mercoledì 17 ottobre 2012

Terza Guerra Mondiale: una realtà alle porte?

titolo terza guerra mondiale


di Paolo Taufer 1


postato: 24 settembre 2012


terza guerra mondiale


È doveroso rendersi conto dell'immenso pericolo che ci sovrasta ad opera di reali «forze occulte» che manovrano, nell'ombra, tutto il mondo. Pochi ne sanno e pochi ne parlano di chi e di che cosa si tratti, salvo i protagonisti occulti, ma che mantengono un segreto ben custodito da un Grado all'altro, nascondendo la natura profonda delle loro Società Segrete per la formazione di un Governo Mondiale, che vuol scalzare tutte le potenze occidentali attraverso, soprattutto, lo sviluppo del comunismo da loro voluto e finanziato. L'Autore di questo articolo presenta una sintesi-quadro di questo sotterraneo potere mondiale, affinché il lettore non resti in una colpevole indifferenza, ma senta il dovere di una difesa e si adoperi, almeno tra gli amici, perché la questione trattata sia anche da loro conosciuta e profondamente sentita. Perché siamo di fronte all'ultimo sventramento dell'Occidente cristiano! «Non odi consiglio? Soccorso non vuoi? È giusto se poi non trovi pietà. Chi vede il periglio, né cerca salvarsi, ragion di lagnarsi del fato non ha».



l Premessa


Se si scruta con occhio attento il mondo occidentale si rimane colpiti da alcuni fenomeni che, per estensione e universalità, tendono a conferire alla società fisionomie e indirizzi ben precisi. Casuale? Naturale evoluzione del corpo sociale secondo il determinismo democratico verso livelli di integrazione sempre più elevati o piuttosto frutto di meditati disegni concepiti e studiati già da tempo nella massima discrezione e del cui svolgimento siamo impotenti testimoni? La materia è ardua: tuttavia, i ricercatori che con essa si sono cimentati hanno potuto stabilire con ragionevole certezza l'esistenza di un plurisecolare lavoro, inteso quale elaborazione di piani, attuazione di indirizzi e controllo dei risultati per imprimere al mondo una direzione voluta: quella che dovrà assicurare a pochi pastori la supremazia assoluta su un immenso gregge, docile e obbediente, depurato infine da ogni fanatismo religioso e parassitismo sociale: la Repubblica Universale, il Governo Mondiale conseguito attraverso un Nuovo Ordine Internazionale.


I

IL PIANO



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potestas tenebrarum per impadronirsi del controllo mondiale.


l L'essenza


Cosa richiede un piano di dominazione mondiale? Il consenso, ovvero l'eliminazione di ogni resistenza, anche potenziale, ad ogni livello: di nazione, di società, famiglia o singola persona. Pertanto, l'azione dovrà essere incisiva con caratteri di efficienza, ubiquità, tempestività, senza nulla concedere all'improvvisazione poiché ogni passo falso è rivelatore. Quale il massimo ostacolo? Quello che fà di un uomo comune un martire: l'amore per Dio, la fede in quella Luce che non può coesistere con le tenebre e che nella sua più autentica e genuina essenza è la Verità tutta intera: la Verità cattolica, baluardo insuperabile alla manipolazione e all'asservimento delle coscienze con il dogma che la difende, bersaglio privilegiato dei «liberi pensatori» di ogni tempo. Coloro che dall'alto attendono a questo processo secolare, conosciuto come Rivoluzione, sanno perfettamente che Cristo non lo si combatte da generiche posizioni di ateismo e men che meno di agnostica indifferenza, ma da categorie teologiche opposte, dal buio della potestas tenebrarum: ecco la motivazione profonda, la sorgente cui i veri attori dell'attuale scenario attingono; solo un odio immenso per Dio e quindi per le Sue creature può giustificare la trama che avvolge il pianeta come un'immensa piovra, la folle corsa agli armamenti puntati sull'Occidente - poiché solo ove è Cristo potrà sorgere l'Anticristo - finalizzata a condizioni di schiavitù storicamente inimmaginabili, riservate ai sopravissuti di un'incombente ecatombe mondiale.


l L'elaborazione


Ha radici nella stessa Storia umana. Dal non serviam di luciferiana memoria, attraverso la caduta nell'Eden, la venuta salvifica di Cristo, ai nostri giorni, «colui che fu omicida fin dagli inizi» ebbe sempre a peritarsi di contrapporre sé stesso a Dio per il tramite dell'uomo. Il corso degli eventi in questa lotta senza quartiere fra Bene e Male conobbe rallentamenti secolari come nel luminoso Medio Evo cristiano ove la Legge Perfetta, metro e principio di ogni comportamento, suscitava la splendida civiltà occidentale, realizzando dalla Scandinavia all'Egitto quell'unità invano perseguita ai nostri giorni in nome di un umanesimo laico bassamente materialista. Dopo gli splendori duecenteschi si annunciano ­ già alla fine del Trecento - le prime incrinature: l'ansia di emancipazione da Dio aumenta, per sfociare nel Cinquecento nel grande ritorno ufficiale al paganesimo pre-cristiano della Rinascenza. Un nuovo umanesimo che, dapprima nelle lettere e nelle arti (oserà definire «gotico» lo stile purissimo delle cattedrali!) successivamente nel costume e nella religione, andrà affermando uno spostamento in progressione dal centro di adam weishauptgravità dell'equilibrato teocentrismo medioevale alla terrenità antropocentrica, terrenità che con Martin Lutero (1483-1546) e la Rivoluzione protestante spezza in due la cristianità, scinde il diritto civile dal canonico, la legge dalla teologia e dalla morale cristiana, lo Stato dalla Chiesa, prendendo forma nella dottrina del libero esame che apre le cateratte di uno sfrenato soggettivismo e quindi dì un sistematico egoismo e di un conseguente edonismo, forieri di rivoluzioni, guerre e delitti. Il corpo sociale dilaniato genera mostri: in Germania nascono gli Illuminati di Baviera di Adam Weishaupt (1748-1830) 2, mentre a Londra nel 1717 si costituisce la Massoneria, cinghia di trasmissione del temporalismo ebraico 3, alfiere del libero esame di Lutero che con lungo lavoro preparatorio trasferisce al sociale nelle forme note del liberalismo, culto della natura, della ragione, del socialismo, ecc... La Rivoluzione Francese, amaro, sanguinoso frutto del connubio fra ideologie illuminatiche e finanziamenti dei banchieri ebrei Rothschild di Francoforte, seguirà il passaggio del contagio dalle classi colte al popolino; l'Illuminato e rosacroce Napoleone Bonaparte (1769-1821) 4 si incaricherà di diffonderlo con la spada in tutta Europa: si scatena una folle esigenza di libertà, le gerarchie naturali oscillano, sono spazzate via e, fra conati comunistici repressi con orrore, la rivoluzione termina in un bagno dì sangue. L'Ottocento europeo è costellato di rivoluzioni contro le monarchie religiose e secolari che si tenta di sostituire con repubbliche, ove il potere non lo si esercita più con l'occhio fermo di Dio, ma attraverso una non ben definita volontà popolare, in realtà emanazione di un gruppo ristretto che orienta e governa il popolo 5, diventato nel frattempo «massa», dominandolo ferreamente spacciandosi per suo servitore e mandatario. Vengono nel contempo elaborate teorie utopiche, logica conseguenza di una filosofia che ha abbandonato il reale per il materiale: alla glorificazione esasperata dell'individuo senza nessun obbligo morale verso sé stesso e gli altri che non sia quello stabilito dall'ordine pubblico del momento, fà riscontro la mutilazione della persona, privata della sua piena dimensione spirituale i cui valori vengono ridotti a sentimento (romanticismo). L'ebreo Mordechai Levi, altrimenti conosciuto come Karl Marx (1818-1883), teorizza (ben pilotato) un sistema suscettibile di un livellamento generale in nome della sola dimensione economica dell'individuo. Darwinismo, riduzionismo, relativismo morale, separazione fra scienza e fede, fra politica e religione sono dunque il contesto in cui prendono corpo le teorie mondialiste moderne e si dispongono i mezzi per la loro attuazione.


l La classe dominante. I programmi


Uno studio attento delle Società Segrete dell'Ottocento, Carboneria e relativa Alta Vendita, Massoneria, ecc..., rivela un filo continuo di odio anticattolico che dalla Gran Loggia Madre d'Inghilterra conduce ai due veri registi della politica mondiale dell'epoca: G\ M\ Lord Palmerston (1784-1865) e l'ebreo Benjamin Disraeli (1804-1881), che tanta parte ebbero nel «Risorgimento» italiano. Verso la fine del secolo, lo stesso filo si ritrova in Russia in uno scritto molto interessante: I Protocolli dei Savi di Sion 6, un programma dettagliato che descrive la conquista del mondo da parte di un'élite ebraica che in tal mondo configurerebbe la realizzazione del disegno messianico terreno che Dio, secondo il Talmud, avrebbe sul popolo ebreo. Si è dibattuto all'infinito sulla loro autenticità, ma la cosa in realtà è secondaria: il loro contenuto è così intelligente e la realizzazione fino ad oggi così impeccabilmente scandita che l'ignorarli sarebbe semplicemente ingenuità. Il filo è ripreso nel 1926 da Jean Izoulet (1854-1929), professore di filosofia sociale al Collegio di Francia, che nella sua opera Paris capitale des religions ou la mission d'Israël, espone un articolato programma in quindici punti per conseguire l'unificazione del pianeta sotto l'alto dominio ebraico, fatto, secondo l'autore, ormai irreversibile 7.


lord palmerstonbenjamin disraeli
Lord PalmerstonBenjamin Disraeli


Particolarmente significativi i primi quattro: una lingua, una moneta, una religione, una scienza universale. Nel 1935 appare in Francia il Pacte Synarchique révolutionnaire pour l'Empire français, dichiarazione d'intenti e programma di lavoro della Sinarchia - alleanza di tecnocrati e banchieri, in continuità ideale con gli Illuminati di Baviera, di cui ricalca procedimenti e metodi 8, gemella delle società socialiste fabiane anglo-americane, ma con diramazioni soprattutto europee 9 - nelle cui proposizioni riappare il filo conduttore. Leggiamo: «Il nostro metodo di rivoluzione invisibile e le tecniche, tattica e strategia della rivoluzione in ordine sparso, sono state elaborate per ridurre al massimo la violenza per le strade. Noi vogliamo evitarla ovunque. Noi facciamo la rivoluzione dall'alto». Ed ecco il pensiero strategico:

  • mettere il potere nelle mani dei mandatari dei gruppi interessati;
  • realizzare la massima concentrazione in ogni ramo dell'industria, allo scopo di eliminare qualsiasi concorrenza 10;
  • avere l'assoluto controllo dei prezzi di qualsiasi prodotto;
  • inquadrare l'operaio in un organico giuridico e sociale che non permetta più nessuna azione rivendicativa da parte sua 11.

E Carroll Quigley (1910-1977), archivista e storico degli attuali potentati che governano il mondo (l'establishment), indicando nel «creare un sistema di controllo mondiale, centralizzato nelle mani di personalità che siano capaci di dominare i sistemi politici dì ciascun Paese per costituire una sorta di grande insieme economico planetario», la ragione di fondo degli sforzi del «sistema», ripropone drammaticamente la domanda che già si evince nelle proposizioni del Pacte Synarchique: hanno un volto i «mandatari dei gruppi interessati»? Occorre fare un passo indietro, al 1694, data di nascita della Banca d'Inghilterra, che, fissando il prezzo dell'oro giornalmente, saprà trarre grandi profitti dall'eccedenza di denaro cartaceo - nel frattempo messo in circolazione - sulle effettive riserve auree 12. Prendono in tal modo corpo le grandi concentrazioni di capitale a consolidamento delle già cospicue fortune delle poche grandi famiglie di banchieri internazionali che già alla fine del Medioevo si occupavano essenzialmente dei debiti degli Stati e dei prestiti ai governi. Famiglie ebraiche quali i Rothschild, i Lazard, i Barinf, i Seligman, i Loeb, i Warburg, gli Schroeder, i Lehman, cui più tardi si aggiunsero i Rockefeller 13 e i Morgan, sono le medesime che oggi dominano Wall Street e la City. Per fissare dei termini, si consideri che nel 1930 Morgan - corrispondente dei Rothschild per gli U.S.A. - disponeva di un patrimonio superiore all'intera ricchezza di ventun Stati dell'Unione 14, mentre, stando all'economista ebreo Charles Levinson 15, il patrimonio dei Rockefeller ammontava, nel 1978, a 640 miliardi di dollari; un'inchiesta del 1973-1974 di due commissioni di studio senatoriali americane concludeva che le prime 324 società U.S.A. facevano capo a otto grandi concentrazioni finanziarie controllate dai Rockefeller, dai Morgan e da altri banchieri di Wall Street 16.


carroll quigleycharles levinsonhenry coston
Carroll QuigleyCharles LevinsonHenry Coston


Il potere finanziario di costoro è immenso, la morsa in cui possono serrare le nazioni senza scampo, la decisione di asservire il pianeta incrollabile. Il loro modo di procedere rivela «una logica affarista unita a una visione messianica di un Nuovo Ordine Internazionale basato sul controllo monetario e finanziario degli uomini, dei partiti, degli Stati, degli imperi» 17. Come credere a tutto ciò? Una serie dì studiosi francesi, Henry Coston (1910-2001), Pierre Virion (1899-1988), Jacques Bordiot (1900-1983), Pierre Faillant de Villemarest (1922-2008), ma sopratutto Yann Moncomble (1953-1990) - cui attingiamo largamente - con una ricerca minuziosa e documentatissima hanno esplorato il tessuto connettivo di questa immensa congiura palesando gli occulti legami che ovunque emergono fra migliaia di fondazioni - 25.000 solo negli U.S.A. 18 - associazioni, centri, gruppi, compagnie, ecc... e, nel tentativo di restituire dignità alla Storia, sono risaliti lungo i meandri intricatissimi e spesso contraddittori del «sistema», spingendosi in prossimità dell'Occhio onniveggente che troneggia sul biglietto da un dollaro sovrastando il tronco di piramide di Weishaupt, alla cui luce principiano le spiegazioni che andiamo cercando.


l L'organizzazione. I mezzi


Chi si appresti ad uno studio approfondito della materia, rimane sconcertato dal numero impressionante di fondazioni e società spesso legate fra loro in modo singolare, ma mai casuale, un mare magnum in cui contraddizioni e situazioni apparentemente inconciliabili si sciolgono entro un finalismo che trascende il contingente che i mass-media giornalmente buttano in pasto alle folle 19. Franklin Delano Roosevelt (1882-1945), 33° Grado della Massoneria, «Sublime Principe del Segreto Reale» e 90º Grado del Rito Misraim, avverte: «In politica nulla accade a caso. Ogni volta che ha luogo un avvenimento si può stare certi che esso è stato previsto affinché si svolga così». Ebbene: anche se il mosaico cela ancora particolari importanti, specie verso l'alto, la mappa dell'organigramma può dirsi tracciata e il filo d'Arianna acquisito. Dall'alto in basso troviamo dunque:

  • il Gran Kahal che, attraverso il B'nai B'rith e la Pilgrims Society, ha compiti direttivi;
  • la Round Table con compiti esecutivi a livello mondiale;
  • gli Istituti Internazionali con compiti esecutivi a livello internazionale e nazionale, che vegliano cioè, più o meno coscientemente, all'esecuzione dei piani dei primi;
  • una rete fittissima di associazioni culturali, filantropico-religiose, tecnico-scientifiche, ecc..., funzionale agli Istituti Internazionali che avvolge popoli e nazioni, poderoso albero dai folti rami il cui invisibile apparato radicale trae linfa dalle varie istituzioni dell'O.N.U., potenziali strutture del futuro Governo Mondiale.

