venerdì 19 settembre 2014
l'indipendenza scozzese: legittima a prescindere da qualsivoglia referendum... truccato
In 25 minuti si concluse nel sangue l’ultimo Vero tentativo scozzese di indipendenza da Londra. Era il 16 aprile 1746 è un’armata di mercenari che issava la Union Jack sconfisse a Culloden le truppe scozzesi , guidate dal legittimo Re di Inghilterra e Scozia Carlo III . Pochi giorni dopo il compositore tedesco Georg Friedrich Haendel compose uno dei suoi più celebri “oratori”, il Giuda Maccabeo, per celebrare la vittoria di Guglielmo Augusto di Hannover, terzo figlio dell'usurpatore Giorgio "II" , veterano della Guerra di Successione Austriaca e comandante delle truppe britanniche. In Scozia le cose sono rimaste impresse nella memoria storica tanto che il principe di Hannover viene ricordato con il nomignolo di “The Butcher”, il macellaio. La battaglia di Culloden, in effetti, fu un vero massacro, in cui le fiere truppe scozzesi, molto meno organizzate di quelle inglesi, furono letteralmente chiuse in una sacca e annientate. Il macellaio sfruttò a fondo le vie di comunicazione – strade, ponti e canali – e fece largo uso di armi e tecniche di guerra mutuate dalle guerre continentali e ignote ai volontari scozzesi, animati da fedelta' al legittimo Re e alla Patria , pieni di buona volontà e coraggio, ma materialmente disorganizzati e, spesso, mal nutriti. Questi ultimi avevano una concezione quasi romantica della guerra, come si trattasse principalmente di uno scontro corpo a corpo, all’insegna dell’eroismo e dell'onore. Malgrado l’accerchiamento e la situazione senza vie d’uscita i clan dei MacLeans, dei MacLachans e altri ancora contrattaccarono con la forza di chi combatte per la giustizia e la vera libertà, e caddero sotto i colpi dell’artiglieria e della fucileria britannica. I pochi sopravvissuti furono barbaramente finiti alla baionetta. Nei campi di Colloden, dalla parte degli Scozzesi, non mancò il coraggio, mancarono i mezzi . C’è, però, un pagina oscura di quella battaglia che, oggi, non può essere dimenticata. Difatti, lo strumento più efficace con cui il macellaio predispose lo scontro gli era stato fornito con dovizia da Londra: il denaro. Quel che a mala pena e a malavoglia si ricorda è, appunto, che una buona metà dei mercenari al servizio dell'usurpatore del Trono d’Inghilterra era di origine scozzese: truppe mercenarie, costrette dalla necessità o spinte dal desiderio di guadagni e di carriera, che accettarono di schierarsi dalla parte sbagliata. Il “British Empire” dimostrò così l'efficacia del “Divide et impera”: dividi i tuoi potenziali avversari, comprateli o mettili l’uno contro l’altro, e vincerai.
Ieri invece, si è conclusa una grande messa in scena dall'esito scontato. Molti, drogati dall'oppio democratico , erano convinti, e stupidamente ancora lo sono, che si potesse raggiungere l'indipendenza senza colpo ferire, semplicemente mettendo una scheda in un urna. Ovviamente, il risultato e' stato scontato e non ci si poteva aspettare altrmenti. Che la Scozzia potesse raggiungere e riottenere la tanto agognata indipendenza con un 'si' su una scheda, era tanto fantasioso quanto inrealizzabile. Non perche' gli scozzesi amino la vecchia usurpatrice e la sua famiglia di fenomeni , ma perche' non ci si puo' aspettare che dopo trecento anni di centralismo londinese , e di lotte per la liberta' , tutto sarebbe finito con uno smielato lieto fine, con la bandiera inglese ammainata al tramono. L’odierno governo di Londra , tanto illegittimo quanto lo fu nel XVIII secolo, non opera piu' con fucile e baionetta ma organizzando farse elettorali mostrando di non temere un voto che sa gia' come risulterà. Ancora una volta il fattore economico-finanziario ha giocato un ruolo importante, con i ricatti, aperti o impliciti, provenienti dai settari londinesi e dai loro lacchè scozzesi. Tuttavia in Scozia si e' votato sperando in chi sa che, con l'illusione di risolvere tutto con 'carta e penna'. Non oso immaginare cosa avrebbero fatto le migliaia di caduti della battaglia di Culloden vedendo i loro discendenti bersi la farsa del referendum. O come avrebbe reagito il grande eroe scozzese William Wallach , che diede la propria vita per la libertà della Scozia.
Presidente e fondatore A.L.T.A. Amedeo Bellizzi.