mercoledì 7 agosto 2013

Burqa e velo

kyenge-5
 
di Pierfrancesco Palmisano
 
Qualcuno si è un po’ scandalizzato ed ha fatto dell’ironia perché la ministra Kyenge ha detto di essere “contraria al burqa”, compreso anche “quello delle suore”. È bene chiarire che “essere contrari al burqa” non vuol dire sostenere “io non metterei mai il burqa” (cosa sulla quale anch’io – se fossi donna – sarei d’accordo) ma vuol dire auspicare una legge che proibisca (e qui non sono più d’accordo) l’uso del burqa (come in Francia).
Se ne deduce che la Kyenge ha detto – in pratica – di essere favorevole ad una legge che proibisca l’uso del velo per le suore (come in Messico, ad esempio).
Orbene, a me pare che tutti coloro che si scandalizzano e se la prendono con la Kyenge volendo dimostrare che il velo delle suore non è la stessa cosa del burqa (perché? perché il viso è scoperto? perché le suore sono cattoliche e non mussulmane? perché le suore lo portano liberamente mentre le mussulmane sono costrette?) stiano sbagliando.
Infatti una donna come la Kyenge (o come la Bonino (1) o come la Carfagna (2) o come la Santanchè (3), per fare degli esempi) non è contraria al burqa perché “copre il volto” (ovvero per motivi di “ordine pubblico”) ma perché rappresenta un segno di oppressione patriarcale e maschilista sulla donna. Pertanto il “passo” burqaàvelo delle suore a me pare perfettamente “logico”… ed il problema non è aiutare quelle donne che vorrebbero non indossare il burqa ma vi sono costrette da mariti o padri padroni e violenti (perché costoro potrebbero, in Italia, già rivolgersi alle autorità ed in base alle leggi vigenti far valere il proprio diritto di non portare il burqa) ma il problema è che anche la donna che volontariamente porta il burqa è ritenuta – da costoro – oppressa e costretta (psicologicamente/socialmente) ad indossarlo e pertanto non libera e pertanto va difesa “da se stessa”, con una legge che combatta la maschilista e patriarcale cultura che impone il burqa. E a questo punto, come non vedere che lo STESSISSIMO ragionamento è valido anche per il velo delle suore? Anche la “pienezza psicologica” della libertà di una suora che sceglie di farsi suora e di mettere il velo viene contestata dalla Kyenge (ed insomma, basta leggere la storia della monaca di Monza e tutto torna…) e pertanto questa barbarie deve essere fermata.
Burqa = velo, io sono d’accordo con la Kyenge.
In un prossimo articolo vi dirò perché però io, che sono relativista, – contrariamente alla Cecile che è integralista – sono pro-burqa/velo.