Dalla prima guerra mondiale nasce         la Società         delle Nazioni, tappa provvisoria verso una maggiore integrazione        mondiale; gli imperi tipo teocratico sono cancellati, mentre all'Est il        comunismo, -prefigurazione possibile della futura Repubblica Universale,        corona l’opera delle società segrete. In Occidente, i vincitori di        Versailles suscitano tutta una serie di staterelli senza storia in cui        si esasperano nazionalismi e particolarismi, venendo a mancare quell'unità        nella diversità che caratterizzava l'Impero Asburgico. Una situazione        instabile, potenzialmente esplosiva, nella quale         la Germania         fungerà  da detonatore. Ma        perché essa potesse svolgere questa funzione serviva un poderoso        riarmo, e a tal fine si richiedevano anzitutto mezzi economici e        strutture industriali, poi fabbriche specializzate e truppe addestrate.        Ebbene, il rilancio economico venne reso possibile da un massiccio        afflusso di capitali, a seguito di un'abile svalutazione del marco:        capitali dell'Alta Finanza, naturalmente. I banchieri della Morgan        Bank e il direttore della Banca d'Inghilterra Montagu Norman fin dal        1924 avevano, infatti, escogitato il Piano Dawes per porre l'economia        tedesca sotto l'amministrazione controllata delle banche anglosassoni.                   
In tale contesto nel solo periodo 1924-26 Wall Street e        la Citv         di Londra, vale a dire National        City Bank, Chase Manhattan Bank, Morgan Bank, Kuhn & Loeb Bank,        Standard Oil dei Rockefeller, General Motors,        Paul Warburg, trasferirono all'economia tedesca ben 975 milioni di        dollari, dei quali 170 vennero destinati alla creazione di tre grandi        cartelli:                   
In tale contesto nel solo periodo 1924-26 Wall Street e
- Vereinigte        Stahlwerke (acciaio);
- IG-Farben, (chimica) guidata dalla potente famiglia ebraica dei Warburg, che da sola, nel 1938 controllava in Germania ben 380 imprese;                   
- AEG (settore elettrico).                   
- IG-Farben, (chimica) guidata dalla potente famiglia ebraica dei Warburg, che da sola, nel 1938 controllava in Germania ben 380 imprese;
- AEG (settore elettrico).
Nel 1939 le prime due assicureranno dal 50 al 95% della        produzione bellica tedesca nei rispettivi settori di produzione, mentre        l'A-EG (omologa tedesca della General Electric americana) fornirà parte        elettromeccanica. Adolf Hitler, per la sua ascesa al potere riceverà        dalla Pilgrims' Society, solamente tra il 1929 e il 1933, 32 milioni di        dollari.                   
Non sarà superfluo inoltre ricordare l'accreditamento concesso dalla Gran Bretagna alla Germania dei 6 milioni di sterline in riserve d'oro ceche depositate a Londra al momento dell'invasione Cecoslovacchia nel marzo 1939. La motivazione addotta dal governo britannico (maggio 1939) fu “di non potere dare ordini alla Banca di Inghilterra".                   
Non sarà superfluo inoltre ricordare l'accreditamento concesso dalla Gran Bretagna alla Germania dei 6 milioni di sterline in riserve d'oro ceche depositate a Londra al momento dell'invasione Cecoslovacchia nel marzo 1939. La motivazione addotta dal governo britannico (maggio 1939) fu “di non potere dare ordini alla Banca di Inghilterra".
Più complesso il problema delle fabbriche di armi e        dell'addestramento delle truppe: non tutto poteva essere fatto alla luce        del giorno; il gioco, per riuscire, non doveva essere troppo scoperto e        solo a pochissimi era dato di conoscerlo fino in fondo. Ora, sul suolo        tedesco vi erano commissioni interalleate per il controllo del rispetto        delle clausole contro il riarmo contenute nel trattato di Versailles.        Per eluderle si ricorse, fin dal 1922, e cioè ben prima dell'ascesa al        potere di Hitler, alla complicità della Russia comunista.                   
La collaborazione fra imprese americane e tedesche si fece strettissima al punto che Standard Oil e General Motors - ad esempio - misero a disposizione dell'IG-Farben nel 1917 i loro laboratori del New Jersey e del Texas per la fabbricazione di gas ad uso militare.                   
La collaborazione fra imprese americane e tedesche si fece strettissima al punto che Standard Oil e General Motors - ad esempio - misero a disposizione dell'IG-Farben nel 1917 i loro laboratori del New Jersey e del Texas per la fabbricazione di gas ad uso militare.
