di CdP Ricciotti - http://radiospada.org/
I recenti “fatti di Parigi” hanno scosso l’Occidente e l’opinione pubblica è frastagliata in numerosi pareri che, credo, diventeranno vere e proprie “scuole di pensiero”, più o meno come accadde per l’11 settembre. È certo che davanti ad episodi del genere la società viene fortemente condizionata e, passi poco o molto tempo, non è difficile immaginare che ci saranno radicali cambiamenti nello stanco Occidente. Cosa accadrà? Staremo a vedere, auspicando che non siano nuovamente a stravincere laicismo ed atlantismo. Se così sarà, questa volta, ne sono certo, le sacche di resistenza saranno molto più “solide” e “rumorose”.
I “fatti di Parigi” sono stati già raccontati da molti cronisti; grandi penne si stanno impegnando per provare a raccontare la “verità più vera”; vorrei aggiungere solo due paroline.
Nell’introduzione al Testo LE FORZE OCCULTE DELLA SOVVERSIONE, EffediEffe, scrivevo: «Le “Forze occulte” sono in grado dunque di “sovvertire” la percezione degli accadimenti alterando le coscienze, ed ecco che un triste “eccidio” […] diventa “olocausto”, un “dogma” diviene “schema oppressivo”, una “concubina” viene detta “compagna”, un’unione […] contro natura assurge ad “unione civile”, l’uomo “diventa Dio”».
Non ho cambiato idea: la “sovversione” è in atto. Cosa percepisce, oggi, dopo i “fatti di Parigi”, l’uomo indottrinato dai media di sistema?
Oltre a quello che è già stato scritto, ai fatti narrati nelle loro varie versioni, l’idea che alcuni voglio vendere è che esiste un Islam moderato ed un Islam fondamentalista, come pure che i “fondamentalismi” (come li chiamano loro) sono tutti pericolosi.
A cosa ci portano queste menzogne? Ad abbassare la guardia in tre mosse.
Mossa 1: essere sempre più solidali con chi oggi, per opportunità o per corruzione morale, si dice islamico ma in realtà non lo è. Di chi sto parlando? Del “musulmano occidentalizzato”, vezzeggiato con l’appellativo mitologico di “moderato”, in realtà un eretico secondo i musulmani veri, quelli osservanti il Corano. Nel momento in cui la “barba del Profeta” li chiamerà alla “guerra santa”, vuoi per opportunità o vuoi per legami di sangue, codesti soggetti improvvisamente diventeranno “fondamentalisti” ed il vicino della porta accanto potrebbe trasformasi nel nostro carnefice.
Con una semplice citazione proverò a farvi capire che “identità” ha l’Islam: «Poiché il Sublime Corano e l’insegnamento del Profeta, che Allah lo benedica e l’abbia in gloria, sono vincolanti per la donna che creda nella provenienza divina del Corano e nella Missione apostolico-profetica di Muhàmmad, indossare il velo è, quindi, un dovere preciso e inderogabile. La donna musulmana che indossa il velo, esprime per mezzo di esso in forma tacita, la sua identità islamica ed è fuorviante dall’lslam il pensiero, purtroppo diffuso, che possa chiamarsi musulmana, la donna che non porta il velo, giustificandosi col dire che l’importante è avere fede dentro! Non hanno presente che il Profeta, che Allah lo benedica e l’abbia in gloria, ha chiaramente disatteso questo pensiero quando ha detto: “La fede non è presente dentro se non ci sono i comportamenti islamici che ne segnalano la presenza interiore”». Al Turabi Hasan, LE DONNE NELL’ORDINAMENTO ISLAMICO DELLA SOCIETÀ.
Al momento opportuno probabilmente tutti i musulmani osserveranno quei violenti precetti coranici innegabili ed inderogabili che, nei secoli, hanno provocato milioni di morti innocenti.
Mossa 2: anche la blasfemia diventa “satira autorizzata”, fantomatica “libertà di espressione”, purché non colpisca Israele o gli omosessualisti. Allora tutti si sentono autorizzati all’uso della censura, poi della clava.
Mossa 3: essere sempre più sospettosi ed oppressori contro coloro che vivono integralmente la fede. Si sta diabolicamente vendendo l’odio contro l’integrità della fede, di qualsiasi “credo” si tratti. Allora l’uomo che integralmente crede e vive, viene dipinto come “pericoloso fondamentalista” da annientare e sopprimere, prima culturalmente e poi, se opportuno, anche fisicamente. La verità è che vivere integralmente il cattolicesimo significa farsi santi e contribuire a costruire una società tutta santa. Vivere integralmente qualsivoglia “religione dell’uomo” presenta ben altri risvolti sociali e culturali. L’Occidente ben se ne sta accorgendo.
Un vero e proprio tentativo di “Scacco al Re in tre mosse” … tuttavia quando il Re si chiama Gesù Cristo … la partita del laicista è già bella che persa.
Vorrei chiudere ricordando l’inizio e la fine del Simbolo della nostra fede, che mai nessuno potrà contaminare, né Bergoglio, né nessun altro uomo su questa terra: «Chi vuol arrivare a salvezza prima di tutto bisogna che possieda la fede Cattolica. Chi non l’avrà conservata integra e inviolata senza alcun dubbio perirà in eterno. […] Coloro che avranno fatto il bene andranno alla vita eterna. Coloro che avranno fatto il male andranno nel fuoco eterno. Questa è la fede Cattolica: solo chi crederà con perseveranza e fermezza potrà essere salvo». Dal SIMBOLO ATANASIANO.