Nella foto: Equipaggio del SMS U5 appeana affondato l'incrociatore corazzato Leon Gambetta; a sinistra del winch il comandante Georg von Trapp.
Egli aveva intuito da una serie di osservazioni notturne, che la nave da battaglia aveva uno schema periodico di appostamento tra la costa pugliese e quella greca; decise di attenderla presso la costa italiana al momento calcolato e dalla parte giusta considerato il sorgere della luna.
La nave comparve al punto ed al momento previsto, 15 miglia al largo di Santa Maria di Leuca. Affondò in pochi minuti e quasi 700 uomini d'equipaggio non si salvarono.
L'azione non fece riflettere i francesi che non si fanno guerre in casa d'altri; a questo iniziarono a pensarre solo dopo Dien Bien Phu. Tuttavia questo affondamento, unito al siluramento della corazzata Jean d'Arc, li fece sospendere le crociere nel medio ed alto adriatico, gli fece anche abbassare le line di pattugliamento.
L'ultima azione che tentarono, fu di invadere il porto di Pola con un loro sommergibile, che tuttavia fu catturato, affondato, ripescato e messo agli ordini proprio di von Trapp con il nome di U 14.
Era una carretta indegna, i tedeschi si stupirono di come riuscisse a navigare e l'ammiraglio Haus aveva detto durante i lavori di riattamento, che quello era il suo Schmerzenkind (la pecora nera di casa).
Tuttavia era grande, veloce, poteva sostenere lunghe crociere, sostenere un cannone quasi come quello dei tedeschi e portava parecchi siluri: fu il nostro sommergibile che affondò più navi.
Noi iniziammo la guerra con 4 sommergibili funzionanti, piccole e vecchie carrette dei mari che asfissiavano ed avvelenavano i nostri equipaggi. Erano lenti e portavano solo due siluri; niente cannoni per un lungo periodo, i più vecchi avevano cannoncini da 3,7 cm le quali patrone rimbalzavano sulle lamiere dei vapori nemici..
Gli altri portarono in Adriatico quasi un centinaio di sommergili; l'Italia iniziò con oltre 40 di cui oltre metà in adriatico e terminò il conflitto con quasi 90. La Francia impegnò in Adriatico una ventina di grandi sommergibili, la Gran Bretagna una decina che stazionarono a Venezia.
I soccorsi tedeschi iniziarono ad arrivare nel maggio del 1915, dopo 10 mesi di guerra contro due potenze marittime, ma furono poco impiegati in Adriatico a parte le missioni di addestramento e la posa di mine da parte di un paio dei loro più piccoli UC.
I tedeschi invece, usavano l'Adriatico per uscire in mediterraneo, dove affondarono un numero incredibile di vecchie corazzate anglo francesi della flotta da sbarco nei Dardanelli, oltre ad affondare oltre 5 miliioni di tonnellate di navigilo commerciale praticamente da soli e mettere in seria crisi di rifornimenti, la GB.
Oltre a questo, i tedeschi ci fornirono di alcuni sommergibili piccoli ma più affidabili, in cambio di alcuni nostri che avevano sequestrato nei cantieri germanici.
E la nostra piccola flotta di sommergiili scalcinati, che non riuscì mai a tenerne in mare una decina contemporaneamente, vinse alla grande il confronto scacciando i francesi, tenendo alla larga i britannici e scacciando pure gli italiani, che dopo la perdita di due incrociatori corazzati e di una corazzata ad opera dei sommergibili, rinunciarono ad aggredire le nostre coste e tennero le grandi navi in porto.
Davide contro Golia... i nostri ufficiali ed i nostri equipaggi avevano una selezione ed un addestramento fenomenali, che li fecero ammirare addirittura dai britannici, da sempre incontrastati signori del mare.
Fonte: -La Prima Guerra Mondiale-
Di Redazione A.L.T.A.
L'azione non fece riflettere i francesi che non si fanno guerre in casa d'altri; a questo iniziarono a pensarre solo dopo Dien Bien Phu. Tuttavia questo affondamento, unito al siluramento della corazzata Jean d'Arc, li fece sospendere le crociere nel medio ed alto adriatico, gli fece anche abbassare le line di pattugliamento.
L'ultima azione che tentarono, fu di invadere il porto di Pola con un loro sommergibile, che tuttavia fu catturato, affondato, ripescato e messo agli ordini proprio di von Trapp con il nome di U 14.
Era una carretta indegna, i tedeschi si stupirono di come riuscisse a navigare e l'ammiraglio Haus aveva detto durante i lavori di riattamento, che quello era il suo Schmerzenkind (la pecora nera di casa).
Tuttavia era grande, veloce, poteva sostenere lunghe crociere, sostenere un cannone quasi come quello dei tedeschi e portava parecchi siluri: fu il nostro sommergibile che affondò più navi.
Noi iniziammo la guerra con 4 sommergibili funzionanti, piccole e vecchie carrette dei mari che asfissiavano ed avvelenavano i nostri equipaggi. Erano lenti e portavano solo due siluri; niente cannoni per un lungo periodo, i più vecchi avevano cannoncini da 3,7 cm le quali patrone rimbalzavano sulle lamiere dei vapori nemici..
Gli altri portarono in Adriatico quasi un centinaio di sommergili; l'Italia iniziò con oltre 40 di cui oltre metà in adriatico e terminò il conflitto con quasi 90. La Francia impegnò in Adriatico una ventina di grandi sommergibili, la Gran Bretagna una decina che stazionarono a Venezia.
I soccorsi tedeschi iniziarono ad arrivare nel maggio del 1915, dopo 10 mesi di guerra contro due potenze marittime, ma furono poco impiegati in Adriatico a parte le missioni di addestramento e la posa di mine da parte di un paio dei loro più piccoli UC.
I tedeschi invece, usavano l'Adriatico per uscire in mediterraneo, dove affondarono un numero incredibile di vecchie corazzate anglo francesi della flotta da sbarco nei Dardanelli, oltre ad affondare oltre 5 miliioni di tonnellate di navigilo commerciale praticamente da soli e mettere in seria crisi di rifornimenti, la GB.
Oltre a questo, i tedeschi ci fornirono di alcuni sommergibili piccoli ma più affidabili, in cambio di alcuni nostri che avevano sequestrato nei cantieri germanici.
E la nostra piccola flotta di sommergiili scalcinati, che non riuscì mai a tenerne in mare una decina contemporaneamente, vinse alla grande il confronto scacciando i francesi, tenendo alla larga i britannici e scacciando pure gli italiani, che dopo la perdita di due incrociatori corazzati e di una corazzata ad opera dei sommergibili, rinunciarono ad aggredire le nostre coste e tennero le grandi navi in porto.
Davide contro Golia... i nostri ufficiali ed i nostri equipaggi avevano una selezione ed un addestramento fenomenali, che li fecero ammirare addirittura dai britannici, da sempre incontrastati signori del mare.
Fonte: -La Prima Guerra Mondiale-
Di Redazione A.L.T.A.