martedì 29 settembre 2015

Cronologia del Carlismo o Tradizionalismo Spagnolo dal 1814 ai giorni nostri.


 
 
 
1814: Ferdinando VII e suo fratello, l’Infante Don Carlo, ritornano dalla prigionia francese. Dopo aver ricevuto il Manifiesto de los Persas firmato da 69 deputati delle Cortes Ordinarias, il Re legittimo di Spagna restaura lo Stato Cristiano soppresso da Napoleone Bonaparte e annulla la Costituzione liberale del 1812.

1820: Rafael del Riego, militare appartenente alla massoneria, si solleva contro il Re  a Cabezas de San Juan con un esercito destinato a combattere i ribelli in America. Questo tradimento contribuì grandemente alla perdita dei possedimenti continentali d’Oltremare della Spagna. Ha inizio il Triennio Liberale.


1822: La Guardia Reale si solleva contro il così detto governo costituzionale. Si sollevano diversi partiti realisti in Castilla la Vieja, Provincias Vascongadas, Cataluña, Aragón, Murcia, La Mancha e Andalucía. I realisti prendono la Seo de Urgel e instaurano una Reggenza. Questa forza anti-costituzionale varrà conosciuta come l'Ejército de la Fe.


1823: Il Regno di Francia invia la spedizione dei Centomila figli di San Luigi al comando del Duca d'
Angoulême per aiutare i realisti e liberare Ferdinando VII. In questa occasione, i francesi sono accolti dal popolo spagnolo come liberatori.

1827: Di fronte alle riforme liberali e alla mancata restaurazione del Tribunale della Santa Inquisizione, i chiamati apostolici di Cataluña, partigiani dell’Infante Don Carlo, iniziano la cosi detta Guerra de los Agraviados o dels Malcontents. Si invoca la necessità di legittimità di origine e di esercizio da parte del monarca.

1830: Ferdinando VII promulga illegalmente senza il concorso delle Cortes la Pragmatica Sanzione per abrogare l’Auto Acordado del 1713, conosciuto come Legge Salica (in realtà semi-salica), che impediva la successione alla corona di sua figlia , l’Infanta donna Isabella.

1832: Ferdinando VII si ammala e abroga a La Granja la Pragmatica Sanzione (in realtà, mai promulgata legalmente). Dopo essersi ripreso, annulla il decreto derogatorio.

1833: Dopo la morte di Ferdinando VII, si produce il sollevamento della Talavera de la Reina, dando inizio alla Guerra dei Sette Anni o Prima Guerra Carlista. L’Infante Don Carlo è proclamato Re con il nome di Carlo V. Sotto la bandiera dinastica, volontari realisti e anti-costituzionalisti combattono la Rivoluzione liberale per  restaurare lo Stato Cristiano.

1834: Il governo “cristino” firma il Trattato della Quadruplice Alleanza, ottenendo appoggio finanziario e militare da Inghilterra, Francia e Portogallo.

1835: Muore nel Sitio de Bilbao il General Zumalacárregui, geniale organizzatore dell’esercito carlista.

1837: La Spedizione Reale dell’esercito carlista arriva alle porte di Madrid.

1839: Il Generale Maroto tradisce il Re Carlo V e firma il Convenio de Vergara, fucilando numerosi leali ufficiali carlisti. Finisce la guerra nel nord.

1840: Il Generale Cabrera e la sua truppa si ritirano in Francia, finisce la Prima Guerra Carlista.

1844: Viene fondato a Madrid il periodico La Esperanza, organo ufficioso del carlismo fino alla decade 1870.


1845: Carlo V abdica a favore di suo figlio, Carlo VI, Conte di Montemolín.

1846: Dopo il fallito tentativo di matrimonio tra la così detta Isabella “II” e Carlo VI auspicato da Balmes e Donoso Cortés, i carlisti  di Cataluña si sollevano nuovamente in armi contro l’usurpazione. Ha inizio la Guerra de los Matiners.

