lunedì 26 agosto 2013

SCOTTI DOUGLAS di Vigolino : tra vergogne e onori

 

Arma: d’azzurro alla banda d’argento accompagnata da due stelle d’oro;
alias: nel primo e quarto d’azzurro alla banda d’argento accompagnata da due stelle d’oro, nel secondo di rosso a quattro feri di cavallo d’argento intrecciati fra loro, nel terzo troncato d’argento e di rosso, sul tutto d’argento al cuore di rosso caricato di tre stelle d’oro poste in fascia.


 
 


Il casato Scotti trae origine dai re Douglas di Scozia, tesi suffragata con diploma dell’imperatore Sigismondo dato in Cremona il 12 febbraio 1414.
Le prime notizie si hanno con GUGLIELMO che combatté nell’esercito di Carlo Magno contro re Desiderio, rimase in Piacenza sposando l’unica figlia del Signore del castello di Spettino, divenendo il capostipite degli “Scoti”. ALBERTO “il grande” divenne Signore di Piacenza, morì ostaggio dei Visconti a Crema nel 1310. Il figlio FRANCESCO riacquistò la sovranità nel 1335, ma dai Visconti ottenne in cambio il feudo di Fiorenzuola. Nel XIII secolo il casato era diviso in vari rami, tra cui quello di GIOVANNI da cui discesero i Signori di Vigolino o Vigoleno. Molti personagi del casato si distinsero nelle cariche civili, militari ed ecclesiastiche tra cui tre cardinali, quattro vescovi e San FULCO vescovo di Piacenza e poi di Pavia dove si spense nel 1229. Dal conte FRANCESCO, morto nel 1441, discendono i conti di Vigolino, egli ricostruì il castello di Vigolino distrutto dal podestà di Piacenza su ordine di Galeazzo Visconti. ALBERTO nominato consigliere e familiare dell’imperatore Sigismondo, venne investito in data 12 gennaio 1414 della Signoria del castello di Vigolino. Il ramo di Vigolino si stabilì in Napoli con la venuta di GIUSEPPE al seguito delle truppe di re Carlo VIII di Borbone nel 1734, il quale sposò la contessa Isabella Paolucci di Pisa da cui nacque RAMIZIO coniugato con Giuseppina Poulet che generarono in Napoli GIUSEPPE, conte di Vigolino (5 febbraio 1776) che sposò Dorotea Granalais , dalla loro unione nacque LUIGI (Napoli 23 giugno 1796 – Napoli 14 dicembre 1880), autorizzato con Regio Rescritto del 13 ottobre 1856 ad usare il titolo di conte di Vigolino:
Luigi Scotti Douglas.
 
 “sposato con Maria Giuseppina Carlier dalla quale ebbe numerosi figli tra cui Ferdinando, Federico e Alfonso che intrapresero come lui la carriera militare e parteciparono alla difesa del Regno delle Due Sicilie dall’invasione    sabaudo-unitarista nella campagna del 1860/61, il menzionato Luigi iniziò la carriera militare come real guardia del corpo nel 1816, dopo una lunga carriera militare nel 1859 promosso maresciallo di campo, non brillò per capacità militare né per coraggio nella campagna militare del 1860/61, sembrò sottovalutare le truppe piemontesi, che erano discese dal nord senza dichiarazione di guerra, nello scontro di Macerone del 20 ottobre 1860 dove le sue truppe, dopo una eroica resistenza, furono travolte dal nemico, fatto prigioniero con tutto il suo Stato Maggiore venne posto agli arresti da Cialdini, pubblicò un vergognoso opuscolo nel quale si scusava di aver militato nell’esercito Napoletano, sua Patria! Ottenne la pensione dal governo piemontese il 25 aprile 1861”.


 
 
FERDINANDO (2 maggio 1831 – 28 luglio 1896) allievo della Nunziatella dal 1841 al 1847, capitano dei “Tiragliatori della Guardia Reale” nel settembre del 1860, partecipò alla difesa del Regno, capitolò con le truppe il 14 febbraio 1861 in Gaeta, entrò nell’esercito italiano ma non fece mai carriera restando capitano fino al congedo per limiti di età.
 
 
 
Federico Scotti Douglas
 
FEDERICO (14 novembre 1836 – 5 luglio 1892) nella Guardie del Corpo a cavallo il 9 agosto 1859, venne nominato alfiere del “3° Battaglione Cacciatori” il 1 maggio 1860, in servizio presso il padre Luigi in qualità di aiutante di campo, cadde prigioniero insieme al genitore dopo lo scontro di Macerone, nel 1861 venne ammesso nell’esercito italiano in qualità di luogotenente ma si dimise tre anni dopo.
 
 
 
 
 
 
 
Alfonso Scotti Douglas
 
 
ALFONSO, conte di Vigolino, (13 febbraio 1849) a soli undici anni fuggì dal collegio per raggiungere i fratelli e combattere gli invasori, promosso alfiere del Genio e nominato aiutante del direttore dell’Arma in Capua, a fine conflitto ritornò in collegio per terminare gli studi; si sposò con Celestina Loencilli da cui nacque EDOARDO (Napoli 13 giugno 1874) sposato con Emma Gini, da cui Annita (Milano 16 maggio 1904), ALFONSO (Milano 19 luglio 1910); gli ultimi tre rappresentanti il ramo di Vigolino nella prima metà del XX secolo.
 
 
 
 
 
Il casato, in qualità del suo essersi venduto al nuovo illegittimo regime , è iscritto nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano del 1922.
 
 
 
Fonte:
 
 
 
Scritto da:
 
Il Realista.