Eisenhardt nacque in Germania verso la fine del 1920. In seguito all’ascesa dei nazisti e all'emanazione delle leggi di Norimberga, nel 1939 la famiglia fuggì in Polonia dove venne catturata e confinata nel ghetto di Varsavia, dal quale riuscì a scappare salvo poi esser sterminata ad eccezione di Max che riuscì a salvarsi, forse grazie al primo manifestarsi dei suoi poteri. Di li a poco venne però catturato ed inviato ad Auschwitz, dove divenne un Sonderkommando e si riunì al suo amore adolescenziale, la rom Magda, con la quale fuggì durante la rivolta del 7 ottobre 1944. I due si spostarono quindi nella città ucraina di Vinnytsia dove Max assunse l'identità di "Magnus" ed ebbe una figlia assieme alla moglie. Tempo dopo i poteri di Magnus si manifestarono pienamente quando un gruppo di mafiosi ucraini bruciò la sua casa con dentro la figlia Anya. Terrorizzata dalla rabbia del marito e dagli omicidi degli ucraini da lui commessi, Magda si rifugiò in Transia dove diede alla luce i mutanti gemelli Quicksilver e Scarlet prima di morire. Ricercato dalle autorità, Magnus comprò e assunse l'identità di Erik Lehnsherr. Trasferitosi in Israele, conobbe e strinse amicizia con Charles Xavier (futuro Illuminato) a cui non rivelò l'esistenza dei propri poteri (Xavier fece altrettanto) fino a quando non si scontrarono con il Barone Strucker e l'HYDRA. Al termine, Erik si rese conto che le visioni sue e di Xavier concernenti il genere mutante e la coesistenza con gli umani erano inconciliabili e decise di andarsene.
 
 
 
