mercoledì 6 maggio 2015

Il discorso di Montini (Paolo VI) all’ONU: una ‘circolare’ della massoneria?

Il discorso di Montini (Paolo VI) all’ONU: una ‘circolare’ della massoneria
di CdP Ricciotti. (fonte: http://radiospada.org/)
In foto Montini (Paolo VI) con al collo l’ephod, ovvero il medaglione di Caifa e della sua stirpe (che non è la stirpe di Abramo – cristiano in voto) nella Sinagoga.
Non parleremo dell’ONU ma di Montini (Paolo VI). Il lettore tipo di Radio Spada è già documentato a sufficienza a riguardo.
«L’edificio (l’Organizzazione ONU), che avete costruito, non deve mai più decadere, ma deve essere perfezionato e adeguato alle esigenze che la storia del mondo presenterà. Voi segnate una tappa nello sviluppo dell’umanità, dalla quale non si dovrà più retrocedere, ma avanzare». Non è l’auspicio tratto da una comune circolare della massoneria o della Trilateral Commission (etc…), ma è un estratto dal discorso di Montini (Paolo VI) all’ONU durante la sua visita di lunedì 4 ottobre 1965. È possibile leggere il discorso integrale sul sito del Vaticano.
Vediamo cosa dice l’allora sedente Montini: «[…] sentiamo il bisogno anzitutto di esprimere la Nostra profonda gratitudine al Signor Thant, vostro Segretario Generale, per l’invito ch’egli Ci ha rivolto di visitare le Nazioni Unite, in occasione del ventesimo anniversario della fondazione di questa Istituzione mondiale per la pace e per la collaborazione fra i popoli di tutta la terra».
Secondo Montini, l’ONU sarebbe una «Istituzione mondiale per la pace e per la collaborazione fra i popoli di tutta la terra», pur essendoaconfessionale. Per di più Montini ossequia Maha Thray Sithu U Thant, buddista birmano e massone. Nel dossier «Beatificazione di Paolo VI? – Lettera ai Cardinali» alla pagina 6 si legge: «Paolo VI darà il “Suo Pastorale” ed il “Suo Anello” al buddista birmano e massone U’Thant, Segretario Generale dell’ONU».
Vorrebbe parlare a nome di tutta la Chiesa riunita in “concilio” a Roma: «Vi esprimiamo il Nostro cordiale omaggio personale e vi offriamo quello dell’intero Concilio Ecumenico Vaticano II, riunito in Roma, e qui rappresentato dai Signori Cardinali che a questo scopo Ci accompagnano. A loro nome, come da parte Nostra, rendiamo a voi tutti onore e vi salutiamo!». Addirittura, secondo Montini, la Chiesa cattolica renderebbe «onore» ai membri dell’ONU.
Ridimensiona il papato in poche parole, asservendolo per di più ai dettamimassonico-mondialisti dell’ONU, tanto da chiedere finanche il permesso: «Egli non ha alcuna potenza temporale, né alcuna ambizione di competere con voi; non abbiamo infatti alcuna cosa da chiedere, nessuna questione da sollevare; se mai un desiderio da esprimere eun permesso da chiedere, quello di potervi servire in ciò che a Noi è dato di fare, con disinteresse, con umiltà e amore». Avrebbe potuto e dovuto chiedere (meglio: imporre) quantomeno il rispetto dei diritti di Dio, come minimo, come hanno sempre fatto i Pontefici con risultati eccelsi.
Secondo le fantasie dei modernisti, il Pontefice Romano dovrebbe «chiedere il permesso» per «servire» la massoneria, poiché il Pontefice Romano non può «competere con voi». Enfatizza: «[…] questo momento è anche grande. Grande per Noi, grande per voi». Meno grande per la cristianità! Uno storico compromesso con Satana, si potrebbe pensare!