1849: Finisce la Guerra de los Matiners o Seconda Guerra Carlista.

1855: Si verifica una sollevazione dei campesinos carlisti in Castilla e Aragón contro la “Desamortización” di Madoz.

1859: Scoppia la Guerra d’Africa. Numerosi volontari carlisti, principalmente della Cataluña, della Provincias Vascongadas e della Navarra si integrano nell’Esercito spagnolo per combattere i Mori.

1860: Fallisce una sollevazione carlista a San Carlos de la Rápita.

1861: Muore Carlo VI, succeduto da suo fratello, Giovanni III.

1868: La Rivoluzione Settembrina rovescia l’usurpatrice Isabella “II”. Ha inizio il Sessennio Rivoluzionario. Numerosi isabellini cattolici si incorporano nelle fila carliste per la difesa della Religione e della Patria. Giovanni III abdica in favore di suo figlio, Carlo VII, Duca di Madrid.

1869: Il carlismo si costituisce per la prima volta come partito politico prendendo il nome di Comunión Católico-Monárquica.

1870: Don Alfonso Carlo, fratello di Carlo VII, difende il Papa e Roma nelle fila degli Zuavi Pontifici contro l’invasione degli “italiani”.


1871: Importante Congresso Carlista a Vevey (Svizzera) nel quale si elencano le basi organizzative della Comunión Católico-Monárquica (conosciuta anche nello stesso periodo come Partido Carlista, Comunión Legitimista e  Comunión Tradicionalista). I carlisti passano da 21 a 51 seggi alle Cortes.

1872: Di fronte al sabotaggio delle elezioni da parte del governo, la Comunión Católico-Monárquica opta per l’azione armata. Ha inizio la Terza Guerra Carlista. Carlo VII restaura i fueros di Cataluña, Valencia e Aragón soppressi da Filippo V dopo la Guerra di Successione Spagnola nel 1714.

1873: Importante vittoria carlista a Montejurra.

1875: 
Dopo il colpo di stato del generale Martinez Campos che mette fine alla Prima Repubblica, Ramon Cabrera tradisce la causa e riconosce l’usurpatore chiamato Alfonso “XII”.

1876: Carlo VII abbandona la Spagna e termina la Terza Guerra Carlista. Si svolge il pellegrinaggio carlista a Roma. Luis María de Llauder fonda a Barcelona il giornale carlista El Correo Catalán come successore de La Convicción.

1878: Il Papa Leone XIII ringrazia  Carlo VII per i suoi servigi alla Chiesa.


1879: Cándido Nocedal è nominato rappresentante in Spagna di Don Carlo VII.

1885: Muore Cándido Nocedal.

1888: Successivamente alla pubblicazione del Manifiesto de Burgos da parte di Ramón Nocedal, si verifica la scissione integrista per differenze personali e l’opposizione di Don Carlo VII alla pretesa di restaurare l’Inquisizione, anche mantenendo il principio di Unità Cattolica. La causa carlista perde numerosi periodici, tra i quali , El Siglo Futuro, però mantiene le sue masse. Si fonda in Madrid El Correo Español, organo di stampa della Comunión Tradicionalista fino alla sua scomparsa nel 1921.

1890: Don Carlo VII nomina il Marchese de Cerralbo Capo Delegato della Comunión Tradicionalista per riorganizzarla.

1897: Si fa conoscere l’Acta de Loredán, che delinea il programma del movimento. Appare a Pamplona El Pensamiento Navarro, periodico che difenderà il carlismo fino alla sua scomparsa nel 1981.

1898: Dopo la perdita di Cuba e delle Filippine dovuto alla pessima gestione del governo liberale, si verificano tentativi insurrezionali carlisti che falliscono a causa della defezione del Generale Weyler.

1899: Cerralbo è sostituito da Matías Barrio Mier.

