Nella lista si vedono i nomi dei rampolli delle famiglie dell'Altissima Nobiltà austriaca, insieme a figli di sarti, contadini piccoli possidenti, commercianti di legname ed altri "umili" proletari. Tutti avevano le stesse possibilità, in seguito le raccomandazioni non esistevano nè nell'amministrazione statale, nè nell'esercito. Invece esistevano nei comuni, specie se erano gestiti dai liberal-nazionali italofoni come quello di Trieste, che veniva chiamato dal popolo "la Magnadòra".
Un bando di arruolamento sulla Gazzetta di Mantova a metà '800 raccomandava ai coscritti di non portare assolutamente regali ai funzionari con la speranza di farsi scartare o di ottenere trattamenti favorevoli, li si informava che tali comportamenti erano gravissimi e che i destinatari avrebbero dovuto segnalare anche il salame di casa, come tentativo di corruzione.
Ecco perchè i nostri padri non ci hanno raccomandato ai loro amici per trovarci lavoro quando eravamo ragazzini oppure non ci hanno lasciato il posto "ereditario", come ad esempio il figlio di Napolitano.
Perchè avevano ed abbiamo un altra mentalità che 97 anni di Italia non sono ancora riusciti a scalfire.
L'Austria ha un "indice di corruzione percepita" buono, è al 23° livello su 175 Paesi censiti.
L'Italia ha un "indice" pessimo, è al 43° livello a pari merito di punteggio con: Brasile, Bulgaria, Grecia, Senegal, Swaziland e Romania.
Ma attenzione, se contiamo le righe di tutti i Paesi che la precedono, con diversi di essi a pari punteggio, scopriamo che è 74° su 175 Paesi, che è in compagnia con le ultime ruote del carro europeo assieme a Romania e Grecia e che tutto il resto dell'Europa come anche dell'Ocse, è molto davanti ad essa.
Prima dell'Itaia ci sono Paesi che secondo i luoghi comuni potrebbero sembrare "corrotti" nell'imaginario collettivo come gli africani Lesotho, Nambia e Ruanda, o altri considerati "levantini" come la Turchia.
Cari lettori, che ci facciamo noi in questo Paese disonesto?
Dove non esistono "pari opportunità"?
Quando i nostri nonni vivevano in un mondo infinitamente più giusto ed onesto?
Fonte: Vota Franz Josef
Ecco perchè i nostri padri non ci hanno raccomandato ai loro amici per trovarci lavoro quando eravamo ragazzini oppure non ci hanno lasciato il posto "ereditario", come ad esempio il figlio di Napolitano.
Perchè avevano ed abbiamo un altra mentalità che 97 anni di Italia non sono ancora riusciti a scalfire.
L'Austria ha un "indice di corruzione percepita" buono, è al 23° livello su 175 Paesi censiti.
L'Italia ha un "indice" pessimo, è al 43° livello a pari merito di punteggio con: Brasile, Bulgaria, Grecia, Senegal, Swaziland e Romania.
Ma attenzione, se contiamo le righe di tutti i Paesi che la precedono, con diversi di essi a pari punteggio, scopriamo che è 74° su 175 Paesi, che è in compagnia con le ultime ruote del carro europeo assieme a Romania e Grecia e che tutto il resto dell'Europa come anche dell'Ocse, è molto davanti ad essa.
Prima dell'Itaia ci sono Paesi che secondo i luoghi comuni potrebbero sembrare "corrotti" nell'imaginario collettivo come gli africani Lesotho, Nambia e Ruanda, o altri considerati "levantini" come la Turchia.
Cari lettori, che ci facciamo noi in questo Paese disonesto?
Dove non esistono "pari opportunità"?
Quando i nostri nonni vivevano in un mondo infinitamente più giusto ed onesto?
Fonte: Vota Franz Josef