Montini vorrebbe parlare non solo a nome della Chiesa, «voi conoscete la Nostra missione; siamo portatori d’un messaggio per tutta l’umanità; e lo siamo non solo a Nostro nome personale e dell’intera famiglia cattolica» … ma pure, da buon pancristiano-irenista, a nome «di quei Fratelli cristiani, che condividono i sentimenti da Noi qui espressi, e specialmente di quelli da cui abbiamo avuto esplicito incarico d’essere anche loro interpreti». Non specifica quali “Fratelli” lo avrebbero autorizzato.
Quali sentimenti? L’asservimento all’ONU? Non credo che i Cattolici né ieri, né oggi, né mai, possano servire quell’Organizzazione latitudinarista, indifferentista, liberale e libertina. Montini tira in ballo anche la superstizione, ritenendosi «fortunato  [perché] Noi siamo come il messaggero che, dopo lungo cammino, arriva a recapitare la lettera che gli è stata affidata; così Noi avvertiamo la fortuna di questo, sia pur breve, momento, in cui si adempie un voto, che Noi portiamo nel cuore da quasi venti secoli».
Quale sarebbe addirittura questo «voto» che, «per fortuna», egli ottempera al cospetto del gotha della muratoria mondiale? Nientemeno che «dopo venti secoli di attesa» … «celebriamo qui l’epilogo d’un faticoso pellegrinaggio in cerca d’un colloquio con il mondo intero, da quando Ci è stato comandato: “Andate e portate la buona novella a tutte le genti”».
I risultati di quel colloquio sono sotto gli occhi di tutti. L’ONU, un’organizzazione mondialista che si adopera solo per il terzomondismo, lapansessualizzazione e la strategia geopolitica di conquista, poco altro.Filantropia a parte, che serve da specchietto per le allodole.
Non sarebbe più la Chiesa a rappresentare le genti, la cristianità, ma sarebbe l’ONU. Montini eccede nella consegna delle Chiavi: «Ora siete voi, che rappresentate tutte le genti». Gesù disse: «Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo» (Mt. XXVIII, 19).
Ecco il suo pronunciamento dal chiaro sapore di una vera definizione morale (per i modernisti in “ascolto”, questo documento relativamente recente spiega gli estremi dell’infallibilità – Nota dottrinale illustrativa della formula conclusiva della Professio fidei: n° 9 e n° 17): «Il Nostro messaggio vuol essere, in primo luogo, una ratifica morale e solenne di questa altissima Istituzione». Dunque Montini a suo nome, in nome «dell’intero Concilio Ecumenico Vaticano II, riunito in Roma» (universalità), pubblicamente, dichiarandosi «Pontefice di Roma» – dice: «Oh! voi sapete chi siamo; e, qualunque sia l’opinione che voi avete sul Pontefice di Roma, voi conoscete la Nostra missione» – «ratifica moralmente e solennemente questa altissima Istituzione».
Ancora: «[…] rechiamo a questa Organizzazione il suffragio dei Nostri ultimi Predecessori, quello di tutto l’Episcopato cattolico, eNostro, convinti come siamo che essa rappresenta la via obbligata della civiltà moderna e della pace mondiale».
Non può trattarsi di ignoranza o di una cantonata, poiché il discorso, pronunciato in lingua, fu preparato a tavolino e ben studiato nei minimi particolari. Montini chiama in causa anche «i Nostri ultimi Predecessori», quindi non solo Roncalli, ma anche i precedenti ultimi, che potrebbero essere Pio XII, Pio XI, etc … Insomma, una vera burla, poiché gli stessi hanno sempre condannato simili adunanze laiciste ed atee. Dopo vedremo meglio l’inganno …
Montini chiama in causa addirittura i defunti: «Dicendo questo, Noi sentiamo di fare Nostra la voce dei morti e dei vivi». Avrà fatto una seduta spiritica parlando ovviamente col demonio che, spacciandosi per «morti delle guerre passate», evidentemente gli ha riferito di questa preferenza per l’ONU (sic!).
Montini aggiunge: «I popoli considerano le Nazioni Unite come il palladio della concordia e della pace; Noi osiamo, col Nostro, portare qua il loro tributo di onore e di speranza. Ecco perché questo momento è grande anche per voi».