Le commissioni di controllo del trattato di Versailles non        vedevano nulla: e come potevano vedere il principale poligono di tiro in        cui si addestravano gli artiglieri tedeschi, se esso era sito a Luga,        nei pressi di Leningrado? 0 se i carristi delle “Panzer-Divisionen”         imparavano a pilotare i loro blindati, fabbricati dalla Krupp e dalla        Rheinmetall, in territorio russo, a Katorg presso Mosca. Tutti gli        aviatori tedeschi che combatterono sul fronti di guerra fra il 1939 e il        1942 vennero formati sui campi di Lipetsk, Saratov e della Crimea.                   
Il trattato di Rapallo in fondo sancì questa semplice        verità: senza Stalin, Hitler non sarebbe stato possibile, né Stalin        senza Hitler. Washington e Londra dirigevano...                   
Il denaro, i finanziamenti, provenivano infatti da un'unica fonte, come scrisse uno storico delle società superiori del POTERE, il professor Carroll Quigley, trattando di quel periodo:                   
(si trattava) "nientemeno che di creare un sistema mondiale di controllo finanziario in mani private, in grado di dominare il sistema politico di ciascun paese e l'economia mondiale".                   
Perno delle manovre dell'Alta Finanza in Germania non fu Hitler, ma il banchiere protestante e frammassone Hjalmar Horace Greeley Schacht la cui famiglia originava dalla Danimarca. Nato a New York alla fine della prima guerra mondiale, Schacht sì associò ad una delle tre maggiori banche tedesche,        la Darmstádter Bank         , guidata da quel Jakob Goldschmidt che avrebbe successivamente favorito la sua        nomina, avvenuta il 17 marzo 1933, alla guida della Reichsbank.
Il denaro, i finanziamenti, provenivano infatti da un'unica fonte, come scrisse uno storico delle società superiori del POTERE, il professor Carroll Quigley, trattando di quel periodo:
(si trattava) "nientemeno che di creare un sistema mondiale di controllo finanziario in mani private, in grado di dominare il sistema politico di ciascun paese e l'economia mondiale".
Perno delle manovre dell'Alta Finanza in Germania non fu Hitler, ma il banchiere protestante e frammassone Hjalmar Horace Greeley Schacht la cui famiglia originava dalla Danimarca. Nato a New York alla fine della prima guerra mondiale, Schacht sì associò ad una delle tre maggiori banche tedesche,
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Il capo della                Reichsbank, il massone Hjalmar Horace Greeley Schacht                 (1877-1970). Passò indenne dal Processo di Norimberga e proseguì la sua attività nel settore del petrolio come agente dei Rockefeller | 
Ministro delle Finanze del Reich, legato al Movimento        Paneuropeo di Coudenhove-Kalergi        e agli ambienti di Wall Street e della City, in particolare al banchiere        Norman Montagu, governatore della Banca d'Inghilterra, discendente da        una famiglia di banchieri e membro della Pilgrims, nel settembre 1930        Schacht si imbarca per gli Stati Uniti, dove in forma privata incontra i        capi dell'Alta Finanza anglosassone.                   
Schacht ritornerà quindi negli Stati Uniti nel 1933 per ottenere da Roosevelt la garanzia della neutralità americana in caso di riarmo della Germania.                   
Schacht ritornerà quindi negli Stati Uniti nel 1933 per ottenere da Roosevelt la garanzia della neutralità americana in caso di riarmo della Germania.
Ma allora, ci si potrebbe chiedere, come fu possibile il        successivo rovesciamento delle posizioni? Avvenne lo stesso gioco del        1914, quando le élites angloamericane erano germanofile, ma        contemporaneamente firmavano un accordo segreto con         la Francia         in senso contrario. Infatti, solo nel 1938 le principali concentrazioni        della City (dirette dagli ebrei tedeschi Baring,        Schroeder, Goschen, Kleinwort, Erlanger, Seligman, Japhet, Rothschild)        diventeranno avversarie di Hitler, quando egli farà arrestare uno di        loro, chiedendo un forte riscatto per la sua liberazione (Louis de        Rothschild).                   
I tempi erano evidentemente maturi per il 33 Roosevelt e il suo entourage di consiglieri, tutti membri della Pilgrim’s Society e della Round Table (vedi Appendice 2), che affrettarono i preparativi per la guerra.                   
