Qui sopra: rarissima immagine del Cap. Andreas Figl.
Dal 1891 Tenente del 22° Reggimento di Senj e Zara (ex Reggimento triestino prima della riforma) e dal 1910 Capitano presso la Chiffrierorganisation, il reparto di crittografia dell'Esercito Imperial-Regio.
Campione di scacchi, egnigmistica e cifratura, autodidatta. Fu il più esperto decifratore dell'Evidenzbureau, capo del settore italiano perché conosceva perfettamente la lingua e diversi dialetti.
Era lui, il famoso "professore" citato in diverse fonti italiane come un "professore dell'Università di Vienna".
Era sempre lui, il "nostro prodigio" citato da Killan che decifrò in un paio d'ore i nuovi codici del comando supremo di Cadorna attorno al 18 ottobre, pochi giorni prima della gloriosa avanzata di Kobarid-Caporetto. Si devono a lui ed agli uomini da egli addestrati, i più clamorosi successi nell'intercettazione radiotelegrafica.
Uno dei casi più famosi di intercettazione avvenne nel corso della Südtiroleroffensive. Le stazioni radio del fronte alpino intercettarono una sera gli ordini per il contrattacco italiano sull'altipiano di Folgaria-Lavarone, previsto per l'alba successiva del 21 maggio 1916.
I centri di decifrazione del fronte italiano erano a Villach, Postumia, Buje e quello principale a Vienna, che decifrava quando gli altri erano oberati di lavoro e decifrava la grande mole di messaggi intercettati da Radio Vienna che aveva le antenne sull'altura del Laaerberg, nel 10 distretto "Favoriten", dove ci sono ancora oggi le antenne di Radio Österreich. C'era un grande centro di decifrazione della Marina a Pola, dove venivano intercettati i messaggi dalle antenne di "radio grande Pola" e c'era un centro di decifrazione a Trieste "Funken-Telegraphen-Inspektorates" che fu spostato a Lubiana nel 1915 quando c'era il rischio di occupazione italiana.
Il messaggio intercettato verso tra le 20 e le 21 a Bozen era in codice sconosciuto, fu inviato a Vienna per telescrivente Huges, decifrato da Figl in persona che trasmise la traduzione poco prima di mezzanotte.
Furono informati i comandi via telescrivente, le truppe schierate abbandonarono le prime linee. Alle ore 5 come decifrato, iniziò l'attacco italiano, centinaia di cannoni distrussero le trincee vuote. Verso le 11 quando gli italiani conquistavano i resti delle trincee, partì il contro bombardamento della artiglieria austriaca, cui seguì l successivo contrattacco delle truppe.
Cronaca del rapporto inviato all'AOK (Armee Ober Kommando):
"20 maggio sera tardi, intercettazione di un lungo dispaccio italiano. Verso mezzanotte risolto da Figl: disposizioni per un contrattacco. Con telegramma Huges informiamo tutto il fronte. Il cannoneggiamento inizia alle ore 5". 155° Regg. 15 morti 93 feriti 2.676 dispersi
156° Regg. 17 morti 94 feriti 2.665 dispersi
156° Regg. 17 morti 94 feriti 2.665 dispersi
I "dispersi" erano morti o feriti oltre le linee, che non potevano venire recuperati ed inseriti nei relativi elenchi, oltre ovviamente ai prigionieri.
Un Reggimento era composto normalmente da circa 3.200 uomini. Le perdite complessive di quella giornata, furono per gli italiani oltre 12 mila.
Il telegrafo Hughes era una telescrivente, con la tastiera simile ad una pianola. Veniva usata dalle forze armate perchè più sicura del telefono, che poteva essere intercettato in prima linea tramite le correnti galvaniche nel terreno, e sulle lunghe tratte tramite spie nelle centrali telefoniche o con intercettazione fisica dei cavi.
Fonte: - Prima Guerra Mondiale -
Di Redazione A.L.T.A.