martedì 14 giugno 2016

Grandi goriziani: Carl von Czoernig

Fonte: Vota Franz Josef


Carl von Czoernig
Nato in Boemia da umili origini divenne nobile, funzionario statale, statistico amministrativo (disciplina da lui fondata), consigliere personale dell'Imperatore e primo studioso internazionale del friulano.
Dopo la laurea iniziò la carriera statale a Trieste nel 1828 dove imparò l'italiano, tre anni dopo fu a Milano e nel '34 era segretario del Governatore Hartig. Nel 1841 pubblicò una delle sue opere più famose: "Tafeln der Statistik der österreichischen Monarchie" e fu chiamato a Vienna per dirigere il neo costituito Ufficio Centrale di Statistica Amministrativa.
Si interessò di traffici marittimi e ferroviari, di industria, di finanza, di etnologia e di linguistica: si deve a lui la straordinaria "Ethnographische Karte der österreichischen Monarchie" linkata oggi su Vota Franz.
Ammalatosi per l'intenso lavoro, a metà degli anni '50 gli fu prescritto di trasferisti a Gorizia, dove in pensione, prese casa in una villetta in Corso Francesco Giuseppe Primo n.ro 24 dove sarebbe morto nel 1889. Guarì molto rapidamente e scrisse diverse opere sulla città, tra le quali "Die Stadt Görz zunächst als climatischer Curort" che la rese nota come stazione invernale di cura e coniò anche il soprannome "La Nizza austriaca" che era il sottotitolo del libro testé citato.
Tralasciamo tutto il resto della sua enorme bibliografia per dare qualche cenno dei suoi studi sul friulano.
Fu il primo che individuò tale lingua come "sorella" dell'italiano e delle lingue ladine, intuendo lo sviluppo delle lingue neo romanze, facendo paralleli con quest'ultime che ormai conosceva alla perfezione.
Nel 1857 fu pubblicato il primo censimento, del quale era il "padre". Ecco i risultati etno linguistici per la Contea:
130.748 sloveni
47.841 friulani
15.134 italiani
2.150 tedeschi
403 israeliti
Negli anni '50 il KK Staadtsgymanisum di Gorizia classificava gli studenti in sloveni, friulani, italiani e tedeschi.
Il 17 novembre 1861 nella "Rivista Friulana" appariva una delle prime "rivendicazioni" della nazionalità:
"nei giornali triestini c'era l'annuncio pubblicitario di un fondaco di stoffe NAZIONALI FRIULANE in via del Corso 595 vis a vis del Tergesteo."
Ad Udine gli intellettuali erano disinteressati al friulano, Prospero Antonini rispose all'Abate Pirona il 6 aprile del 1868 ringraziandolo per la copia del suo dizionario friulano (il primo) ma facendo un panegirico sulla necessità che i friulani usassero "la lingua parlata in Toscana, ne'paesi ove predominano i dialetti".
Nel 1865 l'Antonini rivendicava la sovranità italiana per la Contea, basandosi sulla teoria che il friulano fosse un dialetto della lingua italiana. Secondo Camillo Medeot che fece ricerche e pubblicazioni: "Non si deve credere che il sentimento nazionale friulano fosse allora molto più sviluppato a Gorizia che a Udine, pertanto nel censimento del 1880, il riferimento all'etnia friulana venne tolto ed i friulanofoni furono inseriti nella nazionalità italiana.
Di ciò si rammaricò il figlio del Czoernig nel suo studio Die ethnologischen Verhältnisse des Österreichiscen Küstenalendes nach dem richtiggestelten Ergebnisse del Volkszälung vom 31 Dezember 1880 pubblicato a Trieste nel 1885.
Carl von Czoernig si interessava del friulano dal 1848 e scrisse alcune opere per farlo conoscere a livello internazionale. Era in contatto epistolare sia con l'Abate Pirona che con Piero Zorutti.
La sua prima opera è del 1853: Über Friaul, seine Geschichte, Sprache und Alterthümer.
Negli anni '60 Carl von Czoernig prese in giro Cesare Cantù, che era il capofila della corrente etnocida che voleva eliminare le lingue pre unitarie per sostituirle con l'italian-toscano.
Scrisse in una lettera che l'idolo degli intellettuali udinesi era poco più di un mentecatto poiché i vernacoli locali, essendo le basi delle lingue "alte" e delle lingue letterarie, non possono in alcun modo essere considerati da esse derivanti, ossia "dialetti". Sarebbe come se il nonno discendesse dal nipote e non viceversa.
Ma di Carl von Czoernig nessuno sa niente, forse qualcuno può ricordare una piazzetta con il suo nome a Gorizia, stabilita appena nel 1964. Invece l'etnocida Cesare Cantù ci viene fatto sembrare chissàchi, essendoci strade ad egli intitolate in ogni nostra città ed anche alcune scuole.