Essa infatti si può dire che inizi il 7 novembre 1938, quando a Parigi il giovane ebreo Grynspan assassina il terzo segretario dell'ambasciata tedesca. Il 9 e il 10 novembre scatta la rappresaglia in Germania; Roosevelt richiama il suo ambasciatore a Berlino, annuncia la costruzione di 24.000 aerei da combattimento, chiede agli americani di boicottare i prodotti tedeschi e fa pressione sull'Inghilterra, attraverso il Pilgrims Joseph Kennedy, affinché rinunci alla politica di conciliazione con        la Germania.          
I tempi erano evidentemente maturi per il 33 Roosevelt e il suo entourage di consiglieri, tutti membri della Pilgrim’s Society e della Round Table (vedi Appendice 2), che affrettarono i preparativi per la guerra.
Essa infatti si può dire che inizi il 7 novembre 1938, quando a Parigi il giovane ebreo Grynspan assassina il terzo segretario dell'ambasciata tedesca. Il 9 e il 10 novembre scatta la rappresaglia in Germania; Roosevelt richiama il suo ambasciatore a Berlino, annuncia la costruzione di 24.000 aerei da combattimento, chiede agli americani di boicottare i prodotti tedeschi e fa pressione sull'Inghilterra, attraverso il Pilgrims Joseph Kennedy, affinché rinunci alla politica di conciliazione con
Ultima operazione: poiché la popolazione americana è        ostile all'ingresso in guerra a fianco degli alleati, si dovrà        attendere il 7 dicembre         1941, l         'attacco aeronavale nipponico alla base americana di Pearl Harbor, che,        per il gioco di alleanze tra le potenze dell'Asse consentirà agli        Alleati di dichiarare guerra alla Germania.                   
Quando nel 1939 scoppiò la seconda guerra mondiale il CFR (Consiglio per le Relazioni con l’Estero) valutò attentamente le possibili conseguenze per gli interessi economici americani di una vittoria dell'Asse.                   
"Nell'estate del 1940 il CFR, sotto la guida del Gruppo Economico-Finanziario, cominciò una vasta ricerca per rispondere a questa domanda, Il mondo fu diviso in blocchi, e per ogni area si calcolò la locazione, la produzione e il trasporto di ogni materia prima e di ogni bene industriale importante. Poi, usando le cifre dell'import-export, si calcolò il grado di autosufficienza dì ognuna delle aree considerate: l'Emisfero occidentale (cioè le due Americhe, N.d.A.), l'Impero Britannico, l'Europa Continentale, l'Area del Pacifico... "Risultò che l'autosufficienza di un'Europa Continentale dominata dalla Germania sarebbe stata molto più alta di quella delle due Americhe insieme."                   
Quando nel 1939 scoppiò la seconda guerra mondiale il CFR (Consiglio per le Relazioni con l’Estero) valutò attentamente le possibili conseguenze per gli interessi economici americani di una vittoria dell'Asse.
"Nell'estate del 1940 il CFR, sotto la guida del Gruppo Economico-Finanziario, cominciò una vasta ricerca per rispondere a questa domanda, Il mondo fu diviso in blocchi, e per ogni area si calcolò la locazione, la produzione e il trasporto di ogni materia prima e di ogni bene industriale importante. Poi, usando le cifre dell'import-export, si calcolò il grado di autosufficienza dì ognuna delle aree considerate: l'Emisfero occidentale (cioè le due Americhe, N.d.A.), l'Impero Britannico, l'Europa Continentale, l'Area del Pacifico... "Risultò che l'autosufficienza di un'Europa Continentale dominata dalla Germania sarebbe stata molto più alta di quella delle due Americhe insieme."
Similmente, il CFR comprese che, con l'occupazione della        Cina, "il Giappone era una        potenza espansiva che minacciava i piani del CFR".
Mentre già nel 1937 il Pilgrims arcivescovo anglicano di York, William Temple, figlio dell'arcivescovo di Canterbury, dichiarava:                   
“Potrebbe essere necessario che si addivenga ad una nuova terribile guerra per ristabilire l'autorità della Società delle Nazioni; potrebbe accadere che la generazione attuale e le future siano decimate, sacrificate, affinché la lega di Ginevra ne esca riaffermata, come l'ultima guerra fu indispensabile alla sua creazione”.                   