Nella disamina che seguirà è bene sapere che il coktail mondialista è piuttosto monotono, sempre e dovunque non più di tre ingredienti: Massoneria, Alta Finanza, comunismo.


l Il B'nai B'rith


Nel 1843 nasce a New York, in casa del ricchissimo mercante tedesco di tessuti, Joseph Seligman (1819-1880), come branca del Rito massonico Scozzese d'Inghilterra, «un Ordine segretissimo riservato strettamente a quegli israeliti dotati di alte responsabilità» 20, la grande Massoneria ebraica internazionale, il B'nai B'rith («Figli dell'Alleanza»), la cui denominazione ufficiale ai nostri giorni è quantomeno singolare: «Lega anti­diffamazione B'nai B'rith». Nel 1968, la sua consistenza era di 450.000 affiliati in 1.800 Logge con 1.450 capitoli femminili installati in quaranta Paesi. Lo storico ebreo Paul Goodman (1911-1972) lo definisce «la più grande forza organizzata dei tempi moderni» 21, il cui scopo dichiarato è «unire gli ebrei per i loro più alti interessi e quelli dell'umanità» 22. Esso serve da esecutivo al Gran Kahal, il Gran Sinedrio odierno che, secondo Edwin C. Knuth, nella sua opera The Empire of the City, è composto da quattrocento membri, sotto la presidenza di Moses Mendelssohn (1729-1786), ed estende al mondo il suo dominio attraverso la Pilgrims Society 23. Il B'nai B'rith influisce poderosamente sopra tutti gli altri rami della Massoneria a partecipazione anche non ebraica 24; è l'Ordine supremo cui sono subordinate tutte le altre asso­ciazioni visibili e occulte ebraiche, quali l'Alleanza Israelita Universale, il Consiglio Mondiale Ebraico 25, il Fondo Sociale Ebraico, il British Israel, l'Alleanza Italia-Israele, l'Alliance France-Israel, la L.I.C.R.A. (Lega Internazionale Contro il Razzismo e l'Antisemitismo), ecc... La sua influenza è notevole nella Chiesa stessa: durante il Vaticano II fu esso a porre, attraverso il Cardinale Augustin Bea (1881-1968) 26, come condizione del suo appoggio, l'ammissione da parte della Chiesa del massonicissimo diritto dell'uomo alla libertà di religione, pensiero e coscienza, codificato successivamente nei due documenti Dignitatis Humanæ e Nostra Ætate che tanta perplessità e confusione ebbero a indurre nei cattolici.


joseph seligmanpaul goodmancardinale augustin bea
Joseph SeligmanPaul GoodmanCardinale A. Bea


Tutto induce a credere che il Gran Kahal, attraverso il B'nai B'rith, si identifichi tout-court con la zona di vertice, coi veri registi della scena mondiale, i manipolatori giganti del potere, del sistema bancario centralizzato, il cervello unico delle vedute universali, centro propulsore della Rivoluzione e quindi delle guerre, delle campagne del divorzio, della limitazione delle nascite, dell'aborto27, eutanasia, della droga, della crisi petrolifera, ecc... che, come andremo e vedere, di casuale hanno meno che nulla.


l La Pilgrims Society


Catena di trasmissione del Gran Kahal è la Pilgrims Society, la cui storia è strettamente legata per tempi e contenuti a quella del British Israel, nato nel 1919 come amalgama di imperialismo inglese, socialismo fabiano e biblismo protestante, alleato al temporalismo ebraico; simbolo dell'associazione fu il tronco di piramide con l'Occhio onniveggente, fregio di sinistra sul dollaro americano del 1935.


- Imperialismo inglese 28

Sostenuto dalla corrente di pensiero di Cecil Rhodes (1853-1902), discepolo, verso il 1870, del professore socialista di Oxford John Ruskin (1819-1900) e fondatore, coi capitali dei Rothschild, di una immensa fortuna in Sudafrica, dopo avere sottratto al boero Paul Kruger (1825-194) il controllo sull'oro e sui diamanti mediante la De Beers (che tutt'oggi, in mano alla famiglia ebraica Oppenheimer, controlla l'85% del mercato mondiale dei diamanti 29 e la Consolidates Gold Fields). Affiliato alla Loggia Apollo di Oxford, sognava di costruire una società iniziatica sul modello di quella gesuitica (diventerà nel 1909 la Round Table), lo stesso adottato da Weishaupt per gli Illuminati. Il suo motto era: «Tenere le Università e i colleges», ovvero l'individuo potrà ribellarsi, ma non sfuggire alle tendenze trasmesse da tali istituti. Sogno per altro avverato: basta infatti scorrere la lista degli attuali membri della Pilgrims per rendersi conto che sono tutti amministratori o direttori di Università e colleges 30. Cecil Rhodes in realtà fu uno strumento mediante il quale la Massoneria, favorì in ogni modo la costituzione di un impero mondiale britannico mediante la concentrazione delle grandi fortune dell'epoca e la ricerca dì una saldatura con gli Stati Uniti.


cecil rhodesjohn ruskinlogo della pilgrims society
Cecil RhodesJohn RuskinLogo della Pilgrims


- Socialismo fabiano

La Fabian Society si costituisce come società semi-segreta nel 1884, in vista di una riorganizzazione su basi socialiste della società. Il nome è scelto come termine di riferimento per l'azione: ci si ispirerà alla prudente tattica del cunctator nella guerra contro Annibale. Che essa, ideologicamente, preceda la Rivoluzione russa, è fuori dubbio, tanto che George Bernard Shaw (1856-1950), suo membro influente, dichiarerà più tardi: «Noi siamo socialisti, il partito russo è il nostro» 31. Strumento della Round Table, in pochi anni la Fabian Society infiltra le Università di Oxford e di Cambridge e fonda nel 1894 la maggiore scuola marxista d'Inghilterra 32, la London School of Economics, finanziatore il banchiere ebraico sir Ernest Cassel (1852-1921), fondatore della fabbrica di cannoni inglese Vickers, socio di Jacob Schiff (1847-1920), dirigente della banca Kuhn & Loeb di Wall Street, il ben noto finanziatore - con Morgan e i Warburg - della Rivoluzione russa. Da allora, gran parte dei quadri dirigenti inglesi passeranno dalla London School che nel frattempo assurge a modello per le successive Università socialiste americane della Round Table: Harward (gruppo Morgan), Massachusetts Institute of Technology (M.I.T.), Columbia, John Hopkins, ecc... La penetrazione è rapida: nel 1914 già cinquantadue Università e colleges si erano dotati di «Comitati per la pace» a vocazione bolscevica e socialista mediati dalla Fabian Society 33. Emanazione della Fabian Society fu la Golden Dawn34, setta occultista affiliata alla Massoneria di Rito scozzese; ad essa appartenne il mago satanista Aleister Crowley (1875-1947), storico della sètta che tanta parte ebbe, con Aldous Huxley (1894-1963), nella creazione di quella «cultura della droga» i cui effetti scontiamo ai nostri giorni 35. La Golden Dawn era collegata alla Società Teosofica (entrambe si rifacevano a Edward Bulwer-Lytton, maestro di John Ruskin, capo dei Rosacroce inglesi, 18° Grado del Rito Scozzese della Massoneria britannica), la sètta degli adoratori di Satana 36 fondata da Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891), che aveva adottato, fra i suoi simboli, la croce uncinata e che tenne a battesimo il nazismo attraverso le logge del Vril e di Thule.


george bernard shawernest cassel
George Bernard ShawErnest CasselJacob Schiff


A queste ultime si erano affiliati Adolf Hitler (1889-1945), Rudolf Hess (1894-1987) - proveniente dalla Golden Dawn 37 - Alfred Rosenberg(1893-1946), Karl Haushofer (1869-1946); Hans Frank (1900-1946), Dietrich Eckart(1868-1923) 38.


- Biblismo protestante 39

All'epoca, il puritanesimo e la religiosità britannica apparivano - come ebbe a constatare Max Weber (1864-1920) - in singolare stretto rapporto col Vecchio Testamento e la traduzione ebraica e quindi col concetto di popolo eletto. In pieno espansionismo planetario, molti credevano nell'unicità della missione de! popolo britannico cui Dio comandava di realizzare il Suo regno su questa terra: si profilò pertanto possibile una fusione in comunione di intenti col non mai sopito temporalismo ebraico. Data di fondazione della Pilgrims Society sulle due sponde dell'Atlantico - in Gran Bretagna e in U.S.A. - fu il 1922; primo presidente venne eletto Lindsay Russel. Il nome della società riferisce ai padri fondatori degli Stati Uniti, i calvinisti puritani che, nel 1620, per sfuggire alla persecuzione anglicana, attraversarono l'Atlantico a bordo del Mayflower (la gente comune) e successivamente dell'Arbella (i capi) per giungere alle coste del Massacchusetts. L'impresa venne finanziata da un agente di Londra, tal George Morton, progenitore di uno dei fondatori della Pilgrims d'America, il banchiere Levi Parsons Morton (1824-1920) 40. La cerimonia della fondazione vide presenti tutti o quasi i membri della Gran Loggia Madre d'Inghilterra, ivi incluso Jacob Schiff, futuro finanziatore coi Warburg della rivoluzione bolscevica, e Winston Churchill (1874-1965), uomo di Bernard Baruch (1870-1965), il banchiere ebreo che nel 1920 lo sottrasse ai debiti 41. Da quel momento, il peso specifico della Pilgrims negli avvenimenti divenne preponderante tanto da potersi ritenere la loro «fabbrica». Oggi, come allora, si presenta come un club mondano che non tiene se non riunioni ufficiose; in realtà, un'unica famiglia di dominatori, formati negli stessi colleges di Oxford o di Harvard, fra loro apparentati. Presidente del ramo inglese è stato Gavin Astor (1918-1984), il cui portavoce è il Daily Express, e di quello americano Harold H. Helm, banchiere e direttore del Reader's Digest. Per molti anni, a causa della mancanza quasi assoluta di documenti, l'esistenza della Pilgrims Society rimase un mistero; gli storici che si occupavano del governo «occulto» del mondo passavano direttamente dalla società di Rhodes alla Round Table senza rendersi conto che i fondatori della Round Table originavano tutti dalla Pilgrims 42. Per dare un'idea della sua potenza, gli otto gruppi citati, che controllano le prime 324 società americane, fanno capo alla Pilgrims assieme alla English Speaking Union, che ebbe fra i primi presidenti il 33° Grado della Massoneria Franklin Delano Roosevelt, alla Ditchley Fondation, al Bilderberg Club, alla Trilaterale, all'Istituto Atlantico, alla Foreign Policy Association, alla United World Federalist, al Rotary Club, ai Rhodes Scholars, alla Fabian Society, alla Pugwasth e ad innumerevoli altre catene di trasmissione come la Newcomen Society da cui originò il Club di Roma; pure ad essa sono collegati i club per ricchi, con ammissione a pagamento: il Knickerbocker dei Rockefeller (100.000 dollari), il Links (1.000.000 di dollari) cui appartennero Dwight David Eisenhower (1890-1969), il Pilgrims Henry Cabot Lodge Jr. (1902-1985) e Jean Monnet (1888-1979), padre del Mercato Comune Europeo.


bernard baruchgavin astorhenry cabot lodge jr.
Bernard BaruchGavin AstorHenry Cabot Lodge Jr.