Ascesa
Determinato ad impedire che odio e violenza da lui vissuti nei campi di concentramento potessero ripetersi nei confronti dei mutanti (Homo superior), e convinto che essi avrebbero infine ereditato il controllo del pianeta diventandone la razza dominante, Magneto non esitò a ricorrere alla forza pur di proteggere i suoi simili. La sua prima azione criminale avvenne quando attaccò la base americana di Cape Citadel, rubando alcuni missili e pianificando di utilizzarli contro gli umani, prima di venire sconfitto dagli X-Men di Charles Xavier. In seguito Magneto, creato l'Asteroide M, base orbitante in cui accogliere i mutanti per allontanarli dagli umani, fondò la Confraternita dei mutanti, la cui prima incarnazione consisteva in Mastermind, Toad, ed i suoi due figli gemelli (fatto di cui allora non era a conoscenza) Quicksilver e Scarlet. Dopo innumerevoli sconfitte da parte degli X-Men, venne catturato dall'entità aliena Straniero che lo portò sul proprio mondo d'origine facendo sciogliere la Confraternita. Poi fuggì dall'asteroide e ritornò sulla Terra, dove rimise insieme la Confraternita prima di venire sconfitto dai Vendicatori aiutati da un ribelle Toad.
Creati i primi mutati all'interno dei confini della Terra selvaggia, si scontrò con Ka-Zar e gli X-Men; in seguito, dopo aver attaccato New York City assieme a Namor, combatté contro gli Inumani e di nuovo con i Vendicatori, prima di riorganizzare una nuova Confraternita sconfitta dal Professor X e i Difensori. Tempo dopo, utilizzando un'avanzata quanto antica tecnologia recuperata vicino al nucleo della Terra diede vita ad un umanoide artificiale chiamato Alpha. Ribellatosi contro il proprio creatore, Alpha utilizzò i propri poteri per farlo regredire fisicamente all'infanzia; deciso a proteggere l'amico, Xavier lo affidò alle cure di Moira MacTaggert sull'isola Muir. Ritornato adulto, Magneto decide di fermare il proprio processo di crescita anni prima della sua precedente età così da guadagnare una seconda giovinezza. Rimessa insieme la Confraternita affrontò Capitan America e si oppose alla conquista del mondo da parte di Destino.
Redenzione
Venuto a conoscenza che Scarlet e Quicksilver erano i figli di cui Magda era in attesa quando lo abbandonò, Magneto cercò di riconciliarsi con loro nel periodo in cui sposarono rispettivamente Visione e Crystal solo per vedersi rifiutato a causa delle azioni compiute in passato che spinsero la loro madre ad abbandonarli. Tempo dopo, assieme a Xavier, alcuni X-Men e Vendicatori e numerosi supercriminali venne rapito dall'entità aliena Arcano e portati sul pianeta Battleworld con lo scopo di combattere fra loro in quelle che più tardi vennero definite Guerre Segrete. Durante questo periodo, fra la sorpresa di molti che lo ritenevano un criminale Magneto combatté a fianco degli eroi venendo difeso anche da Capitan America e Wasp, che sviluppò nei suoi confronti dei sentimenti temperati però dal ricordo delle sue passate azioni. Ritornato sulla Terra, l'arrivo di Warlock sul pianeta distrusse l'Asteroide M sul quale risiedeva facendolo precipitare nell'Oceano Atlantico dove fu soccorso e curato dal capitano Lee Forrester con la quale condivise una breve relazione. Combattuto nuovamente a fianco degli X-Men contro l'Arcano, decise di rimanere con loro e consegnarsi alla giustizia: organizzato un tribunale speciale con lo scopo di giudicarne i passati crimini, il processo venne interrotto dall'attacco dei Fenris, gemelli figli del Barone Wolfgang von Strucker che ferirono gravemente Xavier prima di essere da lui sconfitti. Incaricato dall'amico di gestire la scuola e gli X-Men in sua assenza, Magneto e i Nuovi Mutanti furono vittime dell'Arcano che uccise e riportò in vita gli studenti traumatizzandoli profondamente e preparando così l'entrata in scena di Emma Frost, direttrice della concorrente Massachusetts Academy e Regina Bianca del Club infernale, che con il pretesto di aiutarli li manipolò per farli scontrare con i Vendicatori. Riportato in tribunale, utilizzò uno strumento recuperato dai rottami dell'Asteroide M per far sì che il giudice lo scagionasse da tutte le accuse assolvendolo anche dai suoi passati crimini, cosa che infiammò il malcontento dell'opinione pubblica contro i mutanti in generale. Venuto a conoscenza del massacro dei Morlock nelle fogne di New York City, assieme a Tempesta decise di prendere il comando del Club infernale come Re Bianco. Incapace di prevenire la fuga di Sunspot e Warlock dalla scuola e la morte di Cypher, Magneto vide sempre più crescere la distanza con i suoi studenti accentuata dopo gli eventi di Inferno e l'apparente morte in diretta TV degli X-Men. Contemporaneamente impegnato nella scalata del Club, rivelò al Re Nero Sebastian Shaw il suo piano per preparare un esercito per il prossimo conflitto fra umani e mutanti prima di cacciarlo ed assumere il titolo di Re Grigio. Dopo che i Nuovi Mutanti decisero di tagliare i ponti, Magneto si installò nella Terra Selvaggia dove assieme a Nick Fury, Ka-Zar e Rogue, con la quale intrecciò una breve relazione, cercò di restaurare la pace prima di uccidere la sacerdotessa Zaladane (sorellastra malvagia di un'altra figlia di Magneto, Lorna Dane conosciuta come Polaris) rinunciando così a seguire il sogno di Xavier.
Avalon e Genosha
Stanco dello stato di costante conflitto con i governi umani e i vari gruppi di supereroi, Magneto costruì un secondo Asteroide M chiamato Avalon posizionandolo in orbita attorno alla Terra dove sperava di trascorrere una vita tranquilla. Visto come un punto di riferimento attorno al quale raccogliersi per portare avanti la sua dottrina, Magneto fu avvicinato da un gruppo di mutanti noti come Accoliti guidati da Fabian Cortez che lo ammaliò con i suoi poteri facendo in modo che proclamasse Avalon rifugio per tutti i mutanti puntando dei missili nucleari sovietici verso la Terra per garantire la sicurezza di quanti a bordo. Scoperto che durante il periodo in cui era stato riportato all'infanzia e preso in custodia da Moira MacTaggert aveva subito delle modificazioni genetiche, rapì la genetista con lo scopo di vendicarsi riuscendo perfino a torturarla prima che gli X-Men raggiungessero Avalon per liberarla quasi in contemporanea con l'attivazione di un satellite russo che distrusse la base orbitante. Tradito ed abbandonato da Cortez, rifiutò la proposta di Xavier di mettersi in salvo ed assieme agli Accoliti sembrò morire nell'esplosione. Si scoprì poi che sopravvisse grazie all'aiuto dell'accolita Chrome che lo protesse utilizzando i suoi poteri.
In risposta all'ennesima salita al potere di Magneto ed alla costruzione e messa in orbita di un nuovo Avalon, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite attivò i "Protocolli Magneto" consistenti in una rete di satelliti in orbita attorno alla Terra con il compito di impedirgli di utilizzare i suoi poteri; in risposta, Magneto generò un impulso elettromagnetico che non solo mise fuori uso la rete ma anche tutti i dispositivi elettronici del pianeta per qualche minuto costringendo gli X-Men ad intervenire assaltando Avalon e risultando in uno scontro nel quale Magneto strappò l'adamantio dallo scheletro di Wolverine, costringendo così Xavier a lobotomizzarlo lasciandolo in uno stato di coma. Le azioni di Xavier portarono poi alla creazione dell'onnipotente Onslaught, amalgama dei poteri del signore del magnetismo e del leader degli X-Men. Rimasto a bordo di Avalon ormai sotto il controllo del mutante Exodus, Magneto venne accudito da Colosso fino alla distruzione della base orbitante ad opera di Olocausto fuggito dall'era di Apocalisse. Messo a bordo di una capsula di salvataggio diretta verso la Terra venne però intercettato dall'antica nemica Astra la quale lo clonò riportandolo in uno stato cosciente, fallendo nel tentativo di ucciderlo. Sconfitto il clone, che sopravvisse però senza memoria diventando per tutti Magneto ed entrando a far parte degli X-Men, il vero Magneto assunse l'identità di Erik il Rosso rivelando la parte avuta da Gambit nel massacro dei Morlock facendolo così espellere dal gruppo e uccidendo l'uomo che creò l'identità di "Erik Lehnsherr" impedendo a Sabra e Garielle Haller di scoprire quella vera. A seguito, Magneto costruì una macchina per amplificare i suoi poteri minacciando il mondo di invertire i poli se non gli fosse stata concessa una nazione in cui la sua specie avrebbe potuto vivere in pace (richiamo allo stato d’Israele). Benché l'intervento degli X-Men e il sacrificio del clone Joseph per ripristinare il campo magnetico abbia portato alla sua ennesima sconfitta, l'O.N.U. dietro proposta di Alda Huxley concesse a Magneto di governare l'isola di Genosha senza però riconoscerla ufficialmente. Governando l'isola con l'aiuto degli Accoliti, fece iniziare una guerra civile con gli umani che in passato avevano brutalizzato la sua specie fino a quando sconfitte le opposizioni cominciò a radunare un esercito di mutanti con il quale sottomettere l'umanità. Catturato Xavier per utilizzarlo come simbolo del fallito ideale di coesistenza pacifica, Magneto fu in ultimo nuovamente sconfitto dagli X-Men e ferito gravemente da Wolverine.
Xorn
Costretto su una sedia a rotelle ed in via di guarigione per le ferite riportate, Magneto e i 16 milioni di abitanti di Genosha vennero sterminati dalle Megasentinelle inviate da Cassandra Nova, perduta gemella di Xavier. Occupato a registrare in una scatola nera gli ultimi momenti di vita dei genoshani per farli così vivere per sempre nell'etere, Magneto viene confermato tra le numerose vittime della tragedia da Polaris che proprio in quel periodo aveva avuto la conferma di essere sua figlia biologica.
A questo punto la biografia è soggetta a controversie: secondo lo scrittore Grant Morrison, all'epoca autore della testata X-Men (seconda serie), Magneto sopravvisse alla distruzione dell'isola e si diresse in Cina dove creò l'identità del mutante Xorn (guaritore con al posto della testa una stella ed obbligato quindi ad indossare un elmetto speciale per contenerla; si è poi scoperto che l'elmetto bloccava l'uso della telepatia). Imprigionato dalle forze governative, venne poi venduto agli U-Mani e soccorso dagli X-Men che gli offrirono un posto da insegnante allo Xavier Institute dove li aiutò a sconfiggere un'infezione da Nanosentinelle e riparare il danno alla spina dorsale di Xavier permettendogli di camminare di nuovo. Impegnato ad istruire una classe di mutanti "speciali" e mostrare il proprio supporto per il sogno della coesistenza pacifica, mentre la morte di Magneto l'aveva consacrato a martire per la causa mutante, il coincidere della rivolta dell'open day nella quale Sophie perse la vita, l'omicidio di Emma Frost, il malcontento dei suoi studenti, l'alleanza con la Naiade Esme e Toad e l'assunzione della droga "Kick" (forma virale con la quale Sublime infettava e controllava i suoi ospiti) funsero da catalizzatore alla rivelazione del sua messa in scena. Durante gli eventi di Pianeta X, distrusse quindi l'istituto, catturò Xavier, conquistò Manhattan uccidendo centinaia di umani e venendo infine decapitato da Wolverine non prima però di aver convogliato tutta la sua energia in Jean Grey causandone la morte.
Non volendo dipingere il personaggio di Magneto come un genocida la Marvel decise di ricorrere all'espediente del retconning per spiegare le azioni di quest'ultimo: nella serie Excalibur Magneto incontrò Xavier fra le rovine di Genosha raccontandogli di come fosse sopravvissuto alla distruzione e di come fosse poi rimasto nascosto sull'isola, proclamando che quel "Magneto" altri non era che un impostore. Questa tesi è poi stata rafforzata prima dall'apparizione di un secondo Xorn, gemello del primo, che affermava la colpevolezza del fratello per le azioni compiute e poi da un incontro ravvicinato tra Xorn, in forma di pura energia, e lo stesso Magneto.
[i] http://it.wikipedia.org/wiki/Magneto
 