1900: Si verifica il fallito assalto alla caserma della Guardia Civile in Badalona da parte di alcuni carlisti  capitanati da José Torrens, combattente a Cuba. Si sollevano alcuni partiti in Cataluña e Valencia. Il governo sopprime per mesi tutti i periodici e circoli carlisti.

1907: La Comunión Tradicionalista partecipa alla coalizione Solidaridad Catalana con la Liga Regionalista, il Partido Integrista e il Partido Republicano Federal. I carlisti ottengono 14 posti nel Congresso e 6 nel Senato. Si fonda a Barcelona il Requeté come organizzazione giovanile paramilitare per far fronte alla aggressione  dei "jóvenes bárbaros" del Partito Radicale di Alejandro Lerroux.

1909: Muore Matías Barrio Mier, viene sostituito da Bartolomé Feliú. Muore Carlo VII e viene succeduto dal figlio, Giacomo III. I carlisti passano a chiamarsi jaimistas. Se verifica la Semana Trágica a  Barcelona e scompare la coalizione Solidaridad Catalana.

1912: Dopo la rinuncia di Feliú, Don Giacomo III crea una Giunta Suprema con la presidenza del Marchese de Cerralbo.

1914: La Comunión Tradicionalista inizia una campagna a favore degli Imperi Centrali contro il governo “aliadófilo” per  garantire la neutralità della Spagna nella Grande Guerra. Il politico tradizionalista più impegnato nella campagna è Vázquez de Mella, conosciuto come il Verbo de la Tradición per la sua magnifica oratoria.

1918: Cerralbo è sostituito al fronte della Giunta Suprema da Romualdo Cesáreo Sanz Escartín. Don Giacomo III publica un manifiesto favorevole alla Russia zarista e alla Francia borbonica redatto da Francisco Melgar, nel quale recriminava alla direzione della Comunión Tradicionalista la sua politica rispetto alla Grande Guerra. Si dissolve la Giunta Suprema e si produce la scissione di Mella.

1919: Pascual Comín è nominato Segretario Generale della Comunión Legitimista, e dopo, Luis Hernando de Larramendi. Se creano i Sindicatos Libres nel Ateneo Obrero Legitimista de Barcelona.

1921: José de Selva y Mergelina, Marchese de Villores, è nominato nuovo Segretario Generale del partito dopo le dimissioni di Larramendi. Lascia la pubblicazione dell’organo di stampa del movimento, El Correo Español.

1923: Don Giacomo III non si oppone in principio alla proclamata dittatura di Primo de Rivera. Alcuni jaimisti entrano nel Somatén primorriverista.

1925: Don Giacomo III si manifesta ostile al Direttorio militare.

1931: Dopo la proclamazione della Seconda Repubblica, Don Giacomo III avverte del pericolo comunista e afferma «sacrificherei fino all’ultima goccia del mio sangue nella lotta contro il comunismo antiumano, ponendomi a capo di tutti i  patrioti per oppormi alla instaurazione di una tirannia di origine straniera». Il detto manifesto difende anche il regionalismo e si dichiara nemico del separatismo. Fomenta il reingresso dei mellisti e integristi nella Comunión Tradicionalista però morì poco tempo dopo. Li succedette suo zio, Don Alfonso Carlo.

1932: Si costituisce una Giunta Suprema con la presidenza del Marchese de Villores. Alla sua morte, il posto è occupato dal Conte de Rodezno. Gli integristi e mellisti rientrano nella Comunión Tradicionalista. Si verifica un gran risorgimento del carlismo in tutta la Spagna.

1933: La persecuzione del Biennio azañista al tradizionalismo ravviva la fiamma e propagandisti tradizionalisti attraversano tutta la Spagna. Si creano organizzazioni di Boinas Rojas e Margaritas. In alcune provincie, la Comunión Tradicionalista partecipa alla coalición electoral Tradición y Renovación Española (TYRE) con controrivoluzionari alfonsini. 21 deputati tradizionalisti si siedono nel Congresso, 4 di essi per l’Andalucía, una novità mai vista prima.

