giovedì 24 marzo 2016

Gli uomini che difesero l'Impero dagli "italiani".


Osservate che sguardo... chi avrebbe voluto affrontare della gente simile? Infatti gli italiani avevano un sacro terrore di loro. Come anche dei bosniaci, dei dalmati. Non parliamo degli sloveni che erano in casa loro.
Quando arrivarono gli ucraini ed i romeni tirarono un sospiro di sollievo pensando che il peggio era passato. Ed invece no, proprio i romeni gli diedero una suonata epica alla fine della 10° battaglia facendo oltre 10 mila prigionieri con un paio di reggimenti.... Nemmeno con i ceki gli era andata bene... il 28° reggimento di Praga sciolto per ignominia in Galizia e ricostituito con le reclute, si fece sterminare pur di non arrendersi.
Gli ultimi due superstiti del reggimento furono catturati a Zagora dopo aver finite le munizioni da un bel pezzo e senza più forza di tirargli pietre o di morderli. Un ufficiale vide dei bosniaci reduci da furiosi combattimenti corpo a corpo, tutti sporchi di sangue raggrumato. Seppe che non mangiavano da giorni e li invitò ad andare a rifocillarsi, ma uno di essi rispose: "Ci nutriamo del sangue degli italiani", togliendosi un grumo coagulato sui baffi.
Ed i vecchi della territoriale? Nemmeno con loro andò bene... due compagnie si opposero ad un assalto ormai già perso, ricacciarono due reggimenti, fecero centinaia di prigioneri e riconquistarono una collina ad est di Monfalcone.
Le battaglie dell'Isonzo sono quintali di pagine epiche di resistenza accannita di pochi contro tanti, di aggrediti contro aggressori, di gente che difendeva le proprie terre e le proprie case, di gente leale contro dei traditori. Questa era la differenza principale. Altrochè "popoli oppressi"... e se qualcuno si sentiva oppresso, mai e poi mai avrebbe accettato di diventare ancora più oppresso dagli italiani, il popolo più retrogrado e più analfabeta d'Europa..

Fonte: Vota Franz Josef