martedì 28 giugno 2016

SIMON KUKEC DI SEŽANA, “PADRE” DELLA BIRRA LAŠKO E PORTABANDIERA DEL 22. REGGIMENTO LANDWEHR NELLA BATTAGLIA DI CUSTOZZA


Simon Kukec
Molte volte anche bere un bicchiere di buona birra può essere un atto di preservazione della nostra memoria storica. A volte può essere un vero e proprio atto patriottico, se nel bere ci ricordiamo di alcune persone e avvenimenti. Pensate, ci può salvare dal peggio del peggio: l'italianizzazione!
Simon Kukec nacque a Povir presso Sežana nel 1838, figlio di un piccolo possidente agricolo del luogo. E’ molto conosciuto per la sua attività imprenditoriale sia nel settore dei trasporti che in quello della ristorazione e soprattutto per essere il padre della birra Laško per come la conosciamo oggi. Non molti sanno che nel 1866 partecipò col grado di Feldwebel alla gloriosa e vittoriosa battaglia di Custozza contro il Regno d’Italia, quale portabandiera del 22. reggimento Landwehr.
Nel 1869 si sposò a Trieste con Ana Smolka. Dopo un periodo di lavoro nella logistica e nei trasporti durante l’ammodernamento del porto di Fiume, si trasferì nel 1880 a Trbovlje dove rilevò un ristorante, mentre nel 1887 andò a Žalec dove acquistò alcune coltivazioni di luppolo. Qui comprò anche anche il birrificio di Franc Žuža, che ampliò, sfruttando anche il fatto che la nuova linea ferroviaria Celje- Velenje favoriva i commerci. Nel 1889 comprò all’asta il vicino birrificio di Laško, fondato nel 1825 sotto altro nome, e lo unì a quello già in suo possesso. Lo stabilimento di Laško veniva gestito dal figlio Edvard. La figlia Aneta svolgeva il ruolo di ragioniere. Il birrificio venne dotato delle migliori attrezzature dell’epoca e il lavoro venne suddiviso secondo moderni concetti di ergonomia per settori. Con questa organizzazione del lavoro si arrivò a produrre tra i 30.000 e i 50.000 hl a Laško e tra i 15.000 e i 20.000 a Žalec (all’anno), facendo seria concorrenza a Graz. Kukec introdusse anche un’altra novità che gli portò molto successo: nella produzione di birra utilizzò per la prima volta le celebri acque termali del luogo, il che conferiva alla birra un sapore particolare. Utilizzò il termine di “birra termale”, la quale veniva prodotta sia nella varietà chiara che in quella scura, con una gradazione che all’epoca era superiore a quella media.
Simon Kukec, oltre a essere stato un fiero soldato reduce della battaglia di Custozza, fu anche molto legato al popolo sloveno al quale apparteneva. Era un periodo, come anche la guerra austro-prussiana del 1866 sta a dimostrare, in cui il pangermanesimo era particolarmente aggressivo e minava alcuni equilibri. Anche a causa di ciò Simon Kukec spesso entrò in contrasto con i tedeschi della Stiria. Nel suo stabilimento impiegava quasi esclusivamente operai sloveni, più qualche ceco. La sua storia ricorda in tal senso quella di Peter Kozler, fondatore della Birreria dei F.lli Kozler, che in seguito si chiamerà Union Pivo, l’altro storico marchio della birra slovena. Kozler nel 1848, assieme ad Anton Globočnik, stabilì i colori dell’attuale bandiera slovena, poi recepiti da apposito decreto del ministero degli affari interni il 23 settembre dello stesso anno, basandosi sui colori dello stemma della Carniola del tredicesimo secolo (modificato dalla bolla imperiale di Federico III d’Asburgo nel 1463). La storia slovena lo ricorda anche per aver elaborato una carta etnografica degli sloveni, che gli valse l’inimicizia dei circoli pangermanisti dell’epoca.
Nell' album di famiglia dei Kukec è ancora conservata con orgoglio e commozione la coccarda di guerra del loro avo risalente alla battaglia di Custozza.
Anche in ogni sorso di birra si nasconde un po’ del nostro ricco patrimonio storico e culturale. Chi vuole assimilarci si metta il cuore in pace: i nostri avi hanno combattuto contro il male da sempre, in momenti ben più difficili di questo. Niente ci farà diventare italiani. Mai! 10, 100, 1000 Custozze!

Fonte:

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