giovedì 14 gennaio 2016

A Roma, quel XX settembre 1870, quel che accadde.

599511_4176838469926_926404048_nE’ dato per assodato dalla storiografia (meglio sarebbe parlare di “agiografia”) ufficiale sul risorgimento, che i romani aspettassero impazienti i bersaglieri venuti a “liberarli” dall’oscurantista governo papalino. Narrano le (fanta)cronache di quel giorno che le truppe del La Marmora passarono tra due ali di folla festante che sventolava tricolori fatti in casa.
La realtà invece è che moltissime abitazioni chiusero finestre e portoni, i pochi plaudenti erano parte della “claque” portata per l’occasione da fuori dagli invasori con appositi convogli, composta da simpatizzanti per la causa unitaria.
A conferma, ecco la relazione dell’ambasciatore britannico a Roma, certamente non un simpatizzante per il papato:
“In realtà sono convinto che se messa alla prova una grande maggioranza della popolazione oggi sosterrebbe il Papa”, questo il 29 agosto 1870, mentre il 15 settembre egli commentò l’intensa partecipazione popolare alle preghiere indette dal Papa per scongiurare l’invasione “piemontese” scrivendo “Vi è mi sembra una gran massa di gente sinceramente fedele al proprio governo”
 
Documenti citati da M. De Leonardis ne “Le relazioni diplomatiche tra Gran Bretagna e Santa Sede negli ultimi due secoli”.