"Il 7 aprile 1799 avviene la prima Insorgenza di Rimini. Come racconta il cronista Zanotti nel suo manoscritto "Giornale di Rimino", la causa della sollevazione è la negazione da parte delle autorità francesi di portare in processione la statua della S. Vergine dell'Acqua a cui il popolo riminese era particolarmente devoto, invocata in particolare nei periodi di siccità o di abbondanza di piogge. La processione si doveva tenere entro il sagrato della Chiesa e non percorrere le pubbliche vie. Al momento in cui i sacerdoti giunti al termine del chiostro si apprestavano a rientrare in chiesa, dalla grande moltitudine (le cronache parlano di circa 8.000 persone, fra cui molti contadini confluiti dal contado per la cerimonia) si levò un grido unanime: "Fuori la processione! Viva Maria!". Scrive lo storico Francesco Mario Agnoli: "...alcuni preti tentano di rifiutarsi, altri, come don Antonio Chiodini, famoso in città per le sue doti di predicatore e per il suo antigiacobinismo, si adeguano prontamente alla volontà della folla, conducendo verso la piazza la processione, che le guardie nazionali qui collocate a tal fine tentano invano di fermare. L'ufficiale comandante punta una pistola al petto del chierico che regge la croce, minacciando lui e i vicini della vita, ma, evidentemente, è passata una parola d'ordine. I contadini questa volta sono organizzati e rispondono alla minaccia impugnando i bastoni, le roncole e le mannaie celate fino a quel punto sotto i panni e precipitandosi sulle guardie, che si volgono a precipitosa fuga sicché la processione, pur abbandonata alla chetichella da molti preti, timorosi delle reazioni dell'autorità, può compiere interamente il percorso consacrato dalla tradizione".
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Di Redazione A.L.T.A.