domenica 18 dicembre 2011
21 ottobre 1860-2010: 150 anni dal “plebiscito”. I neoborbonici richiedono la revisione alla Corte Europea di Giustizia.
In occasione dei 150 anni esatti dal plebiscito che il 21 ottobre del 1860 sancì l’annessione del Regno delle Due Sicilie al Regno d’Italia e l’inizio di questioni meridionali prima sconosciute, il Movimento Neoborbonico ha inviato alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea un fascicolo con notizie e documenti relativi allo svolgimento dello stesso plebiscito.
Proprio nell’anno delle celebrazioni ufficiali della nascita dell’Italia (finora caratterizzate dall’assenza di ricerche e dibattiti e dalla consueta e costosa retorica di sfilate e discorsi), è sempre più necessario ritrovare la verità storica e in questo senso si richiede l’intervento di un organo internazionale per evidenziare una verità per troppi anni mistificata o cancellata.
Al plebiscito ingiustamente celebrato con l’intitolazione della piazza più importante dell’antica capitale, infatti, partecipò solo il 19% degli già esigui aventi diritto, votarono, come risulta dalle cronache del tempo, “anche più volte garibaldini, stranieri, donne e bambini”, il voto era palese e “controllato” dalla camorra locale (numerosi gli episodi di minacce e incidenti, come risulta dai documenti della Polizia del tempo), interi comuni non parteciparono al voto mentre era già scoppiata una vera e propria guerra civile (l’inizio del cosiddetto “brigantaggio”) e il legittimo re Francesco II (con il suo legittimo esercito) erano ancora nei confini del Regno. L’ammiraglio inglese George Rodney Mundy, osservatore esterno, dichiarò, nel suo diario: “Un plebiscito a suffragio universale regolato da tali formalità non può essere ritenuto veridica manifestazione dei reali sentimenti di un Paese”.
Per questi motivi il Movimento Neoborbonico si è appellato alla Corte di Lussemburgo per favorire la revisione dei risultati del plebiscito e ottenere anche un contributo nell’ambito dell’attuale dibattito sul “Risorgimento” e sui futuri assetti federalistici dell’Italia.
Napoli, 21 ottobre 2010.