Urbain-René de Hercé
Urbain-René de Hercé (Mayenne, 2 febbraio 1726 – Vannes, 28 luglio 1795) , legittimista, Vescovo Cattolico , apparteneva ad una famiglia nobile originaria del Maine, era infatti il quarto figlio di Jean de Hercé e Françoise Tanquerel.
All'età di 25 anni, nel 1751 venne ordinato sacerdote. L'8 agosto 1754 il vescovo di Nantes Pierre Mauclerc de la Musanchère lo nomina vicario generale della diocesi e il 26 maggio 1761 viene assegnato all'abbazia di Notre-Dame de Noyers, nella Turenna.
Il 15 giugno 1767 venne assegnato alla diocesi di Dol quindi venne consacrato vescovo il successivo 5 luglio dall'allora vescovo coadiutore di Reims Alexandre-Angélique de Talleyrand-Périgord. Scelse come vicario generale suo fratello François de Hercé, che dal 10 gennaio 1760 era parroco a Martigné-sur-Mayenne, che arrivò a Dol il 6 settembre perché passò da Mayenne per assistere alla morte del padre avvenuta il 23 agosto.
Alexandre-Angélique de Talleyrand-Périgord
Dal 1780 divenne membro dell'assemblea provinciale di Tours e dal 29 maggio all'11 ottobre dell'assemblea generale del clero. Agli Stati di Bretagna, ai quali assisteva regolarmente, mostrò una competenza notevole nelle questioni di amministrazione ed economia politica, e nel 1783 andò a trattare dinanzi al re le questioni che interessavano la Bretagna. Per il suo lavoro agli Stati del 1784, il re lo ricompensò donandogli l'abbazia di Notre-Dame des Vaux, della diocesi di Toul.
Nel 1787, l'assemblea di Rennes lo nominò ancora a corte. Il 3 gennaio 1788 venne incaricato di rappresentare la Bretagna dinnanzi al re ed i ministri e in nome della delegazione protestò vigorosamente contro l'infausto editto di matrice settaria/sovversiva a favore dell'eresia protestante e degli ebrei, ma purtroppo senza successo; tuttavia prima di andarsene ribadì le sue convinzione al ministro-arcivescovo di Tolosa, Étienne-Charles de Loménie de Brienne: «ho studiato nove anni alla Sorbona e non mi hanno insegnato che un vescovo, ministro del suo re, poteva essere il protettore degli eretici». I suoi co-deputati e l'assemblea del clero corrotta dalla rivoluzione imminente richiesero di sollevarlo dall'incarico e infatti nel 1789 non rappresentò il clero all'Assemblea nazionale.
Fu critico della satanica Rivoluzione francese, non prestò giuramento alla costituzione secondo quanto stabilito dalla blasfema costituzione civile del clero, e anzi il 3 dicembre 1790 aderì al documento dei vescovi-deputati contro la costituzione civile. L'8 febbraio 1791 venne citato in giudizio dal Direttorio per essere "refrattario ai decreti dell'Assemblea e per aver turbato l'ordine pubblico", si ritirò quindi con suo fratello François e Michel Thoumin des Vauxponts il 1º aprile 1791 a Mayenne. Nel marzo 1792 si spostarono nel Bas-Maignée e a Laval fu arrestato con suo fratello il 23 marzo 1791. Venne incarcerato a Cordeliers, come tutti gli altri sacerdoti rimasti fedeli all'ordine legittimo. Riuscì ad imbarcarsi il 15 ottobre 1792 a Saint-Malo per l'Inghilterra .
Il 25 gennaio 1794, ricevette da Roma l'ordine di contrastare il falso "vescovo di Agra", Gabriel Guyot de Folleville, e, su richiesta del marchese di Dresnay, ricevette i poteri di vicario apostolico e di gran-cappellano dell'armata preparata per uno sbarco in Bretagna che però non ebbe luogo nell'immediato ed il progetto fu ripreso più tardi con lo Sbarco a Quiberon.
Su invito del conte Joseph de Puisaye, scrisse una lettera pastorale ai fedeli di Bretagna, datata 1º gennaio 1795 e che fu diffusa in 2.000 copie. Imbarcato a Southampton il 16 giugno 1795, sbarcava il 28 giugno sulla spiaggia di Carnac e benedisse le bandiere il 3 luglio.
Joseph de Puisaye
Alla fine della battaglia che si concluse, dopo un eroica resistenza dei Realisti, con la vittoria delle orde repubblicane di Lazare Hoche, fu fatto prigioniero e condotto a piedi e con violenti maltrattamenti a Auray il 27 luglio 1795 dinanzi al tribunale militare dove fu immediatamente, e senza giusto processo, condannato a morte . Venne giustiziato a Vannes il giorno successivo alle 10 del mattino, insieme a suo fratello e Charles Eugène Gabriel de Virot de Sombreuil, che gli tolse il cappello con i denti così da fargli recitare la preghiera d'assoluzione per sé e i suoi quindici soldati. Tutti i cadaveri furono gettati in una fossa comune nel cimitero di Saint-Paterne. Esumati il 7 novembre 1814, i resti furono portati nella cattedrale di Vannes.
Blasone di Urbain-René de Hercé
Fonte:
Wikipedia
Vive le Roy
Scritto da:
Il Principe dei Reazionari