Il metodo Pilgrims: creare organi e società internazionali a misura che la situazione lo richieda con fini e destinazioni diverse, perfino opposte in apparenza, ma agganciate ad un unico centro propulsore da cui emanano le direttive. L'azione: in ordine sparso, ma allo stesso tempo coordinatissima in modo da avvolgere le nazioni in una tela di ragno inestricabile 43. E Ronald Reagan (1911-2004), appoggiato ai Rockefeller quasi come Jimmy Carter, ammetteva: «Alcuni garantiscono che io sia l'uomo più potente del mondo. Non è vero. Anche qui tutti i giorni qualcuno si incarica di decidere ciò che devo fare e ciò che devo dire. L'uomo più potente è lui» 44.


l La Round Table


Questa Società Segreta fu fondata nel 1891 dai massoni Cecil Rhodes e William Stead (1849-1912), giornalista legato alla Società Teosofica 45 di Madame Blavatsky, strutturandola a «cerchi concentrici», come quella degli Illuminati di Baviera, ossia Rhodes al centro, un comitato esecutivo e un gruppo ristretto di iniziati 46. Il nome di Round Table le fu dato nel 1909 ad opera dello stesso Lord Alfred Milner (1854-1925). round tableComposta di politici e uomini d'affari, provenienti in buona parte dalla Fabian Society, circolo esterno della Pilgrims, le sarà affidato il compito di vegliare all'esecuzione dei piani elaborati in seno ai vertici mondialisti. L'idea fondamentale della Round Table rimase quella del professore di sociologia di Oxford, John Ruskin, ovvero socialismo, e un'élite di capi in grado di operare nelle istituzioni al fine di prendere possesso metodicamente e scientificamente del mondo. Sulle modalità ci ragguagliano Arnold Joseph Toynbee (1889-1975), discepolo di Ruskin, membro Round Table, fondatore e direttore dell'Istituto per gli Affari Internazionali britannico (RIIA): «Noi dobbiamo costantemente negare con le labbra ciò che abbiamo fatto con le mani» 47, e l'ebreo Walter Lippmann (1889-1974) - membro Pilgrims, Roubd Table, Fabian Society, consigliere di Roosevelt, presidente dell'Harvard Socialist Group, direttore del Council on Foreign Relations (l'Istituto per gli Affari Internazionali americano) dal 1932 al 1937, pubblicista - che poco prima della sua morte dichiara al New York Times: «Finché non sarà possibile un Governo Mondiale si tratterà di creare un socialismo diversificato» 48. Pertanto, se abbiamo bene inteso, il problema consiste nel creare più modelli di governo sostanzialmente uniformi ­ perché raccolti intorno al comune denominatore di uno Stato accentratore e di un'economia centralizzata e pianificata e, come tali, facilmente manovrabili - ma diversi nei particolari e persino dialetticamente contrapposti, così da determinare l'impressione di una varietà di scelte e di soluzioni in realtà inesistente e quindi un'illusione di libertà.


william steadlord alfred milnerwalter lippmann
William SteadLord Alfred MilnerWalter Lippmann


Ciò, evidentemente, presuppone un'opera assidua di disinformazione storica in modo da far dimenticare un passato che potrebbe costituire un imbarazzante termine di paragone e suggerire soluzioni diverse. E se non fosse possibile una totale dimenticanza, basterà rendere quel passato odioso, deformandolo mediante la creazione di quelle leggende nere di cui abbonda la storiografia moderna: così come c'è la leggenda nera del Medioevo, quella dell'Inquisizione, quella del Regno borbonico delle Due Sicilie, quella delle reazioni sanfediste, quella del dispotismo nella Francia prerivoluzionaria, ecc... ecc... Oggigiorno, la Round Table è articolata in due branche principali: European Round Table, e Business Round Table, oltre Atlantico; l'alta direzione è tuttora britannica, con sede a Londra, e dal 1961 dispone di una rivista The Round Table edita da Chatam House, sede del Royal Institute of International Affairs. Anche l'URSS partecipava all'attività della Round Table, specie nelle conferenze Est-Ovest 49. Nel 1980, la lobby del Business Round Table americana comprendeva centosettanta presidenti delle maggiori multinazionali sotto la presidenza di Irving Shapiro (1916-2001), presidente della Du Pont ­ membro della Trilaterale, del Council on Foreign Relations e del Bilderberg 50 - e disponeva delle seguenti testate: New York Times, New York Herald Tribune, Washington Post, Christian Science Monitor (protestante), Reader's Digest e l'agenzia Associated Press 51.


l Gli Istituti Internazionali


Il 1919 è una pietra miliare della storia occidentale: a Versailles dunque fà il suo ingresso e si consolida la presenza concreta e dominatrice degli anglo-americani. I loro delegati, tutti Pilgrims e Round Table, allo scopo dichiarato di evitare ulteriori guerre, concepiscono degli istituti, veri e propri «laboratori di studio scientifico» delle questioni internazionali e suscitano, coi capitali rispettivamente dei Rockefeller e degli Astor, il Council on Foreign Relations negli USA e il Royal Institute of International Affairs, meglio conosciuto come Chatam House, a Londra. Da essicouncil on foreign relations scaturiscono in fasi successive tutti gli altri, dapprima nel Commonwealth, indi in Europa occidentale e orientale, poi su scala planetaria 52. Gli Istituti Internazionali attingono largamente alle massime concentrazioni economico-culturali del Paese cui l'Istituto appartiene 53, creando a livello di nazione coaguli di ricchezza e potere di cui le redini sono consegnate ai centri propulsori Round Table e Pilgrims. All'Istituto Affari Internazionali italiano (I.A.I.), ad esempio, fanno capo la Confindustria, C.G.I.L., C.I.S.L., U.I.L., le principali banche, esponenti di tutti i maggiori partiti, grossi industriali, giornalisti di opposte tendenze, professori universitari, economisti, dirigenti, ecc... Attraverso l'I.S.P.I. (Istituti Studi di Politica Internazionale) sua catena di trasmissione, l'Istituto Affari Internazionali italiano tiene conferenze ad alto livello su problemi internazionali 54. Le ideologie e i personaggi, quindi, irriducibili agli occhi dell'uomo della strada, si risolvono all'interno di simili istituzioni in semplici manifestazioni di un potere proteiforme che di volta in volta stabilisce corso e limite agli avvenimenti senza mai perdere di vista le finalità essenziali dell'azione. Al Council on Foreign Relations, il vero esecutivo americano, appartenevano nel 1978 circa 1.400 membri influenti degli affari, della politica, delle finanze, dell'Università e della stampa 55, mentre il Royal Institute of International Affairs, secondo i! senatore Lyndon La Rouche 56, controlla il mercato mondiale della droga - per altro in mano britannica fin dai tempi delle guerre dell'oppio - il cui giro d'affari sfiora i 200 miliardi di dollari l'anno (una bustina di eroina vale al dettaglio 230 volte il suo peso in oro), un quinto dell'intero commercio mondiale, dieci volte la produzione mondiale dell'oro, quaranta volte quella dei diamanti. Dal seno di simili Leviatani nascono allora tutta una serie di istituzioni e associazioni, quali:


l Il Bilderberg Club


Fondato nel 1954 dall'ebreo F\Joseph Retinger (1887-1960), membro dell'Ordine delle Aquile Bianche, agente comunista dell'URSS, intimo amico di Sean Mc Bride (1904-1988), fondatore della marxisteggiante Amnesty International e dal Pilgrims Nelson Rockefeller (1908-1979) 57, si riunì la prima volta (ospite il principe Bernardo d'Olanda) all'Hotel Bilderberg presso Haarlem. Esso riunisce una due volte l'anno la crema del mondo degli affari e della politica - circa un centinaio di persone - in riunioni segrete, delle quali rifiuta di rivelare contenuti e delibere. L'Observer inglese nota che il segretume Bilderberg è segno della volontà di dominio occulto esercitato attraverso i personaggi fantocci dei governi 58, cosa di cui non ha mai fatto mistero il principe Bernardo 59.


joseph retingernelson rockefellersean mc bride
Joseph RetingerNelson RockefellerSean Mc Bride


Pur essendo meno agile della Trilaterale, il Bilderberg nei suoi discreti incontri sembra precedere gli avvenimenti che di lì a poco seguono, come per l'incontro di Megeve nel 1974 60 in cui venne progettata l'eliminazione dei portoghesi dall'Angola e del regime Caetano in vista della creazione di un super-governo economico sull'intero Sudafrica, Zaire incluso 61, processo per altro ancora in corso per eliminare, attraverso l'apartheid, l'ostacolo dei discendenti dei boeri 62.


l L'Istituto Atlantico per gli Affari Internazionali


Voluto dalla Round Table fin dagli anni '30, punto d'arrivo di diversi movimenti paralleli, quali il Federal Union, l'Atlantic Union Movement (il cui patron fu Joseph Retinger), il Movimento Universale per la Confederazione Mondiale, il Movimento Mondiale per l'instaurazione di un Governo Mondiale, presieduto dall'AbbéPierre (1912-2007) 63, l'Istituto Atlantico, si costituisce ufficialmente nel 1961, con a capo il Pilgrims Henry Cabot Lodge Jr., quale superistituto internazionale esteso alle due sponde del Nord Atlantico. Nel 1979 contava centonove membri, di cui quarantuno appartenenti al Bilderberg, trentasette alla Trilaterale e ventitre del Council on Foreign Relations. Suoi compiti istituzionali sono:

  • mantenere stretti legami con le sue filiazioni, cioè NATO, CEE e OCSE (Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo), i cui segretari generali ne sono automaticamente membri;
  • curare permanenti relazioni, principalmente col Royal Institute of International Affairs (direttore attuale A. Schonfield, membro dell'Istituto Atlantico, della Trilaterale e del Bilderberg), col Council on Foreign Relations (presidente John Mc Cloy, Pilgrims, Bilderberg), col DGAP, l'IAI tedesco (presidente Kurt Bierrenbach, Trilaterale e Bilderberg), con l'IFRI, l'IAI francese (presidente Thierry de Montbrial, Bilderberg e Trilaterale), con l'Istituto Internazionale di Studi Strategici (ISS), e la Brooking Institution.

Al finanziamento dell'Istituto Atlantico contribuiscono: la Fondazione Ford (dove dieci membri su quindici del Consiglio di Amministrazione provengono dal Council on Foreign Relations), le fondazioni Rockefeller, Agnelli, Tyssen, Volkswagen, Carnegie e Sumitomo; fra i «benefattori» italiani troviamo: FIAT, Banca d'Italia, Credito Italiano, IRI, Banca Nazionale del Lavoro.


l La Trilaterale


Fondata nel 1973 da David Rockefeller, presenti John Jay McCloy (1895-1989), il fratello di Giscard d'Estaing, Rostow e G. Ball, proiezione mondialista del Council on Foreign Relations con circa duecento componenti 64, concentrazione insuperabile di ricchezze e mezzi65, propugna l'organizzazione della società secondo le linee di un triangolo i cui vertici sono gli USA, l'Europa Occidentale e il Giappone. Un nuovo «club di ricchi» che si è affiancato ad organismi sperimentali come il Bilderberg e il Council on Foreign Relations66, il cui scopo è migliorare i rapporti con ex URSS e Cina in vista del superamento della divisione del mondo in due blocchi e del più grande compromesso fra capitalismo e comunismo, ulteriore passo sulla via del Governo Mondiale 67.


l La Brooking Institution


Fondata verso il 1930 da un magnate, Robert S. Brooking (1850-1932), è considerata come il bastione della Teoria Transnazionale 68. Realmente operativa solo negli anni '60, ha fornito quadri ai successivi governi americani. Fra i suoi membri si annoverano Pilgrims, Council on Foreign Relations, Bilderberg, Trilaterale, Rhodes Scholars.


david rockefellerjohn jay mccloyrobert s. brooking
David RockefellerJohn Jay McCloyRobert S. Brooking


l La Pugwash


Nacque nel 1955 intorno al Manifesto Russel-Einstein, ad opera dello scienziato atomico Joseph Rotblat (1908-2005), in forma di conferenza scientifica «per spiegare al mondo gli effetti che potrebbe avere il nucleare sull'umanità» sotto l'egida dell'Associazione dei Parlamentari per un Governo Mondiale. Il finanziatore di turno fu allora il Premio Lenin per la Pace, il miliardario canadese Cyrus Eaton (1883-1979) di Pugwash (Nuova Scozia). Obiettivi dichiarati delle sue conferenze (trenta fino al 1980) sono:

  • influenzare i governi in direzione di un'amalgama social­comunista;
  • formare una solida catena fra gli scienziati di tutto il mondo;
  • educare l'opinione pubblica 69.

Ai lavori partecipano russi, quali il Generale Talenskj, specialista di scienze militari; l'ebreo Ilya Ehrenburg (1891-1967), membro della Commissione Affari Esteri del Soviet Supremo; il prof. Modest I. Rubinstein, economista sovietico, e altri 70. I temi spaziano dal disarmo unilaterale, coinvolgendo attraverso le fondazioni pacifisti ed ecologisti, alla politica, alimentazione, economia, ecc... Attualmente, la Pugwash è, assieme al Consiglio Ecumenico delle Chiese (C.E.C.), attivissimo nell'appoggio alla guerriglia marxista in Africa e in America Latina 71.


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Joseph RotblatCyrus EatonIlya Ehrenburg


Qui ci limiteremo ad osservare che venne fondato e a lungo diretto dal Pilgrims Willem Visser't Hooft (1900-1985), finanziato dai Rockefeller 72 e dal Massachusetts Institute of Technology (M.I.T.), sovvenzionato dagli Agnelli 73, l'organizzazione più attiva in materia di disarmo. I Paesi maggiormente rappresentati nella Pugwash sono USA, URSS e Gran Bretagna attraverso personalità legate di volta in volta al Royal Institute of International Affairs, alla Fabian Society, al Council on Foreign Relations, al Bilderberg o alla massonicissima Royal Society. Ai finanziamenti provvedono le solite fondazioni Ford, Rockefeller, Carnegie, Ciba, Nuffield, Theodor Korner, ecc... Secondo l'ebreo massone Jacques Bergier (1912-1978), «cabalista sevaggio», la Pugwash avrebbe carattere «elitario e segreto»74. In stretta relazione con la Pugwash lavora il segretissimo gruppo Bellerive che si interessa soprattutto di plutonio. Suo presidente è l'Aga Khan, alto commissario ONU per i rifugiati. Stranamente, in seno a tale gruppo si trova anche il pastore Pilgrims, Bilderberg Visser't Hooft, presidente onorario del Consiglio Ecumenico delle Chiese e suo fondatore, a «rappresentare il punto di vista cristiano» 75. Ora, Visser't Hooft nel 1964 insegnava teologia all'Accademia di Mosca e nel 1972 lo ritroviamo membro dell'Università ebraica di Gerusalemme. Cinghie di trasmissione Pugwash sono l'International Peace Research Association (I.P.R.A.), fondata nel 1964 da Joseph Rotblat, e il Stockolm International Peace Research Institute (S.I.P.R.I.), fondato nel 1966 dal Parlamento svedese, che propugna il disarmo unilaterale 76 in modo per lo meno ambiguo. Il suo presidente Gunnar Myrdal (1898-1987), infatti, amico intimo di Sean Mc Bride - il fondatore di Amnesty International - nel 1981-1982 si è battuto contro i Cruise e i Pershing facendo proprie le tesi sovietiche 77. Nel consiglio di amministrazione del Stockolm International Peace Research Institute si nota la presenza di un tedesco dell'Est, uno iugoslavo e dell'architetto della ostpolitik di Willy Brandt(1913-1992), l'ebreo Egon Bahr 78.