1934: Manuel Fal Conde è nominato Segretario Generale della Comunión. In un atto in Potes dichiara: «il popolo ha diritto a ribellarsi contro i tiranni». Hanno  inizio i preparativi tra i carlisti e militari per l’ Alzamiento Nacional.

1936: I tradizionalisti si presentano alle elezioni di febbraio in diverse coalizioni anti-sinistra come il Frente Catalán de Orden e il Frente Nacional Contrarrevolucionario, ottenendo 15 sedili. Prima della deriva rivoluzionaria del governo del Frente Popular, il 18 di luglio i requetés si sollevano contro la Repubblica marxista con una parte dell’Esercito. Ha inizio una nuova guerra civile. Cento mila combattenti requetés lottano per Dio e per la Spagna contro i  comunisti e separatisti. Molti  carlisti in Cataluña, Madrid, Valencia, Vizcaya e altre regioni si trovano nella “zona rossa” e son massacrati. Don Alfonso Carlo muore senza discendenza, nominando come reggente  Don Francesco Saverio di Borbone - Parma.


1937: Il Generale Franco proclama il Decreto de Unificación tra tradizionalisti e falangisti sotto il suo comando. La Comunión Tradicionalista non si conforma al Decreto de Unificación. Il partito unico si verifica con il controllo di numerosi periodici e circoli carlisti. Fal Conde è  confinato a Menorca.

1939: Il bando nazionale vuole la guerra. I requetés sfilano vittoriosi.

1940: Comincia la pubblicazione dei primi volumi della monumentale Historia del Tradicionalismo Español di Melchor Ferrer, Domingo Tejeda e José F. Acedo.

1941: Don Saverio si oppone all’inserimento dei requetés nella División Azul.

1942: Attentato di Begoña. Un falangista lancia due bombe contro un evento carlista al quale assisteva il Generale Varela, causando 117 feriti.

1943: Entra in Spagna Don Carlo d’Asburgo - Lorena e Borbone, riconosciuto da alcuni tradizionalisti dissidenti alla reggenza di Don Saverio come  successore di Don Alfonso Carlo con il nome di Carlo “VIII”.

1944: La Gestapo tedesca detiene in Francia Don Saverio. E’ condannato a morte e deportato a Dachau e in altri campi di concentramento. Sarà liberato nel 1945.

1948: Congresso della Agrupación de Estudiantes Tradicionalistas (AET). La gioventù carlista si riorganizza.

1950:  275 universitari carlisti scrivono al ministro dell’Educazione esigendo libertà di espressione e pensiero. Don Saverio giura sui fueros di Vizcaya davanti al Árbol di Guernica.

1952: Don Saverio assume i suoi  diritti al Trono di Spagna davanti ad un Consiglio Nazionale celebrando in Barcelona durante il Congresso Eucaristico Internazionale.

1955: Fal Conde cessa di essere Capo Delegato, viene sostituito da José María Valiente. Si inizia un periodo che alcuni chiamano di collaborazione con il franchismo mediante la così detta "política de intervención", con lo scopo di influire sul regime affinché esso evolva verso la monarchia cattolica e tradizionale.  


1957: Il Principe Don Carlo Ugo, figlio di Don Saverio I, è presentato ai carlisti al raduno annuale di Montejurra in memoria dei requetés caduti. Don Carlo Ugo si dichiara difensore dei principi del 18 di luglio.

1958: Mauricio de Sivatte, carlista catalano, si separa dalla Comunión e proclama con i suoi seguaci la così detta Regencia Nacional y Carlista de Estella (RENACE).