Mentre già nel 1937 il Pilgrims arcivescovo anglicano di York, William Temple, figlio dell'arcivescovo di Canterbury, dichiarava:
“Potrebbe essere necessario che si addivenga ad una nuova terribile guerra per ristabilire l'autorità della Società delle Nazioni; potrebbe accadere che la generazione attuale e le future siano decimate, sacrificate, affinché la lega di Ginevra ne esca riaffermata, come l'ultima guerra fu indispensabile alla sua creazione”.
L’ambasciatore polacco a Washington, conte George        Potocki, riferendo su un colloquio avuto col Pilgrims William        Bullitt, allora ambasciatore americano a Parigi, ma soprattutto        agente della potente banca ebraica di New York Kuhn & Loeb, nonché        32° grado del Rito Scozzese e membro del CFR, scriveva il 19 novembre        1939:                   
"[…] La guerra durerà almeno sei anni e terminerà con un disastro completo in Europa e col trionfo del comunismo”. E la guerra inizia coll'aggressione alla Polonia cristiana, da parte dei due socialismi, tedesco e russo. Era l'ultimo bastione cristiano del vecchio ordine, che doveva soccombere e seguire le vicende del resto dell'Occidente.                   
"[…] La guerra durerà almeno sei anni e terminerà con un disastro completo in Europa e col trionfo del comunismo”. E la guerra inizia coll'aggressione alla Polonia cristiana, da parte dei due socialismi, tedesco e russo. Era l'ultimo bastione cristiano del vecchio ordine, che doveva soccombere e seguire le vicende del resto dell'Occidente.
Di Bullitt parla anche James Vincent Forrestal, banchiere di Wall Street, sottosegretario        al Ministero della Marina sotto Roosevelt e successivamente ministro        della Difesa americano con Truman, che, nel suo diario, in data 27        dicembre 1945, riferisce sul colloquio avuto con Joseph Kennedy (padre        del futuro Presidente degli Stati Uniti), ex ambasciatore americano a        Londra fra il 1937 e il 1940 e membro della Pilgrims' Society:                   
"Giocavo ieri a golf con Joe Kennedy. Gli chiedevo dei suoi colloqui con Roosevelt e Neville Chamberlain del        1938. Mi         diceva che la posizione britannica del 1938 era di non rischiare una        guerra con Hitler giacché non aveva nessun mezzo per combatterla. Il        punto di vista di Kennedy: Hitler avrebbe combattuto contro         la Russia         senza entrare poi in conflitto con l'Inghilterra se Bullitt non avesse        spinto Roosevelt a umiliare i tedeschi per via della Polonia; né i        francesi, né i britannici avrebbero fatto della Polonia un casus belli,        se non fossero stati continuamente incitati da Washington. Bullitt, così        diceva, faceva continuamente credere a Roosevelt che i tedeschi non        avrebbero combattuto, Kermedy stesso sosteneva la tesi che avrebbero        combattuto e sopraffatto l'Europa. Chamberlain, così diceva, dichiarò        che l'America e Febraismo mondiale avevano obbligato l'Inghilterra alla        guerra".                   
"Giocavo ieri a golf con Joe Kennedy. Gli chiedevo dei suoi colloqui con Roosevelt e Neville Chamberlain del
Il massone Winston        Churchill - affiliato alla Pilgrims, e perciò stesso perfettamente        allineato alle posizioni interventiste di Bullitt - forniva nelle sue        memorie sulla seconda guerra mondiale la ragione “storica" della        necessità della guerra contro         la Germania         da parte dei popoli anglosassoni:
“Per quattrocento anni la politica estera dell'Inghilterra è stata quella di opporsi alla più forte, più aggressiva Potenza del continente, e di evitare che i Paesi Bassi cadessero in suo potere [ ... ]. Occorre osservare come la politica inglese non consideri affatto l'identità della nazione che aspira al dominio dell'Europa, non faccia questione se si tratti della Spagna, della Francia monarchica, della Francia imperiale, dell'Impero alemanno o della Germania di Hitler. Questa linea di condotta non è in rapporto coi governanti delle nazioni, ma è soltanto diretta contro il tiranno più forte o capace di prepotenze maggiori".                   
“Per quattrocento anni la politica estera dell'Inghilterra è stata quella di opporsi alla più forte, più aggressiva Potenza del continente, e di evitare che i Paesi Bassi cadessero in suo potere [ ... ]. Occorre osservare come la politica inglese non consideri affatto l'identità della nazione che aspira al dominio dell'Europa, non faccia questione se si tratti della Spagna, della Francia monarchica, della Francia imperiale, dell'Impero alemanno o della Germania di Hitler. Questa linea di condotta non è in rapporto coi governanti delle nazioni, ma è soltanto diretta contro il tiranno più forte o capace di prepotenze maggiori".