Simone Petrus Basileus I.G. - http://radiospada.org/
 
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lunedì 28 luglio 2014

Le vere radici dell’antisemitismo, della caccia alle streghe e delle persecuzioni anticattoliche

- di Francesco Agnoli -

Nel 1347-1350, come è noto, l’Europa fu devastata dalla peste nera. Si trattò di una ecatombe senza precedenti, tanto che alcuni storici sostengono che quella epidemia pose fine a un’epoca, il Medioevo cristiano, per aprirne una nuova, quella dell’umanesimo. La mortalità oscillava tra i 40 e il 70% a seconda della forza degli individui colpiti e delle loro condizioni. Fu effettivamente una tragedia travolgente, che portò da una parte a grandi interrogativi sull’uomo e su Dio, dall’altra a splendide opere di carità e di dedizione ai fratelli, e, infine, a paure inenarrabili, a fobie e incubi ben comprensibili.

Dove avvennero i primi massacri di ebrei
Più di un terzo degli abitanti dell’Europa morì. Ebbene, fu in questa occasione che le comunità ebraiche conobbero un’aggressione senza precedenti: molti ebrei furono accusati di avvelenare i pozzi, di essere in qualche modo la causa di questo disastro. Il meccanismo psicologico è semplice: di fronte a un disastro, rintracciare un colpevole, un capro espiatorio, non cambia le cose ma almeno serve a fornire una “spiegazione” all’accaduto.
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In verità il capro espiatorio variava da paese a paese, da epoca a epoca. In Spagna si diffuse la voce che gli avvelenatori erano, per lo più, i musulmani; in Francia gli inglesi; altrove e in altre occasioni, gli avvelenatori erano i lebbrosi, oppure gli “stranieri poveri”, considerati potenziali portatori di malattie, oppure ancora coloro che si occupavano di mestieri “in cui si producevano cattivi odori o rifiuti” … Nella Atene del V secolo, anch’essa colpita dalla peste, era accaduto lo stesso, dal momento che Tucidide ci racconta che molti ateniesi accusavano i loro nemici spartani di… avvelenare i pozzi.
Se torniamo agli avvenimenti del Trecento, e in particolare alla persecuzione degli ebrei, il luogo dove costoro furono identificati maggiormente come colpevoli, o comunque dove subirono le angherie peggiori, furono alcune aree germaniche. Scrive Rodney Stark nel suo Un unico vero Dio, che «i massacri iniziarono nella regione intorno al lago di Ginevra» e poi «l’ondata dei massacri si abbatté lungo il Reno, attraverso le città ormai familiari a questi eccidi: Spira, Magonza, Worms, Colonia. E almeno in altre sette città gli ebrei si suicidarono in massa».
Nota dunque Stark che la regione lungo il fiume Reno fu la più colpita. E aggiunge che ciò è connesso con un fatto: «la prevalente debolezza sia della Chiesa che dello Stato in quella regione». Infatti proprio in queste zone sia i vertici laici che quelli religiosi con insistenza tentarono di frenare e impedire che «le folle uccidessero gli ebrei», ma se i princìpi, in quei luoghi, erano deboli, anche la Chiesa lo era, vista la «concentrazione di movimenti eretici cristiani nelle stesse comunità renane».

Dove avvenne la caccia alla streghe
Per comprendere meglio questo concetto, si deve pensare che più avanti, durante la caccia alle streghe di età moderna, fu ancora una volta la zona del Reno la più colpita dalle fobie popolari, e quindi la più segnata dai roghi. Ebbene, anche in questo caso, la spiegazione principale sembra questa: spesso laddove il potere statale era più forte, i panici di massa erano tenuti sotto controllo. Ancora più efficace era l’Inquisizione, dal momento che le terre in cui essa operava realmente, furono le meno colpite dalla caccia alle streghe (e agli stregoni, visto che gli uomini bruciati sul rogo furono una discreta percentuale). È opinione ormai diffusa tra gli storici, infatti, che l’Inquisizione abbia sostituito «la violenza della folla», irrazionale e incontrollabile, «con il principio di legalità», frenando così gli imbestialimenti popolari.
Durante le peste del 1347, dunque, autorità religiose e civili – molto deboli – delle zone germaniche, non riuscirono nel loro intento di spegnere gli eccessi popolari. In altre zone invece, il loro intervento ebbe maggior successo. Scrive il Darras nella sua Storia generale della Chiesa: «Alcuni ebrei vinti dal dolore confessarono questo delitto sotto tortura e in un pozzo fu trovato realmente veleno; tanto bastò perché i sospetti assumessero tosto l’indole di fatto vero, e allora in Svizzera, in Alsazia e in tutte le contrade in riva al Reno cominciò un eccidio generale di ebrei».