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Willem Visser't HooftJacques BergierEgon Bahr


l L'Istituto Internazionale di Studi Strategici


Fu creato a Londra nel 1958, mercé una donazione iniziale di 150.000 dollari della fondazione Ford ad «un gruppo di analisti britannici, di politici, giornalisti e uomini di Chiesa, al fine di studiare i problemi complessi posti dall'era nucleare» 79. Tutti i fondatori erano membri del Royal Institute of International Affairs. Attualmente, include centottanta giornalisti delle maggiori testate e reti radio-televisive mondiali (di soli quotidiani ne conta centotre); l'Italia è rappresentata da giornalisti come Domenico Bartoli (La Nazione), Antonio Gambino (L'Espresso), Fabio L. Cavazza (Il Sole 24 Ore), Mario Ciriello (La Stampa), Sergio Telmon (RAI) 80. I finanziamenti sono assicurati da venti fondazioni internazionali. Evidentemente l'Istituto Internazionale di Studi Strategici non è estraneo ad un controllo sull'informazione, quantomeno di una «certa informazione» 81.


l L'Istituto Internazionale d'Analisi dei Sistemi Applicati


Si costituisce nel 1972 sotto gli auspici del cancelliere austriaco Bruno Kreisky (1911-1990), fondatore dell'I.A.I. austriaco nel 1958, membro della Fondazione Ford, della Pugwash e del Bilderberg. La sua creazione viene decisa in tempi brevi dopo un viaggio di Henry Kissinger (membro Pilgrims, Council on Foreign Relations, Trilaterale, Bilderberg, Istituto Atlantico, Pugwash) a Mosca, quale «Trilaterale del mondo scientifico», massima concentrazione di premi Nobel mondiale, cui è affidato il compito di preparare il mondo del 2000. Ne è presidente il genero di Kossighin, Jermen Gvishiani. Essa ha un asso essenziale su tutti gli altri centri di ricerca: riceve infatti tutte le informazioni, i «pensieri fondamentali» di tutti i Paesi ed è collegata a tutte le grandi reti delle banche-dati del mondo. Ogni Paese che voglia operare nella ricerca avanzata è costretto a rivolgersi ad essa e, per ottenere quei dati che altrimenti impegnerebbero i suoi scienziati per anni, deve, oltre che pagare profumatamente, rivelare lo stato delle proprie ricerche, contribuendo in tal modo a potenziarne il monopolio 82. È finanziata dai governi americano e russo, dalle fondazioni Rockefeller, Ford, Volkswagen, dalla CEE, dal ministero della ricerca e della tecnologia tedesco, dalla Shell olandese, ecc... 83. L'elenco, lungi dall'esser terminato, si arricchisce di associazioni che continuamente si affiancano a rafforzare o sostituire le già esistenti in relazione ai bisogni emergenti. Ricordiamo l'Istitute of Race Relations, branca attiva del Royal Institute of International Affairs - soprattutto in Sud Africa - fondato dal Pilgrims ebreo Lord Marcus Sieff (1913-2001) e dal Royal Institute of International Affairs LordFrederic Seebohm (1909-1990), governatore della marxista London School of Economics; il gruppo di Parigi, una seconda Trilaterale allargata agli arabi, che con il pretesto degli aiuti al terzo mondo, attraverso l'OPEC obbligherà alla creazione di un Nuovo Ordine Internazionale; il Club di Roma 84, per il quale il comunismo è «un modello di progresso» 85, che caldeggia a sua volta un Nuovo Ordine Internazionale basato sull'indebolimento dell'Occidente a favore dell'Est e del Terzo Mondo mediante l'adozione di economie pianificate, rigido controllo delle nascite e accentramento burocratico. I contenuti del Club di Roma vennero fatti propri, in vista di un allargamento, dalla Commissione Brandt nel 1977 su richiesta del presidente della Banca Mondiale Robert Mc Namara (Council on Foreign Relations, Trilaterale Bilderberg, Istituto Internazionale di Studi Strategici).


bruno kreiskyhenry kissingerrobert mc namara
Bruno KreiskyHenry KissingerRobert Mc Namara


Ora, Willy Brandt, presidente dell'Internazionale Socialista, premio Nobel per la Pace, riceve, nel 1981, la medaglia d'oro del B'nai B'rith e gli incoraggiamenti di Paolo VI (1897-1978) e di Potter, il «papa rosso» presidente dei C.E.C. Dal Club di Roma sortiscono, nei 1974, la conferenza di Algeri per un Nuovo Ordine Internazionale (Reshapping International Order) e le conferenze Nord-Sud di Parigi. La Federazione mondiale delle città gemellate (F.M.V.J.), il cui statuto, redatto da Robert Badinter (sionista, membro del B'nai B'rith, ministro della giustizia nel governo Mitterrand-Mauroy), nel 1964, rivendica 86:

  • libera totale circolazione delle persone; soppressione dei visti;
  • riconversione delle spese della difesa;
  • disarmo generale, arresto fabbriche armi nucleari;
  • creazione di un Servizio Civile Internazionale collegato all'ONU;
  • statuto internazionale per gli obiettori di coscienza.

Suo scopo dichiarato, secondo il suo fondatore Jean-Marie Bressand (1919-2011): creazione di un Nuovo Ordine Internazionale «per arrivare a un giorno in cui i cittadini delle città agiscano come cittadini del mondo, dando alla coscienza comunitaria universale una priorità sulle posizioni nazionali e di parte» (1970) 87. Per conseguire tali scopi la Federazione mondiale delle città gemellate dispone di risorse finanziarie formidabili; fra i suoi presidenti ebbe Giorgio La Pira (1904-1977), sindaco di Firenze, e Diego Novelli, sindaco di Torino (1981). Nel comitato d'onore si incontrano nomi sorprendenti: Bokassa (1921-1996), l'Abbé Pierre, presentato nel 1977 da La Pira alla candidatura per l'Ordine d'Onore massonico internazionale 88, il premio Nobel per la Pace; Helder Camara (1909-1999), Arcivescovo di Recife, figlio di un massone segnalato nel 1935 alla Scuola dei Quadri di Mosca per seguire un corso annuale sulle tattiche di infiltrazione di membri del partito nelle principali Chiese del mondo occidentale , premio Nobel per la Pace 1984, su presentazione di René Cassin (1887-1976), già presidente dell'Alleanza Israelita Universale; Camara nel 1975 rilascia l'interessante dichiarazione: «Io rispetto chi in tutta coscienza ha scelto la violenza rivoluzionaria [...]. Marx oggi difende il pluralismo nel socialismo» 89.


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Jean-Marie BressandGiorgio La PiraHelder Camara


Amnesty International, fondata il giorno della SS.ma Trinità del 1961 «per conferire ad essa un significato laico» 90 da Sean Mc Bride, membro Round Table, del segretissimo Ordo Templi Orientis (O.T.O.) - sètta massonica occulta di derivazione illuminatica - premio Lenin per la Pace, amico stretto del fondatore Bilderberg Joseph Retinger, patrocinatore del 1983 dell'«Associazione Internazionale del Libro della Pace» con Noél Baker (1889-1982) della Fabian Society e Bernard Stanley Benson, uno dei maggiori artefici dei sofisticati armamenti del Pentagono 91, Presidente dal 1963 al 1970 della Commissione Internazionale dei Giuristi che coi finanziamenti di David Astor (1912-2001), Royal Institute of International Affairs, Round Table, Bilderberg, darà i natali ad Amnesty. Capo dell'Ufficio istruzione di Amnesty è il prof. Derek Roebuck, leader del partito comunista australiano. Nonostante il fine di Amnesty International sia di «promuovere il primato del diritto e la protezione giuridica dei diritti dell'uomo in tutto il mondo» le sue indagini singolarmente prediligono i Paesi non comunisti quando addirittura non esita a difendere terroristi come quelli del M.I.R. (le Brigate Rosse cilene) o i Tupamaros; essa opera in collegamento con la «Lega dei diritti dell'uomo», anticamera dello scozzesismo massonico 92, con «soccorso rosso», con l'Associazione dei Giuristi Democratici, con il C.E.C. che notoriamente finanzia i movimenti di «liberazione» in America Latina e in Africa 93, col Tribunale Russel, che dal 1979 diventa «Tribunale permanente dei popoli» ad opera della Fondazione Lelio Basso, legata a circoli mondialisti, con Oxfam, la cui attività consiste nel «promuovere un'educazione multirazziale, organizzare campagne contro il razzismo», per cui finanzia comunità quacchere, luterane, metodiste e sotto la copertura dell'umanitarismo la South African Institute of Race Relations controllata da H. Oppenheimer e dai Rothschild... 94.


l Conferenze Internazionali per l'Unità della Scienza


Queste conferenze ICUS curiosamente sono finanziate dalla Chiesa dell'Unificazione del coreano Rev. Sun Myung Moon (1920-2012), e hanno per fine l'intensificazione degli scambi accademici, scientifici, religiosi e culturali fra le nazioni del mondo. Il sedicente reverendo afferma che Cristo gli apparve il giorno di Pasqua del 1936 per affidargli il completamento della sua missione (sic!) da conseguire per il tramite dell'«Associazione per l'Unificazione del Cristianesimo mondiale» che la stampa scopre nel 1975 come «sètta Moon». Moon diventa presto miliardario spogliando i tre milioni di creduloni che, in omaggio all'obbedienza assoluta dovuta a un messia (così amava autodefinirsi), depongono i loro averi ai suoi piedi, abilmente reinvestiti in un piccolo impero multinazionale di industrie. Le conferenze ICUS lavorano - per loro ammissione ­ all'elaborazione di un Nuovo Ordine Internazionale, sotto la direzione di un ebreo americano, Morton Kaplan, instancabile catalizzatore di grossi nomi della scienza (come il nostro Antonino Zichichi) 95 intorno a temi di rilevante portata filosofica; presidenti e vicepresidenti di tali serissime riunioni presentano un pedigree che rende attenti: Bilderberg, Pugwash, Council on Foreign Relations, Istituto Atlantico e Trilaterale.


noél bakerdavid astorsun myung moon
Noél BakerDavid AstorSun Myung Moon


Alla luce di ciò appare quantomeno sorprendente la campagna di denigrazione anti­Moon condotta verso il 1966, soprattutto dal New York Herald Tribune e dal Washington Post (organi del Council on Foreign Relations e quindi dei Rockefeller), sull'onda del rapporto Fraser concernente le relazioni coreano-americane; in esso, Moon era dipinto come fanatico sèttario, anticomunista viscerale con eccessi suscettibili di guastare le relazioni fra i due Paesi: ebbene, Fraser risultò appartenere al Socialist Workers Party ­ organizzazione comunista americana - membro importante dell'IISS, della Trilaterale e del Council on Foreign Relations. Nello stesso periodo, Moon fondava un quotidiano con articoli firmati da giornalisti del New York Herald Tribune del Council on Foreign Relations! Seguono decine di associazioni come il Council on Foundation, che riunisce le fondazioni punto di incontro fra l'Alta Finanza e la crema mondialista; la Pan Europa di Kalergi, che attraverso il Comitato per l'Unione Economica Europea, altrimenti conosciuto come piano Marshall, susciterà la CECA e il MEC; il Comitato Permanente Mondialista, articolato solo in Francia in ventuno sottoassociazioni; il Comitato Direttore del Movimento Universale per una Confederazione Mondiale con una settantina di leghe sparse per il mondo; i Futuribili 96; il Club di Dakar; il Gruppo di Parigi; la Croce Rossa finanziata da magnati che spesso la usano per copertura 97, ecc...


l Gli Istituti Internazionali all'Est


Il ruolo di Wall Street e la preminenza ebraica nella Rivoluzione russa del 1917 sono noti: lo ammettono - sia pure a mezza voce - gli stessi protagonisti 98; meno noto, ma determinante, fu l'intervento successivo della Pilgrims nella «costruzione del socialismo». L'economia russa che, dati statistici alla mano, nel 1919 non era poi tanto arretrata, in seguito alla Rivoluzione entrò in gravissima crisi: la produzione in taluni settori scese nel 1920 anche a un decimo di quella dell'anno precedente, sfociando nella grande carestia del 1921 con tre milioni di morti. I Gulag, voluti da Lenin (1870-1924) con decreto 15 aprile 1919, poterono sì controllare le masse affamate, ma la Rivoluzione rischiava di abortire. Per scongiurare tale pericolo, la Pilgrims decise di intervenire iniettando nella moribonda economia sovietica, nel decennio 1920-1930, sessantatre miliardi di dollari che attraverso duecento gruppi bancari finanziavano le imprese americane e tedesche della Germania socialista di Weimar, direttamente impegnate su suolo sovietico 99. I risultati non si fecero attendere: il 90% dell'elettrificazione e delle telecomunicazioni sovietiche fu realizzato dalla General Electric e dalla Radio Corporation America, la Mc Kee costruì a Magnitogorsk, la più grande acciaieria del mondo, la General Motors con la Ford e la Studebaker le fabbriche di camion e di blindati fra cui i carri T-37 impiegati poi nel 1939 nell'invasione della Polonia e dei Paesi baltici, mentre rete ferroviaria e industria petrolifera furono appannaggio della Germania nazista, succeduta a quella di Weimar, in un contesto di mutua assistenza che, inaugurato col trattato di Rapallo (chi l'ha visto nei libri di storia?) si protrasse per ben ventitre anni! 100. Da parte sua il governo fascista di Benito Mussolini (1883-1945), che nel 1926 aveva incassato da Wall Street, tramite il banchiere Thomas Lamont (1870-1948), 100.000.000 di dollari 101, stese con l'URSS nove contratti di collaborazione fornendole inoltre venticinque sommergibili fra le 1.200 e le 1.800 tonnellate e novantasei idrovolanti. Non sono che cenni - chiaramente - ma sufficienti per comprendere l'affermazione compiaciuta che Stalin (18791953) rivolse al Council on Foreign Relations, Pilgrims, Averell Harriman (1891-1986) nel 1944: «I due terzi della nostra industria di base sono dovuti al vostro aiuto e alla vostra assistenza tecnica». E lo storico Antony Sutton (1925-2002) aggiunge: «Il terzo rimanente fu creato da industrie tedesche, francesi, inglesi e italiane» 102.