1960: Se costituisce in diverse città di Spagna  i Círculos Culturales Vázquez de Mella come sedi della Comunión Tradicionalista. Si aprono circa 60 circoli. José Arturo Márquez de Prado è nominato Delegato Nazionale dei Requetés da Don Saverio I.

1961: La Via crucis di Montejurra di questo anno arriva a  superare i cinquantamila partecipanti tradizionalisti.

1962: Viene fondata a Madrid la Hermandad Nacional de Antiguos Combatientes de Tercios de Requetés, presieduta da José Luis Zamanillo González-Camino.

1963: La direzione della Comunión Tradicionalista pubblica un manifesto in difesa della Unità Cattolica di Spagna contro la minaccia modernista nel seno della Chiresa dopo l’inizio del Concilio Vaticano II. Viene fondato in Murcia il Movimiento Obrero Tradicionalista (MOT), che presto devierà dalla dottrina tradizionalista.  

1964: La Secretaria Nacional della AET pubblica un "Esquema Doctrinal" con l’intenzione di cambiare l’ideario carlista. Dissidenti della Comunión nel MOT e  la AET realizzano diverse attività.

1965: Fal Conde cerca di impedire una dichiarazione di libertà religiosa del Concilio iniziando una Cruzada di preghiera e di messe convocando un concorso per  premiare un libro sulla la Unità Cattolica come fondamento politico-sociale della Spagna, che vince Rafael Gambra. Il settore di sinistra della Chiesa vince una battaglia con la promulgazione finale della dichiarazione disciplinare Dignitatis humanae a favore della libertà di culto, anche se riafferma l’obbligo di ogni  individuo e  società ad abbracciare la fede di Cristo. Le deviazioni pro-marxiste di Carlo Ugo cominciano a diventare evidenti. Appare la milizia Grupos de Acción Carlista (GAC).

1968: Si verifica la fine di Valiente come Capo Delegato. Juan José Palomino è nominato Presidente della nuova Giunta Suprema. Il governo espelle dalla Spagna la famiglia dei Borbone-Parma.

1969: Franco ristabilisce la dinastia usurpatrice liberale nella persona di Juan Carlos, che viene proclamato come suo successore con il titolo di re e  con il nome di "Príncipe de España". Dopo la concentrazione di Montejurra, centinaia di giovani navarri si concentrano a Estella e si verificano scontri con le forze dell’ordine pubblico.

1970: I GAC mettono con l’aiuto della ETA una bomba presso El Pensamiento Navarro per costringere i suoi gestori a cambiare gli ideali del periodico e  per aver espulso il suo precedente direttore "progressista". Al  "Congreso del Pueblo Carlista" riunito ad Arbonne (Francia), i “carlohuguistas” pretendono di cambiare tutta la dottrina carlista, espellendo José María Valiente e i partigiani che continuano a seguire il tradizionalismo.

1971: Il "Congreso del Pueblo Carlista" diretto da Don Carlo Ugo decide di abbandonare la qualificazione di tradicionalista, sinonimo usato dai carlisti per più di cento anni, e acquisire la denominazione di Partido Carlista come unica possibilità.

1972: Cinque militanti del GAC sono impegnati in un consiglio di guerra a Santander per le sue attività terroristiche. Il così detto "Partido Carlista" abbandona totalmente il pensiero  carlista e si dichiara difensore del socialismo autogestionario del dittatore jugoslavo Tito.

1974: Il così detto "Partido Carlista" si somma alla Junta Democrática giunto al Partido Comunista de España capeggiato da Santiago Carrillo, autore di uccisioni di massa di migliaia di carlisti e cattolici spagnoli durante la Guerra Civile.

1975: Muore il Generale Franco. Valiente fonda con alcuni tradizionalisti la Unión Nacional Española (UNE), che entra in coalizione con Alianza Popular (AP) nel 1978 e riconosce  Juan Carlos come re di una monarchia cattolica, tradizionale, sociale e rappresentativa che Juan Carlos rifiuta completamente.