Chi difese gli ebrei dai massacri
Nella Francia meridionale, invece, Clemente VI «interpose a loro difesa [degli ebrei, ndrla sua autorità pontificia, e con bolla del 4 luglio 1348 vietò di ascrivere agli ebrei delitti immaginari o toccarne vita o sostanze prima di sentenza del legittimo giudice». Il papa dovette nuovamente intervenire il 26 settembre con un’altra bolla, in cui spiegava che gli ebrei morivano di peste esattamente come gli altri, e che la peste si era diffusa anche laddove non vi erano comunità ebraiche. Inoltre «ordinava a tutti i vescovi di pubblicare nelle chiese una sentenza di scomunica contro coloro che li molestassero, in qualunque modo ciò fosse».
Gli storici William Naphy e Andrew Spicer, nel loro La peste in Europa, aggiungono che «molti eminenti uomini di chiesa condannarono questi attacchi ispirandosi agli insegnamenti di sant’Agostino di Ippona, per il quale gli ebrei dovevano essere tollerati in quanto parte essenziale della storia cosmica del cristianesimo». Ma se in alcuni posti ebbero ascolto, in altri, soprattutto nelle regioni del Reno, non fu così. Non è un caso che le autorità civili e religiose fallirono laddove pullulavano i movimenti ereticali, portatori di una specifica visione non solo religiosa, ma anche politica e sociale.


 

Chi erano i massacratori
«Era a Magonza – scrive ancora Stark – che Teuda aveva riunito un seguito e aveva proclamato la data della Seconda Venuta. Solo in Renania, e soprattutto a Magonza e Colonia, i catari avevano creato delle congregazioni nel XII secolo, ed era principalmente in Renania che i valdesi tedeschi avevano trovato sostegno nel XIII secolo, in particolare a Magonza, Spira, Worms e Wurzburg. Nel XIII e nel XIV secolo fu in queste stesse città renane che fiorì l’eresia del Libero Spirito…Nel XV secolo fu qui che gli ussiti trovarono un seguito tedesco, e città come Norimberga, Magonza, Worms, Spira e Ratisbona furono nuovamente teatro di scontri. E, ovviamente, fu a Spira che per la prima volta venne usato il termine “protestante” per definire coloro che seguivano Martin Lutero, e a Worms che lo stesso Lutero disse alla Dieta: “Non posso fare altrimenti. Che Dio mi aiuti”».
Chiosiamo queste considerazioni. Contro chi se la prendevano i catari, i fratelli del Libero Spirito, i flagellanti (l’eresia più diffusa e più violentemente antisemita in Germania), gli Hussiti?
Contro gli ebrei, si è detto; ma anche contro i sacerdoti cattolici e la Chiesa. Scrive G. Fourquin nel suo Le sommosse popolari nel Medioevo: «Il movimento dei flagellanti dei paesi germanici si scontrò violentemente contro la Chiesa e si impadronì dei suoi beni temporali, trattò brutalmente gli ecclesiastici che osarono contraddirlo, cosa considerata inammissibile dagli inviati di Dio. Ma i demoni non erano soltanto i preti, erano anche gli ebrei. Il grande massacro di israeliti dell’Occidente, che incrudelì in occasione della grande peste, fu responsabilità, in buona parte, dei flagellanti…».
A confermare questa ricostruzione, due studi imprescindibili sulla violenza anti-cattolica degli eretici medievali: quello di Igor Safarevic, Il socialismo come fenomeno storico mondiale e quello, più celebre, di Norman Cohn, I fanatici dell’Apocalisse.
Ricorda Cohn che gli eretici tedeschi, per lo più millenaristi fanatici, erano «nemici intransigenti della Chiesa, decisi non solo a condannare il clero, ma anche a respingere completamente la sua pretesa di autorità soprannaturale». Per questo non di rado tiravano giù dal pulpito ecclesiastici e predicatori, per bruciarli sul rogo o per lapidarli. Cohn ricorda che il Papa Clemente VI scriveva che la maggioranza degli eretici «o dei loro seguaci, sotto un’apparenza di pietà, pongono mano a imprese crudeli ed empie, spargendo il sangue di ebrei che la pietà cristiana accoglie e sostiene»; aggiunge che in Germania «dovunque le autorità avevano protetto gli ebrei», sia i principi che i tribunali inquisitorali, ma spesso senza alcun successo.
«Gli ebrei - scrive ancora Cohn – non erano comunque i soli a venire uccisi: molti membri del clero perirono per mano delle orde escatologicamente ispirate» che credevano di eliminare l’Anticristo stesso, visto spesso come un ebreo, ma anche come il figlio di un vescovo e di una monaca cattolici. Non fu dunque Lutero «il primo a battere sull’idea dell’Anticristo» ma ereditò un luogo comune tra i movimenti ereticali tedeschi del periodo a lui precedente.