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Thomas LamontAverell HarrimanAntony Sutton


Zbigniew Brzezinski, ai nostri giorni, precisa l'entità di tale aiuto: ne fu oggetto il 95% della struttura industriale sovietica 103. Il socialismo, si chiami New Deal, fascismo, nazionalsocialismo o comunismo, costituisce indubbiamente una solida garanzia di fallimento economico (salvo tempestivi aiuti esterni) e con ciò una delle principali cause di immiserimento dei popoli: le ricorrenti crisi agricole della sterminata URSS sono lì a dimostrarlo. Ma è anche uno degli strumenti più efficaci mossi dall'Alta Finanza che per suo tramite controlla, orienta, dirige: ieri, intervenendo direttamente attraverso un migliaio di imprese, oggi, mediante organizzazioni come l'US-USSR Trade and Economic Council, fondato nel 1973 (come la Trilaterale!) intorno ad Armand Hammer (1898-1990), presidente dell'Occidental Petroleum (OXY) (suo padre fu amico personale di Lenin e capo del partito comunista americano), e David Rockefeller, il fondatore della Trilaterale; nel consiglio direttivovodka cola figurano cinquantadue personalità, fra cui I. Shapiro, presidente del Business Round Table e della Du Pont 104: sono costoro che controllano il mercato del grano mondiale e con esso la fame dei popoli. Un'altra organizzazione è il Comitato Americano per un'Intesa Est-Ovest (A.C.E.W.A.), il cui compito sembra essere quello di mettere a disposizione dell'Est la tecnologia più avanzata: basti pensare che il sistema ABM (antimissile) sovietico è basato su calcolatori CYBER 73 (quaranta milioni di operazioni al secondo), ceduto all'URSS nel 1978 105. Una strategia, quindi, Vodka-Cola, ormai attiva in tutto l'Occidente, che si sviluppa lungo i canali privilegiati delle banche e dei partiti comunisti locali 106. Cui prodest? Hanno risposto in parecchi. Sentiamo il prof. di Harvard Zbigniew Brzezinski, teorico della Trilaterale, Council on Foreign Relations, Bilderberg, IISS, uno dei principali artefici della rivoluzione della microinformatica (che secondo Jean-Jacques Servan Screiber, il cui padre fu vicepresidente dell'Alleanza Israelita Universale, farà bruciare le tappe ai Paesi del Terzo Mondo in vista di un Nuovo Ordine Internazionale) 107, «creatore» di Carter, indi suo consigliere speciale per gli affari esteri e la sicurezza nazionale: «Il tempo di questo tipo di americano (fortemente radicato e attaccato al suo Paese, N.d.R.) è passato. Le forze proletarie rappresentano l'onda del futuro» 108. «Noi dobbiamo cercare la cooperazione coi Paesi comunisti in vista di un accomodamento innanzi tutto politico, ma ulteriormente filosofico» 109. «Parole come capitalismo, democrazia, socialismo e comunismo e lo stesso nazionalismo non hanno più significato: le élite mondiali pensano in termini di problemi mondiali» 110. Per il presidente della IBM France, invece, «in affari le frontiere non esistono, ci sono entità etniche, linguistiche e culturali [...]. Il mondo intero è l'estensione di un mercato unico» 111. Pertanto, «in alcun caso la Trilaterale non è, né sarà mai, anticomunista» 112. Più chiara e netta giunge la voce di Nicholas Murray Butler (1862-1947), che senza mezzi termini dichiara all'Hotel Astor di New York già nel 1937: «Il comunismo è lo strumento con cui si abbatteranno i governi nazionali in favore di un Governo Mondiale, di una polizia e di una moneta mondiali».


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Armand HammerJ.-J. Servan ScreiberN. Murray Butler


Ora, Butler era uno che sapeva quel che diceva in quanto cofondatore e presidente della Pilgrims e del Council on Foreign Relations, capo del British Israël, collaboratore di Jacob Shiff, presidente dell'Università di Columbia, nonché amministratore della Fondazione Carnegie, comunista e premio Nobel per la Pace 1931. Per il barone Edmond de Rothschild (1845-1934), «la struttura che deve saltare è la nazione» 113, mentre gli inguaribili della democrazia, l'economista e sindacalista ebreo Charles Levinson lavora di mazza: «Lo Stato, il governo sono delle astrazioni. Esiste solo un certo numero di individui legati a dei partiti che riflettono le stesse forze dominanti qualunque sia la loro colorazione politica» 114. Come meravigliarsi allora dell'esistenza di Istituti Internazionali all'Est, concretamente attivi come all'Ovest? Thierry de Montbrial, trilateralista, massone del Club giacobino Le Siècle e presidente dell'IFRI (l'I.A.I. francese), toglie ogni dubbio: «In URSS, la politica è decisa da Istituti Internazionali nostri omologhi e nostri interlocutori» 115. Il programma mondialista degli Istituti Internazionali è allora rispettato all'Est come all'Ovest: i potentati, grazie all'azione congiunta della mascella comunista e di quella finanziaria, sgretolano le nazioni riducendole alla fame e ai debiti; da quel momento invieranno soccorsi e aiuti alimentari (di solito intercettati e deviati verso l'Est o verso i «movimenti di liberazione») che, opportunamente amplificati dai complici mass-media, forniranno la necessaria copertura all'operazione. Ecco il motore primo dell'allargamento a macchia d'olio della stella rossa a cinque punte sul pianeta, simbolo fin dai tempi più remoti del sionismo in generale, Pentalfa dei maghi e dell'umanesimo iniziatico 116 che, non a caso si riproduce in forma immutata sulla bandiera americana e ovunque nel mondo.


l L'O.N.U.


Il crogiuolo in cui tutti i regimi dovranno fondere assieme alle strutture sociali, preliminare indispensabile per lo stabilimento dell'egemonia mondiale, è l'O.N.U. Il suo ruolo è fondamentale sia perché essa ha fra le sue istituzioni specializzate gli embrioni dei ministeri di un Governo Mondiale, sia perché in essa convergono e si armonizzano le varie campagne di volta in volta per la limitazione delle nascite, il divorzio, l'aborto, la lotta alla fame 117, le campagne pacifiste, per il disarmo, ecc... Essa ebbe il suo Quartier Generale a New York (in un immobile costruito sul terreno dei Rockefeller) per insistenza dei russi secondo il progetto iniziale di Cecil Rhodes e William Stead 118. La sua Carta, secondo un rapporto ufficiale del Dipartimento di Stato del 1950, venne preparata dal Council on Foreign Relations comunista, Leo Paslowsky assieme a diciassette collaboratori - di cui tre Council on Foreign Relations ­ riconosciuti successivamente come appartenenti ad una rete spionistica sovietica 119. Léon De Poncins (1897-1976), esperto di mondialismo, nel suo libro La guerra occulta svolge qualche rilievo generale sull'O.N.U. del 1946-47:

  • dei 1.800 funzionari O.N.U., 1.200 sono ebrei, così come il 50% dei funzionari superiori;
  • la bandiera dell'O.N.U. ha i colori bianco e azzurro d'Israele.

L'O.N.U. è la sede dove l'apparente antagonismo fra comunismo e capitalismo 120 si compone e si risolve nei limiti di una diatriba fra correligionari 121. Particolarmente significativa la storia dell'UNESCO. Essa vide la luce nel 1946 - con il fine istituzionale di assicurare la pace, grazie alla cooperazione nel campo dell'educazione e della cultura - in seguito ad una conferenza tenuta a Londra che riunì, fra le altre, personalità come Léon Blum (1872-1950), presidente del CEPE (poi IFRI); Frédéric Joliot Curie (1900-1958), Nobel per la chimica, premio Stalin per la Pace, comunista, membro fondatore della Pugwash; Clement Attlee (1883-1967), capo delegazione inglese (Ruskin College, London School of Economics) e dove si stabilì che l'UNESCO dovesse proseguire l'opera dell'«Istituto internazionale di cooperazione intellettuale» di Parigi. Ora, fra i dirigenti di quest'ultimo troviamo Albert Einstein (1879-1955), membro fondatore della «Società degli amici della Russia bolscevica» nel 1923, presidente della Lega contro l'Imperialismo, sionista ardente e Pugwash convinto; Sigmund Freud (1856-1939), il creatore della psicanalisi, membro dal 1897 dell'Alta massoneria ebraica B'nai B'rith 122, presentato dagli autori contemporanei come «rabbino laico» 123 e la sua opera come «la Kabbalah travestita», «in qualche modo l'ultimo commento in ordine di tempo del Talmud» 124 e del filosofo ebreo Henri Bergson (1859-1941). Al fine di provare !a filiazione diretta dell'UNESCO da tale Istituto, il suo primo direttore, il Fabian Society Julian Huxley (1887-1975), non esitò ad affermare: «Non abbiamo più bisogno di ricorrere a rivelazioni teologiche o a un assoluto metafisico. Freud e Darwin sono sufficienti a dare la nostra visione filosofica del mondo» 125. E il tricentenario nel 1971 della morte del sèttario dissidente hussita Comenius (1592-1670), celebrato quale «apostolo della comprensione mondiale [...], ispiratore dell'UNESCO fin dalla fondazione» è rivelatore dei patrocini sotto cui si pongono tali organizzazioni: Comenius, infatti, fu discepolo di Johann Valentin Andreae (1586-1654), fondatore del Rosacrucismo moderno e autore della Partenosia che contiene tutti i piani di dominazione mondiale degli Illuminati 126. Senza dubbio casuale...


léon blumclement attleecomenius
Léon BlumClement AttleeComenius


l Qualche notizia sull'opera della Pilgrims


- La Prima Guerra Mondiale

Nel 1910 ebbe luogo, sull'isola Jeckill, di fronte a Brunswick (Georgia) una riunione segreta di banchieri internazionali per decidere l'istituzione del Federal Reserve Act e della Federal Reserve Bank 127, onde sottrarre al governo americano il potere sul credito e l'emissione della moneta, per consegnarlo nelle mani dell'Alta Finanza - cosa puntualmente avvenuta il 22 dicembre 1913 - e gli obiettivi nonché l'orientamento della Prima Guerra Mondiale. L'assassinio dell'arciduca Ferdinando d'Austria (1863-1914), già predetto dalla Revue internationale des sociétés secrètes (RISS), del 15 settembre 1912, venne confermato dal Pilgrims Colonnello Edward Mandell House (1858-1938) con un anticipo di quattro mesi 128. Ora, House era agente di fiducia dei banchieri Warburg, Schiff (della Kuhn & Loeb) e Morgan, membro Round Table e della Massoneria illuminata e sinarchica Masters of Wisdom («Maestri di saggezza»), fondatore del Council on Foreign Relations ed eminenza grigia del presidente F\ Thomas Woodrow Wilson (1856-1924) e successivamente del 33º Roosevelt. L'attacco alle monarchie di diritto divino si scatenò secondo un preciso copione: dapprima, aiutando finanziariamente quella austro-tedesca a schiacciare quella russa, poi, nel 1917, intervenendo direttamente per eliminare quella austriaca. Intervento seguito all'onda emozionale per il siluramento del transatlantico Lusitania, con 1.257 passeggeri americani a bordo, da parte di un sommergibile tedesco al largo delle coste irlandesi. Siluramento invero strano: House e re Giorgio V d'Inghilterra (1865-1936) ne erano al corrente prima che avvenisse! 129. Il giornalista Colin Simpson (1908-1983) rivelò nel 1973 altri particolari sconcertanti: sul Lusitania erano state imbarcate segretamente sei milioni di cartucce e decine di tonnellate di esplosivo; abbandonato poco prima dal suo incrociatore di scorta aveva deviato dalla sua rotta rallentando in zona di rendez-vous col sottomarino 130. Il capo dei servizi segreti britannici per l'emisfero atlantico che combinò l'affaire, William Wiseman (1885-1962), dopo la guerra divenne un alto dirigente della banca Kuhn & Loeb. La linea Pilgrims comincia a definirsi... Il 2 aprile 1917 gli USA entrano in guerra a fianco della Triplice Intesa; la Pilgrims, per bocca di sir Harry Brittain (1873-1974), esulta: «È giunto finalmente un giorno meraviglioso [...], il sogno della Pilgrims, dopo quindici anni, è infine diventato realtà» 131. E da Parigi, dove si erano riunite in congresso, nel 1917, le Massonerie alleate per predisporre i mezzi in vista della costituzione della Società delle Nazioni, fà eco F\ Andrè Lebey: «Se c'è una guerra santa è questa e lo dobbiamo ripetere instancabilmente».


edward mandell housewilliam wisemanharry brittain
Edward Mandell HouseWilliam WisemanHarry Brittain


House, che nel 1918 designerà i negoziatori di Versailles scegliendoli fra gli affiliati della Massoneria, della Pilgrims o della Round Table, ammette nelle sue memorie: «Il Kaiser non voleva la guerra» 132. La Rivoluzione russa negli aspetti sorvolati dalla storia ufficiale offre pure qualche spunto: così i finanziamenti dei Pilgrims ebraici attraverso la Round Table e la Banca d'Inghilterra, i versamenti della Federal Reserve Bank di New York del 1917 sull'unica banca di San Pietroburgo sfuggita alla nazionalizzazione, la National City Bank dei Rockefeller, le collusioni con lo Stato Maggiore germanico, l'ascesa di Lenin in esecuzione di un piano già predisposto nel 1903 133. Né la scelta di Lenin fu casuale. La rivista L'Arche (nº 161, 1970) lo menziona come ebreo (Ulianoff 134); mentre il Dizionario Universale della Massoneria lo cita come affiliato alla Loggia Belleville del Grand'Oriente di Francia, a Parigi, prima del 1914. Un particolare: la sua mummia al Cremlino è congelata «all'ordine» di apprendista (posizione che spesso assumeva anche il trilateralista Carter nel corso di cerimonie militari).


- La Seconda Guerra Mondiale

Dalla prima guerra mondiale nasce la Società delle Nazioni, tappa provvisoria verso una maggiore integrazione mondiale; gli imperi di tipo teocratico sono cancellati, mentre all'Est il comunismo, prefigurazione della futura Repubblica Universale, corona l'opera Pilgrims. In Occidente, i vincitori di Versailles suscitano tutta una serie di staterelli senza storia in cui si esasperano nazionalismi e particolarismi, venendo a mancare quell'unità nella diversità che caratterizzava l'Impero Asburgico. Una situazione instabile, potenzialmente esplosiva in cui la Germania fungerà da detonatore. Ma perché possa svolgere questa funzione occorre un poderoso riarmo e a tal fine si richiedono prima di tutto mezzi economici e strutture industriali, poi fabbriche specializzate e truppe addestrate. Ebbene, il rilancio economico fu reso possibile da un massiccio afflusso di capitali, séguito di un'abile svalutazione del marco: capitali Pilgrims naturalmente. Nel solo periodo 1924-1926 Wall Street e Londra, cioè National City Bank, Chase Manhattan Bank, Morgan Bank, Kuhn & Loeb Bank, Standard Oil (Rockefeller), General Motors, Paul Warburg 135, trasferirono all'economia tedesca 975.000.000 di dollari, di cui centosettanta per la creazione di tre grandi cartelli:

  • Vereinigte Stahlwerke;
  • IG - Farben;
  • AEG.