Altre forze, tuttavia, attive a fianco della Pilgrims, già        nel 1938 avevano preavvertito sul possibile esito della guerra:                   
“[...] E il trio dei non ariani intonerà, come un Requiem, un miscuglio della Marsigliese, del God save the King e dell'Internazionale, terminando con un gran finale, aggressivo, animoso e militante, con l'inno ebraico 'EILI, EILI»23.                   
“[...] E il trio dei non ariani intonerà, come un Requiem, un miscuglio della Marsigliese, del God save the King e dell'Internazionale, terminando con un gran finale, aggressivo, animoso e militante, con l'inno ebraico 'EILI, EILI»23.
Alla fine del 1940 si radunarono a New York 18 personalità,        tutte appartenenti alla Pilgrims' Society, per stendere un programma di        "istruzione" degli americani in vista della guerra; i vari        banchieri - tutti membri della detta società - Morgan, Warburg, Lamont        e il B'nai B'rith Lehman, finanziarono con milioni di dollari la        propaganda al fine di convincere il popolo americano ad abbandonare la        neutralità.                   
Infine il 14 agosto 1941, prima che gli Stati Uniti entrassero in guerra, venne firmata da Franklin D. Roosevelt e Winston Churchill la "Carta Atlantica", prefigurazione dell'ONU, in cui si stabilivano gli scopi della guerra. E poiché Hitler evitava accuratamente tutto ciò che potesse urtare o provocare gli americani,        la Pilgrims         agì attraverso il Giappone, mediante una provocazione ben orchestrata.        Nel 1940 disconosceva il trattato di commercio col Giappone, ponendo        l'embargo su benzina avio, ferramenta, macchine utensili e sui prodotti        provenienti dalle Filippine. Il 25 luglio 1941 i beni nipponici negli        Stati Uniti, come misura di ritorsione per l'occupazione dell'Indocina,        venivano congelati. Il Giappone provò a trattare. Gli Stati Uniti        risposero di voler sgelare i beni a condizione che il Giappone si        ritirasse dall'Asia e rinnegasse il Tripartito: o battersi o capitolare,        in buona sostanza.                   
Infine il 14 agosto 1941, prima che gli Stati Uniti entrassero in guerra, venne firmata da Franklin D. Roosevelt e Winston Churchill la "Carta Atlantica", prefigurazione dell'ONU, in cui si stabilivano gli scopi della guerra. E poiché Hitler evitava accuratamente tutto ciò che potesse urtare o provocare gli americani,
Scriveva il "Falco" H. L. Stimson nel suo diario        il 25 novembre 1941, il giorno che precedette l'ultimatum americano al        Giappone:
"La domanda era come noi avremmo dovuto manovrarli (i giapponesi, N.d.A.) in modo che sparassero il primo colpo".                   
"La domanda era come noi avremmo dovuto manovrarli (i giapponesi, N.d.A.) in modo che sparassero il primo colpo".
Henry Lewis Stimson        (1867-1950), Segretario americano alla Guerra sia nella prima che nella        seconda guerra mondiale, affiliato fin dal 1888 alla società superiore        dell'area del potere de L’ORDINE (nota anche come "Skull and        Bones"), membro di spicco del CFR, fu attivo in alti incarichi        governativi nel mandato di ben sei presidenti americani. Egli si servì        di tali incarichi per promuovere gli scopi de L’ORDINE e assicurarne        la presenza nel governi americani successivi attraverso personaggi che        egli provvide ad introdurre in quel ristretto cenacolo, come Harvey Hollister Bundy, uomo chiave del “Progetto Manhattan"        per la fabbricazione dell'arma nucleare, suo figlio McGeorge Bundy (CFR)        e, nel 1948, George Herbert        Walker Bush Sr. - iniziato all'ORDINE dallo stesso Stimson - che        fissarono la politica americana fino praticamente ai nostri giorni.                   Nelle sue memorie Stimson riferisce che si accusava        Roosevelt e ì suoi consiglieri di avere “Complottato        quest'affare" (Pearl Harbor, N.d.A.) per qualche "ragione        impenetrabile ma abominevole". E prosegue:                   
“L’importanza        dell'attacco a Pearl Harbor non risiedeva nella vittoria tattica        riportata dai giapponesi, ma nel semplice fatto che l'esitazione e        l'inazione americane diventavano impossibili. Non si sarebbe meglio        potuto agire per stimolare gli americani. Allorché giungevano le prime        notizie dell'attacco del Giappone contro di noi, provavo un primo        sentimento di sollievo al pensiero che l'indecisione si era dissolta e        che la crisi, come si era prodotta, avrebbe unito tutto il nostro popolo”.                   