Da Lutero al nazionalsocialismo
Non solo. Benché solitamente si ignori, o si preferisca nasconderlo, Lutero, proprio come gli eretici renani, in un terreno dunque già ben arato, affiancò alla polemica contro la Chiesa Cattolica, quella contro gli ebrei. Nel 1543, per esempio, pubblicò un testo, Degli ebrei e delle loro menzogne, in cui, insieme ad un duro attacco alla Chiesa romana e agli italiani, definiva gli ebrei «disperati, cattivi, velenosi e diabolici (…) velenose, aspre, vendicative, perfide serpi, assassini e figli del demonio» e invitava, tra le altre gentilezze, a «dar fuoco alle loro sinagoghe o scuole», a «distruggere e smantellare anche le loro case», a cacciarli come «cani rabbiosi». Senza neppure prendere in considerazione, ad esempio, la conversione.
Possiamo quindi fare un’altra considerazione: le regioni in cui, nel Novecento, il nazionalsocialismo antisemita e anticristiano avrebbe prosperato, raggiungendo la maggioranza dei voti, furono quelle storicamente protestanti, quelle un tempo più eretiche, e non quelle a maggioranza cattolica. Vari storici, parlando delle eresie millenariste medievali, hanno infatti notato la somiglianza con ideologie moderne, anch’esse millenariste, come il nazismo ed il comunismo.
In conclusione dunque il filo rosso che abbiamo dipanato, che va dagli eretici medievali, a quelli di età moderna, sino ai nazisti, può dunque essere un modo suggestivo per guardare alle origini dell’antisemitismo tedesco del XX secolo. Ma non ne è certo la spiegazione completa.
È infatti vero che i nazisti dichiararono in più occasioni la loro ammirazione per gli eretici medievali, per i flagellanti tedeschi, per il “Rivoluzionario dell’Alto Reno” (l’anabattista Thomas Muntzer), e che condivisero con costoro la mentalità millenarista, e quindi immanentista. È anche vero che alcuni di loro, come Julius Streicher, si rifecero esplicitamente a Martin Lutero, mentre non mancarono i pastori protestanti che si compiacquero che la notte dei cristalli era caduta nell’anniversario della nascita del fondatore del protestantesimo.

Gli altri “padri ispiratori” dei massacratori di uomini
Ma è ancora più vero che i teorici nazionalsocialisti erano figli, più ancora che del loro lontano passato, del passato più recente: dell’illuminismo materialista, del darwinismo sociale, del razzismo “scientifico” creato dagli antropologi, dai seguaci delle pseudoscienze atee ottocentesche (frenologia, antropometria, criminologia lombrosiana…), dai biologi darwiniani; erano figli del superomismo nietzschiano, della statolatria hegeliana, del nazionalismo ateo; della secolarizzazione e della “morte di Dio” che aveva sganciato il concetto di uomo da quello di creatura, eliminando così, come notava Leon Poliakov, l’idea biblica secondo cui l’uomo, ogni uomo, è «creato a immagine e somiglianza di Dio».

Fonte: Il Giudizio Cattolico

domenica 27 luglio 2014

I Borbone di Napoli e la perdita della legittimità.

Dall'Infante Don Ferdinando, Re di Napoli come Ferdinando IV, terzo figlio di Carlo III di Spagna e VII di Napoli (essendo il secondo, come sappiamo , Carlo IV, e il primo l' Infante Don Filippo , escluso dalla successione a causa di incapacità mentale), nacque il ramo  dei Borbone-Napoli , o Due Sicilie,  e quello discendente da Don Francesco di Paola di Borbone-Spagna dal momento che quest'ultimo sposò la nipote di Ferdinando IV ,  figlia di Francesco I delle Due Sicilie, Luisa Carlotta di Borbone-Due Sicilie.

Sintesi della discendenza da Carlo III di Spagna e Ferdinando IV di Napoli fino alla discendeza di Francesco di Paola di Borbone-Spagna:





I  rappresentanti attuali dei Borbone di Napoli sono i principi Carlo Maria , Conte di Caserta; Pietro , duca di Noto; e Carlo , duca di Castro . Tutti loro hanno perso la loro condizione di Infanti di Spagna e la  possibilità di ascendere al Trono a causa del riconoscimento da parte di Don Alfonso di Borbone e d'Austria, Duca di Calabria, Conte di Caserta,  Re delle Due Sicilie come Alfonso I , che fu generalissimo del Real Esercito  negli ultimi anni della Campagna di  Don Carlo VII di Spagna , dell'usurpazione che precedentemente aveva combattuto nel campo di battaglia; avendo autorizzato il suo secondogenito , don Carlo Tancredi, a contrarre matrimonio con la principessa Mercedes, presunta erede e sorella del principe Alfonso di Borbone e d'Asburgo (detto Alfonso "XIII"). Ed è con questo atto che la discendenza di Alfonso di Borbone delle Due Sicilie, e del secondogenito Carlo, perse la prerogativa  di fregiarsi del titolo di Infanti di Spagna e non solo . Per la legittimità quello fu il preciso momento della perdità di tali prerogative , qualità e onori. Non si conoscono bene i motivi per i quali Alfonso I delle Due Sicilie da difensore della legittimità sia divenuto in seguito "accomodante" con la Rivoluzione, se non addirittura complice. Fatto sta che dal matrimonio del secondogenito Carlo Tancredi, tutti i principi del ramo dei Borbone-Napoli hanno riconosciuto il ramo usurpatore del Trono di Spagna. Facendo ciò si misero contro il ramo primogenito della Casa di Borbone (dal 1883) , e contro il Capo di quest'ultima, oltre che contro il legittimo Re di Spagna Carlo VII ed i suoi successori.
Questo deplorevole approccio è stato mantenuto continuamente nel corso degli anni , dal momento in cui Carlo Tancredi risiedette liberamente e  definitivamente  in Spagna  divenendo parte integrante della Corte liberale. I suoi discendenti hanno mantenuto fino ad oggi  il riconocimento del ramo usurpatore , con il quale successivamente si sono maggiormente imparentati  in seguito  al matrimonio del principe Giovanni di Borbone e Battenberg con la principessa  María de las Mercedes, figlia del principe Carlo Tancredi.