Nel 1939, le prime due assicureranno dal 50 al 95% della produzione bellica tedesca nei rispettivi settori di produzione, mentre l'AEG (omologa tedesca della General Electric americana) fornirà l'energia necessaria. Adolf Hitler, il medium di Braunau am Inn 136, sottomesso ai Rosacroce di Baviera (davanti a cui dovette più volte giustificarsi) 137, della cui formazione si occuperà Dietrich Eckart della sètta teosofa Thule; per la sua ascesa al potere riceverà dalla Pilgrims, tra il 1929 e il 1933, 32.000.000 di dollari 138. Più complesso il problema delle fabbriche di armi e dell'addestramento delle truppe: non tutto può essere fatto alla luce del giorno; il gioco per riuscire non dev'essere troppo scoperto e solo a pochissimi è dato di conoscerlo fino in fondo. Ora, sul suolo tedesco vi erano commissioni interalleate per il controllo del rispetto delle clausole ziklon-bcontro il riarmo contenute nel trattato di Versailles. Per eluderle si ricorse, fin dal 1922, e cioè ben prima dell'ascesa al potere di Hitler, alla complicità della Russia comunista. La collaborazione fra imprese americane e tedesche si fece strettissima al punto che Standard Oil e General Motors, ad esempio, misero a disposizione dell'IG-Farben nel 1917 i loro laboratori del New Jersey e del Texas per la fabbricazione di gas (fra cui lo Ziklon-B) ad uso militare. La Bendix Aviation, controllata dalla Banca Morgan, fornì attraverso la Siemens tutti i sistemi di pilotaggio e quadri di bordo degli aerei tedeschi, e ciò fino al 1940 139. Londra dal canto suo, solo nel 1934-1935, inviò in Germania 12.000 motori d'aereo ultra-moderni, mentre la Luftwaffe riceveva mensilmente da Washington equipaggiamenti e accessori per cento aerei 140. Le due principali fabbriche di blindati e di carri vennero realizzate dalla Opel, filiale della General Motors e della Ford, mentre l'I.T.T., che attraverso il cartello AEG controllava tutte le telecomunicazioni tedesche, cesserà di lavorare per gli armamenti del Reich solo nel 1944. La geografia dei bom­bardamenti angloamericani che, nel 1944-1945 rasero al suolo Dresda e Colonia, è istruttiva a più di un titolo: in quasi nessun caso i settori dove sorgevano le fabbriche a capitale Pilgrims subirono rilevanti danni. Uno studio interalleato stabilirà che le perdite in macchinari dell'industria tedesca non superavano, all'inizio del 1946, il 12% del potenziale del Reich 141. Le commissioni di controllo del trattato di Versailles non vedevano nulla: e come potevano vedere se il principale poligono di tiro in cui si addestravano gli artiglieri tedeschi era a Luga, vicino a Leningrado? O se i carristi delle panzer divisionen imparavano a pilotare i loro blindati fabbricati dalla Krupp e dalla Rheinmetall in territorio russo, a Katorg presso Mosca? 142. Tutti gli aviatori tedeschi che combatterono sui fronti di guerra fra il 1939 e il 1942 vennero formati sui campi di Lipetsk, Saratov e della Crimea! 143. Il trattato di Rapallo in fondo sancì questa semplice verità: senza Stalin, Hitler non sarebbe stato possibile, né Stalin senza Hitler. Washington e Londra dirigevano... Perno delle manovre dell'Alta Finanza in Germania non fu Hitler, ma il banchiere protestante F\ Hjalmar Horace Greeley Schacht (1877-1970) 144, presidente della Reichsbank e successivamente ministro delle Finanze. Legato al Movimento Paneuropeo di Richard Coudenhove-Kalergi (1894-1972) 145 e agli ambienti dì Wall Street e della City, nel settembre 1930 si imbarca per gli USA dove in forma privata incontra i capi dell'Alta Finanza. Ci torna successivamente nel 1933 per conseguire da Roosevelt la garanzia della neutralità USA in caso di riarmo della Germania. Ma allora, ci si chiede, come fu possibile il successivo rovesciamento delle posizioni? Avvenne lo stesso gioco del 1914, quando le élites angloamericane erano germanofile, ma contemporaneamente firmavano un accordo segreto con la Francia in senso contrario. Infatti, solo nel 1938 le principali concentrazioni della City (dirette dagli ebrei tedeschi Baring, Schroeder, Goschen, Kleinwort, Erlanger, Seligman, Japhet, Rothschild) diventeranno avversarie di Hitler, quando egli farà arrestare uno di loro, chiedendo un forte riscatto per la sua liberazione (Louis de Rothschild) 146. I tempi erano evidentemente maturi per il 33º Roosevelt e per il suo entourage dì consiglieri (ilpearl harbour Pilgrims, Round Table, Fabian Society, ebreo Walter Lippmann, i banchieri ebrei Bernard Baruch, Henry Morgenthau (1891-1967), Felix Frankfurter (1882-1965) - quest'ultimo stamperà il nuovo dollaro col simbolo del British Israël - il Pilgrims Henry Stimson (1867-1950) che farà del suo Paese l'«arsenale delle democrazie») che affrettarono i preparativi per la guerra. Essa infatti si può dire inizi il 7 novembre 1938, quando a Parigi il giovane ebreo Herschel Feibel Grynszpan (1921-1960) assassina il terzo segretario dell'ambasciata tedesca. Il 9 e il 10 novembre scatta la rappresaglia in Germania; Roosevelt richiama il suo ambasciatore a Berlino, annuncia la costruzione di 10.000 aeroplani, chiede agli americani di boicottare i prodotti tedeschi e fà pressione sull'Inghilterra, attraverso il Pilgrims Joseph Kennedy (1888-1969), affinché rinunci alla politica di conciliazione con la Germania. Ultima operazione: poiché la popolazione è ostile all'ingresso in guerra a fianco degli alleati, si dovrà attendere il 7 dicembre 1941, l'attacco aeronavale nipponico alla base USA di Pearl Harbour, che, per il gioco di alleanze tra le potenze dell'Asse, consentirà agli Alleati di dichiarare guerra alla Germania. Nel 1937, il Pilgrims arcivescovo di York, William Temple (1881-1944), figlio dell'arcivescovo di Canterbury, dichiarava: «Potrebbe essere necessario che si addivenga ad una nuova terribile guerra per ristabilire l'autorità della Società delle Nazioni; potrebbe accadere che la generazione attuale e le future siano decimate, sacrificate, affinché la lega di Ginevra ne esca riaffermata, come l'ultima guerra fu indispensabile alla sua creazione»147. L'ambasciatore polacco a Washington, Potoki, riferendo un colloquio avuto col Pilgrims William Bullitt (1891-1967) - 32º Shriner, Council on Foreign Relations, e agente della Kuhn & Loeb - scriveva il 19 novembre 1938: «La guerra durerà almeno sei anni e terminerà con un disastro completo in Europa e col trionfo del comunismo» 148.


hjalmar horace greeley schacht richard coudenhove-kalergihenry morgenthau
H. H. Greeley Schacht R. Coudenhove-KalergiHenry Morgenthau
felix frankfurterhenry stimsonwilliam bullitt
Felix FrankfurterHenry StimsonWilliam Bullitt


Alla fine del 1940 si radunarono a New York diciotto personalità Pilgrims per stendere un programma di «educazione» degli americani in vista della guerra; i vari banchieri - tutti Pilgrims - Morgan, Warburg, Lamont e il B'nai B'rith Lehman finanziarono per milioni di dollari al fine di convincere il popolo americano ad abbandonare la neutralità 149. Infine il 14 agosto 1941, prima che gli USA entrassero in guerra, venne firmata dai FF\ F. D. Roosevelt e Wiston Churchill la «Carta Atlantica», prefigurazione dell'O.N.U., in cui si stabilivano gli scopi della guerra. E poiché Hitler evitava accuratamente tutto ciò che potesse urtare o provocare gli americani, la Pilgrims agì attraverso il Giappone, mediante una provocazione ben orchestrata. Nel 1940 disconosce il trattato di commercio col Giappone, ponendo l'embargo su benzina avio, ferramenta, macchine utensili e sui prodotti provenienti dalle Filippine. Il 25 luglio 1941 i beni nipponici in USA, come misura di ritorsione per l'occupazione dell'Indocina, vengono congelati. Il Giappone prova a trattare. Gli USA rispondono di voler sgelare i beni a condizione che il Giappone si ritiri dall'Asia e rinneghi il Tripartito: o battersi o capitolare. Henry Stimson, ministro della Guerra, nelle sue memorie afferma che Roosevelt e i suoi consiglieri avevano «complottato quest'affare» (Pearl Harbour; N.d.A.) per qualche «ragione impenetrabile» (sic!) «ma abominevole» (!). E continua: «L'importanza dell'attacco a Pearl Harbour non è nella vittoria tattica, ma nel fatto che l'esitazione e l'inazione USA diventa impossibile» 150. Dopo Pearl Harbour la stampa pone strane questioni: come si è fatta sorprendere a Pearl Harbour la flotta USA se i servizi segreti americani leggevano a libro aperto i messaggi in codice dei giapponesi? Ora, le prove sono abbondanti: un attacco a sorpresa a Pearl Harbour era impossibile.


l La crisi del petrolio


Nel 1960, la Exxon del Rockefeller Group ribassa di sua iniziativa di dieci dollari il prezzo al barile del petrolio. Il motivo ufficiale: evitare una sovrapproduzione con conseguente crollo del prezzo, offrendo in tal modo all'URSS un'arma contro l'Occidente. Per reazione nasce l'OPEC, un cartello anti-cartello che, curiosamente, riceve l'approvazione del Dipartimento di Stato americano; determinante a tal fine è l'appoggio di John Mc Cloy, Pilgrims, Round Table, Council on Foreign Relations, Bilderberg, già presidente della Fondazione Ford, dell'Istituto Atlantico, della Banca Mondiale e della Chase Manhattan Bank dei Rockefeller 151. Il 1° settembre 1969, il Colonnello Gheddafi (1942-2011) rovescia re ldris (1890-1983), caccia gli americani e chiede quaranta cent di più al barile, subito accettati dalla Exxon e dalla Occidental Petroleum di Armand Hammer. Mistero: come mai uno sconosciuto capitano delle trasmissioni di ventinove anni, beduino del deserto, si impone a compagnie che, notoriamente, non tollerano a lungo intralci ben maggiori? Risponde L'Exspress, del novembre 1981: «I primi sostenitori del terrorismo e l'avventurismo libico sono gli USA», e il Washington Post aggiunge che sono pure i principali importatori di petrolio libico dai cui proventi derivano i finanziamenti del terrorismo internazionale. L'OPEC segue l'esempio di Gheddafi: il 12 dicembre 1970 a Caracas i sei Paesi del Golfo impongono all'Occidente un aumento generale del prezzo del greggio. Per le trattative sono designati tre uomini, puri prodotti arabi delle grandi Università americane, fra cui lo sceicco Ahmed Zaki Yamani 152. La crisi del petrolio decolla: un gruppo di specialisti della Fabiana Hopkins University, individuato il cartello OPEC come unico responsabile della crisi, sosterrà la necessità di spezzarlo, cosa che non impedirà agli scienziati e ai previsìonisti del Club di Roma di affermare che «se l'OPEC non esistesse, bisognerebbe inventarla. È una benedizione» 153. Ora, il Club di Roma è finanziato da Agnelli e da Rockefeller... En passant: i profitti delle sette sorelle, grazie all'operazione OPEC, sono semplicemente favolosi 154. Una crisi voluta? Secondo uno studio dell'U. S. Geological Survey, organismo di Stato, al ritmo di consumo attuale senza contare i nuovi enormi giacimenti del Sud America, USA, Messico, Africa e Cina, la cui entità e numero è top secret delle compagnie, il petrolio è sufficiente per ottocento anni, mentre il gas naturale per 2.500. Tale studio costò il congedo al direttore Dr. Vincent McKelvey (1916-1987) in quanto giudicato dannoso alla pretesa «crociata dell'economia» di Carter! 155.


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GheddafiAhmed Zaki YamaniVincent McKelvey


Jean-Jacques Servan Schreiber, il più giovane sopravvissuto di Auschwitz, l'avvocato di Harvard, scrive nel suo libro Le dèfi mondial (pag. 59): (L'OPEC) «deve diventare, per il suo doppio potere energetico e finanziario, lo strumento che obbligherà alla creazione di un Nuovo Ordine Internazionale». Non è lo stesso scopo della rivoluzione dei microprocessori guidata da Brzezinski e dallo stesso Jean-Jacques Servan Schreiber? Sorpresa: questa rivoluzione è finanziata coi petrodollari! 156. Altro paradosso: chi sono i consiglieri finanziari degli arabi se non i loro eterni nemici, gli ebrei? Quale allora il gioco dei club mondialisti? Gli arabi stessi nel 1975 si fecero sfuggire una lista di banche e società ebraiche che lavoravano con loro. Ebbene: i Rothschild, i Warburg, i Fratelli Lazard e altri che comparivano su tale lista sono gli stessi che, in consorzio con la Chase Manhattan Bank dei Rockefeller e la Morgan Guaranty, lavoravano nel quadro del commercio con l'URSS. Pertanto, né l'URSS può essere seriamente antisemita, né l'ala progressista araba superare certi limiti per non nuocere agli interessi di Mosca 157. In fin dei conti, dice James Crossbow su On Target, tutto fà parte di un piano dove l'obiettivo a lungo termine è di ricondurre il livello di vita occidentale a quello del Terzo Mondo (distruggendo nel contempo l'islam sotto i colpi di maglio del socialismo; N.d.A.). C'è da credere allora che pro e contro, rivoluzione e opposizione non siano che due facce di una stessa medaglia i cui tratti sono definiti dalla stessa mano che risolve l'opposizione al sistema nel sistema 158.


II

ANTISEMITISMO?


