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Nel frattempo avevano chiuso le scuole germaniche spingendo all'esodo la stragrande maggioranza dei 14.600 triestini di lingua madre austriaca e gli altri del Litorale, che raggiungevano probabilmente le 30-40 mila unità. A Pola "concordarono" con il Regno SHS l'espulsione di 25 mila polesani di lingua madre croata, nel resto dell'Istria ci furono altre 25 mila espulsioni.
Diversi militari, politici e letterati avevano dovuto fuggire per non essere arrestati o ancora peggio uccisi, come ad esempio De Banifeld a Trieste, Giraldi a Pirano, i fratelli Ponton ad Ajello, l'on Pittoni a Trieste oltre a Regent e altri dirigenti socialisti, il cattolico on. Busatto a Gorizia ed il caso forse più famoso del mons. Faidutti che era stato preso a revolverate nella stazione di Gorizia.
Molti prelati avevano dovuto fuggire e diversi studenti nei licei e negli atenei di Lubiana e Zagabria erano stati osteggiati ed "invitati" a non tornare a casa. Nel 1919 le tecniche si erano perfezionate ed iniziarono le persecuzioni ai ferrovieri, ai postini ed in genere a tutti gil ex funzionari austriaci. Chi era ancora in servizio era "precario", lavorava con contratti annuali fortemente ridotti, anche del 50%. Si salvavano solo i "convertiti" che in tutta fretta scrissero poesie e canzoni, opere e si inventarono beffe retrodatate per dimostrare un inesistente passato irredentista.
In Slovenia c'erano campi profughi per decine di migliaia di persone del Litorale, costrette ad emigrare. Secondo vari storici, la cifra dei soli triestini ammonterebbe a circa 40 mila persone. Gli "esodati" dell'intero Litorale, sarebbero stati oltre 100 mila. Ed il governo era parlamentare e di coalizione con tutti i partiti italiani... del famoso "fascismo" non c'era ombra.
Per questi nostri nonni cacciati da casa loro, non c'è nessun "giorno del ricordo".
Fonte: Vota Franz Josef
Diversi militari, politici e letterati avevano dovuto fuggire per non essere arrestati o ancora peggio uccisi, come ad esempio De Banifeld a Trieste, Giraldi a Pirano, i fratelli Ponton ad Ajello, l'on Pittoni a Trieste oltre a Regent e altri dirigenti socialisti, il cattolico on. Busatto a Gorizia ed il caso forse più famoso del mons. Faidutti che era stato preso a revolverate nella stazione di Gorizia.
Molti prelati avevano dovuto fuggire e diversi studenti nei licei e negli atenei di Lubiana e Zagabria erano stati osteggiati ed "invitati" a non tornare a casa. Nel 1919 le tecniche si erano perfezionate ed iniziarono le persecuzioni ai ferrovieri, ai postini ed in genere a tutti gil ex funzionari austriaci. Chi era ancora in servizio era "precario", lavorava con contratti annuali fortemente ridotti, anche del 50%. Si salvavano solo i "convertiti" che in tutta fretta scrissero poesie e canzoni, opere e si inventarono beffe retrodatate per dimostrare un inesistente passato irredentista.
In Slovenia c'erano campi profughi per decine di migliaia di persone del Litorale, costrette ad emigrare. Secondo vari storici, la cifra dei soli triestini ammonterebbe a circa 40 mila persone. Gli "esodati" dell'intero Litorale, sarebbero stati oltre 100 mila. Ed il governo era parlamentare e di coalizione con tutti i partiti italiani... del famoso "fascismo" non c'era ombra.
Per questi nostri nonni cacciati da casa loro, non c'è nessun "giorno del ricordo".
Fonte: Vota Franz Josef