L'auto sequestrata da Rommel a tre ufficili che andavano a controllare perchè il reggimento che attendevano a fondo valle era in ritardo, già fatto prigioniero da Rommel. Gli ufficiali speravano di sfondare lo sbarramento con l'autmobile provvista di mitragliatrice, uno di loro morì. L'autista è quello originale, prigioniero. Con i baffi il maggiore Sproesser, Rommel come al solito si sottraeva ad occasioni celebrative sul campo di battaglia.
La resa del maggiore Loy che credeva di essere circondato da chissà quante divisioni. Il battaglione di Rommel non arrivava a mille uomini ed altrettanti c'erano nel 26 battaglione Schützen KuK che partecipò alla beffa di Longarone; Rommel ebbe 6 morti, il 26 esimo pochi di più, gli italiani decine di morti ed oltre 10 mila prigionieri.
I ciclisti di Rommel in posa, tra quelle due galleria oggi passa un tubo di scarico delle acque delle dighe a nord di Longarone
Il maggiors Sproesser segue l'aggiramento del Kolovrat con il cannocchiale telemetrico, il caporale Paul Martin prende appunti. Erano collegati telefonicamente con Rommel che avanzava con due portatori che svolgevano la bobina del cavo telefonico. Quando Rommel chiese appoggio di artiglieria e Sproesser era già in marcia per raggiungerlo, fu collegato con un'altra linea telefonica che portava al comando di artiglieria di Tolmin, che sapeva esattamente dove si trovava. I tiri di artiglieria giunsero precisi sulla quota richiesta da Rommel, senza necessità di tiri di aggiustamento.
La strada che da Erto portava a Longarone, parte in gallerie e parte su ponti. Da essa si calarono a folle velocità i ciclisti di Rommel su mezzi sequestrati ai bersaglieri. Gli italiani riuscirono a far esplodere le mine di un solo ponte di fronte ad Erto (la strada era sulla riva opposta, cioè sulla famosa "frana"), ma i danni erano relativi e la corsa potè continuare, strappando letteralmente con le mani, gli ultimi pezzi di miccia che stavano per far esplodere i ponti successivi
Arrivo del distaccamento Rommel a Forcella Clautana. Egli ci teneva molto che le truppe marciassero distanziate, già in Romania aveva notato come i cosacchi attaccassero molto distanziati tra di loro. In occasione del primo scontro a fuoco perse 5 soldati perchè l'avanguardia si era raggruppata, ricordava continuamente ai soldati di non dare occasione al nemico, di fare fuoco su ranghi compatte.
Sepoltura del caporale Kiefner nel punto esatto dove era morto, sullo sfondo il "monte Kuk". Era il capo della pattuglia che aveva aggirato le linee italiane marciando su un sentiero mascherato del nemico e fingendo di essere italiani, entrando nella seconda linea difensiva del Helvnik e facendo centinaia di prigionieri che si riparavano dalla pioggia nei ricoveri.
Sproesser e Rommel decorati per l'impresa di Longarone, non per la presa del Matajur
Fonte: -La Prima Guerra Mondiale-