È facile, afferma Yann Moncomble, esser tacciati di antisemitismo preconcetto, etichetta con cui troppo facilmente si bollano coloro che osano abbordare il problema. Ma sono gli stessi ebrei che lo abbordano. Marcus Elia Ravage scrive infatti nel 1929 parlando ai cristiani: «Voi non avete ancora compreso tutta la profondità della nostra colpevolezza. Noi siamo degli intrusi. Noi siamo dei distruttori. Noi siamo dei rivoluzionari. Noi ci siamo impadroniti del vostro mondo, dei vostri ideali, del vostro destino[...]. Noi siamo stati la causa prima non solo dell'ultima guerra mondiale, ma dì quasi tutte le guerre, non solo della Rivoluzione russa, ma di tutte le grandi rivoluzioni della vostra storia. Noi abbiamo arrecato la discordia e il disordine nella vostra vita privata e nella vostra vita pubblica. E lo facciamo ancor oggi. Nessuno potrà dire per quanto continueremo ad agire»159. E Sylvain Levi (1863-1935), presidente dell'Alleanza Israelita Universale, nel 1926: «Non esiste che un solo problema sulla terra ed è il problema d'Israele. Problema a due facce, la cui faccia interna è il laicismo (rapporto fra scienza e fede) e la faccia esterna l'internazionalismo (rapporto fra patria e umanità). Laicismo e internazionalismo sono le due facce del giudaismo» 160. E per gli scettici c'è il testo di David Ben Gurion (1886-1973) del 1957: «L'Europa occidentale e l'Europa orientale diventeranno una federazione di Stati autonomi a regime socialista e democratico. Fatta eccezione per l'URSS, Stato federale euroasiatico, tutti gli altri continenti si uniranno in un'alleanza mondiale con una polizia mondiale a disposizione. Tutti gli eserciti saranno aboliti e non ci sarà più la guerra. A Gerusalemme, le Nazioni Unite (le vere Nazioni Unite) costruiranno un santuario dei Profeti che assisterà l'unione federale di tutti i continenti, come ebbe a profetizzare Isaia. Tutte le persone, qualunque sia la loro provenienza, avranno diritto a un'educazione superiore. Una pillola anticoncezionale rallenterà l'esplosiva natalità di Cina e India. E verso il 1987 la longevità umana si attesterà mediamente sui cent'anni» 161. Commenta il Moncomble: «E tutto ciò nel 1957... Ben Gurion aveva predetto con esattezza sconcertante la storia recente: la "convergenza" dei regimi sovietico e americano; il cambiamento della guerra fredda in "distensione"; la federazione dell'Europa attraverso la pietra miliare del Parlamento Europeo con (l'ebrea) Simon Veil come primo presidente... e persino la distribuzione massiva della pillola che, negli anni '50, non faceva che i primi timidi passi» 162.


sylvain levidavid ben gurion
Sylvain LeviDavid Ben Gurion


III

UNA TERZA GUERRA MONDIALE?


Il problema venne inquadrato molto bene dal Pilgrims ebreo Paul Warburg, membro eminente del Council on Foreign Relations, finanziere internazionale, amministratore della banca Kuhn & Loeb, che rivolgendosi ai senatori americani il 17 febbraio 1950 ebbe a dire: «Noi avremo un Governo Mondiale, che ci piaccia o no. La sola domanda è di sapere se esso sarà creato per conquista o per consenso» 163. Data ormai per scontata la congiura 164, cosa induce a ritenere probabile che gli oscuri vertici della Potestas tenebrarum sceglieranno la via delle baionette invece che la televisione? Le notizie secondo cui il Gran Kahal avrebbe messo a punto piani per la costruzione di città sotterranee nel Sud della cordigliera delle Ande in grado di resistere a bombardamenti atomici, con immense riserve alimentari nei ghiacci dell'Antartide, che per anni consentirebbero di reggere il governo del mondo e per la cui esecuzione si è riunito in segreto nel 1971, a Buenos Aires, presente il rabbino Gordon Tucker di New York? 165. La continua (folle? insensata?) corsa agli armamenti, perorando nel contempo l'idea di pacifismo e di disarmo? L'incapacità dichiarata di ottenere per via pacifica una fusione fra gruppi etnici diversi senza il cemento della religione? La storia dell'ultimo secolo? La Massoneria, creatura del giudaismo 166, dichiara per bocca di un suo storico, Serge Hutin (1927-1997): «Se dobbiamo ammettere l'esattezza della tradizionale concezione esoterica dei cicli [...], la fine di un ciclo è al tempo stesso "l'apocalisse" nel senso comune della parola e siccome la distruzione 167 è la condizione necessaria alla rigenerazione, essa prepara ovviamente l'inizio di una nuova era»... E prosegue: «Una tradizione asserisce che quando la testa del Serpente si ricongiungerà con la coda. cioè quando gli ebrei cacciati dalla Palestina al tempo della Diaspora si ristabiliranno in Palestina, il mondo entrerà nell'ultimo periodo del ciclo terrestre attuale, ciò che corrisponde agli avvenimenti annunciati nell'Apocalisse di San Giovanni». Uno dei grandi occultisti del secolo scorso, il Maestro Philippe de Lion (1849-1903), «il quale serviva le forze della luce» (leggi Satana; N.d.A.), indicava negli ultimi anni del secolo XX la fine dell'età terrestre 168. E un prezioso introvabile fascicolo pubblicato nella Francia di Vichy (sui rapporti fra nazismo, democrazie e sètte segrete) osservava acutamente: «Senza guerra, niente rivoluzione»169.


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Rabbi Gordon TuckerSerge HutinPhilippe de Lion


Una risposta certa a simile enorme domanda la può dare solo Dio che, attraverso la Sua purissima Madre, ha parlato a Fatima e sotto il cui patrocinio ci poniamo: il problema in tutti i casi è solo teologico. «Chi non è con me è contro di me» (Mt 12, 30), dice il Signore, e quella parte del popolo ebreo che ha opposto il rifiuto al Cristo «perché si è fatto figliuolo di Dio» (Gv 19, 7), da allora lo combatte, ieri con la Croce, oggi nella santa Chiesa, sordo alle profezie di San Paolo (Rm 11, 25). Ed è lo studio di questa teologia negativa che ispira i tenebrosi piani che abbiamo testé considerato - oggetto di un successivo esame - la chiave di volta di una possibile risposta al problema, con l'occhio però sempre fermo alla Parola di Dio: «Infatti i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie» (Is 55, 8).





Note


1 Estratto dalla rivista Chiesa Viva, nn. 159, 160, 161, 162, anno 1986.

2 Per una trattazione più approfondita, vedi A. Z., La fucina delle rivoluzioni, Milano 1976, suppl. a Spiritualità.

3 Cfr. Y. Moncomble, La Trilatérale et les secrets du Mondialisme («La Trilaterale e i segreti del mondialismo»), 1981, pag. 37.

4 Cfr. S. Hutin, Governi occulti e società segrete, Edizioni Mediterranee, Roma 1973, pagg. 24, 156, 158.

5 «Un qualunque operaio può amministrare lo Stato? La gente pratica sa che è un'utopia» (cfr. Lenin, Opere di Lenin, Edizioni di Mosca, vol. XXVI.).

6 Edizione La Vita italiana, 1921.

7 Cfr. Y. Moncomble, op. cit., pagg. 12-14.

8 Per un'esauriente trattazione della Sinarchia, vedi Y. Moncomble, Du viol des foules à la Synarchie ou le complot permanent («Dallo stupro delle folle alla Sinarchia o il complotto permanente»), Parigi 1983; G. Gili, O. Nardi, Attualità della rivoluzione, Ed. Saven, Lugano 1980, pag. 111 e ss..

9 Cfr. P. Faillant de Villemarest, Les sources financieres du communisme, 1984, pag. 53. Che la Sinarchia esista è un fatto: ne parla la stessa Massoneria, nel libro del teosofo sinarca A. Gautier-Walter, La Chevalerie et les aspects secrets de l'Histoire («La Cavalleria e gli aspetti segreti della Storia»); vedi anche Y. Moncomble, Du viol des foules à la Synarchie ou le complot permanent, pag. 173), Ed. La Table Ronde, 1966 (cit. in Y. Moncomble, Le vrais responsables de la troisieme guerre mondiale, 1982, pag. 261).

10 Cfr. C. Levinson, Vodka-Cola, Vallecchi, Firenze 1978, pag. 258.

11 Cfr. S. Hutin, op. cit., pag. 186.

12 Cfr. G. Gili, O. Nardi, op. cit., pagg. 137-138. Il fixing dell'oro ai tempi della guerra anglo-boera passava giornalmente attraverso tre firme ebraiche: Rothschild, Mocatta e Samuel Montagu.

13 Secondo il Dictionnaire d'Histoire Universelle di Michel Mourre, il vero patronimico sarebbe Steiner.

14 Cfr. G. Gili, O. Nardi, op. cit., pagg. 137-138.

15 Cfr. C. Levinson, op. cit., pag. 336.

16 Cfr. Y. Moncomble, Le vrais responsables de la troisieme guerre mondiale, pag. 137. Vedi anche pag. 25 sul motivo che ha spinto l'Alta Finanza a scegliere i Paesi anglosassoni come base delle operazioni.

17 Cfr. P. Faillant de Villemarest, Les sources financieres du communisme, pag. 31.

18 Cfr. C. Levinson, op. cit., pag. 171.

19 Basti citare la Loggia P2 entro la cui cornice uomini di partiti apparentemente contrapposti segretamente si incontravano sotto un'unica direzione in vista di una comune propaganda.

20 Cfr. S. Hutin, op. cit., pag. 122.

21 Cfr. Y. Moncomble, L'irrésistible expansion du Mondialisme («L'irresistibile espansione del mondialismo»), Ed. Moncomble, 1981, pag. 124.

22Ibid.

23 Cfr. Y. Moncomble, Le vrais responsables de la troisieme guerre mondiale, pag. 136.

24 Cfr. Sodalitium, nº 2, 1985.

25Ibid.

26 Cfr. Sodalitium, aprile 1984.

27 Nell'Enciclopedia della religione ebraica (Massada Press, 1965) l'unanimità dei rabbini condanna le pratiche abortive... e ancor più nettamente la sterilizzazione. Allora come comprendere che siano tutti, o quasi, ebrei coloro all'origine delle leggi sulla contraccezione e sull'aborto? (cfr. Y. Moncomble, Le vrais responsables de la troisieme guerre mondiale, pag. 166). Si veda ciò che in proposito afferma il Gran Maestro della Gran Loggia di Francia, l'ebreo Pierre Simon, nel suo libro De la vie avant taut chose, Mazarine, Parigi 1979.

28 Cfr. Y. Moncomble, La Trilatérale et les secrets du Mondialisme, pag. 52.

29 Cfr. Kalimtgis-Goldman-Steinberg, Droga SpA, Logos, Roma 1980, pag. 125.

30 Cfr. Y. Moncomble, Le vrais responsables de la troisieme guerre mondiale, pag. 47.

31 Cfr. Y. Moncomble, La Trilatérale et les secrets du Mondialisme, pag. 62.

32 Ibid., pag. 57.

33 Cfr. P. Faillant de Villemarest, Les sources financieres du nazisme («Le fonti finanziarie del nazismo»), èditions C.E.I., 1984, pag. 54.

34 Ibid., pag. 130; Kalimtgis-Goldman-Steinberg, op. cit., pag. 320.

35 Il suo motto «fà cíò che vuoi» non è forse il punto d'arrivo della odierna Rivoluzione sessuale teorizzata dal «gran rabbino laico» Freud, da Groddeck e da Bataille? Si veda in proposito La Grande Bestia di John Simonds, Ed. Mediterranee, pag. 120 e oltre, biografia di una vita vissuta all'insegna della magia e delle nefandezze più ripugnanti contrabbandate quali «scienza» e «luce», in realtà logico svolgimento dei contenuti di quella Gnosi mallevadrice del naturalismo massonico. Per un approfondimento vedi L'essenza della Massoneria: il naturalismo, di Padre Florido Giantulli s.j., Ed. Pucci Cipriani, Firenze 1973; Storia della filosofia occulta, Alexandrian, pag. 43-96, Mondadori 1984.

36 Vedi H. P. Blavatsky, La dottrina segreta, Bocca, Milano 1953, pagg. 156-632 e ss.

37 Cfr. S. Hutin, op. cit., pag. 179.

38 Cfr. P. Faillant de Villemarest, Les sources financieres du nazisme, pag. 132.

39 Cfr. Y. Moncomble, Le vrais responsables de la troisieme guerre mondiale, pagg. 25-26.

40 Ibid., pag. 39.

41 Cfr. P. Faillant de Villemarest, Les sources financieres du communisme, pag. 169.

42 Cfr. Y. Moncomble, Le vrais responsables de la troisieme guerre mondiale, pag. 27.

43 Cfr. Y. Moncomble, La Maffia de chretiens de gauche, Ed. Moncomnle, 1985, pag. 296.

44 Cfr. Cristianità, nº 118.

45 Società massonica «necessaria a preparare gli spiriti in vista di una fraternità universale» (cfr. Y. Moncomble, La Trilatérale et les secrets du Mondialisme, pag. 16).

46 Cfr. Y. Moncomble, La Trilatérale et les secrets du Mondialisme, pagg. 55-56. Associazione di benefattori, fra cui Lord Balfour, Lord Rothschild e quel Milner fondatore del Kindergarten che porta il suo nome, Gran Sorvegliante della Loggia Unita d'Inghilterra e futuro finanziatore materiale della Rivoluzione bolscevica. Consegnerà a Lenin, con Lord Buchanan, i ventun milioni di rubli russi resi disponibili dai Morgan, Schiff, Lazard e Rothschild.

47 Cfr. Y. Moncomble, La Trilatérale et les secrets du Mondialisme, pagg. 55-56.

48 Cfr. P. Faillant de Villemarest, Les sources financieres du communisme, pag. 130.

49 Cfr. Y. Moncomble, La Maffia de chretiens de gauche, pag. 227.

50 Cfr. C. Levinson, op. cit., pag. 169.

51 Cfr. Y. Moncomble, La Trilatérale et les secrets du Mondialisme, pag. 59; Y. Moncomble, L'irrésistible expansion du Mondialisme, pag. 54.

52 Per una trattazione approfondita dei vari istituti internazionali soprattutto europei vedi Y. Moncomble, La Trilatérale et les secrets du Mondialisme, cap. IV, V, VI.

53 Per le fonti di finanziamento vedi Y. Moncomble, La Trilatérale et les secrets du Mondialisme, annessi I-IX.

54 Secondo Moncomble, tali conferenze hanno visto la partecipazione di personalità quali Gromiko, l'ambasciatore USA in Italia Richard Gardner, il cancelliere Helmut Schimdt, il Cardinale Agostino Casaroli, di cui segnala la ripetuta presenza a «tenute di Loggia» del Grand'Oriente di Francia (cfr. Y. Moncomble, La Trilatérale et les secrets du Mondialisme, pag. 138).

55 Cfr. C. Levinson, op. cit., pag. 176.

56 Cfr. Kalimtgis-Goldman-Steinberg, op. cit., pag. 79.

57 Cfr. Y. Moncomble, Le vrais responsables de la troisieme guerre mondiale, pag. 240.

58 Cfr. Y. Moncomble, La Trilatérale et les secrets du Mondialisme, pag. 170.

59 Cfr. C. Levinson, op. cit., pag. 178.

60 Cfr. Cristianità, nº 16, 1976.

61 Piano Rothschild-Oppenheimer-Rockefeller; vedi Y. Moncomble, La Maffia de chretiens de gauche, pag. 52. Quest'ultimo è una lettura in chiave mondialista del fenomeno razzista.