Addirittura «un tributo» al nuovo «palladio della concordia e della pace», l’ONU, che con quest’azione sovversiva dovrebbe sostituire Gesù della Chiesa, vero palladio di pace e concordia. Gesù disse: «Io sono la via, la verità e la vita» (Gv. XIV,6); «Non c’è pace per i malvagi, dice il Signore» (Is. XLVIII,22); «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore» (Gv. XIV,27); «i desideri della carne portano alla morte, mentre i desideri dello Spirito portano alla vita e alla pace» (Rm. VIII,6).
Montini addirittura vorrebbe profetizzare la vittoria dell’ONU: «[…] l’edificio, che avete costruito, non deve mai più decadere, ma deve essere perfezionato e adeguato alle esigenze che la storia del mondo presenterà. Voi segnate una tappa nello sviluppo dell’umanità, dalla quale non si dovrà più retrocedere, ma avanzare».
È sotto gli occhi di tutti come «avanza» l’ONU «adeguandosi ai tempi». Una torre di Babele che ingerisce ogni differenza con immane violenza e tirannia, dietro il miraggio di un tozzo di pane e due preservativi.
Ancora: «Al pluralismo degli Stati, che non possono più ignorarsi, voi offrite una formola di convivenza, estremamente semplice e feconda». Sostituisce la «formola» della cristianità, con quella dell’ONU, per la pace fra i popoli. «Voi sancite il grande principio che i rapporti fra i popoli devono essere regolati dalla ragione, dalla giustizia, dal diritto, dalla trattativa, non dalla forza, non dalla violenza, non dalla guerra, e nemmeno dalla paura, né dall’inganno». Secondo Montini il «grande principio» sarebbe tutto fuorché la fede, che neanche nomina, come farebbe un normale massone posto a capo di qualche staterello qua e là.
I membri dell’ONU sarebbero, secondo Montini, anche «sapienti» poiché essi hanno «aperto l’accesso a questa aula ai Popoli giovani» … «la loro presenza è la prova dell’universalità e della magnanimità che ispirano i principii di questa Istituzione».
Universalità è magnanimità dell’ONU, proprio come testimonia l’editoriale di Marco Ratti su IlSole24Ore del 30 aprile 2007: «L’esercito dei 58mila dipendenti Onu». 58.000 stipendiati, molti super-stipendiati, per difendere e diffondere il gender, i contraccettivi, l’aborto ed abbattere confini ed identità di Nazioni e Popoli, senza pietà, come una ruspa.
Montini fa di più, sentenzia sul futuro: «Così ha da essere; questo è il Nostro elogio e il Nostro augurio, e, come vedete, Noi non li attribuiamo dal di fuori; ma li caviamo dal di dentro, dal genio stesso del vostro Statuto».
Consapevole del compito di instauratori del NWO, dice difatti: «Voi esistete ed operate per unire le Nazioni, per collegare gli Stati; diciamo questa seconda formola: per mettere insieme gli uni con gli altri. Siete una Associazione. Siete un ponte fra i Popoli». Non più la Chiesa, rispettosa di etnie e diversità, della vita e della scienza, ma l’ONU sarebbe «ponte fra i popoli». Spiega: «Chi non vede il bisogno di giungere così, progressivamente, a instaurare un’autorità mondiale, capace di agire con efficacia sul piano giuridico e politico?». I massoni lo vedono eccome «il bisogno di un’autorità mondiale»: il NWO.
Montini li invoglia nuovamente, li consiglia nel metodo: «Anche a questo riguardo ripetiamo il Nostro voto: perseverate. Diremo di più: procurate di richiamare fra voi chi da voi si fosse staccato, estudiate il modo per chiamare, con onore e con lealtà, al vostropatto di fratellanza chi ancora non lo condivide».
Una «fratellanza» con tante divinità, quindi senza Dio, praticamente li invoglia al «cosmopolitismo».
Procede con la menzione all’egualitarismo laicista: «[…] che nessuno, in quanto membro della vostra unione, sia superiore agli altri. Non l’uno sopra l’altro. È la formola della eguaglianza».
