martedì 16 aprile 2013

Soldati borbonici nell'esercito confederato

I reclutamenti della Luisiana - Il reclutamento di ex soldati borbonici e di cittadini del Sud Italia iniziò con l'arrivo a Napoli dell'americano Chatham Roberdeau Wheat il 14 ottobre 1860 a bordo della nave "Emperor” col suo aiutante il Capitano Bradford Smith Hoskiss. Wheat, un sudista che era stato un generale delle camice rosse, fece richiesta a Garibaldi di poter reclutare prigionieri e sbandati dell'esercito Borbonico da inviare in Luisiana. In quel momento i prigionieri borbonici erano in gran numero ed anche gli sbandati costituivano un problema. Garibaldi acconsentì. Partirono le prime navi Charles&Jane, Utile, Olyphant, Franklin, Washington, Elisabetta e Monroe e giunsero a New Orleans da gennaio a maggio 1861. Le partenze furono successivamente sospese a seguito della protesta del governo del Nord al governo di Italiano. Intanto circa 1800 ex soldati borbonici erano sbarcati a New Orleans e avviati alle formazioni militari in allestimento della Luisiana.

 
L’Italian Guards BTG - Fu organizzata la Garibaldi Legion CSA che cambiò subito nome per l’ostilità dei borbonici a Garibaldi in Italian guards BTG con circa 350 uomini del sesto reggimento. Il Battaglione Dragoni di Borbone fu inserito nei Cazadores espanoles circa 300 uomini. Ex soldati borbonici e fuggiaschi dalle Due Sicilie erano in tutte le formazioni militari della Luisiana, come il 10° e il 22° Reggimento, ed anche in formazioni militari di altri stati del sud, reclutati in 3 brigate di Guardia Nazionale con oltre 8000 uomini. Il 10° reggimento fanteria della Luisiana fu immediatamente inviato in Virginia al fronte ed ebbe un ruolo primario nella vittoria confederata di Manassas ove i Nordisti furono messi in rotta. La guerra poteva essere finita lì se i Sudisti avessero incalzato le divisioni in fuga ed occupato Washington, ma il presidente Jeffersin Davis voleva una guerra strettamente difensiva. Un'occasione simile non si sarebbe più presentata. Il 10° reggimento fanteria della Luisiana aveva un totale di 976 uomini nel 1861. Alla resa del Generale Lee ad Appomatox, il 10/4/1865 erano rimasti solo 18 sopravissuti, di cui Ferri Salvatore, nativo di Licata, ex soldato del 2 reggimento di linea del regio esercito Borbonico, unico sopravissuto della compagnia I.

 

 
Italiani nell’esercito del Nord - Dopo la pesante sconfitta di Bull Run, il presidente Lincoln si rese conto che aveva bisogno di generali migliori ed offrì a Garibaldi di guidare le divise blu. Sembra che Vittorio Emanuele concesse il permesso, ma Garibaldi rifiutò senza un motivo chiaro. Più tardi, quando Garibaldi iniziò ad essere sicuro che quelli del Nord avrebbero vinto scrisse una lettera di elogio a Lincoln: “In the midst of your titanic struggle, permit me, as another among the free children of Columbus, to sendyou a word of greeting and admiration for the grat work you have begun… You are a true heir of the teaching given us by Christ and by Jhon Brown…”. Diversi furono anche gli Italiani nell’esercito del Nord, in molti casi si trattava di ex-garibaldini come quelli della Garibaldi Guards 39th New York Infantry Regiment. Io stesso ho trovato un documento del 23/06/1863 all’Archivio di Stato di Caserta, pubblicato sul mio libro che testimonia la presenza di agenti nordisti nel Sud Italia per reclutare giovani con l’inganno di un buon lavoro.
Italiani del Sud contro Italiani del Nord - A Bull Run si scontrarono il 39° reggimento Garibaldi Guard con 68 mazziniani e i borbonici del 10° Reggimento Luisiana. Vinsero i secondi. Il 15 settembre 1862 il generale confederato Stonewall Jackson occupò Harpers Ferry e fece 11.000 prigionieri, tra cui il 39° reggimento Garibaldi Guard al completo, che si era comportato in maniera vergognosa. Questi soldati furono scortati dai borbonici della compagnia I del 10° Reggimento Luisiana al punto di scambio con i Nordisti. Alla richiesta di informazioni del Gen. Jackson, il capitano Santini della compagnia I rispose "They are just home made yankees". Furono quindi presi in consegna dai nordisti che sottoposero la Garibaldi Guard alla "marcia in vergogna" fino al campo di concentramento di Chicago, ove furono confinati per 3 mesi ed additati come "i vigliacchi di Harpers Ferry". Alla fine del conflitto molti furono i riconoscimenti per i soldati italiani e un certo Giovan Battista Garibaldi, genovese, ebbe il privilegio di essere sepolto accanto al generale Lee e al generale Jackson, gli eroi più significativi degli stati del Sud. Sembra pure che al termine del conflitto molti sbandati borbonici assieme a quelli del 4° reggimento cavalleria del Missouri si rifugiarono in Messico dividendosi tra il sostegno ai rivoluzionari juaristi e quello all’imperatore Massimiliano d’Asburgo sino alla sua caduta avvenuta nel maggio 1867.

Angelo D'Ambra
Fonti
Italiani nella guerra civile americana di Emanuele Cassani, Prospettiva Editrice, Roma anno 2006
 
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