1976: La Comunión Tradicionalista è riorganizzata da Don Sisto Enrico di Borbone, che nomina Juan Sáenz-Díez Capo Delegato. Don Carlo Ugo invita alla Via crucis di Montejurra in memoria dei caduti della Cruzada i partiti comunisti, socialisti, separatisti e l’ETA. Don Sisto accetta di recarsi a Montejurra per salvare il carlismo e la memoria dei caduti requetés con José Arturo Márquez de Prado e numerose personalità difensori della ortodossia del movimento, che si troveranno in inferiorità di numero rispetto agli  “huguistas”. Il successo di Montejurra si conclude con la morte di due militanti di sinistra in strane circostanze.

1977: Poco prima  di morire, Don Saverio I pubblica un manifesto riaffermando la dottrina carlista riassunta nella formula, Dios-Patria-Fueros-Rey, e nel quale sottolinea la incompatibilità tra carlismo e marxismo o separatismo. Don Sisto succede a suo padre Don Saverio I come reggente. La Comunión Tradicionalista si costituisce legalmente come partito politico e si oppone alla così detta "Transición democrática", realizzando numerose campagne propagandistiche in tutta la Spagna e pronunciando sonanti discorsi riportati dalla stampa e dai media.

1978: Militanti della vecchia RENACE fondano l’Unión Carlista e non riconoscono nessun pretendente al Trono. Il Capo della  Juventudes Tradicionalistas de Vizcaya, José María Arrizabalaga, è assassinato dal ETA con l’obbiettivo di neutralizzare il carlismo tradizionalista e come rappresaglia per il Successo di Montejurra.

1978: Il così detto "Partido Carlista" di Carlo Ugo chiede di votare Si al referendum per la peggiore Costituzione liberale di Spagna di tutta la sua storia. La Comunión Tradicionalista si oppone e chiede il No alla Costituzione.

1979: La Comunión Tradicionalista si presenta alle elezioni generali nella coalizione cattolica antiliberale Unión Nacional, che ha raggiunto un seggio con più voti  rispetto ad alcune forze separatiste che ottengono numerosi deputati grazie alla Legge Elettorale. Il "Partido Carlista" non ottiene rappresentanza al parlamento e le sue  basi  sono trasferite ai partiti di sinistra e separatisti. Carlo Ugo rinuncia alla presidenza del suo sconfitto partito e abbandona la Spagna.

1981: Scompare il periodico carlista El Pensamiento Navarro. Nel suo ultimo numero denuncia il contesto «demoliberale, con consenso marxistoide e separatista» e mette in evidenza la tradizione eroica  del periodico in difesa della Tradizione.

1986: Si celebra in San Lorenzo de El Escorial il Congreso de la Unidad Carlista. La Comunión Tradicionalista ammette la entrata di vecchi sivattistas dell’Unión Carlista e altri tradizionalisti della Comunión Tradicionalista Carlista (CTC), nome che veniva usato dai partigiani di Don Sisto e dai carlisti nella decada del 1930. Il così detto "Partido Carlista" entra in coalizione con il Partido Comunista de España e altri gruppi di estrema sinistra per  fondare la  Izquierda Unida (IU).

2001: Don Sisto pubblica un manifesto chiamando al raggruppamento i lealisti, che  hanno abbandonato il loro vincoli con la nuova direzione della CTC, argomentando le deviazioni dottrinali, la mala gestione e una riduzione della presenza carlista nelle regioni che tuttavia controllavano in minima parte. Si crea la Secretaría Política de S.A.R. Don Sixto sotto la direzione di Rafael Gambra.

2004: Dopo la morte di Rafael Gambra, Miguel Ayuso assume la direzione della Secretaría Política.

2010: José Miguel Gambra è nominato Capo Delegato della Comunión Tradicionalista leale a Don Sisto.

Fonte: http://reinodegranada.blogspot.com.es/