Sintesi della discendenza di Don Alfonso di Borbone-Due Sicilie fino ad oggi:

 

 

 
 


Il semplice matrimonio di Don Carlo Tancredi con la principessa Mercedes, rinunciando a tutti i víncoli polítici con il ramo liberale ,  non sarebbe stato causa dell'esclusione dalla successione ; però le circostanze del matrimonio e quelle  del riconoscimento costante e definitivo del ramo usurpatore ,  e la seguente  defezione di  tutto il  ramo dei Borbone di Napoli, ha precluso ad essi non soltanto il diritto a poter succedere al Trono di Spagna , ma anche di succedere a quello di Napoli. I suoi membri hanno perso la qualità di principi reali spagnoli , tutto questo in virtù delle leggi successorie che trovano la loro origine nel testamento di Carlo II di Spagna e nelle disposizioni di Filippo V e delle Cortes che ad esso seguirono;  persero anche il diritto alla denominazione dinastica di "Borbone-Napoli".
Ad essi si riferisce concretamente il documento del 4 novembre 1903: «Monarchia pura, senza mescolanza alcuna di costituzionalismo parlamentario, cristiana , limitata e legittima, secondo Legge Salica, seguendo la linea di Carlo V , nonno di Carlo VII , e con esclusione , quando si sarà estinto, di qualsiasi ramo dei Borbone autore o complice della Rivoluzione liberale spagnola e della privazione dei diritti del ramo legittimo». Similmente lo dichiarò Don Alfonso Carlo (Alfonso XII) in una lettera del 10 marzo 1936: «...il ramo di Don Francesco di Paola perdette tutti i suoi diritti di successione per ribelione contro il Re legittimo , e li perdette doppiamente Don Alfonso (detto XII) e tutta la sua discendenza per aver combattuto a capo dell'esercito liberale contro il suo Re Carlo VII. Ugualmente lo persero tutti i principi che riconobbero il ramo usurpatore» Pertanto dobbiamo ignorare completamente l'antico ramo dei Borbone di Napoli per la successione legittima al Trono di Spagna (e di Napoli).

Sintesi della discendenza di Alfonso Francisco (detto Alfonso "XII") fino ad oggi:




L'instaurazione del  ramo liberale in Spagna  non venne riconosciuto dai Borbone  hispanoitaliani , salvo alcune rare eccezioni nel tempo , per quanto riguarda Napoli , fino al principio del  XX secolo quando si  produsse  la dolorosa e tardiva defezione del Conte di Caserta che , morto suo fratello , l'integerrimo Francesco II, trascinò l'intero ramo dei Borbone-Napoli nell'illegittimità. I Sovrani di questi Stati Italiani , come principi reali della dinastía borbonica spagnola, erano Infanti  di Spagna . Titolo che frequentemente anteponevano all'espressione  della propria regalità. Chiaro è che i discendenti di colui che fu generalissimo del Reale Esercito , hanno perduto la legittimità di origine e di esercizio, non hanno quindi più diritti sul Trono di Spagna e di Napoli, anche perchè  i titolari di quest'ultimo , come Infanti e feudatari , dovevano mantenere la propria fedeltà al legittimo Re di Spagna,  e quindi , dal punto di vista esclusivo del Regno delle Due Sicilie , hanno perduto tutti i diritti a occupare un Trono che gli fu dato per infeudazione.
Ed essendo Infanti di Spagna e infeudati , ricordando che il Vicariato perpetuo del Santo Impero in Italia risiede nel Re Cattolico (di Spagna) , questa è una ragione in più a favore della loro esclusione. Per molto meno Carlo IV stava per  deporre suo fratello Ferdinando dal Trono di Napoli.  L'uso della denominazione  Borbone-Napoli e i diritti ad esso collegati non possono essere utilizzati dai discendenti  di Don Alfonso, e il diritto a questo titolo spetta oggi a S.A.R. Sisto Enrico di Borbone, Reggente di Spagna , Principe Reggente  di Parma e delle Due Sicilie, Portabandiera della Tradizione, che a sua volta  ricevette tali diritti  dal padre Francesco Saverio di Borbone (Javier I di Spagna) nominato successore dei diritti del ramo primogenito dei Borbone da S.M.C. Alfonso XII di Spagna (Alfonso Carlo di Borbone e Austria-Este) tramite volontà testamentaria.


Passaggio della legittimità e dei diritti al Trono di Spagna (e di Napoli) da Alfonso XII di Spagna a S.A.R. Sisto Enrico di Borbone.



Non è mia intenzione marcare il comportamento molto poco legittimo degli attuali discendenti di Don Alfonso di Borbone , che si prodigano tra feste di paese e matrimoni borghesi , o a seguire servilmente il ramo usurpatore del Trono di Spagna. Questi principi sono decaduti e come tali vanno considerati, anche se si mascherano da "Cavalieri" o si fregiano di un titolo da molto tempo perduto.


Approfondimenti e fonti:

Capitoli IV, IX, XI  del libro ¿QUIÉN ES EL REY?  di FERNANDO POLO .

Scritto da:

Presidente e fondatore A.L.T.A. Amedeo Bellizzi.

sabato 26 luglio 2014

Il ritorno di San Pietro (prima puntata: scambio di persona)

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Cominciamo con oggi la pubblicazione a puntate di un racconto di taglio apologetico-umoristico dal titolo "Il ritorno di San Pietro" che dobbiamo alla penna di Vic (della redazione di Radio Spada). Il lettore coglierà nei toni ora lievi, ora pensosi della narrazione tutta intera la tragedia che vive in quest'epoca il cattolicesimo romano, traendone spunti di riflessione o di approfondimento. Ora una breve introduzione dell'autrice.
 
2014. Il mondo è confuso,come sempre,ma stavolta la confusione è entrata anche nel luogo dal quale avrebbe dovuto essere bandita: la Chiesa.
Gli uomini di chiesa vacillano,si confondono,si interrogano sulle cose sbagliate e agiscono male: lo stesso Sommo Pontefice è contagiato dalla malattia del secolo. Solo un uomo può cambiare il corso del destino: San Pietro,il primo pontefice.
San Pietro ritornerà sulla terra per salvare ciò che Dio gli aveva affidato: nulla è impossibile a Dio. E,in questo caso,alla fantasia. 
 
"Credo che sia giunto il momento"

San Pietro guardò il Signore sospirando e disse: "Sia fatta la Tua volontà" 

Il Signore sorrise lievemente" Suvvia,non fare quella faccia! In fondo si tratta di una breve permanenza sulla Terra per mettere  a posto alcune cose..."