Dopo Pearl Harbor la stampa pone strane domande: come si è fatta sorprendere a Pearl Harbor la flotta americana se i servizi segreti americani leggevano a libro aperto i messaggi in codice giapponesi? E non solo il codice di comunicazione diplomatico fra Tokyo e le ambasciate era noto agli americani, ma anche quello adottato nel dispacci della Marina da guerra giapponese. Ciò è stato recentemente portato a conoscenza da Robert B. Stinnett, un veterano della Marina americana che combatté nella seconda guerra mondiale, sulla base di numerosi documenti ufficiali declassificati in virtù di una legge americana sulla libertà di informazione.                   
Dopo Pearl Harbor la stampa pone strane domande: come si è fatta sorprendere a Pearl Harbor la flotta americana se i servizi segreti americani leggevano a libro aperto i messaggi in codice giapponesi? E non solo il codice di comunicazione diplomatico fra Tokyo e le ambasciate era noto agli americani, ma anche quello adottato nel dispacci della Marina da guerra giapponese. Ciò è stato recentemente portato a conoscenza da Robert B. Stinnett, un veterano della Marina americana che combatté nella seconda guerra mondiale, sulla base di numerosi documenti ufficiali declassificati in virtù di una legge americana sulla libertà di informazione.
Le prove oggi sono abbondanti: un attacco a sorpresa a        Pearl Harbor era impossibile.
La guerra, lunga e atroce, si conclude negli immani bagliori della bomba all'uranio di Hiroshima del 6 agosto 1945 e di quella al plutonio di Nagasaki del successivo 9 agosto.
Era stato ancora Stimson a raccomandare lo sgancio della bomba atomica sul Giappone. Il 25 luglio di quell'anno l'israelita Harry Truman, presidente degli Stati Uniti, che nell'ottobre successivo sarebbe stato elevato al 33' grado del Rito Scozzese, nel suo diario riportava:                   
"Abbiamo scoperto la bomba più terribile della storia umana. Può essere la distruzione di fuoco profetizzata nell'epoca della Valle dell'Eufrate, dopo Noè e la sua arca favolosa. Quest'arma va usata contro il Giappone fra oggi e il 10 agosto...E’ certamente cosa buona per il mondo che la cricca di Hitler o di Stalin non abbia scoperto la bomba atomica. Pare essere la cosa più terribile mai scoperta, ma se ne può fare un ottimo USO".                   
Diciotto mesi più tardi Truman, ritornando sull’argomento, conveniva: “Ai giapponesi venne fatto pervenire un leale avvertimento e furono offerti dei termini, che alla fine essi accettarono, ben prima della caduta della bomba”.                   
La guerra, lunga e atroce, si conclude negli immani bagliori della bomba all'uranio di Hiroshima del 6 agosto 1945 e di quella al plutonio di Nagasaki del successivo 9 agosto.
Era stato ancora Stimson a raccomandare lo sgancio della bomba atomica sul Giappone. Il 25 luglio di quell'anno l'israelita Harry Truman, presidente degli Stati Uniti, che nell'ottobre successivo sarebbe stato elevato al 33' grado del Rito Scozzese, nel suo diario riportava:
"Abbiamo scoperto la bomba più terribile della storia umana. Può essere la distruzione di fuoco profetizzata nell'epoca della Valle dell'Eufrate, dopo Noè e la sua arca favolosa. Quest'arma va usata contro il Giappone fra oggi e il 10 agosto...E’ certamente cosa buona per il mondo che la cricca di Hitler o di Stalin non abbia scoperto la bomba atomica. Pare essere la cosa più terribile mai scoperta, ma se ne può fare un ottimo USO".
Diciotto mesi più tardi Truman, ritornando sull’argomento, conveniva: “Ai giapponesi venne fatto pervenire un leale avvertimento e furono offerti dei termini, che alla fine essi accettarono, ben prima della caduta della bomba”.
Little Boy        e Fat Man, questi i nomi dei due ordigni, piovvero così fatalmente        sul Giappone.
(...)
(...)
A sinistra la Bomba atomica Fat Man
 