Montini non menziona mai un Padre, un Dottore, il Vangelo, no … ha posto per Kennedy: «A questo scopo principalmente è sorta l’Organizzazione delle Nazioni Unite; contro la guerra e per la pace ! Ascoltate le chiare parole d’un grande scomparso, di John Kennedy, che quattro anni or sono proclamava: “L’umanità deve porre fine alla guerra, o la guerra porrà fine all’umanità”. Non occorrono molte parole per proclamare questo sommo fine di questa istituzione […]».
Non più grazie a Dio, gloria a Dio, ma «Grazie a voigloria a voi, che da vent’anni per la pace lavorate […] Noi, osando farci interpreti del mondo intero, vi esprimiamo plauso e gratitudine». Si fa anche interprete del mondo.
Montini è chiarissimo: «Signori, voi avete compiuto e state compiendo un’opera grande: l’educazione dell’umanità alla pace. L’ONU è lagrande scuola per questa educazione. Siamo nell’aula magna di tale scuola; chi siede in questa aula diventa alunno e diventa maestro nell’arte di costruire la pace. Quando voi uscite da questa aula il mondo guarda a voi come agli architetti, ai costruttori della pace».
La «scuola della pace» non sarebbe più la Chiesa, ma l’organizzazionelaicista, atea, mondialista, omosessualista dell’ONU, «architetti della pace». Se avesse indossato anche un grembiulino, Montini sarebbe stato certamente più onesto.
Ulteriori sentenze: «Cresca la fiducia unanime in questa Istituzione,cresca la sua autorità; e lo scopo, è sperabile, sarà raggiunto. Ve ne saranno riconoscenti le popolazioni». Essendo incompatibili, dove cresce l’autorità dell’ONU, decresce quella della Chiesa.
Fallace appare anche questa previsione: «Voi non vi contentate di facilitare la coesistenza e la convivenza fra le varie Nazioni; ma fate un passo molto più avanti, al quale Noi diamo la Nostra lode e il Nostro appoggio: voi promovete la collaborazione fraterna dei Popoli. Qui si instaura un sistema di solidarietà, per cui finalità civili altissime ottengono l’appoggio concorde e ordinato di tutta la famiglia dei Popoli per il bene comune, e per il bene dei singoli. Questo aspetto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite è il più bello: è il suo volto umano più autentico; è l’ideale dell’umanità pellegrina nel tempo; è la speranza migliore del mondo; è il riflesso, osiamo dire, del disegno trascendente e amoroso di Dio circa il progresso del consorzio umano sulla terra; un riflesso, dove scorgiamo il messaggio evangelico da celeste farsi terrestre. Qui, infatti, Noi ascoltiamo un’eco della voce dei Nostri Predecessori, di quella specialmente di Papa Giovanni XXIII, il cui messaggio dellaPacem in terris ha avuto anche nelle vostre sfere una risonanza tanto onorifica e significativa».
Senza fede non si ha il favore di Dio, senza Dio vengono meno anche le grazie attuali, come si può credere di portare la vera pace? Si nega l’ABC del Catechismo, anche di quello per bambini. Può credere nella pace senza Dio solo un ateo o un panteista. Montini bara, imbroglia, difatti dice nuovamente: «un’eco della voce dei Nostri Predecessori», ma poi cita solo «Giovanni XXIII, il cui messaggio della Pacem in terris». E gli altri Predecessori? Verosimilmente non ha potuto citare nessun altro, poiché l’ONU intrinsecamente (pace senza Dio) si caratterizza come l’anti-Chiesa.
Montini usa la Scrittura, attribuisce «l’annuncio profetico che ben si addice a questa Istituzione: “Fonderanno le spade in vomeri; le lance in falci”»? (Is. II,4).