Pietro gemette: " Ma perché non posso tornare sulla Terra con il mio vero corpo? O magari fare un'apparizione o un miracolo? "

Il Signore guardò tristemente oltre le nuvole. "Conosci meglio di me il perché,Pietro. Perché la gente oggi non sa più distinguere un miracolo da un trucco cinematografico,perché la sua fede è debole...C'è troppa confusione...pensa a chi crede a quello che racconta Voyager o a chi va a Medjugorie. 
Ti scambierebbero per un alieno,per un' allucinazione ; anche se qualcuno credesse in te,subito qualcun altro lo tratterebbe da pazzo.
No,Pietro,il mondo non è pronto per nuovi miracoli.
Ma se tornerai sulla terra nell'aspetto che ti ho destinato...beh penso che avrai successo."

Pietro abbassò lo sguardo. Infine sospirò di nuovo e disse "Certo,lo so. Ma è che davvero non posso sopportare l'accento argentino ."

Il Signore rise. "Ti abituerai."


***

Poco dopo Pietro si svegliò. Guardò  il familiare abito bianco di cui era vestito,poi si guardò le mani...quelle non erano familiari.

"Sua santità,si sente bene?? E svenuta per qualche minuto...credo che abbia preso un colpo di calore... non siamo riusciti a svegliarla in nessun modo!"

Pietro si sentì rispondere con una voce che non era la sua,una voce dall'accento argentino "Sto bene,sto bene adesso,grazie,non preoccupatevi"

E mentre parlava pensò "Bene, cosi ha inizio"

***

Francesco si svegliò nell'aula di una scuola. In verità era una strana aula: tutta bianca e luminosa,con una cattedra enorme e una lavagna altrettanto grande che sembrava fatta di vetro.
E dietro alla cattedra era seduto un uomo con il naso ricurvo ed una barba nera,vestito anche lui di bianco. I suoi occhi scuri scintillavano di una luce strana,soprannaturale .
"Dove sono?" chiese Francesco.
L'uomo biancovestito rispose accarezzandosi la barba: "Questo è il regno della Luce. Mi stupisce che proprio lei non lo riconosca,Santità."
"Sono morto??" 
"No no,anzi,lei è  molto vivo. Ma Qualcuno ha pensato che lei avesse bisogno di una vacanza...per chiarirsi le idee. Cosi l'ha fatta venire qui. Non si preoccupi: lei è stato degnamente sostituito." Poi aggiunse "Ma mi accorgo di non essermi presentato. Io sono San Paolo e da oggi le farò lezioni di catechismo".


Fine 1a puntata
 

Folklore Kattolico: Petros Eni



s-Gambiniiamo nei primi decenni del XXI secolo e come ogni Domenica  una folla innumerevole di persone accorre nella Piazza più Eccelsa della Cristianità, per udire le Sublimi Parole di Pietro, Sommo Pontefice, Capo Visibile della Chiesa Cattolica e Principe degli Apostoli.  Simon-Pietro, il Servo dei servi di DIO, divenuto Pietra visibile su cui Gesù volle edificare la Chiesa, e a cui diede le Chiavi del Regno dei Cieli, è di questi tempi molto turbato: il suo cuore è appesantito dal fardello di gravi notizie che giungono da ogni parte del mondo. Egli, il Buon Pastore, vede e capisce che le Pecore che il Signore gli ha chiesto per 3 volte di pascere, dopo il suo  triplice rinnegamento entro le sale del sinedrio, sono in questi ultimi anni più che mai in periglio di eterna dannazione. Il minimo errore, o la minima concessione a fraintendere la Buona Novella, potrebbe causare alla sua e alle anime a lui affidate, gravi ed eterni tormenti.
Mancano pochi minuti….Giovanni, fratello di Giacomo, il discepolo che Gesù amava più degli altri per la sua dedizione totale al Signore sin dall’inizio, si avvicina al Beatissimo Padre, porgendogli il rocchetto, la mozzetta foderata in ermellino, la Stola, e il Camauro. Con gesti di singolare e ieratica santità, Pietro indossa i sacri Paramenti e si affaccia alla finestra che da sulla Piazza ove la moltitudine di popolo l’aspetta.
“ Cari Fratelli! Laudetur Jesus Christus et Benedetto il giorno del Signore, giorno grande e glorioso. Romani e uomini di ogni lingua e nazione, ascoltate queste parole: Gesù di Nàzareth - uomo accreditato da Dio presso i Giudei che per mano dei pagani, hanno crocifisso e ucciso, è stato da Dio risuscitato e liberato dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. Dice infatti Davide a suo riguardo: Contemplavo sempre il Signore innanzi a me; egli sta alla mia destra, perché io non vacilli.
Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua, e anche la mia carne riposerà nella speranza,
perché tu non abbandonerai la mia vita negli inferi né permetterai che il tuo Santo subisca la corruzione.
Fratelli! Davide, era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente, previde la risurrezione di Cristo e ne parlò: questi non fu abbandonato negli inferi, né la sua carne subì la corruzione. Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni.
Sappia dunque con certezza il mondo intero che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che gli ebrei hanno crocifisso. Convertitevi oh ebrei! Fatevi battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro; salvatevi da questa generazione perversa!
 Spesso, cari fratelli, gli uomini vogliono che la Santa Chiesa Cattolica, si adegui ai tempi, divenga una religione fra le tante e si formi una sorta di sincretismo religioso, considerato abominio davanti a Dio e che i miei successori condanneranno fermamente, se davvero saranno tali;  il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha infatti  glorificato il suo servo e Figlio Gesù, che i giudei hanno consegnato e rinnegato di fronte a Pilato, mentre egli aveva deciso di liberarlo; essi non possono quindi essere nostri fratelli maggiori nella Fede, poiché Abramo era Cattolico ed essi hanno rinnegato il Santo e il Giusto, chiedendo che gli fosse graziato un assassino. Hanno ucciso l'autore della vita, ma Dio l'ha risuscitato dai morti: noi ne siamo testimoni!
 Ora, fratelli, Noi sappiamo che essi hanno agito per ignoranza, come pure i loro capi. Ma Dio ha così compiuto ciò che aveva preannunciato per bocca di tutti i profeti, che cioè il suo Cristo doveva soffrire. Si convertano dunque…..anzi, convertitevi anche Voi, oh Romani, che spesso seguite il modernismo e le sue false dottrine…. cambiate vita!...affinchè siano cancellati i vostri peccati e così possano giungere i tempi della consolazione da parte del Signore ed egli mandi colui che vi aveva destinato come Cristo, cioè Gesù. Bisogna che il cielo lo accolga fino ai tempi della ricostituzione di tutte le cose, delle quali Dio ha parlato per bocca dei suoi santi profeti fin dall'antichità. Mosè infatti disse: Il Signore vostro Dio farà sorgere per voi, dai vostri fratelli, un profeta come me; voi lo ascolterete in tutto quello che egli vi dirà. E avverrà: chiunque non ascolterà quel profeta, sarà estirpato di mezzo al popolo.
E tutti i profeti, a cominciare da Samuele annunciarono questi giorni!
 