62 Per un elenco - seppure incompleto - dei membri italiani Bilderberg e Istituto Affari Internazionali italiano si veda l'annesso IX del libro di Yann Moncomble La Trilatérale et les secrets du Mondialisme, pagg. 275 e ss.

63 Cfr. Y. Moncomble, La Trilatérale et les secrets du Mondialisme, pag. 151, 281 e ss.

64 Cfr. C. Levinson, op. cit., pag. 193.

65 Per l'elenco vedi Y. Moncomble, La Trilatérale et les secrets du Mondialisme, pag. 182.

66 Cfr. Cristianità, nº 21, 1977.

67 Per la sua attività di promozione dell'eurocomunismo, elezione di Carter, pacifismo a senso unico, apertura alla Cina, ecc..., rimandiamo alla lettura del fondamentale La Trilaterale et les secrets du Mondialisme.

68 Cfr. Y. Moncomble, La Trilatérale et les secrets du Mondialisme, pag. 191.

69 Ibid., pag. 207.

70 Ibid., pag. 209; La Maffia de chretiens de gauche, pag. 227.

71 Cfr. Y. Moncomble, La Maffia de chretiens de gauche, pagg. 41 e ss.

72 Ibid., pagg. 33 e ss.

73 Cfr. Y. Moncomble, Le vrais responsables de la troisieme guerre mondiale, pag. 147.

74 Cfr. Y. Moncomble, La Trilatérale et les secrets du Mondialisme, pag. 218.

75 Cfr. Herald Tribune, del 24 ottobre 1977.

76 Cfr. Y. Moncomble, La Maffia de chretiens de gauche, pag. 286.

77 Cfr. Le Monde, del 18 maggio 1985.

78 Cfr. Y. Moncomble, La Maffia de chretiens de gauche, pag. 235.

79 Da un opuscolo dell'Istituto del 1978.

80 Cfr. Y. Moncomble, La Trilatérale et les secrets du Mondialisme, pagg. 195-198.

81 Gerald Kelly, presidente della massonicissima Royal Academy, membro della sètta satanica Golden Dawn affermava: «La stampa e la propaganda unite con la scuola sono fondamento di ogni potere». Vedi La Grande Bestia, Ed. Mediterranee.

82 Cfr. Y. Moncomble, Le vrais responsables de la troisieme guerre mondiale, pag. 175.

83 Cfr. Y. Moncomble, La Trilatérale et les secrets du Mondialisme, pagg. 230-231.

84 Il suo fondatore Aurelio Peccei, nel 1968 ha scritto un libro in toni allarmisti: I limiti dello sviluppo, Biblioteca EST, Mondadori.

85 Cfr. Y. Moncomble, Le vrais responsables de la troisieme guerre mondiale, pag. 175.

86 Ibid., pag. 259.

87 Cfr. Y. Moncomble, La Trilatérale et les secrets du Mondialisme, pag. 22.

88 Cfr. Y. Moncomble, Le vrais responsables de la troisieme guerre mondiale, pag. 354.

89 Cfr. Y. Moncomble, La Maffia de chretiens de gauche, pag. 165.

90 Cfr. Y. Moncomble, L'irrésistible expansion du Mondialisme, pag. 136.

91 Cfr. Y. Moncomble, La Maffia de chretiens de gauche, pag. 226.

92 Cfr. P. Faillant de Villemarest, Les sources financieres du nazisme, pag. 59.

93 Si veda in proposito Y. Moncomble, La Maffia de chretiens de gauche, pagg. 41 e ss.

94 Ibid., pagg. 149, 150.

95 Cfr. Y. Moncomble, L'irrésistible expansion du Mondialisme, pag. 246.

96 Cfr. Y. Moncomble, Le vrais responsables de la troisieme guerre mondiale, pag. 185.

97 Cfr. P. Faillant de Villemarest, Les sources financieres du communisme, pag. 95.

98 Cfr. «La rivoluzione venne dall'alto e non dal basso», in Le partite communiste au pouvoir(«Il partito comunista al potere»), Ed. La Table Ronde, Parigi 1961. Circa la presenza ebraica nei Soviet vedi E. Malinsky-L. de Poncins, La guerra occulta, Ed. Arthos, 1979, pagg. 216-220.

99 Cfr. P. Faillant de Villemarest, Les sources financieres du communisme, pag. 108 e ss.

100Ibid.

101 Ibid., pag. 142.

102 Ibid., pag. 109.

103 Cfr. C. Levinson, op. cit., pag. 256.

104 Ibid., pag. 187.

105 Cfr. P. Faillant de Villemarest, Les sources financieres du nazisme, pag. 82.

106 Vedi C. Levinson, op. cit., cap. V, per l'elenco delle imprese italiane che attraverso il Partito Comunista Italiano lavoravano con l'Est. Per la Germania tutto il traffico con l'Est era controllato da quattordici fra associazioni e banche di cui i dirigenti sono tutti Bilderberg o Trilaterale.

107 J.J. Servan Screiber fonda nel 1982 in Francia il «Centro Mondiale di Informatica» (cfr. L'Express, del 4 dicembre 1981) sostenuto da Mitterrand e dal suo consigliere speciale Jacques Attali, membro dell'Ahavat Israël e Bilderberg.

108 Foreign Policy, 1976.

109 Cfr. Trialogue, luglio 1975.

110 Dal libro Between Two Ages, 1970.

111 Cfr. Y. Moncomble, Le vrais responsables de la troisieme guerre mondiale, pag. 229.

112 G. S. Franklin, Council on Foreign Relations e segretario della Trilaterale in Y. Moncomble, La Trilatérale et les secrets du Mondialisme, pag. 186. Si noti che Brzeziinski nella riunione del 28-29 luglio 1977 al Pentagono era deciso ad adottare il piano PMR 10 che abbandonava un terzo della Germania all'URSS in caso di invasione (cfr. Y. Moncomble, La Trilatérale et les secrets du Mondialisme, pag. 186).

113 Cfr. Enterprise, del 18 luglio 1970. «E curioso che il Rothschild non abbia mai manifestato la benché minima intenzione di applicare allo stato di Israele la sua tesi di far saltare la struttura nazione...» (cfr. J. Bordiot, in L'Alternativa, ottobre 1981). In tema di unità europea si ricordi ciò che il Presidente della Commissione Europea Xavier Ortoli affermò il 21 settembre 1974: «L'Europa non si farà mai. Né sotto una forma, né sotto un'altra. Tranne che abbattendo la potenza degli Stati» (cfr. Valeurs Actuelles, del 25 settembre 1974).

114 Cfr. C. Levinson, op. cit., pag. 259.

115 Cfr. Y. Moncomble, L'irrésistible expansion du Mondialisme, pag. 211.

116 Cfr. C. M. Aceti, Dizionario Massonico, Ed. Il Basilisco, Genova 1981, pagg. 62-63; G. Gili, O. Nardi, op. cit., pag. 129.

117 Obiettivo dichiarato della FAO: «Trasformare radicalmente e senza più attendere l'ordine economico internazionale» (cfr. Y. Moncomble, La Maffia de chretiens de gauche, pag. 86 e ss.).

118 Cfr. Y. Moncomble, Le vrais responsables de la troisieme guerre mondiale, pag. 129.

119 Cfr. Y. Moncomble, La Trilatérale et les secrets du Mondialisme, pag. 161. Anche Kissinger fu spia russa (ibid., pag. 188).

120 Cfr. Y. Moncomble, Le vrais responsables de la troisieme guerre mondiale, pag. 272. Secondo Verner Sombart, «il capitalismo moderno è il trionfo del modo di vivere degli ebrei, modo imposto dalla loro stessa religione, del quale il puritanesimo anglosassone non è che una copia».

121 Ibid., pagg. 119-121.

122 Cfr. Y. Moncomble, L'irrésistible expansion du Mondialisme, pag. 49.

123 Cfr. P. Bailey, Sigmund il tormentato, Ed. Round Table, 1972.

124 Cfr. Y. Moncomble, L'irrésistible expansion du Mondialisme, pag. 50.

125Ibid.

126 Cfr. Y. Moncomble, L'irrésistible expansion du Mondialisme, pag. 51.

127 Cfr. Y. Moncomble, Le vrais responsables de la troisieme guerre mondiale, pag. 59.

128 Ibid., pag. 83.

129 Ibid., pag. 63.

130 Cfr. P. Faillant de Villemarest, Les sources financieres du nazisme, pag. 12; Y. Moncomble, Le vrais responsables de la troisieme guerre mondiale, pag. 66.

131 Cfr. Y. Moncomble, Le vrais responsables de la troisieme guerre mondiale, pag. 75.

132 Ibid., pag. 79.

133 Dalla rivista B'nai B'rith News, nº 5, 1920.

134 Cfr. Mons. E. Jouin, Le peril judeo-maçonnique, vol. II, pag. 119.

135 Cfr. P. Faillant de Villemarest, Les sources financieres du nazisme, pag. 24.

136 Cfr. S. Hutin, op. cit., pag. 180; Y. Moncomble, L'irrésistible expansion du Mondialisme, pag. 199.

137 Cfr. P. Faillant de Villemarest, Les sources financieres du nazisme, pag. 62.

138 Ibid., pagg. 28, 29.

139 Ibid., pag. 35.

140 Cfr. Pekin Information, nº 38, 1978.

141 Cfr. P. Faillant de Villemarest, Les sources financieres du nazisme, pagg. 43-44.

142 Cfr. P. Faillant de Villemarest, Les sources financieres du communisme, pag. 194.

143 Ibid., pag. 192.

144 Il suo nome è un programma: Hjalmar per ricordare l'origine danese, Horace Greeley in onore dell'Illuminato di Baviera omonimo, finanziatore del Manifesto di Marx (cfr. Y. Moncomble, Le vrais responsables de la troisieme guerre mondiale, pag. 99).

145 Fondato nel 1922 e finanziato da Max Warburg e dai Rothschild caldeggiava un nuovo ordine europeo, intermediario un dittatore (cfr. Y. Moncomble, L'irrésistible expansion du Mondialisme, pag. 179 e ss.).

146 Cfr. Y. Moncomble, Le vrais responsables de la troisieme guerre mondiale, pag. 102. Il massacro degli ebrei, teorizzato nelle logge pangermaniche antisemite e realizzato da Hitler, non ne toccò l'aristocrazia che, anzi, secondo il libro Droga S.p.a. (pag. 283), ne fu la mallevadrice. Qui ci limitiamo ad annotare che i banchieri sinarchi Oppenheim, fra i principali sostenitori finanziari di Hitler che li dichiarò «ariani d'onore», presenti in Germania dall'inizio del secolo (a tutt'oggi) disponevano di due uffici alla Reichsbank, erano consiglieri di Schacht e del filosovietico nº 3 delle SS E. Kaltenbrunner controllavano, secondo gli atti di Norimberga, il deposito del denaro dei gioielli che i nazisti avevano confiscato ai loro correligionari dopo il 1937. La loro banca Oppenheim-Pferdenmenges, nel 1936 incamerò 500.000.000 di marchi dell'epoca in seguito alla confisca del solo gruppo ebraico L. Halevy. (cfr. P. Faillant de Villemarest, Les sources financieres du nazisme, pag. 71).

147 Cfr. Y. Moncomble, Le vrais responsables de la troisieme guerre mondiale, pag. 124.

148 Ibid., pag. 127.

149 Ibid., pag. 125.

150 Ibid., pag. 120.

151 Ibid., pag. 205.

152 Yamani, ebreo fino a sedici anni, si chiamava Yachia Zacharia, indi si convertì all'islam passando in seguito al servizio dell'ARAMCO, la compagnia petrolifera saudita (cfr. Y. Moncomble, Le vrais responsables de la troisieme guerre mondiale, pag. 221).

153 Cfr. J. J. Servan Schreiber, Le dèfi mondial («La sfida mondiale»).

154 Cfr. Y. Moncomble, Le vrais responsables de la troisieme guerre mondiale, pag. 216.

155 Ibid., pag. 255.

156 Ibid., pag. 231.

157 Ibid., pag. 221.

158 Il modo di procedere è tipico: si vuole la guerra? Si fanno le crociate pacifiste; la schiavitù universale? Si fà il club della libertà (liberalismo); tutti i mezzi di produzione? Si combatte la concentrazione della ricchezza in mano di pochi col comunismo, ecc...

159 Cfr. M. E. Ravage, Juifs e catholiques («Ebrei e cattolici»), Grousset, 1929, pag. 60; cit. in Y. Moncomble, Le vrais responsables de la troisieme guerre mondiale, pag. 274.

160 Cfr. J. Izoulet, Paris, Capitale des Religions ou la Mission d'Israël, Albin Michel, 1926, pag. 56.

161 Cfr. D. Ben Gurion, In the Own Words, Popular Library, New York , pagg. 109-110; cit. in Y. Moncomble, Le vrais responsables de la troisieme guerre mondiale, pag. 273.

162 Cfr. Y. Moncomble, Le vrais responsables de la troisieme guerre mondiale, pag. 273.

163 Cfr. Y. Moncomble, La Trilatérale et les secrets du Mondialisme, IV pag. di copertina.

164 Si vedano anche le dichiarazioni di Bernard Lazare (cfr. Y. Moncomble, Le vrais responsables de la troisieme guerre mondiale, pag. 13); di Renè Guenon e Annie Besant (cfr. Y. Moncomble, La Trilatérale et les secrets du Mondialisme, pagg. 233-236; Y. Moncomble, L'irrésistible expansion du Mondialisme, pag. 215); di Pierre Simon (in Cristianità, nn. 62-63, 1980).

165 Cfr. Y. Moncomble, Le vrais responsables de la troisieme guerre mondiale, pag. 135.

166 vedi la dichiarazione del Gran Rabbino Isaac Wise in Y. Moncomble, L'irrésistible expansion du Mondialisme, pag. 212, e in La Trilatérale et les secrets du Mondialisme, pag. 37.

167 La rovina demografica e finanziaria dei popoli accelererebbe in questo senso la fine del ciclo (vedi anche I Protocolli dei Savi di Sion, 1921, Roma).

168 Cfr. S. Hutin, op. cit., pag. 167.

169 Cfr. P. Faillant de Villemarest, Les sources financieres du nazisme, pag. 66.



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