Loda ancora l’ONU nella sua missione: «Noi sappiamo con quale ardore voi vi impegniate a vincere l’analfabetismo e a diffondere la cultura nel mondo […] etc…», ed umilia la bimillenaria storia della Chiesa che invece ha civilizzato mezzo mondo con i favori di Dio: «Vorremmo anche Noi dare l’esempio, sebbene l’esiguità dei Nostri mezzi ci impedisca di farne apprezzare la rilevanza pratica e quantitativa: Noi vogliamo dare alle Nostre istituzioni caritative un nuovo sviluppo in favore della fame e dei bisogni del mondo […]». Allora come si costruisce la pace? «è in questo modo, e non altrimenti, che si costruisce la pace», dice: «a dare agli uomini una adeguata e moderna assistenza sanitaria, a mettere a servizio dell’uomo le meravigliose risorse della scienza, della tecnica, dell’organizzazione». Neanche un accenno a Dio ed ai Suoi diritti.
Infine un breve spot alla spiritualità generica: «Una parola ancora, Signori, un’ultima parola: questo edificio, che state costruendo, si regge non già solo su basi materiali e terrene: sarebbe un edificio costruito sulla sabbia; ma esso si regge, innanzitutto, sopra le nostre coscienze». Ecco il primato della coscienza, pertanto, dopo aver abusato anche di una citazione di san Paolo, afferma Montini: «È l’ora in cui si impone una sosta, un momento di raccoglimento, di ripensamento, quasi di preghiera». Quasi di preghiera, mi raccomando, non è che poi se pregate Dio vi fa dono della conversione? «si è reso necessario l’appello alla coscienza morale dell’uomo», quella stessa coscienza dell’ONU che arriva a sostenere che la sodomia è un diritto, tanto per intenderci, e che perseguita i cattolici tacciandoli per “omofobi”!
Ci siamo quasi all’accenno a Dio: «In una parola, l’edificio della moderna civiltà deve reggersi su principii spirituali, capaci non solo di sostenerlo, ma altresì di illuminarlo e di animarlo . E perché tali siano questi indispensabili principii di superiore sapienza, essi non possono non fondarsi sulla fede in Dio».
Oh, finalmente Montini parla da cristiano, non ancora propriamente da cattolico: «Il Dio ignoto, di cui discorreva nell’areopago S. Paolo agli Ateniesi? Ignoto a loro, che pur senza avvedersene lo cercavano e lo avevano vicino, come capita a tanti uomini del nostro secolo?… Per noi, in ogni caso, e per quanti accolgono la Rivelazione ineffabile, che Cristo di Lui ci ha fatta, è il Dio vivente, il Padre di tutti gli uomini».
La chiosa indefinita di modernismo è eccelsa, un uso indeterminato della missione. Dopo ben 2.949 parole, 18.406 caratteri spazi inclusi, Montini fa un breve (2 righe) e vago accenno a Dio (per noi … solo per quanti accolgono … gli altri che restino pure nella loro condizione, senza nemmeno sforzarsi, la pace si otterrà lo stesso: «è in questo modo, e non altrimenti, che si costruisce la pace», dice: «a dare agli uomini una adeguata e moderna assistenza sanitaria, a mettere a servizio dell’uomo le meravigliose risorse della scienza, della tecnica, dell’organizzazione»).
di di­fendere la Chiesa Cattolica e di proi­bire gli altri culti
San Pio X nella sua «Notre Charge Apostolique»: «La nostra carica apostolica ci rende doveroso vigilare sulla purezza della fede e sull’integrità della disciplina cattolica, preservare i fedeli dai pericoli dell’errore e del male, soprattutto quando l’errore e il male sono loro presentati con un linguaggio trascinante, che velando l’incertezza delle idee e l’equivocità dell’espressione con l’ardore del sentimento e con l’altisonanza delle parole, può infiammare i cuori per cause seducenti, ma funeste. Tali sono state un tempo le dottrine dei sedicenti filosofi del secolo diciottesimo, quelle della Rivoluzione e del liberalismo, tante volte condannate […] Venerabili Fratelli – bisogna ricordarlo energicamente in questi tempi di anarchia sociale e intellettuale, in cui ciascuno si atteggia a dottore e legislatore -, non si costruirà la città diversamente da come Dio l’ha costruita; non si edificherà la società, se la Chiesa non ne getta le basi e non ne dirige i lavori; no, la civiltà non è più da inventare, né la città nuova da costruire sulle nuvole. Essa è esistita, essa esiste; è la civiltà cristiana, è la civiltà cattolica. Si tratta unicamente d’instaurarla e di restaurarla senza sosta sui suoi fondamenti naturali e divini contro gli attacchi sempre rinascenti della malsana utopia, della rivolta e dell’empietà: “omnia instaurare in Christo”».