V-gambinioi Fratelli, siete i figli dei profeti e dell'alleanza che Dio stabilì con i vostri padri, quando disse ad Abramo: nella tua discendenza saranno benedette tutte le nazioni della terra. Dio, dopo aver risuscitato il suo servo, l'ha mandato prima di tutto a voi per portarvi la benedizione, perché ciascuno di voi si allontani dalle sue iniquità. Ricordate cari Figli, che  Gesù è la Pietra, che è stata scartata dai costruttori, e che è diventata la pietra d'angolo. In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati. In nessun’altra religione o filosofia vi è salvezza, in nessun credo ideato dagli uomini per gli uomini. Ricordate!  QUICUMQUE vult salvus esse, ante omnia opus est, ut teneat catholicam fidem ……EXTRA ECCLESIAM NULLA SALUS!
Oh moltitudine di credenti! Rammentate che siete un cuor solo e un’anima sola e dovete obbedire a Dio invece che agli uomini! Non lasciatevi ingannare da falsi piaceri, false speranze, false ricchezze. Cercate anzitutto il Regno  di Dio e la sua Giustizia e tutto il resto vi sarà dato in aggiunta. Chi infatti obbedisce a Dio e lascia Tutto per Dio, riceverà già al presente, 100 volte tanto in case , fratelli e sorelle, insieme a persecuzioni, e al termine il premio più agognato: la Vita Eterna con Dio.
Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per un'eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, in vista della salvezza che sta per essere rivelata nell'ultimo tempo.
Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere, per un po' di tempo, afflitti da varie prove, affinché la vostra fede, messa alla prova, torni a vostra lode, gloria e onore quando Gesù Cristo si manifesterà.  Voi lo amate, pur senza averlo visto e ora, senza vederlo, credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, mentre raggiungete la mèta della vostra fede: la salvezza delle anime.Perciò, cingendo i fianchi della vostra mente e restando sobri, ponete tutta la vostra speranza in quella grazia che vi sarà data quando Gesù Cristo si manifesterà. Come figli obbedienti, non conformatevi ai desideri di un tempo, quando eravate nell'ignoranza ma diventate santi anche voi in tutta la vostra condotta. Poiché sta scritto: sarete santi, perché Io Sono Santo. E se chiamate Padre Colui che, senza fare preferenze, giudica ciascuno secondo le proprie opere, comportatevi con timore di Dio nel tempo in cui vivete quaggiù come stranieri. Voi sapete che non a prezzo di cose effimere, come argento e oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta, ereditata dai padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia. Egli fu predestinato già prima della fondazione del mondo, ma negli ultimi tempi si è manifestato per voi; e voi per opera sua credete in Dio in modo che la vostra fede e la vostra speranza siano rivolte a Dio.
 
Dopo aver purificato le vostre anime con l'obbedienza alla verità per amarvi sinceramente come fratelli, amatevi intensamente, di vero cuore, gli uni gli altri, rigenerati non da un seme corruttibile ma incorruttibile, per mezzo della parola di Dio viva ed eterna.
 
Perché ogni carne è come l'erba
e tutta la sua gloria come un fiore di campo.
L'erba inaridisce, i fiori cadono,
ma la parola del Signore rimane in eterno.
 Allontanate dunque ogni genere di cattiveria e di frode, ipocrisie, gelosie e ogni maldicenza. Come bambini appena nati desiderate avidamente il genuino latte spirituale, grazie al quale voi possiate crescere verso la salvezza, se davvero avete gustato che buono è il Signore.

Avvicinandovi a lui quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale, per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo. Si legge infatti nella Scrittura:
Ecco, io pongo in Sion
una pietra d'angolo, scelta, preziosa,
e chi crede in essa non resterà deluso.
Onore dunque a voi che credete; ma per quelli che non credono
la pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata pietra d'angolo
e sasso d'inciampo, pietra di scandalo.
Essi v'inciampano perché non obbediscono alla Parola. Voi invece siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui, che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa.
 
Carissimi, io vi esorto come stranieri e pellegrini ad astenervi dai cattivi desideri della carne, che fanno guerra all'anima. Tenete una condotta esemplare fra gli uomini di questo mondo perverso perché, mentre vi calunniano come malfattori, al vedere le vostre buone opere diano gloria a Dio nel giorno della sua visita. Vivete sottomessi ad ogni umana autorità legittima per amore del Signore perché questa è la volontà di Dio: che, operando il bene, voi chiudiate la bocca all'ignoranza degli stolti, come uomini liberi, servendovi della libertà non come di un velo per coprire la malizia, ma come servi di Dio. Onorate tutti, amate i vostri fratelli, temete Dio, onorate il Re dei Re. Laudetur Jesus Christus! IN NOMINE PATRIS+ ET FILII +ET SPIRITUS SANCTI.
 
o-gambinira Carissimi, inginocchiatevi e chinate il Capo che di cuore vi Impartisco la Solenne Benedizione, prima della Recita dell’Angelus di mezzodì.
Dominus vobiscum.  Et cum spiritu tuo.
Sit nomen Domini benedictum.  Ex hoc nunc et usque in sæculum.
Adiutorium nostrum in nomine Domini. Qui fecit cælum et terram.
 
 Benedicat vos omnipotens Deus, Pa + ter, et Fi + lius, et Spiritus + Sanctus. Amen.
 
Simone Petrus Basileus I.G.
 
http://www.bibbia.net/ atti degli apostoli e Prima lettera di Pietro