Parlando della sacra idea di Impero, non possiamo non mettere in luce le differenze tra il modello di regno plurinazionale e fondato su una solida base spirituale e gli stati nazione, laici e figli della modernità. L'Impero ottomano ha avuto, storicamente, le caratteristiche dell'Impero: un regno unificatore di popoli diversi, i quali hanno coesistito pacificamente al suo interno, nel rispetto reciproco delle peculiarità culturali e religiose. E, alla base, un principio sacrale e trascendente. I sudditi cristiani erano tenuti a pagare una tassa in più rispetto agli islamici: tutto qui. Nell'immaginario collettivo europeo si associa all'idea di tolleranza il philosphe Voltaire. Egli, parlando dei contadini francesi, li associava alle scimmie. La loro colpa? Essere legati alla religione cattolica ed ai valori tradizionali. Non meravigliamoci se ispirati da cotanto maestro i terroristi dell'89 e i loro successori massacreranno i vandeani, a centinaia di migliaia. Coma farlo capire, ai nostri contemporanei, che nella storia l'idea di ( vera) tolleranza non può prescindere dall'idea di Impero? Torniamo ai turchi. Siamo nel XX secolo. Divenuta ormai irreversibile la crisi dell'Impero, si impone il governo dei "Giovani Turchi", laicissimi ufficiali e politici cresciuti all'ombra delle loggie massoniche europee. Ebbene, questi signori, ovviamente ricordati dalla storiografia ufficiale e dall'intellighentia dominante come gli "illuminati" fondatori della laica Turchia moderna, diedero vita al primo genocidio del '900, uccidendo milioni di armeni, negli anni in cui il paese era impegnato nella prima guerra mondiale. Per 700 anni una forma di unità politica non laica, l'Impero musulmano degli ottomani, ha garantito pace e tolleranza ( pur con tutti i limiti del caso e le degenerazioni degli ultimi decenni), due anni di governo laico massonico hanno comportato un genocidio. E che sarà mai, se serve a far trionfare la democrazia, il progresso, la modernità. Non è successa la stessa cosa agli indiani d'America, costretti a "far spazio" al paese della libertà? .
mercoledì 9 novembre 2011
Impero e tolleranza
Parlando della sacra idea di Impero, non possiamo non mettere in luce le differenze tra il modello di regno plurinazionale e fondato su una solida base spirituale e gli stati nazione, laici e figli della modernità. L'Impero ottomano ha avuto, storicamente, le caratteristiche dell'Impero: un regno unificatore di popoli diversi, i quali hanno coesistito pacificamente al suo interno, nel rispetto reciproco delle peculiarità culturali e religiose. E, alla base, un principio sacrale e trascendente. I sudditi cristiani erano tenuti a pagare una tassa in più rispetto agli islamici: tutto qui. Nell'immaginario collettivo europeo si associa all'idea di tolleranza il philosphe Voltaire. Egli, parlando dei contadini francesi, li associava alle scimmie. La loro colpa? Essere legati alla religione cattolica ed ai valori tradizionali. Non meravigliamoci se ispirati da cotanto maestro i terroristi dell'89 e i loro successori massacreranno i vandeani, a centinaia di migliaia. Coma farlo capire, ai nostri contemporanei, che nella storia l'idea di ( vera) tolleranza non può prescindere dall'idea di Impero? Torniamo ai turchi. Siamo nel XX secolo. Divenuta ormai irreversibile la crisi dell'Impero, si impone il governo dei "Giovani Turchi", laicissimi ufficiali e politici cresciuti all'ombra delle loggie massoniche europee. Ebbene, questi signori, ovviamente ricordati dalla storiografia ufficiale e dall'intellighentia dominante come gli "illuminati" fondatori della laica Turchia moderna, diedero vita al primo genocidio del '900, uccidendo milioni di armeni, negli anni in cui il paese era impegnato nella prima guerra mondiale. Per 700 anni una forma di unità politica non laica, l'Impero musulmano degli ottomani, ha garantito pace e tolleranza ( pur con tutti i limiti del caso e le degenerazioni degli ultimi decenni), due anni di governo laico massonico hanno comportato un genocidio. E che sarà mai, se serve a far trionfare la democrazia, il progresso, la modernità. Non è successa la stessa cosa agli indiani d'America, costretti a "far spazio" al paese della libertà? .