San Pio X, ribadendo l’esistenza di una sola vera fratellanza con rapporto all’amore cristiano, nella sua «Notre Charge Apostolique», afferma solennemente: «Lo stesso accade per la nozione di fraternità, di cui stabiliscono la base nell’amore degli interessi comuni, oppure, al di la di tutte le filosofie e di tutte le religioni, nella semplice nozione di umanità, comprendendo così nello stesso amore e in un’eguale tolleranza tutti gli uomini con tutte le loro miserie, tanto intellettuali e morali quanto fisiche e temporali. Orbene, la dottrina cattolica ci insegna che il primo dovere della carità non consiste nella tolleranza delle convinzioni erronee, per quanto sincere esse siano, né nella indifferenza teorica o pratica per l’errore o per il vizio in cui vediamo immersi i nostri fratelli, ma nello zelo per il loro miglioramento intellettuale e morale, non meno che per il loro benessere materiale. Questa stessa dottrina cattolica ci insegna pure che la sorgente dell’amore per il prossimo si trova nell’amore di Dio, padre comune e comune fine di tutta l’umana famiglia, e nell’amore di Gesù Cristo, di cui siamo le membra al punto che consolare un infelice equivale a far bene a Gesù Cristo stesso. Ogni altro amore è illusione o sentimento sterile e passeggero. Certamente, l’esperienza umana sta a provare, nelle società pagane o laiche di tutti i tempi, che in certi momenti la considerazione dei comuni interessi o della naturale somiglianza è di scarsissimo peso di fronte alle passioni e agli affetti disordinati del cuore. No, Venerabili Fratelli, non vi è vera fraternità al di fuori della carità cristiana, che per amore di Dio e del suo Figlio Gesù Cristo, nostro Salvatore, abbraccia tutti gli uomini per confortarli tutti e tutti condurre alla stessa fede e alla stessa felicità celeste. Separando la fraternità della carità cristiana intesa in tal modo, la Democrazia, lungi dall’essere un progresso, costituirebbe un disastroso regresso per la civiltà. Infatti, se si vuol arrivare, e noi lo desideriamo con tutta l’anima nostra, alla maggior quantità di benessere possibile per la società e per ciascuno dei suoi membri, per mezzo della fraternità, oppure, come ancora si dice, per mezzo della solidarietà universale, sono necessarie l’unione degli spiriti nella verità, l’unione delle volontà nella morale, l’unione dei cuori nell’amore di Dio e di suo Figlio, Gesù Cristo. Orbene, questa unione è realizzabile soltanto per mezzo della carità cattolica, la quale solamente, di conseguenza, può condurre i popoli sul cammino del progresso, verso l’ideale della civiltà».
Papa_Pio_IX_Mastai_Ferretti
Per sintetizzare – per brevità – il Sillabo degli errori contemporanei fa luce sulle devianze dottrinali di questa missiva montiniana dai chiari connotatimassonici e mondialisti [Sono forse prevenuto? Non credo. Un vero Pontefice ha il dovere di conoscere la dottrina cattolica, di trasmettere inalterato il deposito della fede (cf. Pastor Aeternus), non può manifestare nuovi dogmi ed una nuova morale (cf. Dei Filius), non può interpretare la Scrittura secondo i suoi pruriti (cf. Providentissimus Deus); non può condurre al male le anime (cf. Satis Cognitum), non può essere a capo della Chiesa e nel contempo essersi escluso dalla Chiesa (cf. Mystici Corporis), etc …]: leggi qui.